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Discussione su gettito fiscale e immobili storico-artistici . Opinione discordanti nell’incontro di questa mattina a Roma fra Agenzia delle entrate e Coordinamento nazionale interassociativo Catasto (costituito da Abi, Ance, Ania, Casartigiani, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti, Confindustria e Fiaip). Tema: i primi passi della riforma entrata in vigore
Discussione su gettito fiscale e immobili storico-artistici .
Opinione discordanti nell’incontro di questa mattina a Roma fra Agenzia delle entrate e Coordinamento nazionale interassociativo Catasto (costituito da Abi, Ance, Ania, Casartigiani, Cia, Cna, Coldiretti, Confagricoltura, Confartigianato, Confcommercio, Confedilizia, Confesercenti, Confindustria e Fiaip).
Tema: i primi passi della riforma entrata in vigore da gennaio 2015.
Secondo quanto sostenuto dalle Entrate, la legge delega varata dal Governo prevede un gettito fiscale invariato su scala nazionale, mentre Confedilizia sostiene che la stessa invarianza sia da calcolare su scala comunale.
L’altro punto su cui il coordinamento nazionale Catasto e Agenzia si sono trovate lontane è l’inquadramento degli immobili storico-artistici.
Secondo l’Agenzia i castelli saranno inquadrati in un gruppo catastale speciale, mentre palazzi storici sarà singolarmente esaminata e potrebbero essere classificati anche come immobili ordinari.
Sul tema particolarmente critiche le dichiarazioni del presidente di Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani (foto), che ha detto: “L’incontro è stato abbastanza deludente e particolarmente preoccupante in ispecie relativamente al trattamento degli immobili storico-artistici.
Comunque, speriamo in miglioramenti anche con il concorso dell’Ufficio legislativo del Ministero delle finanze, che ha attualmente all’esame il provvedimento”.
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