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di Michael Bay. Con Mark Wahlberg, Stanley Tucci, Kelsey Grammer, Nicola Peltz, Jack Reynor USA – CINA 2014.
Sono passati 5 anni dalla cruenta battaglia di Chicago tra i cattivi Decepticon, guidati da Megatron e i buoni Autobot di Optimus Prime e Cade Yeager (Wahlberg), uno scalcinato inventore, insieme al suo aiutante Lucas (T.J. Miller) ha scovato in un vecchio cinema un camion Western Star 4900 in pessime condizioni; sua figlia Tessa (Peltz) si dispera : il capannone della loro fattoria è già pieno di ferraglie e loro rischiano di essere sfrattati per morosità. Il camion però riserva delle sorprese: si tratta del malconcio Optimus Prime che si deve nascondere sia dal cacciatore Lockdown, inviato dai Creatori (misteriose entità che inviano nei pianeti i Transformers per conquistarli) per punirlo della sua amicizia con gli umani, che dagli uomini dalla C.I.A. di Savoy (Titus Welliver); questi ultimi agiscono per ordine di Harold Attinger (Grammer), alto papavero che si prepara ad entrare in società con il tycoon Joshua Joyce (Tucci) che sta costruendo dei robot-transformers. Savoy entra in forze nella proprietà e minaccia di uccidere Tessa se non gli verrà consegnato Optimus; Cade non cede ed Optimus ingaggia battaglia con gli uomini della C.I.A. ; nello scontro Lucas muore e Cade e Tessa riescono a fuggire nell’auto di Shane (Reynor), il boy-friend della ragazza. I tre con Optimus Prime arrivano in una località deserta dove sono nascosti Bumblebee e gli altri pochi Autobot superstiti. Lockdown e Joyce cercano anche il Seme – un congegno che dovrebbe dare potenza ai Trasformers artificiali (scopriremo che in realtà è una potentissima bomba e che Lockdown vuole usarla contro gli umani ).Cade, Tessa e Shane riescono ad entrare nel laboratorio di Joyce e scoprono che lui ha messo a punto, insieme ad altri robot, Galvatron, il clone di Megatron, e che è entrato in possesso del Seme ed è pronto, in accordo con Attinger, a vendere le sue creazioni come macchine da guerra. Scoperti, riescono a fuggire ma Optimus cade nelle mani di Lockdown che lo trascina nella sua astronave. Joyce parte per Hong Kong, con la geologa Darcy (Sophia Miles) e lì la sua collaboratrice cinese Su Yeuming (Binbing Li) è pronta ad attivare la fase finale dell’operazione. Cade riesce a telefonare all’industriale e, fidando nella comune etica di inventori, lo scongiura di non cedere il Seme. Joyce ha un sussulto di coscienza e scappa, inseguito dagli uomini di Attinger, dalle truppe di Lockdown a dai sui stessi robot. Gli Autobot si alleano con i Dinobot (sorta di Transformers dinosauri) e dopo una dura battaglia, cui prenderà parte anche Optimus liberato da Cade, avranno la meglio.
La serie Transformers è l’esempio più consolidato di quella parte di cinema che nasce da videogames (Battleship, Prince of Persia), cominciata storicamente nel 1982 con Tron della Disney. L’era dell’estinzione è il quarto episodio e il team centrale è rimasto invariato: Spielberg produce, Ehren Kruger sceneggia a Michael Bay dirige; anche alcuni Transformers (Optimus Prime e Bumblebee) sono presenti sin dal primo episodio; qui cambia il protagonista ( il Cade di Wahlberg al posto del giovane Sam di Shia Labeouf) e la guest star – Joyce/Tucci anziché Simmons/Tuturro – ma il meccanismo narrativo è lo stesso: un umano di buona volontà riesce a convincere i Transformers ben disposti ad aiutare l’umanità anche se questa non sembra sempre meritarlo. Quello che però caratterizza queste operazioni è la capacità di rendere visivamente la modalità dei videogame, nei quali i giocatori debbono affrontare e superare livelli sempre più alti di difficoltà; trasferire questo meccanismo nell’anima e nel cuore di un film richiede una regia impeccabile e Bay (finora non ha sbagliato nessun film – già di per sé un record) continua a dare prova di superbo mestiere. Il film sta incassando benissimo ovunque e la astuta scelta di co-produrre con la Cina gli apre quel fiorentissimo mercato, ancora in piena espansione.