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Corviale Domani sull’Unità

Sul primo numero della rinata Unità nell’articolo di copertina su “Antimafia Capitale” Danilo Chirico cita Corviale Domani come una delle Associazioni possibili esempi di una rinascita di Roma dopo lo scandalo di Mafia Capitale.

il pezzo su Corviale Domani sull'Unità

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mappa della Associazioni a Roma

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Corruzione Capitale, Roma ai tempi degli ingranaggi lubrificati. Arte Contemporanea reattiva.

11 giugno – 5 luglio 2015. Museo dello Stadio di Domiziano – Via di Tor Sanguigna 3 (Piazza Navona) Roma.
Il prossimo 11 giugno si terrà a Roma presso lo Stadio di Domiziano, un evento multidisciplinare: performances/musica, arti visive, fotografia, arte digitale, proiezioni e video, dibattiti. La manifestazione con la direzione artistica di Antonietta Campilongo, vede la partecipazione di oltre 60 artisti.
Se è vero che uno dei motivi d’essere dell’Arte è quello di aprire gli occhi, di suscitare la crescita e la riflessione, di accendere il dibattito sulle più scottanti tematiche coeve, allora Corruzione Capitale è la mostra per antonomasia. Un vero e proprio percorso che parte dall’odierno ma ha le proprie radici nel passato e abbraccia tutte le epoche del malaffare.

Mafia Capitale, altrimenti nota come Cupola Romana, è una delle organizzazioni criminali di stampo mafioso e politico-imprenditoriale operante a Roma dal 2000. Ha come antecedenti le rapine dei Nuclei Armati Rivoluzionari degli anni Ottanta, e successivamente la banda della Magliana. L’inchiesta «Mondo di Mezzo» del 2014, che si spera abbia efficacemente smantellato l’organizzazione criminale, ha rivelato la facilità con cui la corruzione e la malavita hanno potuto inserirsi nelle attività gestite dalla Pubblica Amministrazione Italiana. O forse, semplicemente, ha puntato i riflettori su cose che erano sotto gli occhi di tutti da chissà quanto tempo.

Che Roma sia una grande sacca, piena di virtù ma anche di radicati vizi, non è una novità. Lo sapevano i Romani, nostri antenati, ben prima di noi. Lo gridavano senza timore i letterati della caput mundi, lasciandocene testimonianza nei loro scritti.
Era già il primo poeta aristocratico, Lucilio (II sec a.C.), ad attaccare nelle sue satire i politici romani e la loro corruzione. A predire ai suoi concittadini che se non avessero abbandonato l’amore per il lusso e il denaro, avrebbero perso la propria moralità. Due secoli dopo Tacito, negli Annales, apre il sipario su un’epoca di profondo disagio sociale, mostrandoci i veri meccanismi del potere in una Roma sempre più distante dal mos maiorum, da quegli antichi costumi che avevano reso grande la capitale in tutto il mondo.

L’indagine sulla corruzione, che è essenzialmente studio della natura umana e delle sue declinazioni in prossimità del potere, continua ancora in epoca trecentesca con Dante Alighieri e la sua Divina Commedia. Nei canti XXI e XXII dell’Inferno, il poeta tratta la casistica dei peccatori di frode. Coloro, cioè, che a vario titolo hanno imbrogliato, rubato, tradito la fiducia altrui approfittando del proprio carisma e della propria posizione sociale.
Li troviamo nell’ottavo cerchio dell’inferno, che ha il nome di Malebolge.
In dieci bolge – quasi borse, gole di pietra in cui gettare questi disonorevoli individui – si alternano gli adulatori, che ingannarono i potenti con le loro lusinghe per fini personali; i barattieri che, complice la propria posizione politica, si macchiarono del peccato di concussione; i falsari di metalli, di persona, di parola e di monete. E ancora ladri, seminatori di discordia, indovini, ipocriti, ruffiani e seduttori, simoniaci.

L’animo umano si deforma ad assumere ogni possibile, deviata sfumatura, e ne ricava la terribile punizione che merita secondo la dantesca legge del contrappasso.
Incedendo tra le bolge li si sente urlare eternamente, immersi tra la pece bollente o nello sterco, lambiti dalle fiamme, frustati e mutilati da demoni.

Una battaglia antica, una indagine sempre aperta sulle meschinità umane. Un perché al quale, ancora oggi, si cerca risposta. L’Arte di Corruzione Capitale è in grado di raccontare la sopraffazione e la devianza criminale che hanno insanguinato e umiliato Roma e tutta la Nazione. Una tematica ancora viva e scottante, che i singoli artisti interpretano e modificano attraverso scenari immaginari di mondi, però, terribilmente verosimili. Con le lenti del gioco e del colore, con tratti onestamente disarmanti, gli artisti protagonisti dell’evento offrono un rinnovato dibattito agli spettatori odierni, una riflessione propositiva su una questione tristemente concreta e che ci riguarda tutti.
E così Corruzione Capitale è un percorso di idee differenti che si alternano ad indagare, tra le scelte umane, quelle dettate dai giochi di potere, dai giochi di corruzione che passano per il sesso e il denaro, di mano in mano fino ad avvelenare l’aria e l’acqua di una società avvizzita. A privarla della sua linfa, in bella mostra, gli eterni difetti umani.

Corruzione Capitale lascia la parola a un’Arte che non si limita a farsi osservare, ma si fa scrutatrice a sua volta. E guarda dall’interno il popolo romano, ma anche l’Italia tutta e il nostro tempo con le sue logiche inquinate da quell’aria e quell’acqua. E restituisce, come un implacabile specchio, ogni terribile deformità della morale umana.

