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Green economy per la città futura

green-economy-150x150Presentato il Manifesto in 7 tappe.
Organizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in preparazione degli Stati Generali della Green Economy 2017.
Un percorso programmatico in 7 punti per disegnare la città del futuro, integrando qualità ecologica, sociale ed economica, attraverso l’interlocuzione della green economy con l’architettura e con l’urbanistica, intese come chiave per il rilancio del protagonismo delle città italiane. Il Manifesto della green economy per la città futura, presentato in occasione del Meeting di Primavera, organizzato dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, e in preparazione degli Stati Generali della Green Economy 2017, vede questa interlocuzione da una parte come un arricchimento della cultura, della vision, delle scelte e dell’’impostazione della progettazione architettonica e della pianificazione urbanistica e, dall’altra come una leva formidabile per lo sviluppo di una green economy nelle città. Proprio nelle città vive, infatti, oltre il 50% della popolazione mondiale, si produce l’80% del PIL e il 70% delle emissioni di gas serra e sono anche i luoghi dove si concentrano investimenti – che le Nazioni Unite stimano in 1,3 trilioni di dollari al 2019 – e si creano opportunità di nuova occupazione attraverso politiche di green economy.

A livello europeo e internazionale sono già molte le città che hanno avviato programmi e iniziative in direzione green. Ecco alcuni esempi: Copenhagen, nel 2009, ha fissato l’obiettivo di diventare carbon neutral entro il 2025; Amburgo ha pianificato una rete ciclo-pedonale alla quale sarà riservata la circolazione nel 40% della città entro il 2035; negli Stati Uniti, nell’era Trump, 25 città riunite nel Sierra Club hanno adottato un programma per arrivare a consumare solo energia rinnovabile, puntando a raggiungere l’adesione complessiva di 100 città; il “Programme National de Rénovation Urbaine” della Francia che ha attivato la rigenerazione di 530 quartieri in tutta la Francia, con circa 4 milioni di abitanti, con un fondo economico, in partnership pubblica e privata, di oltre 40 miliardi.

In Italia invece, dopo una certa vivacità con il movimento delle Agende 21 locali nato con la Conferenza ONU del 1992, dopo il Protocollo di Kyoto del 1997 e con l’adesione al movimento del Covenant of Mayors, lanciato dalla Commissione Europea nel 2008, abbiamo avuto un periodo di stallo e di scarsa iniziativa delle città italiane che, a parte rarissime eccezioni, sembrano poco coinvolte nel fervore green che invece caratterizza molte città a livello europeo e internazionale.

Per contribuire a rilanciare il dibattito su un futuro sostenibile per le città, nel 2016, la V edizione degli Stati generali della green economy ha dedicato un gruppo di lavoro – composto da oltre 60 esperti, tra cui docenti di oltre 20 Università italiane, imprese del settore edile, enti di ricerca, associazioni di imprese, associazioni ambientaliste – alla elaborazione di un manifesto della green economy per l’architettura e l’urbanistica: “La Città Futura”.

Il Manifesto – ha dichiarato Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile – vuole aprire un’interlocuzione con l’architettura e con l’urbanistica, come chiave per il rilancio del protagonismo delle città italiane. Tale interlocuzione, infatti, non solo arricchisce la cultura, la vision, le scelte e l’impostazione della progettazione architettonica e della pianificazione urbanistica, ma può diventare anche un traino formidabile per lo sviluppo di una green economy nelle città.

Al Manifesto della green economy per la città futura hanno già aderito architetti di fama internazionale dai 5 continenti con le rispettive organizzazioni tra cui Richard Meier, Richard Rogers, Thomas Herzog, Ken Yeang, Albert Dubler in qualità di Presidente dell’International Union of Architects, Georgi Stoilov in qualità di Presidente dell’International Academy of Architecture, l’intera Fondazione di Architettura Australiana), autorevoli architetti italiani tra cui Paolo Desideri, Luca Zevi, Francesca Sartogo, due dei principali sindacati Italiani con l’adesione di Susanna Camusso per la CGIL e Annamaria Furlan per la CISL, associazioni nazionali del settore quali l’ANCE, Federcasa e ANIEM, le principali organizzazioni di imprese della green economy italiana componenti del Consiglio Nazionale della green economy, Enti e Istituti di ricerca e di urbanistica e architettura tra cui la Presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica Silvia Viviani e il Presidente dell’ENEA Federico Testa e, nel corso della presentazione è arrivata anche l’ adesione di Enzo Bianco, sindaco di Catania che ha anche annunciato anche che si farà promotore in Anci perché tutti i sindaci delle città italiane lo sottoscrivano.

