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(UN GRAN PASTICCIO PER IL POVERO VECCHIO MOSTRO)
di Gareth Edwards. Con Aaron Johnson, Ken Watanabe, Elizabeth Olsen, Juliette Binoche, Sally Hawkins USA 2014
Nel 1999 una centrale nucleare di Tokyo va distrutta per effetto di un inesplicabile terremoto nucleare. Il direttore della centrale, Joe Brody (Bryan Cranston), nell’incidente perde la moglie Sandra (Binoche), non se ne dà pace e spedisce il figlioletto Ford (CJ Adams) in America. 15 anni dopo Ford (Johnson), esperto di esplosivi dei marines, torna a san Francisco dalla moglie Elle (Olsen), dopo una lunga missione ma una telefonata dal Giappone lo costringe a ripartire: il padre è stato arrestato perché si aggirava nella vecchia centrale chiusa per ragioni di sicurezza. Arrivato a Tokyo, fa rilasciare il padre e si fa convincere da lui ad accompagnarlo nel luogo del disastro. Qui un’altra scossa di terremoto fa venire alla luce una gigantesca creatura che si allontana in volo. La marina americana di stanza colà è guidata dall’ammiraglio Stenz (David Strathaim) e con lui ci sono lo scienziato giapponese Ishiro Serizawa (Watanabe) e la sua assistente Vivienne Graham (Hawkins), che spiegano ai Brody che quello che hanno visto- e che ha provocato i sismi – è un M.U.T.O. (Organismo massivo non identificato) e che si sta dirigendo verso San Francisco per fecondare la femmina della specie. Entrambe le creature si nutrono di energia nucleare e se dovessero riprodursi la Terra sarebbe distrutta. L’ammiraglio comanda una piccola flotta che va in America ma ecco che dal mare appare il gigantesco Godzilla, che ha captato i segnali dei due M.U.T.O. e va a combatterli. Stenz, contro il parere di Serizawa, ha con sè una potentissima bomba nucleare per distruggere i mostri (lo scienziato teme, però, che l’ordigno rischi di moltiplicare la potenza dei M.U.T.O.). Ford, che vuole raggiungere la moglie ed il figlioletto, si fa arruolare come esperto artificiere . Le navi arrivano a San Francisco appena in tempo per vedere l’accoppiamento delle due creature, con conseguenti disastri e tsunami, e Stenz dà ordine di innescare la bomba ma Godzilla…
Il primo Godzilla (Gippone, 1954) era diretto dal maestro di effetti Ishiro Honda ed era stato un tale successo in patria che ne fu fatta circolare nel mondo una versione nella quale erano inserite nuove scene con Raymond Burr (il Perry Mason televisivo), per aumentarne la vendibilità. Dopo di allora sono stati prodotti altri 29 sequel, compresi il colossal-flop di Emmerich del ’98 e questo. In molti degli episodi successivi, il perfido tirannosauro dell’esordio diventa una specie di drago buono che combatte contro tartarugone, pterodattili e creature mostruose varie. Si disse allora che Godzilla era una metafora dell’orrore di Hiroshima e qui siamo sulla stessa linea ma, se il film di Emmerich è stato considerato un incidente di percorso, cosa dobbiamo dire di questo? Ha un cast di tutto rispetto, lo sforzo produttivo è evidente ma l’insieme è di tale ingenuità narrativa (Godzilla, per dirne una, uccide i M.U.T.O. sputando fuoco) da far apparire il cartone Disney del ’77 Elliott e il drago invisibile un capolavoro del gotico. Ridateci la geniale cartapesta del grande Ishiro !