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Casa, pignoramenti su del 48%. Uil e Uniat: serve politica mirata

Calano le famiglie proprietarie dell'alloggio in cui vivono (nel 2011 il 63,6%, nel 2001 il 65,8%), aumentano quelle in affitto (29,3% nel 2011, 28,3 nel 2001). Di contro, dal 2010 aumentano del 48% i pignoramenti di abitazione. Da qualche giorno sono disponibili anche per Trento i dati dei provvedimenti di sfratto

stop pignoramentiCalano le famiglie proprietarie dell’alloggio in cui vivono (nel 2011 il 63,6%, nel 2001 il 65,8%), aumentano quelle in affitto (29,3% nel 2011, 28,3 nel 2001). Di contro, dal 2010 aumentano del 48% i pignoramenti di abitazione.

Da qualche giorno sono disponibili anche per Trento i dati dei provvedimenti di sfratto esecutivo, quelli dei pignoramenti immobiliari delle abitazioni delle famiglie e quelli del censimento delle abitazioni dei residenti. Rappresentano una situazione d’emergenza ormai consolidata che sta cambiando strutturalmente la condizione abitativa delle famiglie di Trento in particolare e del Trentino in generale. Calano le famiglie proprietarie dell’alloggio in cui vivono (nel 2011 il 63,6%, nel 2001 il 65,8%), aumentano quelle in affitto (29,3% nel 2011, 28,3 nel 2001). Di contro, dal 2010 aumentano del 48% – complice la bolla immobiliare e la crisi economica e finanziaria – i pignoramenti di abitazione e del 30,08% (dal 2012 al 2013) gli sfratti esecutivi. “Quest’ultima situazione ci pare tanto più grave vista la mancata proroga dell’esecutività dei provvedimenti di sfratto all’interno del decreto “Milleproroghe”, che ha indotto gli assessori delle politiche abitative di molte città’ – ci auguriamo anche di Trento – a sollecitarne al governo Renzi il rinvio fino al 31/12/2015”, affermano in una nota Walter Alotti e Irene Job, di Uil e Uniat del Trentino.
Uil ed Uniat (la sua associazione di riferimento che si occupa di casa ed assiste inquilini e piccoli proprietari) chiedono quindi al comune di Trento ed alla Provincia Autonoma di rilanciare almeno il “Fondo di garanzia per l’affitto”, recentemente istituito con la finanziaria 2015, ma ancora da attivare ed assolutamente sconosciuto ai piccoli proprietari ed alle famiglie che potrebbero fruirne. Tramite questo strumento, proposto e sollecitato proprio dal sindacato, potrebbe essere possibile rimettere in circolo, a canone moderato (-30% rispetto all’affitto di mercato), le centinaia di alloggi privati sfitti che spesso i proprietari, altrimenti, non si fidano a locare temendo di non ricevere regolarmente l’affitto (cosa che invece il “Fondo”, a determinate condizioni garantisce). “La legge finanziaria della Provincia per il 2015, riguardo alle politiche abitative, purtroppo ha solo rifinanziato gli interventi di edilizia agevolata, non ha investito un euro nell’edilizia sociale ed ha solo riconfermato il piano sociale già’ attivato dal 2014. Uil e Uniat sono certi che riprendere ad occuparsi ed investire in politiche della casa – anche solo nella ristrutturazione e nel risanamento delle abitazioni, dell’urbanistica e delle città – può essere anche il modo di far riprendere il “volano principe” della produzione industriale ed edile dell’economie e quindi dell’occupazione e dello sviluppo del Paese oltre che del nostro territorio”.“

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