Il Manifesto è stato aperto alle adesioni proprio in occasione del Meeting di Primavera cui hanno partecipato il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti , il Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile Edo Ronchi, Thomas Herzog uno dei principali architetti bioclimatici a livello internazionale, il Presidente del Consiglio Nazionale dell’ANCI Enzo Bianco, il Prof. Fabrizio Tucci della Sapienza Università di Roma, la Presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni, il Direttore del CRESME Lorenzo Bellicini, il Vice Presidente di ANCE Filippo Delle Piane, il Vice Presidente di ANIEM Marco Razzetti, la Presidente di Politecnica e membro della Direzione nazionale di Legacoop Produzione&Servizi Francesca Federzoni e la Presidente del Dipartimento Progetto sostenibile ed efficienza energetica dell’Ordine degli Architetti di Roma e provincia Patrizia Colletta. Il Meeting è stato realizzato in collaborazione con il DiPSE (Dipartimento Progetto Sostenibile ed Efficienza Energetica) dell’ordine degli architetti di Roma e provincia. Questa la road map contenuta nel Manifesto.

Il Manifesto della green economy per la città futura è aperto all’adesione di tutti coloro che vogliano sostenere il movimento delle città italiane verso uno sviluppo sostenibile, a partire dal 5 aprile, è possibile sottoscriverlo accedendo al sito web: www.statigenerali.org/manifesto

Manifesto-Citt-Futura-IT

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Cosa dobbiamo aspettarci nel 2016?

Le priorità del governo nel 2016 sono chiaramente espresse nell’articolo di oggi sull’Unità “Cosa sarà questo 2016” di Ernesto Auci. Sono, ovviamente, di ordine macro. Eccole:
1) “i rapporti con l’Europa”,
2) “la politica industriale e bancaria”,
3) “le nuove norme sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro e sulla contrattazione aziendale”.
Sembrerebbe che non sia in programma un piano generale di rigenerazione urbana, a cominciare dalle periferie, che rinnovi le aree metropolitane abbattendone l’inquinamento.
Sembrerebbero tradite le aspettative create dal piano di rammendo delle periferie di Renzo Piano e dalla creazione per la prima volta di una Direzione Generale del Ministero dei Beni Culturali per le Periferie (Direzione di cui peraltro non si ha notizia di nessuna iniziativa).
Sembrerebbe che tutto sia lasciato all’azione di enti locali esangui di finanze, di iniziativa politica e programmatica.
Ma poi leggiamo nell’intervista al ministro delle Infrastrutture Delrio al Corriere di oggi che “il problema delle emissioni (…) riguarda (…) anche (…) le abitazioni (…) una delle fonti principali di inquinamento, soprattutto da parte dei condomini: gran parte dei quali altamente inefficienti. E il tema della loro riqualificazione energetica sta diventando centrale nei grandi centri urbani (…) gli incentivi(…) non vengono usati. Pochi hanno colto la novità, ma con la legge di Stabilità (…) il mio condominio cambia la caldaia (…) senza pagare (…) Si può pagare il lavoro cedendo oltre all’incentivo, che è il 65 per cento, una parte del risparmio energetico in bolletta”.
Leggiamo poi il rapporto di Symbola sulle eccellenze italiane tra cui spiccano quelle sulla green economy e sull’energia rinnovabile.
Capiamo insomma che una grande chance di rilancio economico, occupazionale ed ecologico passa dalla rigenerazione degli immobili.
Ma questa grande operazione di rilancio è affidata solo all’iniziativa privata.
Come potranno gli abitanti degli immobili pubblici, soprattutto in periferia, usufruire di bollette più basse e di aria più pulita?
Ricordiamoci di porre questa questione in un 2016 pieno di elezioni amministrative.

