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La “marcia delle donne e degli uomini scalzi” di Roma partirà dal Centro Baobab di via Cupa 5, venerdì 11 settembre alle 17.00, in contemporanea con il Lido di venezia e tante altre città italiane: “Perchè la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme”.
Il coordinamento delle volontarie e dei volontari che da maggio fornisce accoglienza ai migranti in transito presso il Centro Baobab di Via Cupa a Roma, aderisce alla “Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi” indetta per venerdì 11 settembre da illustri protagonisti del panorama culturale italiano, in occasione della Mostra Internazionale di Arte Cinematografica di Venezia, annunciando l’omonima iniziativa romana, che muoverà dal Centro Baobab di Via Cupa 5, fino alla Stazione Tiburtina, per poi fare ritorno al Centro.
Da maggio 2015, con oltre 26.000 migranti in transito e una straordinaria esperienza di solidarietà diffusa, Via Cupa è divenuta il luogo-simbolo dell’accoglienza alle migranti e ai migranti nella Capitale e teatro di una delle più vaste mobilitazioni spontanee della società civile romana degli ultimi anni.
“Per questo motivo, ci candidiamo ad ospitare la ‘Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi’ di Roma – annuncia il coordinamento – invitando tutti i cittadini, le associazioni ed i movimenti della società civile ad aderire ad una grande manifestazione pacifica che, insieme alle migranti e ai migranti ospiti del Centro, raggiungerà la Stazione Tiburtina, luogo effettivo e simbolico del viaggio del migrante”.
La marcia muoverà venerdì 11 settembre alle ore 17.00 dal Centro Baobab di Via Cupa, 5 e vi farà ritorno, al termine del percorso, per celebrare insieme alle migranti e ai migranti la festa del Capodanno Etiope, in segno di fratellanza e di rispetto per la cultura e le tradizioni di ogni popolo.
Il coordinamento delle volontarie e dei volontari del Baobab sarà inoltre presente a Venezia con una propria delegazione, in rappresentanza di unmovimento spontaneo – quello di Via Cupa – che sta dando forma ad un nuovo modello di accoglienza, che è al contempo una risposta all’emergenza e l’affermazione pacifica di urgenti istanze politiche, ben riassunte nei quattro punti dell’appello lanciato dalla “Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi”:
1. certezza di corridoi umanitari sicuri per vittime di guerre, catastrofi e dittature
2. accoglienza degna e rispettosa per tutti
3. chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti
4. creare un vero sistema unico di asilo in Europa superando il regolamento di Dublino
“Perché la storia appartenga alle donne e agli uomini scalzi e al nostro camminare insieme”.
Contatti:
e-mail amicidelbaobabroma@gmail.com
Tel. 339.8203106 – 320.5755633 – 3478872378 (Roma) – 333.9600474 (Venezia)
Evento Facebook: Venezia chiama, Roma risponde… #apiediscalzi per i migranti
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Chi sono le volontarie e i volontari del Baobab
Il coordinamento delle volontarie e dei volontari del Baobab nasce come aggregazione spontanea di cittadine e cittadini romani, che all’indomani dello sgombero della tendopoli di Ponte Mammolo (maggio-giugno 2015), con il delinearsi di una situazione emergenziale per l’accoglienza dei migranti in transito nella Capitale, si ritrovano presso il Centro Baobab di Via Cupa per dare una risposta concreta ai bisogni di donne, uomini e bambini in viaggio.
In modo del tutto spontaneo e autogestito, ricorrendo a sole donazioni di generi di prima necessità e non accettando donazioni in denaro, da metà maggio a inizio settembre le volontarie e i volontari hanno accolto oltre 26 mila persone, distribuendo oltre 1.000 pasti al giorno, abiti, medicine. Forniscono alle migranti e ai migranti in transito i servizi essenziali, e non solo: supporto medico, legale e psicologico, oltre a un tetto sotto il quale dormire per pochi giorni, il tempo di riprendere le forze e ripartire verso la realizzazione del proprio progetto di vita.
I volontari operano a titolo gratuito, mettendo a disposizione le proprie risorse e il proprio tempo senza alcun tornaconto personale per assicurare il rispetto della dignità umana.
Responsabilità diffusa, relazioni, un coordinamento dinamico e orizzontale è ciò che ha reso possibile la riuscita di un esperimento di accoglienza e di mobilitazione cittadina del tutto unico, per le energie sociali coinvolte e per il riscatto morale che esso rappresenta per la città di Roma.