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Il programma futuro del Comitato delle Fondazioni: bandi per la promozione degli artisti italiani, e progetti per le periferie

Il terzo anno del Comitato Fondazioni si festeggia da Sandretto con una serie di annunci che lanciano una buona luce sul futuro del contemporaneo in Italia.
La Presidente Patrizia Sandretto, con Andrea Cancellato di Federculture e Federica Galloni della Direzione Generale per l’Arte Contemporanee e Periferie, in rappresentanza del MIBACT, sono qui con l’intento di condividere una “rete di relazioni e arricchire i contenuti, raccogliendo spunti e suggerimenti per le prossime attività”.
Andiamo subito al sodo: cosa farà nel futuro il Comitato che annuncia non solo la partnership con Federculture ma anche l’ingresso futuro di HangarBicocca tra gli attori? Per prima cosa guarderà in casa propria, ovvero alle collezioni degli aderenti al gruppo, per fare quella che Sandretto definisce una “collezione di collezioni” che possano essere esposte in musei italiani che non hanno raccolte permanenti, per esempio.
E ancora, c’è la volontà di un’apertura a collezionisti privati stranieri che vorranno mettere a disposizione dell’Italia le proprie raccolte.
Cancellato cita l’ultimo rapporto di Federculture, ribadendone l’importanza che il settore, nel nostro Paese, porta anche all’economia . «Basta con il sentimento negativo per il futuro della nostra nazione; nonostante la spesa per la cultura non sia in cima alle spese, è in crescita, e questa tendenza va incoraggiata dice Cancellato.
E allora via, con la volontà di confederarsi (con AGIS per esempio), per avere una voce unica e forte, e per creare un pezzo importante anche nella reputazione dell’Italia.
«Se dimostriamo che il contributo che diamo è importante verranno nuove iniziative e nuove risorse; bisogna continuare a girare i numeri, un tempo negativi del Paese, e defiscalizzare il consumo culturale è necessario per il futuro», chiude Cancellato.
Galloni annuncia invece i progetti sul tema delle periferie urbane, e ribadisce che l’aver associato questo tema all’arte è strategico. «Abbiamo l’obiettivo di andare a lavorare sulle periferie con parametri nuovi, e si è parlato molto anche con il Miur, facendo nascere progetti come “Sperimento l’arte”, che porterà nelle scuole artisti affermati, per dimostrare che la cultura può cambiare anche la vita». Ma c’è anche un secondo progetto, che ha un plafond notevole: 3 milioni di euro che andranno ad eventi sempre realizzati nelle scuole ma aperti al pubblico, per creare collettività.
Galloni ricorda come la Direzione Generale non dia sovvenzioni, ma lavori in sinergia con le istituzioni per avvicinare i cittadini italiani al mondo dell’arte contemporanea: «oggi è fondamentale una mediazione culturale, per mettere in relazione artisti e fruitori. C’è la voglia di avere l’arte come patrimonio diffuso e condiviso, soprattutto nei piccoli centri e in questo l’aiuto delle fondazioni sarà esemplare».
E tra gli enti a cui il Comitato delle Fondazioni si rivolge c’è anche l’Italian Council, che per ora ha una base di 980mila euro annui. Soldi che serviranno ad un altro progetto: quello della produzione di un’opera, con un artista che la lascerà ad un museo italiano o straniero, per proseguire sulla strada della promozione dell’arte oltre i confini. A proposito, spiega Galloni, vi saranno due bandi annui, e i partecipanti saranno selezionati da una commissione appositamente creata, per evitare conflitti di interessi. Primo bando in uscita? Nel primo semestre 2017.
Last but not least, anzi, il Progetto Periferie, con 50mila euro per ogni iniziativa, mentre nel contempo si cercherà di trovare una strategia per dare la possibilità concreta di usare l’artbonus per i privati che vorranno. 50 per cento di fondi, per queste iniziative, verranno stanziati dal Mibact, mentre la restante parte sarà a carico delle Fondazioni. Sul piatto? Dentro il macrotema delle periferie, anche una serie di programmi didattici e dedicati ai più giovani. Ecco chi sono, tra progetti con scuole, territorio o cittadini, i primi nove a partire:
Cittadellarte Pistoletto, con il progetto Re-birth
Fondazione Giuliani coinvolgendo Luigi Coppola e il progetto “Menti Locali”
Fondazione VOLUME! “Città inseparabili e buoni incontri con Francesco Arena
Nomas Foundation: “Come vivere insieme. La scuola comune”, di Sresha Rit Premnath
Pastificio Cerere coinvolge Pietro Ruffo, con “Curare l’educazione”
Fondazione Merz, con Ludovica Carbotta e i fratelli De Serio sul progetto “Chiribiri. Fare città tra museo e giardino”
Fondazione Spinola Banna, con Giuseppe Caccavale e “La via delle parole”
Fondazione Antonio Ratti, con Matteo Rubbi e “Città in residenza”
Fondazione Sandretto, “Segnali da un paesaggio aumentato” con Alessandro Quaranta

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Bando periferie urbane, 10mila euro a progetto: domande entro venerdì 11 novembre

C’è tempo fino a venerdì prossimo 11 novembre per partecipare al bando per la progettazione di interventi di riqualificazione di aree urbane periferiche promosso dalla direzione generale Arte e Architettura contemporanee e periferie urbane del ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e dal Consiglio nazionale degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori.

Chi può partecipare
Il concorso di idee è a procedura aperta e possono parteciparvi ingegneri e architetti con meno di 35 anni di età iscritti ai rispettivi albi. Ogni concorrente potrà partecipare al bando optando solo per una delle dieci aree oggetto del concorso.
Il bando si concluderà con la proclamazione di un vincitore per ciascuna area, al quale sarà affidato dal relativo comune l’incarico per le successive fasi progettuali, secondo l’impegno assunto dalle amministrazioni all’atto della presentazione della loro proposta.

Gli interventi
Le proposte riguardano aree che necessitano di interventi per il Ri.U.So e la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti, per finalità d’interesse pubblico, il miglioramento della qualità del decoro urbano, l’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana, il potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana, la mobilità sostenibile e l’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative.

