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Tutti i buoni motivi per investire nel fotovoltaico residenziale

Anie Rinnovabili ha stilato un apposito elenco che evidenzia i benefici, economici ma non solo, derivanti dall’installazione di pannelli solari.

Gli incentivi del Conto energia ormai da tempo non ci sono più, ma esistono lo stesso una serie di ottimi motivi per cui un comune utente dovrebbe installare un impianto fotovoltaico nella propria abitazione. Anie Rinnovabili, associazione di categoria aderente a Confindustria, ha stilato un vero e proprio decalogo di buone ragioni.

Innanzitutto, l’investimento nel solare permette di accrescere il valore dell’immobile, perché consente di ottenere un notevole risparmio economico in bolletta, grazie alla riduzione consistente dei prelievi dalla rete. Tutto questo favorisce un miglioramento della classificazione energetica dell’edificio (A, B, C, D, ecc) che, a sua volta, porta con sé un incremento del suo valore commerciale. Insomma, un vero e proprio investimento che, inoltre, è molto più accessibile rispetto a qualche anno fa, con costi che si sono abbattuti fino al 75%. La spesa per un impianto, secondo Anie, oggi varia tra i 2.000 e i 3.000 euro per kW per quanto riguarda l’ambito residenziale, a fronte dei 20.000 euro necessari un tempo.

Senza contare che questo limitato esborso iniziale può essere abbattuto della metà grazie al sostegno pubblico: l’installazione di un impianto fotovoltaico residenziale per la produzione di energia elettrica rientra infatti nelle opere di ristrutturazione edilizia residenziale che beneficiano di uno sgravio fiscale pari al 50% delle spese sostenute. Le somme sborsate per tale intervento sono quindi deducibili per la metà dalla quota Irpef, spalmando la cifra nell’arco di 10 anni. La stima di Anie, dunque, è che l’acquisto di un classico impianto familiare da 3 kW possa essere recuperata in soli 5 anni. Insomma, pur essendo terminata l’epoca delle tariffe incentivanti, il fotovoltaico resta conveniente perché permette una riduzione notevole dei costi in bolletta.

Tra i buoni motivi che dovrebbero spingere gli italiani a investire nel solare, Anie Rinnovabili cita anche l’assenza di controlli periodici obbligatori sull’impianto. Nel caso si voglia comunque procedere ad attività di verifica del buon funzionamento la spesa è stimata in circa 100 euro l’anno. Per quanto riguarda, invece, i costi di sostituzione di quei componenti soggetti a usura, l’intervento più delicato riguarda l’inverter, il cui ricambio, comunque, avviene in media ogni 10 anni (con un costo di circa 250 euro per kW). Senza contare, poi, l’aspetto prettamente ambientale, che potrebbe ulteriormente “motivare” il consumatore: l’installazione di un impianto che produce energia pulita e rinnovabile contribuisce a ridurre lo sfruttamento di risorse naturali esauribili ed evita l’emissione di CO2. Quella del fotovoltaico poi, come ricorda Anie Rinnovabili, è stata una scelta già effettuata da moltissime persone: si stima infatti la presenza nel nostro Paese di circa 648.183 impianti installati con una potenza totale di 18.325 MW. Circa il 60% della capacità è rappresentata da impianti fino a 20 kW, ossia installazioni di taglia medio-piccola.

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