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Riciclo pavimentazioni stradali, Italia agli ultimi posti in Europa

L'Italia ricicla solo il 20% del fresato disponibile, peggio fanno solo la Repubblica Ceca (18%) e la Turchia (3%) Nel riciclo delle pavimentazioni stradali, l'Italia è al terz'ultimo posto in Europa. Dallo studio – CLICCA QUI - realizzato da Siteb, l’Associazione Italiana Bitume e Asfalto Stradale, emerge infatti che l'Italia ricicla solo

L’Italia ricicla solo il 20% del fresato disponibile, peggio fanno solo la Repubblica Ceca (18%) e la Turchia (3%)

Nel riciclo delle pavimentazioni stradali, l’Italia è al terz’ultimo posto in Europa. Dallo studio – CLICCA QUI – realizzato da Siteb, l’Associazione Italiana Bitume e Asfalto Stradale, emerge infatti che l’Italia ricicla solo il 20% del fresato disponibile, peggio fanno solo la Repubblica Ceca (18%) e la Turchia (3%).

La media europea tocca invece il 60%. Molto meglio di noi fanno la Germania (90% di riciclo), Ungheria (90%), Regno Unito (80%), Francia (64%), Belgio (61%), Svizzera (48%) e Slovenia (26%).

Eppure l’Italia è quarta nella produzione di conglomerato bituminoso (22,3 milioni di tonnellate), dopo Turchia (46,2 mln), Germania (41 mln) e Francia (35,4 mln).

CON IL RECUPERO SI RISPARMIEREBBERO 500 MLN SENZA CONTARE I BENEFICI AMBIENTALI . Secondo lo studio dell’Associazione Siteb, in Italia il totale recupero del fresato d’asfalto – 10 milioni di tonnellate – prodotto ogni anno consentirebbe di risparmiare 500 milioni di euro e di evitare la produzione di bitume di tre raffinerie di medie dimensioni e il depauperamento di alcuni milioni di metri cubi di terreno dalle cave di prestito.
Nonostante la normativa in sede nazionale ed europea spinga chiaramente verso l’utilizzazione accorta e razionale delle risorse ambientali, la burocrazia di questo Paese, il complesso regime autorizzatorio e il pregiudizio di tecnici e progettisti che curano le gare d’appalto ostacolano il riciclo del fresato d’asfalto, limitandone l’impiego e provocando danni al territorio e alle casse degli Enti pubblici”, spiega Stefano Ravaioli, direttore Siteb. “Troppo spesso la normativa nazionale si presta a differenti interpretazioni da parte degli Enti e delle Regioni che disorientano gli operatori del settore, creando uno scenario incerto; è paradossale che proprio nel Paese in cui c’è maggiore disponibilità di fresato, in cui l’inquinamento da catrame non esiste (bitume e catrame sono 2 sostanze ben diverse) e quindi il fresato d’asfalto è riciclabile al 100%, si faccia il possibile per ostacolarne anziché incentivarne il recupero. E’ una questione di buon senso!.
SITEB CHIEDE UN DECRETO O CIRCOLARE E UN TAVOLO DI CONFRONTO . L’Associazione chiede al Ministero dell’Ambiente “di esprimersi con un Decreto o con una Circolare di chiarimento che semplifichi le cose e che ci riporti al livello degli altri Paesi europei. Convocare quanto prima un tavolo di discussione per fugare ogni dubbio e per approfondire le potenzialità connesse allo sviluppo del settore del recupero del fresato in termini di riduzione dell’inquinamento e come risorsa economica preziosa per le Amministrazioni locali e per la comunità, è un dovere per la parte pubblica e una priorità per tutti”, conclude Ravaioli.

 

 

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