Le aree
Le aree oggetto del bando sono 10: Aprilia (Latina) – Area in quartiere Toscanini; Corato (Bari) – Area “Case minime” in rione Belvedere; Empoli (Firenze) – Area ex Casa Cioni in frazione Avane; Marsala (Trapani) – Area nel Parco della Salinella; Palermo – Area “Cittadella dello sport” in quartiere S. Filippo Neri (Zen); Reggio Calabria – Area in rioni Trabocchetto e Sant’Anna; Ruvo di Puglia (Bari) – Area ex Convento in rione Cappuccini; San Bonifacio (Verona) – Area in quartiere Praissola; Santu Lussurgiu (Oristano) – Area ex Collegio Carta-Meloni; Sassari – Area in quartiere Latte Dolce.

Risorse
Per l’attuazione dell’iniziativa, la direzione generale finanzierà i premi dei vincitori del concorso di idee, per un importo complessivo di 100mila euro. Ai dieci concorrenti che hanno sviluppato le proposte classificate al primo posto, una per ciascuna area, andrà un premio di 10mila euro.

La piattaforma “Concorrimi”
Come già avvenuto per il bando dedicato all’edilizia scolastica “Scuole Innovative“, anche il concorso per le periferie fa affidamento sul sistema “Concorrimi”, la piattaforma sviluppata dall’Ordine architetti di Milano per incentivare la trasparenza e la pubblicità nelle procedure di concorso.

Scadenza
Il termine ultimo per la consegna delle proposte è l’11 novembre 2016. A seguito della chiusura del bando, verrà elaborata una graduatoria di merito per ciascuna delle dieci aree oggetto del concorso.

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Riqualificazione Periferie: selezionate le dieci aree tra quelle indicate dai Comuni

È terminata la selezione delle proposte ideative per la promozione di interventi di riqualificazione di periferie urbane che saranno oggetto di un concorso di idee per la promozione di dieci interventi, tra quelli selezionati, destinati a giovani architetti under 35.

Sulla base di una serie di proposte presentate dai Comuni chiamati ad individuare siti di periferie urbane da riqualificare, sono state selezionate le seguenti aree che adesso saranno oggetto di concorso di idee finalizzato alla loro riqualificazione:

Il quartiere Toscanini ad Aprilia (Latina);
Case minime in rione Belvedere a Corato (Bari);
l’ex Casa Cioni in frazione Avane a Empoli (Firenze);
il Parco della Salinella a Marsala (Trapani);
la Cittadella dello sport a S. Filippo Neri, allo Zen (Palermo);
i rioni Trabocchetto e Sant’Anna a Reggio Calabria;
l’ex Convento in rione Cappuccini a Ruvo di Puglia (Bari);
il quartiere Praissola a San Bonifacio (Verona);
l’ex Collegio Carta-Meloni a Santu Lussurgiu (Oristano);
il quartiere Latte Dolce a Sassari

Le dieci aree sono state selezionate dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del MiBACT e dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori. L’iniziativa, frutto di una convenzione sottoscritta tra i due organismi, ha registrato grande interesse con la partecipazione di 140 Comuni, 58 del Sud e delle Isole, 35 del Centro e 47 del Nord e ha visto premiare proprio il Sud del Paese con ben 7 aree selezionate. Tra le finalità della convenzione quelle di promuovere, attraverso interventi finalizzati alla riqualificazione delle periferie, la centralità e la qualità del progetto, la partecipazione e la condivisione delle comunità locali e la promozione dei talenti dei giovani architetti.

Su quest’ultimo aspetto l’iniziativa prevede che al concorso di idee finalizzato all’acquisizione delle proposte per la riqualificazione delle dieci aree scelte – lanciato oggi ed il cui bando scade il prossimo 11 novembre – partecipi, tra i firmatari degli elaborati, almeno un giovane professionista di età inferiore ai 35 anni.

Alle dieci proposte vincitrici (una per ciascuna area) la Direzione Generale assegnerà un premio di 10.000 euro; le idee saranno offerte gratuitamente ai Comuni interessati affinché, una volta reperite le necessarie risorse, possano procedere alle successive fasi della progettazione e della realizzazione degli interventi di riqualificazione urbana che dovranno essere affidate agli stessi architetti vincitori del concorso di idee.

Il CNAPPC ha sottolineato che la partecipazione al Concorso, in tutte le sue fasi, avverrà esclusivamente on line, attraverso la piattaforma “Concorrimi” messa a disposizione dall’Ordine degli Architetti di Milano e Provincia.

In particolare, il Concorso di idee, con procedura aperta, per la riqualificazione di dieci aree urbane periferiche, è aperto agli Architetti e agli Ingegneri ed articolato in unica fase in forma anonima (anonimato assicurato dal sistema Concorrimi che prevede l’assegnazione ad ognuno dei concorrenti un codice che sarà utilizzato per l’intero procedimento). Di seguito il calendario del Concorso:

12.09.2016 – pubblicazione del bando
12.10.2016 ore 23:59:59 – presentazione dei quesiti;
18.10.2016 ore 23:59:59 – pubblicazione delle risposte ai quesiti;
11.11.2016 ore 16:00:00 – ricezione delle proposte ideative;
12.11.2016 ore 11:00:00- prima seduta pubblica della Commissione Giudicatrice;
18.11.2016 – pubblicazione degli esiti del concorso.

Premi

Il concorso si concluderà con una graduatoria di merito per ciascuna delle dieci aree oggetto del concorso. Ai dieci concorrenti redattori delle proposte ideative classificate al primo posto (una per ciascuna area), sarà attribuito un premio di €. 10.000,00 (al lordo di IVA e contributi previdenziali).
Elaborati richiesti – Fase unica

La proposta ideativa dovrà riguardare solo una delle aree da riqualificare, poste a concorso e dovrà essere sviluppata con gli elaborati seguenti:

n. 1 relazione descrittiva, utile ad illustrare i criteri guida delle scelte progettuali in relazione agli obiettivi previsti dal bando e alle caratteristiche dell’intervento e stima sommaria dell’intervento. Dovrà essere contenuta in un numero massimo di 2500 battute, spazi inclusi, in formato UNI A4 su file PDF, orientamento in senso verticale, per un totale di max 2 facciate;
n. 3 (tre) tavole nel formato UNI A3, orientamento in senso orizzontale, su file PDF, contenente rappresentazioni grafiche, immagini, testo e quant’altro utile a rappresentare l’idea progettuale.

