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Una Rohrwacher maturata vince a Cannes
di Alice Rohrwacher. Con Maria Alexandra Lungu, Sam Louwyck, Alba Rohrwacher, Sabine Timoteo, Agnese Graziani. – Italia 2014
Gelsomina (Lungu) è un’adolescente e vive con il padre Wolfgang (Louwyck), la madre Angelica (Rohrwacher),la sorella più piccola Marinella (Graziani), le gemelline Caterina (Eva Morrow) e Luna (Maristella Morrow) eCocò (Timoteo), una ragazza che si è aggregata alla famiglia; loro sono apicultori e fanno un ottimo miele naturale. Wolfango guida il lavoro di tutta la famiglia con un piglio da padre-padrone ma non scevro da brusca affettuosità e Gelsomina vive il trapasso adolescenziale con tutte le contraddizioni tipiche dell’età: è infantilmente gelosa di Marinella ma le fa anche da guida, è in adorazione del padre ma comincia a contestarlo, è sfiorata dai miti televisivi della sua epoca (“Ti pretendo” di Ambra) ,siamo nei primi anni ’90 ma un po’ se ne vergogna. Quando incontra la divetta di una televisione locale, Milly Catena (Monica Bellucci) che, con un improbabile costume da fatina, pubblicizza un concorso che promette un ricco premio denaro alle meraviglie (cioè i prodotti locali tipici) cerca di convincere il padre a partecipare (la famiglia ha il problema di dover adeguare la struttura della loro attività alle nuove norme, non avendo i soldi per farlo). Wolfango, invece, aderisce al programma SecondLife, un’iniziativa per il recupero attraverso il lavoro di giovani detenuti; arriva, accompagnato da un’assistente sociale (Margerete Tiesel), Martin (Luis Huilca ), un quattordicenne che ha subìto una condanna per piccoli furti, Il ragazzo che non parla mai ma fischia benissimo viene affidato a Gelsomina. La visita alla fattoria di un vecchio amico e compagno di lotte politiche di Wolfgang, Adrian (Andrè Hennike), fa capire che Cocò era stata in passato legata sentimentalmente ad entrambi. Con i primi soldi dell’affidamento di Martin, Wolfgang compra, facendo infuriare Angelica, un cammello (era un desiderio di Gelsomina bambina e lui, inconsciamente spera di tenerla legata all’infanzia con quell’assurdo regalo). La famiglia partecipa al concorso televisivo, non vince ma Gelsomina diventa donna, accolta con affetto da tutti i suoi cari. Il film ha avuto il Gran Premio della Giuria al recente Festival di Cannes e, se è vero che, in genere, questo è un riconoscimento attribuito ad opere considerate fuori dagli schemi, Le meraviglie lo ha certamente meritato. Come nel precedente lungometraggio, Corpo celeste, anche in questo film la Rohrwacher mette al centro della storia il difficile percorso di crescita di un’adolescente ma qui c’è una ben maggiore capacità poetica ed una sicura direzione degli attori (quasi recita anche la Bellucci!). Rimane un che di irrisolto nel dipanarsi di una vicenda un po’ troppo sospesa nel limbo di motivazioni un po’ astratte e di tensioni risolte solo in parte (il cinema, anche quello più autoriale, non sopporta sospensioni). Viene comunque voglia di vedere la regista alle prese con un film meno totalmente personale (e familiare) ma più compiuto: potrebbe sorprenderci come, in passato, ha fatto la Campion (autrice assai amata dalla Rohrwacher).
https://www.youtube.com/watch?v=-AIHVBjHP_Y