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… e tutti ridiamo ancora
di Peter Bogdanovich. Con Owen Wilson, Imogen Poots, Kathryn Hahn, Will Forte, Rhys Ifans USA 2014
La star emergente Isabella Patterson (Poots) racconta all’intervistatrice Judy (Illena Douglas) la propria carriera: era una squillo che, con il nome d’arte Glo, operava nell’organizzazione di Vickie (Debbie Mazar) e un giorno viene spedita nella suite del regista (Arnold Albertson), che però è in incognito. Lui è sorprendentemente gentile, la porta a cena, a letto si rivela un amante “meticoloso” e, alla fine, le regala 30.000 $ perché abbondoni il mestiere e insegua il suo sogno di diventare attrice (sapremo che un suo tic compulsivo; anche Vickie è stata tra le sue beneficate). Conosciamo, intanto, l’isterica psicoterapeuta Jane Claremont (Jennifer Anniston), che ha sostituito nello studio la madre Vivian (Joanna Lumeley) in cura di disintossicazione dall’alcool, mentre bistratto il fidanzato, il commediografo Josh Fleet (Forte); l’analista dopo poco riceve una telefonata disperata del giudice Pendercast (Austin Pendleton), paziente della madre, che, ossessivamente preso da Isabella – al punto da farla pedinare dal detective Harold (George Morfogen) – non sa darsi pace per la decisione della ragazza di smettere. Isabella, per nulla supportata nelle sue ambizioni dai genitori Al (Richard Lewis) e Nettie (Cubill Sheperd),riceve una convocazione per un provino per il ruolo di una ragazza-squillo ma quando arriva a teatro si accorge che il regista è il generoso cliente della sua ultima marchetta; fa per andarsene ma Josh (è lui l’autore della pièce) la butta in scena e lei recita con la famosa Delta Simmons (Hahn),moglie del regista, mentre il protagonista maschile Seth Gilbert (Ifans), che ha visto la ragazza uscire dalla stanza di Albert e che corteggia sfacciatamente Delta, se la ride. Il provino va benissimo e Delta, Seth e Josh – che si è innamorato della ragazza e la ha invitata a cena al ristorante “Nick’s” – insistono con il recalcitrante Albert perché le assegni il ruolo. Da “Nick’s” arrivano anche Albert e Delta, Seth con una (Allegra Cohen) delle ragazze di Vickie , il detective sempre alle costole di Isabella (che, ulteriore complicazione è anche il padre di Josh) e il giudice che, dopo una seduta complicata, ha invitato Jane a cena. Nel parapiglia che consegue a questi incontri,la gelosa Jane dà un cazzottone a Josh e Isabella scappa spaventata. Il giorno dopo Albert, che era riuscita a sviare i sospetti della moglie va con lei in un grande magazzino a fare acquisti e, mentre lei si prova un abito, viene agganciato dalla capo-commessa Margie (Jennifer Esposito) che ad altissima voce gli manifesta la propria gratitudine per averle dato 30.000 dollari, dopo una notte di sesso perché smettesse di prostituirsi. Delta ha sentito tutto e butta fuori di casa Albert. Ora, nell’albergo, nel quale è andato a dormire arrivano nell’ordine: Isabella che porta uno scoiattolino di peluche ad Albert (in riferimento alla battuta-tormentone “Scoiattoli alle noci”, tratta dal film Fra le tue Braccia di Lubitsch che lui usa dire a tutte le sue donne) e gli chiede di non darle la parte (ma lui rifiuta), il giudice che aspetta una nuova escort, la russa Kandy (Lucy Punch), la quale però, per sbaglio va da Seth, che aspetta Delta e non sa come liberarsene; Delta la trova nel bagno e vede Isabella uscire dalla stanza del marito ed è furibonda. Il giorno dopo cominciano le prove e, in qualche modo sull’onda della logica di “The show must go on”, le cose si appianano: Delta perdona Albert, Josh e Isabella si mettono insieme e così fanno il giudice e Jane. Alla prima, sono tutti in sala o sul palco, compresi i genitori di Jane, ora fierissimi di loro figlia che ha un grande successo personale. La commedia è un fiasco ma Isabella si è fatta notare e ora è da Hollywood e, lasciato Josh, si è fidanzata con Quentin Tarantino (lui stesso).
Dopo 13 anni di assenza Bogdanovich torna sul grande schermo con un film che aveva abbandonato nel 2003, alla morte di John Ritter per il quale aveva scritto il ruolo di Albert. Per l’occasione una serie di suoi amici attori recitano anche in piccoli ruoli – a partire da Cybil Shepherd, che aveva esordito insieme a lui ne L’ultimo spettacolo, e Tatum O’Neal, da lui lanciata bambina in Paper Moon e che qui fa una comparsata – per festeggiarne il ritorno. Il film è in perfetto stile Bogdanovich: un misto di pochade, commedia sofisticata satira sociale e, soprattutto, citazioni cinefile (lui, come è noto è anche un grande studioso di cinema ed i suoi saggi su Truffaut, Hitchcock e Ford sono di grande importanza): qui, oltre alla battuta “Noci agli scoiattoli” ( che, inevitabilmente tradotta alla lettera perde il senso originale: nuts vuol dire anche pazzo, sciroccato) da Lubitsch, abbiamo richiami a Colazione da Tiffany, a Wat’s new, pussycat?, a Woody Allen , ad Helzapoppin’ ma anche a …e tutti risero (il detective dai buffi travestimenti). L’insieme è forse un po’ datato ma divertente ed a tratti geniale nella sua assoluta mancanza di realismo narrativo. Nel miglior cinema, si sa, solo quello che è completamente finto è assolutamente vero.