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Il progetto avviato dall'Università di Napoli e testato nel capoluogo campano potrà essere applicato anche a altre realtà. Per evitare l'errata gestione delle risorse energetiche, l'Università di Napoli - attraverso il team di ricercatori del Dicea (Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale) - ha deciso di realizzare un software in
Il progetto avviato dall’Università di Napoli e testato nel capoluogo campano potrà essere applicato anche a altre realtà.
Per evitare l’errata gestione delle risorse energetiche, l’Università di Napoli – attraverso il team di ricercatori del Dicea (Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale) – ha deciso di realizzare un software in grado di misurare sprechi e ‘perdite’ di energia, acqua e quant’altro della città partenopea, aumentandone così il grado di sostenibilità ed efficienza energetica.
COME FUNZIONA IL SOFTWARE. La piattaforma, che prende il nome di “Smart energy master- Per il governo energetico del territorio” (Sem), verrà sperimentata in tre quartieri pilota: Chiaia, Arenella e Vomero. In questo modo, il Comune di Napoli e i ricercatori conosceranno l’effettiva tenuta delle infrastrutture cittadine e potranno di conseguenza sviluppare una piattaforma open data aperta a tutti col fine di studiare nuovi servizi al cittadino e alle imprese, nonché ottimizzare le risorse.
PROGETTO REPLICABILE IN ALTRE CITTA’. Il progetto, finanziato con circa 1,2 milioni di euro (PON 2007-2013), nell’ambito del programma europeo “Smart cities & Smart communities”, non è stato ovviamente pensato solo per il capoluogo campano, ma per tutte le città italiane che vorranno seguirne l’esempio.
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