Affidamento dello sviluppo degli ulteriori livelli progettuali

I Sindaci dei Comuni nel cui territorio ricadono le aree selezionate e ammesse al concorso, hanno assunto, in sede di selezione, l’impegno di affidare i successivi livelli di progettazione ai vincitori del concorso, ai sensi del comma 6 dell’art. 156 del D.Lgs. n. 50/2016, a mezzo di procedura negoziata senza bando, a condizione che gli stessi vincitori comprovino, anche successivamente alla proclamazione, il possesso dei requisiti di capacità tecnico-professionale ed economica di cui al presente articolo, in rapporto ai livelli progettuali da sviluppare.

Al fine di quantificare i requisiti speciali richiesti per la procedura negoziata a cui ricorrere per l’attribuzione del servizio di progettazione dei livelli successivi (progetto di fattibilità tecnico-economica, definitiva ed esecutiva anche in unico livello), le categorie e le ID delle opere saranno individuate sulla base dei contenuti della proposta ideativa a base di gara, applicando, per il calcolo, il D.M. 17 giugno 2016, a cui fa riferimento l’art. 24, comma 8, del D.Lgs.50/2016.

In particolare, per l’affidamento dell’incarico, relativo ai livelli progettuali da sviluppare, con le modalità di cui al presente articolo, saranno richiesti i seguenti requisiti di capacità economico-finanziaria e tecnico-amministrativa:

all’avvenuto espletamento, nell’arco della carriera professionale e sino alla data di pubblicazione del presente bando, dei servizi attinenti all’architettura ed all’ingegneria, di cui all’art. 3, lett. vvvv) del Codice, relativi a lavori appartenenti ad ognuna delle classi e categorie dei lavori cui si riferiscono i servizi da affidare, individuate sulla base delle elencazioni contenute nelle vigenti tariffe professionali, per un importo globale per ogni classe e categoria pari ad 1 volta l’importo stimato dei lavori cui si riferisce la prestazione, calcolato con riguardo ad ognuna delle classi e categorie;
all’avvenuto svolgimento, nell’arco della carriera professionale e sino alla data di pubblicazione del presente bando, di due servizi attinenti all’architettura ed all’ingegneria, di cui all’art. 3, lett. vvvv) del Codice, relativi ai lavori appartenenti ad ognuna delle classi e categorie dei lavori cui si riferiscono i servizi da affidare, individuate sulla base delle elencazioni contenute nelle vigenti tariffe professionali, per un importo totale non inferiore a 0,40 volte l’importo stimato dei lavori cui si riferisce la prestazione, calcolato con riguardo ad ognuna delle classi e categorie e riferiti a tipologie di lavori analoghi per dimensione e per caratteristiche tecniche a quelli oggetto dell’affidamento.

I sopraelencati requisiti sono estesi all’intera carriera professionale, al fine di garantire la più ampia partecipazione dei soggetti di cui al precedente art. 3, in linea con le indicazioni riportate nella parte II (capacità tecnica) dell’allegato XVII al D.Lgs.50/2016.

Qualora l’autore del progetto vincitore non fosse in possesso dei requisiti sopra elencati, potrà associarsi con altri soggetti di cui all’articolo 46, comma 1 del D.Lgs.50/2016, che ne siano in possesso, nelle forme del raggruppamento temporaneo e/o ricorrere allo strumento dell’avvalimento previsto dall’art. 89 del D.Lgs. n. 50/2016.

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Periferie, entro il 10 settembre le 10 aree da riqualificare

Sono 130 le proposte presentate dai Comuni. Il 15 settembre il concorso di idee.
Verranno rese note entro il 10 settembre le 10 aree periferiche, selezionate tra le 130 proposte, che saranno riqualificate attraverso un concorso di idee rivolto ai progettisti under 35.

È scaduto il 31 agosto 2016 il termine entro cui i Comuni potevano proporre aree periferiche da candidare al Bando lanciato dalla Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, e dal Consiglio Nazionale degli Architetti Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

I Comuni hanno segnalato 130 aree pubbliche e strutture edilizie esistenti che necessitano di interventi per il Ri.U.So e la rifunzionalizzazione, per finalità d’interesse pubblico, il miglioramento della qualità del decoro urbano, l’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana, il potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana, la mobilità sostenibile e l’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative.

Dopo aver reso note le 10 aree prescelte, i promotori del Bando lanceranno, entro il 15 settembre, il concorso di idee. La partecipazione al concorso prevedrà l’obbligo della presenza di un progettista under 35.

I progetti dovranno essere presentati entro il 10 novembre 2016. Entro il 30 novembre 2016 si concluderanno i lavori della giuria e saranno assegnati i premi.

Il concorso si concluderà con la proclamazione di un vincitore per ciascuna area, al quale sarà affidato dal relativo Comune l’incarico per le successive fasi progettuali, secondo l’impegno assunto dalle Amministrazioni all’atto della presentazione della loro proposta.

Per l’attuazione dell’iniziativa, la Direzione Generale finanzierà i premi dei vincitori del concorso di idee, per un importo complessivo di 100.000 euro

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Le periferie sempre ad agosto

Ad agosto il MIBACT ha fatto uscire un bando per le periferie con scadenza 31 agosto. L’Osservatorio Pubblica Amministrazione, un organismo di volontariato che svolge una funzione di controllo sugli atti della PA, chiede il rinvio della scadenza con la lettera che pubblichiamo.

Oggetto: avviso pubblico per la manifestazione di interesse alle procedure per l’individuazione di n. 10 aree periferiche ricadenti sul territorio dei comuni Italiani, da sottoporre a interventi di riqualificazione urbano mediante l’indizione di una procedura di concorso di idee

Egregio Ministro,

Spett.le Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane,

chi, come lo scrivente, ha qualche anno sulle spalle, ha memoria di quando il telegiornale, al 31 luglio, dava atto dello spegnimento degli impianti della FIAT e delle grandi fabbriche italiane. Da quel momento, era l’Italia intera a spegnersi e le grandi città diventavano una babele multilingue attraversate solo da turisti, mentre milioni di operai tornavano ai paeselli per la meritata villeggiatura.