Scheda tecnica

Titolo della manifestazione:
Corruzione Capitale | Roma ai tempi degli ingranaggi lubrificati
Arte Contemporanea Reattiva
Progetto a cura dell’Associazione Neworld
Direzione Artistica di Antonietta Campilongo
Genere: Arte Contemporanea
Testi in catalogo:
Collettivo Neworld, Giovanni Argan, Michela Becchis, Raffaella A. Caruso, Antonella Catini, Anna Cochetti, Umberto Croppi, Francesco Giulio Farachi, Laura Lioce, Massimo Rossi Ruben.
Catalogo in sede
Organizzazione e ufficio stampa: Associazione Neworld – ecologia e sociale – NWart
Periodo esposizione: dal 11 giugno al 5 luglio 2015
Sede: Stadio d Domiziano
Indirizzo: Via di Tor Sanguigna 3 (piazza Navona) Roma
Opening: Giovedì 11 giugno ore 18.00 – Ingresso libero
Ingresso: da Lunedì a Domenica 10.00-19.00
Sabato 10.00-20.00

Programma giovedì 11 giugno 2015:
ore 18.00 Apertura mostra a cura di Antonietta Campilongo
Artisti in mostra:
Aidan, Francesco Amadori, Art & Design (Lucia Petracca- Sandra Naggar), Oliver Baretella, Rosella Barretta, Rossana Bartolozzi, Giuliano Besio, Mariagrazia Borhy, Antonella Bosio, Mauro Camponeschi, Silvia Castaldo, Cristina Castellani, Antonella Catini, Marco Cavalieri, Federica Cecchi, Maria Giovanna Cinquina, Silvio Corteggiani, Simona Cristofari, Breda Cuk, Rosy D’Ascola, Cecilia De Paolis, Simonetta De Santis, Silvano Debernardi, Eleonora del Brocco, Easypop, Francesco Fai, Alessandra John Finocchio, Daniela Foschi, Miro Gabriele, Michael Gambino, Fabrizio Garghetti, Fabio Gismondi, Domenico Grande, Antonella Graziano, Pier Maurizio Greco, Marcho Gronge, Kalòs (Calogero Carbone), Valentina Lo Faro, Maria Grazia Lunghi, Christian Molin (Iospazio), Giancarlo Montuschi, Melita Olmeda, Onda Bianca, Albino Palamara, Leopap (Leonardo Pappone), Tommaso Pensa, Piero Petracci, Adriana Pignataro, Loredana Raciti, Eugenio Rattà, Marcello Reboani, Gualtiero Redivo, Luigi Rovella, Paolo Russo, Fabio Santi, Stefania Scala, Angela Scappaticci, Giuseppe Scelfo, Linda Schipani, Gianfranco Sergio, Stefania Vassura, Lisa Yachia, Grace Zanotto, Franco Zuanetto.
Special Guest: Artista Marco Veronese – 2014 D.C. a cura di Antonietta Campilongo e Jada Mucerino
Ore 19.30 Performances:
D’Olio Cospargere degli artisti§innocenti
(Petra Arndt, Daniele Casolino, Davide Cortese, Sara Davidovics, Alfonso Frontanelli, Roberta Guerrera, Rita Mandolini, Carlo Massaccesi, Armando Moreschi, Francesca Saracino, Donato Simone, Franco Ottavianelli, Bivio Piumetini, Daniele Villa)
DECORO (almeno un po’ di decoro, ancora) Installazione site specific degli artisti§innocenti con intervento poetico di Sara Davidovics

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Municipio XI: via libera alla mappatura dei beni confiscati alla Mafia

Il Consiglio Municipale approva all’unanimità il documento con cui si chiedeva di mappare i beni che, nel territorio, sono stati confiscati alla Mafia. Il Municipio si conferma così tra i più virtuosi nel contrasto alla criminalità organizzata.

I beni confiscati alla Mafia, saranno mappati e resi pubblici. E’ questo il risultato cui si è arrivati, in Municipio XI, grazie al voto unanime di tutto l’arco consiliare. L’iniziativa si inserisce nel solco tracciato dal progetto “Municipi Senza Mafie”, lanciata dall’associazione daSud ed alla quale l’ente di prossimità ha già aderito.

UN PASSO CONCRETO – “In momenti difficili come quelli che sta vivendo la nostra città, profondamente segnata dall’inchiesta di Mafia Capitale – ha osservato Alberto Belloni, Capogruppo SEL e primo firmatario del documento votato – non ci si può limitare a dare il proprio supporto alla magistratura, ma la politica deve fare qualcosa in prima persona, senza delegare o rinviare. Produrre ed approvare questo atto è un messaggio importante contro il malaffare che si insidia come una metastasi nel tessuto della capitale, un atto dovuto, che va ad affiancare tutti gli altri già messi in atto da questa amministrazione municipale. Il nostro Municipio, infatti, ha aderito al protocollo”.

MUNICIPI SENZA MAFIE – Tra gli altri proponenti c’era anche il Capogruppo di Fratelli d’Italia Valerio Garipoli che ha ricordato come, per effetto del documento votato, il Presidente Veloccia e la Giunta dovranno ” attivarsi nei confronti di Roma Capitale, ANBSC e ABECOL al fine di realizzare una mappatura dei beni immobili confiscati alla criminalità organizzata presenti sul territorio municipale. Tale atto – ha aggiunto Garipoli – segue e si inserisce nel percorso avviato il 18 novembre 2013 rafforzando il report dell’Associazione ‘daSud’ sull’attuazione del protocollo Municipi senza mafie”.

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#Spiazziamoli a Corviale

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