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Warcraft – L’inizio

La demo più costosa del mondo

di Duncan Jones. Con Travis FimmelPaula PattonBen FosterDominic CooperToby Kebbell USA 2016

Draenor, il regno degli Orchi, sta disfacendosi e Durotan (Kebbel), il capoclan dei Lupi Bianchi (le loro cavalcature), sia pur dubbioso, decide di seguire lo stregone Gul’dan (Daniel Wu) che, con la magia del Vil (una sorta di campo magnetico verde) sta per aprire un portale che porterà tutti gli Orchi, riuniti in una Orda, alla conquista del mondo di Azeroth. Il Vil si nutre dello spirito vitale degli esseri viventi e gli Orchi usano i Draenei, gli altri abitanti di Draenor, che hanno fatti prigionieri. La moglie di Durotan, Draka (Anna Galvin), sia pur incinta, lo segue e, insieme al vice-capo Orgim Martelfato (Robert Kazinsky) e al resto del clan, si uniscono alla prima Orda, guidata dal Capoguerra Manonera (Clancy Brown). Arrivano, così, al portale e il Vil, alimentato dalle ultime essenze vitali dei Draenei, consente loro il passaggio, durante il quale Draka ha delle violente doglie e ad Azeroth mette al mondo il figlio Go’el che, quasi morente viene salvato da un soffio di Vil, praticatogli da Gul’dan. Ora il loro compito è quello di trovare nuovi prigionieri da sacrificare per far entrare il resto dell’ Orda. Intanto, ad Azerot Anduin Lothar (Fimmel) comandante militare di Roccavento e fratello della Regina Taria (Ruth Negga), mentre è a Forgiardente, il regno dei nani, dove gli viene consegnata in dono una pistola-prototipo di arma da fuoco, viene a sapere di letali attacchi nelle sue terre. Vi fa ritorno e trova numerose vittime, tra le quali si aggira il giovane mago Khadgar (Ben Schnetzer), che gli rivela che i morti sono stati contagiati del Vil. Lothar, lo porta con il suo grifone dal re Llane Wrynn (Cooper) ed insieme lo convincono a convocare il Guardiano Medivh (Foster), il cui compito è, appunto, quello di proteggere il Regno. Vanno quindi al castello del Guardiano, dove li riceve il servitore Moroes (Callum Keith Rennie) e lo trovano impegnato a costruire un golem; Lothar gli racconta l’accaduto, mentre il giovane mago si aggira, incantato nella biblioteca, dove una strana ombra lo conduce ad un libro che lui riesce a trafugare. Il Re ordina loro di indagare e di prendere qualche prigionieri per scoprire di più su questo nemico, così Lothar, Khadgar, Medivh e il figlio di Anduin, Callan (Burkley Duffiled) vanno in un bosco e lì si scontrano con gli Orchi. Lothar ferisce Manonera la pistola costringendolo a ritirarsi, mentre Medivh usa il Vil contro gli altri Orchi, Durotan riesce a fuggire con Orgrim e libera Garona (Patton), schiava mezza orchessa e mezzo draenea. Gli uomini la catturano e la portano dal re. Arrivati a Roccavento interrogano Garona e lei, dopo aver rivelato il piano degli Orchi, accetta, in cambio della libertà, di condurli nella località del portale. Nel campo degli Orchi Durotan accusa Gul’dan di aver reso gli Orchi più vulnerabili con il Vil e comincia a capire che proprio quella sostanza verde aveva distrutto il loro mondo e che Gul’dan se ne continuerà a servire per assoggettare tutti i popoli e gli stessi Orchi e confida ad Orgrim la sua intenzione di allearsi con gli umani contro il folle stregone. (in quelle ore, intanto, Garona aveva rivelato a Medivh che il Vil era stato dato a Gul’dan da un demone, proveniente da Azeroth). Khadgar, studia il libro sottratto al Guardiano e capisce che il mistero parte da Azeroth ma Medivh, infuriato per il furto, brucia tutte le pagine tranne una, con la quale il giovane cerca di convincere Lothar, che non sa se credergli. Loro due, accompagnati da Garona partono per l’accampamento degli Orchi e, durante il viaggio, la ragazza si convince che con gli umani potrà essere libera e rispettata e comincia a provare, ricambiata, un sentimento per Lothar. Arrivati all’accampamento, scoprono che il portale è già in costruzione, e che gli Orchi hanno fatto migliaia di prigionieri destinati ad esser sacrificati per aprirlo e si fa loro incontro Durotan che prende in ostaggio Khadgar e chiede di poter incontrare il loro capo clan umano per proporgli l’alleanza contro Gul’dan,, quindi libera il ragazzo e indica il luogo dell’incontro. Re Llane, che non era riuscito a convincere gli altri popoli di Azaroth ad allearsi con lui contro gli Orchi, accetta e parte con un nutrito drappello di uomini tra cui Khadgar, Medivh, Lothar e Callan. Durante l’incontro però, vengono attaccati dai guerrieri di Manonera, che Orgrim aveva avvisato, tradendo Durota. Medivh crea un potente scudo per permettere al re di ritirarsi, ma Callan rimane dall’alltra parte e viene ucciso da Manonera davanti agli occhi del padre. Medivh, esausto, torna nella sua torre e lì Khadgar nota il Vil nei suoi occhi e capisce di non poter fidarsi di lui. Durotan, intanto, viene arrestato da Manonera. Nel frattempo, Medivh si è svegliato e usa il Vil per risucchiare l’energia vitale del suo servo per aumentare le proprie forze, dopo di che va dal re e lo convince ad attaccare, gli Orchi, scontrandosi con Lothar che comincia a sospettare di lui e che gli si scaglia contro, finendo in cella per ordine del re. A Dalaran la città dei maghi, Khadgar, incontra la potente Alodi (Glenn Close), l’ombra che aveva visto nella biblioteca e scopre Medivh è posseduto dal demone della magia verde. Al campo degli Orchi, Gul’dan ordina a Manonera di eliminare il clan dei Lupi bianchi per averlo tradito e Orgrim, pentito, aiuta Draka a scappare con il piccolo Go’el, e libera Durotan, che però decide di sfidare Gul’dan ad un mak’gora, il duello degli Orchi. Draka sta per essere raggiunta da un Orco di Manonera e, dopo aver messo la culla del figlio nel fiume, lo affronta, uccidendolo e morendo a sua volta. Durotan e Gul’dan si battono ma lo stregone viola le regole del combattimento usando la magia e con questa lo uccide. Tra gli Orchi, serpeggia il malcontento ma Gul’dan li convince che il Vil è l’unico modo che hanno per salvarsi e lui comincia a sacrificare i prigionieri catturati per aprire il portale alll’Orda, mentre arriva l’esercito di re Llane. A Roccavento, Khadgar libera Lothar e insieme vanno alla torre di Medivh dove lui, posseduto dal demone, recita la formula che tiene aperto il Portale. Qui, dopo aver combattuto conto il golem lo usano contro il suo creatore, dal cui corpo scappa il demone, interrompendo l’apertura del Portale e Lothar, in groppa al suo grifone, va nel campo di battaglia. Qui Llane e Garona riescono a liberare i prigionieri mentre Medivh, ormai morente, usa le sue ultime forze per deviare il Portale verso Roccavento, consentendo così ai prigionieri di mettersi in salvo ma il re e Garona non fanno in tempo ad entrare; Llane allora chiede a Garona di ucciderlo in modo da riabilitarsi con gli Orchi ed essere in futuro in grado di aiutare un processo di pace tra Orchi ed umani. Garona, prima che il re sia ucciso da Manonera, gli conficca il pugnale nel collo. Viene così acclamata da tutti e accolta nell’Orda da Gul’dan. Arriva Lothar in groppa al suo grifone e recupera il corpo del re, vedendo su di lui il pugnale di Garona; Manonera lo afferra e lo sfida ad un mak’gora, nel quale Lothar ha la meglio. Gul’dan ordina ai suoi di ucciderlo, ma Garona, approfittando del malcontento degli orchi, gli fa notare che Lothar ha vinto lealmente e merita di essere lasciato andare. Tempo dopo a Roccavento, vengono celebrati i funerali di Re Llane dove Lothar, insieme alla Regina Taria, proclama la nascita dell’Alleanza tra i sette regni di Azeroth. Intanto un soldato raccoglie dal fiume la culla di Go’el.