Da allora l’Italia è cambiata molto e le ferie agostane, per chi se le può permettere, non sono più così tassative anche se, ovviamente, la maggior parte delle imprese e conseguentemente degli italiani, continua a preferirle rispetto ad altri periodi.

Anche il Parlamento chiude per ferie in questo periodo ma, a quanto sembra, non i solerti funzionari del MIBACT che proprio in questi giorni, precisamente il 10 agosto, hanno pubblicato un avviso con scadenza il 31 agosto per la manifestazione d’interesse alle procedure per l’individuazione di 10 aree periferiche.

Come appartenenti a quella cosiddetta società civile che da anni si batte per la riqualificazione delle periferie, abbiamo, ovviamente, interesse non solo che tutti i Comuni possano partecipare ma anche a dire la nostra ed a partecipare al processo di individuazione degli interventi e delle aree sulle quali intervenire e ciò, non solo per l’importantissimo e necessario coinvolgimento dei cittadini e delle realtà territoriali, ma soprattutto al fine di evitare nuove “cattedrali nel deserto” destinate a divenire nuovi mausolei dell’italica capacità di sprecare risorse.

Non sappiamo, anche se ci appare difficile, se Roma Capitale o se altri comuni o unioni di comuni, siano in grado di avere la dovuta conoscenza del bando e la capacità di individuare consapevolmente, in tempi così ristretti, le aree da indicare ed i finanziamenti successivamente necessari per la realizzazione degli eventuali progetti ma, onestamente, ci appare impossibile comprendere perché un bando, anche se solo volto alla selezione delle aree, e, almeno apparentemente, non giustificato da alcuna ragione di urgenza, debba essere pubblicato nel periodo in cui la maggior parte degli italiani sono in ferie e con scadenza nel medesimo periodo e non possono, quindi, esercitare il proprio diritto/dovere nei confronti degli Enti locali interessati dal bando e spingerli ad una partecipazione realmente utile per la collettività.

Per questa ragione non possiamo che richiedere a Codesto Ministero di voler procedere ad una congrua proroga dei termini di scadenza del bando.

Confidando nell’accoglimento della richiesta ed in una Vostra cortese nota di riscontro, inviamo i nostri più cordiali saluti

Coordinamento Periferie Roma periferiediroma@tiscali.it

Pino Galeota Eugenio De Crescenzo Renato Mastrosanti

Partners:

www.legalitademocratica.it www.corviale.com www.volontariato.lazio.it/cesv

www.romainpiazza.it www.giubileoperiromani.it www.terzosettorelazio.it




Periferie: MiBACT e Architetti, al via la selezione di dieci aree indicate dai Comuni per interventi di riqualificazione

Entro fine mese la scelta delle aree, a metà settembre il bando per il concorso di idee per gli interventi

Hanno tempo fino al prossimo 31 agosto singoli Comuni, unioni di Comuni, così come associazioni di Comuni per presentare proposte ideative per la promozione di interventi di riqualificazione di periferie urbane che, una volta valutate, saranno oggetto di un concorso di idee per la promozione di dieci interventi, tra quelli selezionati, destinati a giovani architetti under 35.
L’iniziativa è frutto di una convenzione sottoscritta tra la Direzione Generale Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del MiBACT ed il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
Le proposte potranno riguardare aree che necessitano di interventi per il miglioramento della qualità del decoro urbano; il Ri.U.So e la rifunzionalizzazione di aree pubbliche e di strutture edilizie esistenti, per finalità di interesse pubblico; l’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana; il potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana; la mobilità sostenibile e l’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative.
Completata la fase di selezione delle dieci aree – affidata ad un apposito comitato scientifico composto da rappresentanti della Direzione Generale del Ministero, del Consiglio Nazionale degli Architetti e dell’Anci – entro il successivo 15 settembre verrà bandito il concorso di idee finalizzato all’acquisizione delle proposte per la riqualificazione delle aree scelte.
Per l’attuazione dell’iniziativa, la Direzione Generale finanzierà i premi dei vincitori del concorso di idee, per un importo complessivo di 100.000 euro. Le proposte acquisite mediante concorso saranno offerte gratuitamente ai Comuni interessati, affinché, una volta reperite le necessarie risorse, possano procedere alle successive fasi della progettazione e della realizzazione degli interventi di riqualificazione urbana.
Tra le finalità della convenzione quelle di promuovere la centralità e la qualità del progetto; la partecipazione e la condivisione delle comunità locali e la promozione dei talenti dei giovani architetti. Tutto ciò nella consapevolezza che la riqualificazione delle periferie possa essere attuata anche attraverso il Ri.U.So. di frammenti urbani.

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Tutti parlano di periferie ma nessuno le conosce e fa qualcosa per conoscerle

Per la prima volta il Ministero dei Beni Culturali ha creato una Direzione Generale delle Periferie.

Quello che nelle intenzioni del ministro Franceschini doveva essere lo strumento della volontà politica più volte espressa dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi di investire nelle periferie, non ha finora prodotto quasi nulla. È quello che viene fuori dalla risposta del Governo all’interrogazione parlamentare della deputata Celeste Costantino di Sinistra Ecologia e Libertà. La deputata critica soprattutto il mancato ascolto delle realtà periferiche da parte di questa Direzione Generale.

Noi di Corviale Domani possiamo testimoniare che:

1) pur avendo in precedenza sottoscritto un protocollo d’intesa sulla rigenerazione di Corviale col Ministero dei Beni Culturali;
2) pur avendo dato vita per perseguire quest’obiettivo a un partenariato pubblico/privato col Ministero, con la Regione Lazio, con Roma Capitale, con l’ATER, con le tre Università di Roma e con quella del Molise ed altri soggetti (vedi allegato);
3) pur avendo svolto insieme a questo tavolo d’intesa anni di lavori, iniziative e studi per rendere possibile questa rigenerazione;
4) pur essendo riusciti tutti insieme ad ottenere un finanziamento dalla Regione Lazio che ha reso possibile un concorso internazionale su tale progetto, iniziativa che da anni non si riusciva a realizzare in Italia;
5) pur avendo avuto buon fine il concorso con la scelta del vincitore;
6) pur avendo sempre invitato la nuova Direzione Generale a partecipare alle iniziative susseguenti il buon fine del concorso;

nonostante tutto ciò premesso non abbiamo mai avuto alcuna partecipazione della Direzione Generale delle Periferie se non una burocratica e sintetica lettera di diniego che non spiegava i motivi di questo negarsi.

