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I sistemi sanitari occidentali sono al centro di significativi cambiamenti tecnologici e organizzativi che stanno ridefinendo i ruoli e le pratiche di cura dei professionisti della salute, dei pazienti e dei loro caregiver. Originariamente pensato per intervenire sui singoli episodi di malattia, il settore sanitario adatta l’offerta di servizi ad una
I sistemi sanitari occidentali sono al centro di significativi cambiamenti tecnologici e organizzativi che stanno ridefinendo i ruoli e le pratiche di cura dei professionisti della salute, dei pazienti e dei loro caregiver. Originariamente pensato per intervenire sui singoli episodi di malattia, il settore sanitario adatta l’offerta di servizi ad una popolazione sempre più eterogenea per età, cure richieste, contesto sociale e cultura di provenienza. Ad essersi modificata è l’idea stessa di cura e di malattia, un tempo pensate prevalentemente come parentesi nella biografia individuale e oggi sempre più connotate come un elemento che accompagna la normale vita di relazione e lavorativa. Questo richiede cure che possano essere gestite in parziale autonomia fuori da ospedali e cliniche, consentendo alle istituzioni sanitarie di economizzare sulle risorse, ridurre gli accessi e la loro durata.
In questo scenario si inquadrano processi di decentramento, di coinvolgimento e integrazione con servizi sociali, con soggetti appartenenti al terzo settore, con la medicina di territorio, le reti familiari e i caregiver privati. Il lavoro di cura si fa da un lato più personale e ritagliato sulle esigenze e possibilità individuali e dall’altro più disperso e meno visibile rispetto alla cura offerta all’interno degli ospedali. La gestione della salute e della malattia appare frutto di un lavoro di bricolage affidato ai singoli o comunque non riconducibile a modelli di assistenza facilmente identificabili.
Le scienze sociali sono chiamate ad investigare la cura come processo distribuito nello spazio, nel tempo e in network in continua evoluzione. Il convegno si propone di riflettere sulle forme organizzative e sulle pratiche di cura poste in essere fuori dagli ospedali, offrendo a studiose/i e operatrici/ori del settore uno spazio di discussione e confronto. Una lista non esaustiva dei contributi teorici ed empirici di interesse comprende:
• la conciliazione tra pratiche di cura, attività professionali e spazi della vita quotidiana;
• la ridefinizione del ruolo delle organizzazioni sanitarie ospedaliere ed extra-ospedaliere (quali RSA e centri diurni) nel garantire l’assistenza fuori degli ospedali;
• il lavoro degli operatori ospedalieri per favorire l’educazione e l’empowerment del paziente;
• il nuovo ruolo delle professioni sanitarie territoriali (quali medici di medicina generale e infermieristica di territorio);
• l’emergere di nuovi professionisti della cura (quali mediatori culturali e badanti);
• l’integrazione organizzativa di servizi sociali, sanitari e assistenziali per offrire cura e supporto ai malati;
• l’aumento del carico di lavoro di cura sulle famiglie a la sua redistribuzione nei network di supporto dei pazienti;
• forme di cura e sorveglianza tecnologicamente-mediate (quali tele-monitoraggio e tele-assistenza).
Si invitano le/gli interessate/i a presentare contributi al convegno a inviare un abstract di circa 1000 parole all’indirizzo di posta elettronica miele[at]fbk.eu , entro il 30 Gennaio 2015.
La conferma dell’accettazione sarà comunicata entro il 15 Febbraio 2015.
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