Il cinema e il mondo dei videogiochi (o dei giochi tout court, vedi G.I. Joe o Transformers), sono mondi molto adiacenti – le produzioni dei migliori tra i games costano più o meno quanto un kolossal e sono di grande efficacia visiva, per non parlare dei film o delle saghe di film, che trovano nuova vita in una linea di videogames (Harry Potter, Star Wars, Il signore degli anelli). In qualche caso la trasposizione non riesce (Super Mario Bros.), alcuni film, invece sono un compiuta riscrittura in chiave cinematografica (Battleship, Prince of Persia); il segreto della riuscita, sostanzialmente è proprio in questo: il videogame, per sua natura interattivo, vive nella partecipazione fattiva dei giocatori, un film deve sollecitare emozioni a spettatori per definizione passivi. La Blizard, creatrice dal 1993 del gioco di grandissimo successo, ha invece scelto la strada di riproporre i caratteri della prima stesura del gioco, inserendoli in un set di grande ricchezza, in modo che i fan – e sono milioni sparsi nel mondo – potessero vederli come li hanno sempre fantasticati e chi non conosce il gioco possa appassionarvisi. Non a caso, il compito è stato affidato a Duncan Jones, figlio di David Bowie ed autore di sue soli film, di ispirazione fantascientifica: Moon e Source Code, che ha una buona mano ma non va oltre la corretta trascrizione dello script. Il risultato (ed è quello che la produzione si era prefisso) è una costosissima e divertente demo, sorta di omaggio affettuoso ai creatori ed ai giocatori della inesauribile saga.

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