Rapporto Symbola




Le newsletter dal Tuo Municipio XI

testata NL MV

Nati per Leggere: un protocollo d’intesa ed un regalo per i bimbi nati nel 2015!

Importanti novità per i neo-genitori del nostro territorio. Il Municipio Roma XI ha, infatti, sottoscritto un Protocollo d’Intesa con la ASL Rm D ed il Coordinamento regionale Nati per leggere per l’attuazione, sul territorio municipale, del progetto “Nati per Leggere”, che ha come obiettivo la diffusione della lettura ad alta voce in famiglia ed a scuola, e prevede la formazione di esperti (pediatri) e volontari lettori. La lettura ad alta voce è uno strumento importante per favorire e sostenere la crescita armoniosa ed equilibrata dei bambini, fin dai primi mesi di vita e per questo, nell’ambito delle iniziative avviate per costruire una città a misura di bambino, abbiamo fortemente voluto inserire anche questo progetto, finanziando i corsi per i pediatri e l’acquisto di un libro per i nuovi nati del 2015. Il Municipio, oltre a donare un libro, ha provveduto alla realizzazione di un kit, contenente altri materiali informativi (tra cui brochure esplicative del progetto) mentre il personale sanitario della ASL RMD sarà incaricato della consegna del kit, che avverrà tra il 5°- 6° mese, in occasione della seconda vaccinazione del bambino, presso il centro vaccinale di zona oppure dal pediatra di famiglia (se partecipante alla distribuzione).

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito del Municipio.

Riqualificazione partecipata per la ex Caserma Donato, al Trullo

Importanti novità per la ex Caserma Donato al Trullo: parte, finalmente la pianificazione per la riqualificazione e valorizzazione dello stabile. Il Dipartimento Urbanistica, infatti, presenterà un progetto preliminare che sarà sottoposto, per l’approvazione, alle Istituzioni locali anche attraverso un processo di partecipazione del territorio. La ex Caserma Donato può rappresentare un enorme occasione di sviluppo e riqualificazione dell’intero quartiere e il Municipio si attiverà affinché questa partecipazione sia la più estesa possibile, coinvolgendo associazioni, comitati e cittadini. Alcune importanti novità sono già previste: un presidio delle forze dell’ordine, grazie alla disponibilità già accordata dai Carabinieri, e la destinazione di una parte degli spazi al Ministero dei Beni Culturali che ne ha già fatto richiesta per poter trasferire alcune strutture. Come Municipio riteniamo che sia fondamentale poter sfruttare questo ampio spazio urbano per creare nuovi luoghi di aggregazione: piazze, spazi di incontro, biblioteche nonché l’accesso al Parco di Monte Cucco da via del Trullo ed un ricongiungimento con i lotti di via Ventimiglia. Nelle prossime settimane, non appena il progetto preliminare sarà pubblicato, ci attiveremo per organizzare e favorire il processo di partecipazione e per decidere le funzioni pubbliche da realizzare in questo luogo.

 

Con il Piano di Assetto finalmente si potrà pianificare lo sviluppo della Valle dei Casali

La Regione Lazio ha approvato il Piano di assetto della Valle dei Casali, un passaggio fondamentale per la pianificazione e lo sviluppo del nostro territorio, in cui è incluso buona parte di questo Parco. Si tratta di un atto fondamentale che abbiamo chiesto per tantissimi anni, perché garantisce la protezione e la salvaguardia di un territorio di notevole interesse naturalistico e,  contestualmente, permette di poter pianificare con certezza lo sviluppo del quadrante, in conformità con tutele e vincoli paesaggistici. Il nostro Municipio potrà finalmente vedere sbloccate importanti opere pubbliche ferme da anni, a partire dalla riqualificazione della collina dei Diamanti a Monte Cucco, dove sorgerà un parco, grazie anche alla ristrutturazione dei Casali presenti, della Torre Righetti e della Vaccheria York.

 

Premio Arvalia: ultima settimana per presentare candidature. Partecipate!