Non si capisce come una neonata, poco conosciuta e scarsamente attiva Direzione Generale possa prescindere dal partecipare attivamente all’unico programma di rigenerazione urbana di una periferia in atto in Italia attraverso la qualificata formula del concorso internazionale.

Si allega l’interrogazione della deputata Celeste Costantino di Sinistra Ecologia e Libertà, la risposta del Governo e le controdeduzioni della deputata.

CELESTE COSTANTINO

Signor Presidente, con decreto del Presidente del Consiglio dei 171, è stato emanato il regolamento di ministri 29 agosto 2014, n. organizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, degli uffici della diretta collaborazione del Ministro e dell’Organismo indipendente di valutazione della performance, con entrata in vigore del provvedimento al 10 dicembre 2014. Il decreto, all’articolo 16, istituisce la direzione generale «Arte e architettura contemporanee e periferie urbane». Il Ministro Franceschini ha dichiarato in varie occasioni pubbliche che dopo aver vinto nel secolo scorso la grande sfida dei centri storici delle nostre città, le periferie sono la grande sfida di questo secolo: «siamo chiamati a riqualificare i luoghi in cui vive, lavora e sogna la gran parte della popolazione del Paese e in questo l’arte contemporanea può essere determinante»; «rivitalizzare le periferie attraverso l’azione dei giovani e del mondo dell’associazionismo è iniziativa positiva, che va proprio nella direzione dello sforzo che deve intraprendere il Paese per recuperare il forte ritardo nel sostegno e nella valorizzazione del contemporaneo. Un’azione che può e deve essere legata, come i progetti presentati oggi, alla riqualificazione delle periferie delle nostre città». «Per questo» dice sempre il Ministro Franceschini – nel riformare il Ministero ho fortemente voluto una nuova direzione generale per l’arte e l’architettura contemporanea e le periferie urbane che a breve varerà un bando di 3 milioni di euro per cofinanziare progetti culturali promossi dai comuni nelle periferie». Il Touring Club, insieme al Ministro Franceschini, hanno rilasciato dichiarazioni per la rivalutazione del «Patrimonio Periferia», affermando che oggi è necessario iniziare a rivalutare le periferie, luoghi «in cui si può sperimentare e osare di più che nei centri storici anche a livello architettonico. Queste aree, sempre più abitate, dovrebbero diventare sempre più vivibili e amabili». Allora le domande sono: qual è il bilancio che trae il Ministro Franceschini dall’attività della direzione generale «Arte e architettura contemporanee e periferie urbane» ad oltre un anno dalla sua costituzione; quali programmi sono stati realizzati, quali iniziative e attività sono state intraprese, quali incontri sono stati svolti con i cittadini, gli operatori culturali e sociali ed i cittadini operanti o residenti nelle periferie urbane del nostro Paese; come e dove sono state investite le risorse della suddetta direzione generale; quali sono le informazioni sullo stato attuale dell’avanzamento dei progetti di riqualificazione e se esiste ad oggi un coordinamento e una regia comune.

PRESIDENTE

La sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo, Dorina Bianchi, ha facoltà di rispondere.

DORINA BIANCHI, Sottosegretaria di Stato per i beni e le attività culturali e il turismo

