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Corviale e la nuova mobilità

Già nell’articolo “Che cosa significa nuovo modello di sviluppo e di città” in romainpiazza ci sono vari elementi che fanno intravedere come si sta delineando la nuova mobilità nelle metropoli. In particolare ci ha colpito Francesco Grillo in “Dal fallimento tedesco la possibilità di rinnovare” quando ci fa notare che “una leva (un’automobile appunto) che pesa circa una tonnellata per spostare un peso utile (in carne umana o merce) di circa, in media, un centinaio di chili? Fino a quando potremo continuare a comprare un oggetto che per il 90% della sua vita utile è parcheggiato in garage e che quando si sposta – per il 90% del tempo in circolazione – usa un quarto della sua potenza (e velocità potenziale)?” e che “tra i giovani americani, ormai, un terzo ha rinunciato, persino, a prendere la patente”. Se a queste riflessioni uniamo le informazioni di Erasmo D’Angelis in “E’ partita la ciclorivoluzione” sull’Unità del 2/10/15: “nel 2014 le auto immatricolate sono state 1.359.616 e le biciclette acquistate dagli italiani 2.300.000. Sono oltre cinque milioni gli italiani ciclisti…E’ il 9% degli italiani, e nel 2001 erano appena il 2.9…la sorpresona che segna, ormai dal 2012, lo storico sorpasso sull’automobile e ha fatto salire a circa 30 milioni le biciclette in nostro possesso.”
Con i numeri non si discute e se questa è la situazione statistica bisogna solo prendere atto – urbanisticamente, istituzionalmente, politicamente, socialmente e soprattutto culturalmente – che occorre ripensare le nostre città, le nostre strade, i nostri ritmi, la nostra vita in questa chiave così come “l’Italia del dopoguerra fece ripensandosi attorno alla cinquecento”.
Noi a Corviale nei vari forum già svolti e in quello prossimo 2015 abbiamo già cominciato con progetti concreti di nuova mobilità connessi al ridisegno dell’intero Quadrante, all’interconnessione tra gli spazi urbanizzati e quelli agropastorali, alla relazione tra i luoghi dell’abitare, del lavoro e del tempo libero.

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