1

Salario accessorio: da nuovo contratto più servizi per i cittadini

È entrato in vigore il 1 Gennaio 2015 ed andrà a regime gradualmente il nuovo contratto di lavoro dei dipendenti capitolini, una riorganizzazione complessiva della macchina capitolina e dei suoi lavoratori che vede, tra le altre cose, che la parte accessoria del salario non sia più illegittimamente versata indistintamente a tutti i dipendenti ma attribuita sulla base del merito, misurato in reali e maggiori servizi erogati al cittadino: prima conseguenza sarà l’apertura pomeridiana degli uffici anagrafici municipali sino alle 18,30, avviata già dalla giornata di oggi. – Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio XI.

La redazione del nuovo contratto nasce in un clima di aspro confronto tra Sindacati ed Amministrazione, di cui la diserzione di massa dal lavoro dei Vigili durante la notte di Capodanno è solo uno degli aspetti, dove i dipendenti pubblici da ormai sei anni vedono bloccato l’adeguamento dei loro salari da provvedimenti del Governo. Questa condizione è generalizzata a tutti i dipendenti pubblici e l’Amministrazione capitolina ne risente particolarmente in quanto “azienda” da 24.000 dipendenti. La Giunta Alemanno ed i Sindacati hanno in questi anni ovviato alla perdita di potere d’acquisto dei lavoratori erogando il salario accessorio a tutti i dipendenti capitolini senza che per questo siano richieste prestazioni aggiuntive o migliori servizi per i cittadini. La Corte dei Conti e gli ispettori del MEF chiamati dal Sindaco per far chiarezza sulla gestione Alemanno, hanno dichiarato irregolare e inefficiente questo sistema ed hanno contribuito alla decisione presa dall’Amministrazione Marino di riscrivere i contratti per riportare nella legalità contabile ed amministrativa la città, offrendo al contempo maggiori servizi ai cittadini.

Da oggi il salario accessorio sarà versato a fronte di prestazioni effettivamente erogate ai cittadini, premiando il merito, tutelando le retribuzioni in modo da valorizzare quei lavoratori che svolgono con responsabilità il ruolo di servitori della città e che vivono con orgoglio e con profondo senso civico l’impiego pubblico. Si inizierà quindi con i servizi anagrafici e da Febbraio entrerà in vigore anche la parte che interessa il settore educativo-scolastico e così tutti i settori dell’Amministrazione. All’inefficienza della Giunta Alemanno rispondiamo con un’Amministrazione più efficiente e vicina ai cittadini, che agisce nella legalità, che valorizza le risorse interne e che invita i Sindacati a rendersi protagonisti di questa sfida e condividere il processo di cambiamento in corso, già dal prossimo 8 Gennaio, data fissata per l’ennesimo Tavolo di confronto tra Organizzazioni e Amministrazione.




Non servono “Zone Rosse” è la dignità della donna che va tutelata

 

adescamento_prostituzione6

La Commissione per le Pari Opportunità del Municipio XI ha oggi aderito alla lettera aperta al Sindaco Marino inviata dall’associazione “Rising – Parita’ di genere” con la quale si esprime contrarietà alla creazione di aree di tolleranza della prostituzione (zone rosse) in alcune parti della città. – Lo dichiarano Rossella Coltorti, Giulia Fainella ed Emanuela Mino, Consigliere del Municipio Roma XI.

La prostituzione è una forma di violenza contro le donne e va combattuta anche con l’ausilio di interventi sociali e culturali efficaci. Nessuna amministrazione può esimersi da questo ed è chiaro che il problema va affrontato in maniera coordinata senza lasciar spazio ad iniziative estemporanee e di facciata, senza lasciare da soli i cittadini e le istituzioni locali che più si trovano ad affrontare questi problemi. Non possiamo nascondere la testa sotto la sabbia e fingere che i problemi sociali che affliggono la nostra Città non esistano. Quello che chiediamo fortemente al Sindaco è che si avviino le procedure al fine di calibrare una giusta proposta che tenga conto di chi il fenomeno lo subisce sulla propria pelle, di tutte quelle persone che sono gettate in mezzo ad una strada, di quegli schiavi, donne e minori soprattutto, vittime di tratta e di violenze.

Non è con la creazione di “zone rosse” che potremo risolvere questa situazione, non è creando enclavi del sesso nelle quali la prostituzione sia legittimata che potremmo ridurre il fenomeno e dare maggiore dignità a chi è costretto. Parimenti non è così che potremmo dire di essere realmente accanto a tutti quei cittadini che oggi chiedono maggiore decoro in quelle strade che, contro legge, sono ostaggio di una pratica che va combattuta con controlli e con mediazione sociale che può giungere anche con l’ausilio e l’implementazione di progetti già esistenti. Solo attraverso un deciso cambio di rotta si può sperare in questo come in altri campi dove il disagio sociale assume diversi aspetti, di poter arrivare ad un risultato che tenga conto di tutti gli attori e che sia realmente frutto di un lavoro che vede oltre la contingenza e mira a tutelare e difendere la salute e la dignità delle donne.

 http://www.emanuelamino.it/2014/11/non-servono-zone-rosse-e-la-dignita-della-donna-che-va-tutelata/2410