Signor Presidente, a tal proposito io seguirò le tracce offerte dall’onorevole Costantino, unitamente anche agli altri colleghi interpellanti. Per quanto riguarda i programmi, sono stati elaborati due progetti a livello europeo nell’ambito del PON Programma operativo nazionale «Cultura e sviluppo 2014-2020»: un progetto nella regione Calabria, Progetto di animazione economico-culturale del sistema museale calabrese, che propone l’attivazione di residenze e studi per artisti, architetti, designer e curatori, e un progetto nella regione Campania per la realizzazione del polo regionale sul contemporaneo denominato «Contemporary Hub» a Napoli. A livello nazionale sono stati finanziati attraverso il Piano per l’arte contemporanea 2015 il progetto di Torino «Porte aperte», un concorso per giovani artisti per la riqualificazione delle periferie attraverso interventi artistici, e il progetto di Matera »Nuovi committenti«, interventi di mediazione culturale tra enti e comunità locali e artistiche. Sono state poi svolte le attività finalizzate alla definizione degli obiettivi del DPCM per il Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree degradate, previsto dalla legge di stabilità del 2015, ed è stato quindi predisposto lo schema del DPCM 15 ottobre 2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 26 ottobre 2015, di approvazione del bando per la presentazione di proposte per la predisposizione del Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate.
Nell’ambito del programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia, si è proceduto alla ideazione del progetto per la costruzione della piazza del bene comune, un avamposto nei quartieri di periferia urbana particolarmente degradata, costituito da piccoli interventi finalizzati a fornire servizi ai cittadini, da realizzarsi, però, in uno spazio pubblico.
Passo ora a quelle che sono state le attività. Innanzitutto, vi è la quindicesima Mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia 2016 Padiglione Italia. Su istruttoria della direzione generale in parola, il Ministro nomina lo studio TAM associati. Il tema della mostra è «periferie e sviluppo delle città». Il titolo della proposta selezionata è «Taking care – progettare per il bene comune» e sarà presentata, con maggiori dettagli, nel corso di una prossima conferenza stampa. Poi vi sono tre workshop di formazione, in collaborazione con le università di Reggio Calabria, Catania/Siracusa, Alghero, Roma, Milano/Mantova e Padova, sul tema dell’architettura sociale, con svolgimento presso l’aria periferica del parco tecnologico di Vega, sito a Marghera. Ancora, la mostra di Roma il cui titolo è «Alla ricerca di una città normale. Il ruolo dei quartieri di iniziativa pubblica nell’espansione urbana negli ultimi cinquant’anni in Italia»: una selezione di quartieri periferici di edilizia residenziale d’iniziativa pubblica, realizzati dagli anni Settanta ad oggi, con l’obiettivo di evidenziare i focus per una corretta riqualificazione urbana delle periferie. Le ricerche sono state effettuate in collaborazione con le università di Roma, Napoli e Torino. Poi segnalo il concorso del Consiglio nazionale degli architetti, paesaggisti, pianificatori e conservatori. Le istanze scaturite dalla mostra formeranno oggetto di successivi concorsi per giovani architetti under 35, d’intesa con il Consiglio nazionale stesso. I progetti realizzati dai vincitori saranno, quindi, donati ai rispettivi comuni interessati. Segnalo, poi, un numero speciale della rivista di geopolitica Limes, finalizzato alla realizzazione di un progetto dedicato alle periferie, con contributi scientifici di autori nazionali e internazionali, con la redazione di una mappa geografica delle periferie italiane. Seguiranno tre presentazioni pubbliche a Venezia, a Roma e a Siracusa, accompagnate dall’allestimento di carte geopolitiche.
Proseguo con quelle che sono le iniziative. »Arte alla luce« è un progetto sviluppato con Save the children e realizzato nelle periferie di Bari, Marina di Gioiosa Ionica e Palermo, nei «punti luce» dell’associazione e in strutture socio-educative aperte in varie regioni per contrastare la povertà educativa. Il progetto promuove l’arte contemporanea tra i giovani quale fattore determinante per lo sviluppo armonioso dell’individuo. Con il convincimento diretto di artisti affermati, il primo laboratorio si è svolto a Palermo a Zisa e nel quartiere dello Zen 2, sotto la guida dell’artista Domenico Mangano. Il secondo si è svolto a Bari nel quartiere Libertà, con l’artista Massimo Grimaldi. E il prossimo si svolgerà nella Locride a Gioiosa Jonica, con l’artista Adrian Paci. Si prevede di estendere il progetto a tutti i 16 »punti luce« di Save the children. «Sperimento l’arte! Musei e artisti nelle scuole» è un’altra iniziativa legata alla convenzione tra il Ministero dei beni culturali – Direzione generale arte e architettura contemporanea, Ministero dell’istruzione e Associazione dei musei d’arte contemporanea italiana per la diffusione e l’educazione alle arti contemporanee negli istituti scolastici italiani situate nelle aree periferiche.
Per quanto riguarda gli incontri, tutti gli incontri hanno seguito il modello bottom up, in linea con i principi della sussidiarietà orizzontale. In appuntamenti dedicati ai temi delle periferie sono state recepite, a livello nazionale, le istanze rappresentate dalle principali associazioni attive in campo di cultura, salute, sport, ambiente e cultura della legalità; ciò nonostante alla DGAAP siano stati assegnati obiettivi strategici da attuare all’intero territorio nazionale attraverso il network relazionale fra gli attori sociali.
Interventi partecipativi a livello locale, in attuazione degli indirizzi che sono stati dettati, sono di competenza degli istituti periferici, di concerto con gli enti locali, ai quali attiene specificatamente l’iniziativa pianificatorio-urbanistico-paesaggistico-sociale.
Passiamo adesso quelle che sono, invece, le risorse. Le risorse impiegate per i programmi, le attività e le iniziative sopra evidenziati sono quelle previste negli ordinari capitoli di bilancio e relativi piani gestionali del Ministero ed assegnate alla Direzione generale. Per quanto concerne il bando di 3 milioni di euro per cofinanziare i progetti culturali promossi dai comuni nelle periferie, richiamato nell’atto, preciso che si tratta del decreto interministeriale MIT/MiBAC del 12 novembre 2015, la cui procedura di programmazione e in itinere e vicina alla conclusione.
Ricordo, infine, che il coordinamento delle attività sopra riferite è affidato al direttore generale della Direzione generale arte e architettura contemporanee e periferie urbane sulla base di quanto 171 del 2014, recante disposto dall’articolo 16, comma 2, del DPCM n. regolamento di organizzazione del Ministero.
In conclusione, sembra lecito affermare che, nei dieci mesi di effettiva attività, la nuova Direzione generale ha compiuto o avviato attività sicuramente apprezzabili per quantità e qualità.

PRESIDENTE

L’onorevole Costantino ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatta per la risposta alla sua interpellanza.

CELESTE COSTANTINO

Grazie, Presidente. Io sono parzialmente soddisfatta. Non ho un’esperienza di lungo corso in questo Parlamento, però in questi due anni e mezzo ho capito che, a volte, gli strumenti come interpellanza e come l’interrogazione hanno più il fine di cercare di trovare avallo ad una tesi piuttosto che rivolgere delle domande reali e concrete. Io penso che stamattina, con questa interpellanza, ho dato l’opportunità al Ministero della cultura di poter raccontare quello che è stato fatto. Però, questo fa parte dell’insoddisfazione che io registro nel porre queste domande. Infatti, è un po’ strano, anche rispetto a dei progetti lodevoli che si stanno portando avanti – ho sentito nella sua risposta, sottosegretario, anche dei riferimenti alla Calabria, quindi sono veramente molto contenta, come, immagino, anche lei, che ci sia questa particolare attenzione –, che sia praticamente impossibile riuscire a trovare queste informazioni. Io ho presentato questa interpellanza perché l’hanno sollecitata esattamente associazioni, comitati, cittadini che avevano guardato con favore questo atto, questo decreto adottato dal Ministero della cultura e che immediatamente avevano voglia di impegnarsi, di mettersi a disposizione e di portare avanti anche delle proposte fattive su come poter realizzare alcuni di quei progetti che sono stati elencati da lei qui oggi. Penso ai comitati che si sono creati negli anni e che ad oggi hanno svolto un’attività veramente straordinaria. Parlo della città di Roma: a Corviale, come a Torpignattara, come a Corcolle, con l’esperienza e il lavoro fatto sul territorio oggi potrebbero veramente proporre dei progetti molto interessanti, che vanno esattamente nella direzione che ha espresso il Ministro Franceschini.
Però, si registra un’incapacità di interlocuzione e anche una mancanza di comunicazione e di informazioni rispetto al lavoro che è stato fatto fino adesso e anche del dettaglio di come sono stati spesi i soldi. Infatti, rispetto a tutto l’elenco che è stato fatto sui 3 milioni ancora, per sua stessa ammissione, si è in corso d’opera e quindi non abbiamo ancora contezza, a più di un anno, di come verranno spesi questi soldi.
Anche riguardo ai progetti che ha elencato prima, di ricerca, e delle mostre che sono state realizzate non c’è il dettaglio economico di come sono stati spesi questi soldi e a quanto ammonta appunto la spesa relativa a questi progetti che sono in corso.
Aggiungo anche – ed era una delle domande che venivano poste nell’interpellanza – che viene richiesta la presenza di un coordinamento e di una regia comune su questi progetti. A chi bisogna rivolgersi? Bisogna arrivare al punto di presentare un’interpellanza o un’interrogazione per avere dei riferimenti? Bisogna sempre avere il filtro parlamentare affinché questi cittadini, questi comitati e queste associazioni possano attingere a delle informazioni e avere dei dati precisi? Io penso che questo sia un errore, tanto più se – come lei ci ha detto stamattina – delle cose buone si sono provate a fare e ci sono sicuramente delle dinamiche che vanno perfezionate, ma che vanno probabilmente nella giusta direzione.
Quindi, io la ringrazio per questa comunicazione che manca totalmente e quindi le consegno il silenzio che c’è su questa serie di progetti che sono stati presentati dal Ministero, ma la invito al più presto – ed è questa la parte di grande insoddisfazione nella sua risposta – a fornire i dettagli economici su come sono stati spesi fino ad ora questi soldi e sui 3 milioni di euro che sono esattamente al centro del decreto che io cito all’interno dell’interpellanza, come verranno spesi, in quale città e quali sono i contatti, la regia comune e il coordinamento che si vuole mettere in campo tra il Ministero e le associazioni.




Federica Galloni risponde. Prima intervista al direttore generale per l’arte contemporanea

Artribune domanda, il Direttore Generale per Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane del Ministero per i Beni Culturali risponde”. Così scrivevamo il 6 febbraio, pubblicando le risposte di Federica Galloni ad alcune domande raccolte da vari operatori dell’arte durante ArteFiera a Bologna. Le ritrovate qui, insieme ad altre cinque domande e altrettante risposte. Se sarà adottata la medesima rapidità nella pratica, non possiamo che aspettarci grandi cose…

Quali sono le istituzioni pubbliche che promuovono le attività degli artisti italiani? In particolare, esiste una precisa strategia del Mibact a tale riguardo, in termini di indirizzo e coordinamento di iniziative sul territorio?
Rimane prioritario il ruolo indiscusso che le istituzioni pubbliche svolgono all’interno del sistema museale italiano. Va inoltre riconosciuto quello più dinamico e di ricerca delle fondazioni e delle gallerie di arte contemporanea che contribuiscono a promuovere gli artisti italiani e a sviluppare una rete del contemporaneo.
Se di strategia dobbiamo parlare, penserei non solo e non tanto a un’azione di indirizzo e coordinamento delle iniziative e/o degli interlocutori, ma anche a una condivisione di indirizzi, una concreta e condivisa sinergia tra pubblico e privato. Per fare un esempio, il Piano per l’arte contemporanea, oggi decisamente ridotto nell’importo complessivo rispetto a un decennio fa, si rivela uno strumento ancora valido e consentirà alla Direzione generale l’incremento delle collezioni statali – anche tramite il sostegno di mostre e concorsi – e la promozione dell’arte italiana all’estero. Colgo l’occasione per ringraziare i colleghi del Mibact che in questi anni hanno lavorato con successo su questi temi.
Il Ministero e la Siae hanno recepito in termini restrittivi per le gallerie la direttiva 2001/84/CE sul Diritto di Seguito, obbligando le stesse alla pubblicazione – unico esempio in Europa – delle proprie fatture di vendita sul sito Siae. Il Ministero è al corrente del fatto che ciò lede il diritto alla privacy? Sempre in merito al Diritto di Seguito, perché le gallerie lo devono far pagare anche per le opere vendute, ma che erano in galleria soltanto a titolo di rappresentanza di un artista? L’acquisto di un’opera d’arte da parte di un privato costituisce un fatto segnalato nel redditometro fiscale, disincentivando gli acquisti: tale fatto sarà confermato anche in futuro?
Sui quesiti di natura fiscale, legati a scelte economico-politiche, mi impegno a farmi portavoce col Ministro affinché possa valutare le soluzioni più opportune.

Il progetto di William Kentridge per i muraglioni del Tevere
Esiste una eccessiva discrezionalità delle Soprintendenze in merito ai criteri di notifica e di esportazione temporanea, e delle Dogane in merito alle aliquote fiscali per le esportazioni: il Ministero ha intenzione di emanare delle direttive al riguardo?
“Migliorare le procedure per la circolazione dei beni” è uno degli obiettivi prioritari nell’atto di indirizzo politico emanato dal Ministro con DM 23 settembre 2014. Dal canto mio ritengo che il prestito debba essere incentivato in quanto forma importantissima di promozione dell’arte, ovviamente con tutte le cautele del caso, prima fra tutte la verifica dello stato di conservazione e il pieno rispetto degli standard museali.
Quali sono le competenze del Ministero in merito al tema delle Periferie Urbane? Si tratta di dare un indirizzo di politica urbanistica per la riqualificazione di aree degradate, di segnalare dei casi virtuosi, di supervisionare i piani regolatori dei Comuni?
Le competenze del settore Periferie Urbane sono indicate, al livello generale, all’art. 16 DPCM n. 171/2014 e nel DM del 27/11/2014.
Visto che la competenza urbanistica è evidentemente una prerogativa territoriale, cosa intende fare il Ministero nei rapporti con tali enti? È previsto o prevedibile un vincolo nei casi di “brutti” interventi di nuove costruzioni o di riqualificazione? Se sì, in base a quali criteri porre il vincolo?
Il vincolo include un bene, riconosciuto di particolare interesse, nel patrimonio culturale della nazione; se capisco bene la domanda: devo quindi intendere che, in questo caso, per vincolo si pensi a un potere di veto “nei casi di brutti interventi di nuove costruzioni o di riqualificazione“. Per non scadere nel “mi piace / non mi piace“, penso che i nuovi interventi debbano essere regolati su larga scala da una legge sulla qualità architettonica intesa come ricerca progettuale e tipologica (la qualità è nemica della quantità) come pure, più in generale, di wellness dell’abitare (ecocompatibilità, ecosostenibilità), la verifica della effettiva realizzazione dei servizi alla residenza e certamente molto altro.

Ludo a Torpignattara – foto Alberto Blasetti
Il tema delle Periferie Urbane è oggetto di molteplici studi e analisi da parte di università italiane, Ordine degli Architetti, istituti di urbanistica: intende il Ministero coordinare le attività di tali prestigiosi attori e dare un indirizzo comune?
Fra gli obiettivi operativi della linea d’azione, il censimento e la collaborazione con i soggetti che già operano nel settore è fondamentale e doverosa e alcuni contatti sono già stati avviati. Anche in questo caso non penso proprio di coordinare un lavoro svolto da altri, quanto piuttosto di trarne spunti comuni di scambio e di conoscenza al fine di programmare interventi condivisi ottimizzando così le risorse, strumentali e umane, che hanno già prodotto risultati.
Ammesso che il Mibact abbia dei fondi per le Periferie Urbane, come intende spenderli senza correre il rischio di finanziare interventi effimeri e scoordinati con gli enti territoriali?
Assegnate le risorse finanziarie, non si potrà certo prescindere da un censimento delle realtà locali. Attraverso un bando pubblico, i Comuni presenteranno le proprie proposte; una commissione individuerà quelle ritenute più meritevoli e quindi, tenendo sempre presente il bilanciamento territoriale (nord, centro e sud), l’amministrazione finanzierà o concorrerà al finanziamento per l’effettiva realizzazione.
Di quali risorse umane e culturali intende dotarsi la sua Direzione? Si stanno già cercando figure professionali competenti all’interno del Ministero?
La Direzione Generale ha assorbito il personale (circa 15 unità) del Servizio Arte e Architettura Contemporanee, l’organico prevede la nomina di due dirigenti per i rispettivi servizi: Arte e Architettura Contemporanee e Periferie Urbane. Successivamente saranno avviate le procedure di mobilità volontaria del personale di profilo tecnico e amministrativo che dovrà formare un organico di circa 29 unità. Ulteriore personale qualificato sarà reclutato e formato in linea con la riforma della pubblica amministrazione.
Le competenze del settore Periferie Urbane:
www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Luogo/Uffici/Struttura-organizzativa/visualizza_asset.html_263742727.html

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Centro-Periferia

Il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini al Museo Maxxi all’inaugurazione della mostra Centro-Periferia di Ferculture il 15 gennaio 2015 : “la sfida dell’integrazione si gioca nelle periferie, lì si possono sperimentare gli innesti dell’arte e dell’architettura contemporanea. È questa la sfida del nuovo secolo: “valorizzare il patrimonio di creatività che nelle periferie trova espressione”. Dal catalogo della mostra : “le periferie dimenticate possono essere animate dalle azioni degli artisti (…) e le architetture abbandonate si trasformano in promesse di uno sviluppo futuro”. (Silvia Rossi, Geraldina Cipolla)

 




FORI IMPERIALI, DA COMMISSIONE ESPERTI PROGETTI INNOVATIVI PER AREA ARCHEOLOGICA, OK A RIPRISTINO ARENA COLOSSEO E FORO ROMANO DI NUOVO GRATIS PER TUTTI

colosseoFranceschini: grande passo avanti per area archeologica urbana più grande del mondo
Marino: proposte che puntano a valorizzare patrimonio storico artistico di Roma

La commissione paritetica MiBACT-Roma Capitale sull’area archeologica centrale, presieduta da Giuliano Volpe e composta da Michel Gras, Tiziana Ferrante, Adriano La Regina, Eugenio La Rocca, Laura Ricci, Claudio Strinati e Jane Thompson, ha inviato oggi, nel rispetto dei tempi, al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini, e al Sindaco di Roma Capitale, Ignazio Marino, la relazione finale riguardo il lavoro svolto nel corso del proprio mandato. La relazione contiene le proposte tecnico-scientifiche su cui il Mibact e Roma Capitale definiranno le proprie soluzioni.
Nella relazione, la commissione – che propone di attribuire la denominazione di area archeologica centrale di Roma al quadrilatero costituito da Piazza Venezia, Fori Imperiali, Colosseo, Colle Oppio, Campidoglio-Teatro di Marcello, Foro Romano, Palatino e Circo Massimo – suggerisce diverse soluzioni per un migliore sistema degli accessi e dei percorsi e per regolare e migliorare i servizi turistici di quella che diventerà la più grande area archeologica urbana del mondo.
In particolare, la Commissione propone di diversificare le possibilità di accesso all’area realizzando un’entrata al Palatino lungo via dei Cerchi, creare punti di sosta e di parcheggio di scambio per i pullman turistici nella zona di S. Maria in Cosmedin ed eventualmente in via di Valle delle Camene eliminando gli stalli di via di S. Gregorio, pedonalizzare via dei Cerchi, aumentare la pedonalizzazione di via dei Fori Imperiali eliminando le barriere architettoniche, migliorandone il decoro e riducendo la fascia carrabile limitandola esclusivamente al solo trasporto pubblico. Al riguardo la commissione prevede una linea circolare elettrica fatta di autobus ad altissima frequenza (via dei fori imperiali, Colosseo, via dei cerchi, piazza Venezia).
Per quanto riguarda il Colosseo la commissione si esprime favorevolmente alla recente proposta di ricostruzione dell’arena, nella convinzione che essa possa offrire un’ulteriore opportunità di comprensione e fruizione dei resti archeologici, rendendo visitabili anche gli ambienti sotterranei ed ospitando iniziative culturali compatibili con la corretta conservazione del monumento. Parere favorevole anche al progetto di ripristino del collegamento tra il Colosseo e il Ludus Magnus. Per quest’ultimo, la Commissione auspica un progetto innovativo, anche coinvolgendo privati per rendere la struttura frequentabile e aperta a diverse attività, anche coprendola e realizzando una grande piazza fruibile anche di sera. La commissione auspica infine che il Foro romano torni ad essere gratuito per tutti i cittadini e i visitatori e l’approvazione di una legge speciale per Roma.

Per il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini si tratta di ‘un grande passo avanti per la realizzazione di quella che sarà la più grande area archeologica urbana del mondo”.
“Le proposte della Commissione – aggiunge il sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino – vanno finalmente nella direzione di una concreta valorizzazione dell’inestimabile patrimonio storico artistico di Roma, e ne disegnano una più moderna e più completa fruizione, per romani e turisti”.

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relazione_finale_della_Commissione_MiBACT_sull_area_del_Colosseo