C’è ancora qualche giorno di tempo per partecipare al Premio Arvalia. Le candidature possono essere presentate, infatti, fino al prossimo 15 aprile, debitamente motivate e documentate, da almeno 20 cittadini residenti nel Municipio o da comitati, associazioni, enti, gruppi, comunità del territorio. Per tutte le informazioni sull’iniziativa è attivo un sito internet appositamente dedicato (www.premioarvalia.it) in cui è possibile leggere il regolamento del Premio e scaricare la modulistica per la presentazione delle candidature. Sono anche disponibili due indirizzi mail dedicati info@premioarvalia.itpartecipa@premioarvalia.it e la pagina facebook “Premio Arvalia”. Il Premio è assegnato, con cadenza annuale, a personalità, a singoli cittadini, ad organizzazioni, che operano nel Municipio e che si sono distinti per l’impegno sociale, culturale, sportivo, educativo o nella loro attività lavorativa. Una speciale commissione è incaricata di valutare la candidature presentate e scegliere i vincitori. I premi assegnati non saranno in denaro o di valore, ma consisteranno in targhe o diplomi, a conferma del valore altamente simbolico di questo riconoscimento e verranno consegnati nel prossimo mese di maggio nel corso di una speciale cerimonia pubblica, che sarà arricchita da importanti eventi culturali e di spettacolo.

Istituita una “Zona 30” a Vigna Pia

È stata istituita nel Municipio XI la prima “zona 30” per la messa in sicurezza delle strade in prossimità delle scuole attraverso la limitazione della velocità nel quartiere Vigna Pia, scelto  perché presenta diverse scuole ed una chiesa.  I lavori inizieranno nei prossimi giorni,  avranno una durata di circa 60 giorni e consisteranno nella realizzazione di una nuova segnaletica orizzontale e attraversamenti pedonali rialzati. Il quadrante interessato è quello compreso tra via Leonardo Greppi, viale di Vigna Pia, via Gaetano Astolfi e via Filippo Tajani. Le cosiddette “Zone 30 sono aree urbane, o comunque residenziali, nelle quali il limite di velocità è ridotto a 30 km/h rispetto ai 50km. L’esigenza di questo tipo di intervento si è andata affermandosi soprattutto nelle aree molto trafficate, dove la mobilità dei pedoni è messa continuamente a rischio dalla elevata velocità delle vetture.

Via dei Tani, presto apertura del giardino!

Inizieranno nei prossimi giorni i lavori per la messa in sicurezza di via dei Tani, a Casetta Mattei. Grazie a questo intervento sarà finalmente possibile aprire il giardino pubblico che si trova sulla stessa via e che, purtroppo, è ancora chiuso. I lavori consentiranno, infatti, di completare l’iter amministrativo per la presa in carico della strada da parte di Roma Capitale. Pur senza avere una competenza diretta, il Municipio monitorerà lo svolgimento e lo stato di avanzamento dei lavori, affinché siano svolti nel minor tempo possibile e, quindi, il parco venga aperto e restituito agli abitanti del quartiere.

Nuova linea 792: Bravetta-San Giovanni, via Marconi

Un lungo percorso destinato a entrare nella quotidianità degli spostamenti, anche nel nostro territorio. Dal 16 marzo è attiva la nuova linea di trasporto pubblico locale ATAC  792  che, partendo da Bravetta,  taglia le periferie di cinque municipi, fino a San Giovanni. Il capolinea è in via S. Giovanni Eudes, su via della Pisana e le tappe successive sono Monteverde (dove interseca il tram 8), Circonvallazione Gianicolense, Marconi (via Quirino Majorana, via Francesco Grimaldi, viale Marconi fino a dopo Ponte Marconi), San Paolo (lungo la via Ostiense). Il 792 poi attraversa il nuovissimo Ponte Settimia Spizzichino alla Garbatella (scambio con la Metro B) e la Circonvallazione Ostiense, e di lì lungo via Cristoforo Colombo, Caracalla e via dell’Amba Aradam. Capolinea a San Giovanni, a Porta S. Giovanni, scambio con la Metro A e il tram 3). Una linea importante, quindi, pensata anche come “linea degli ospedali”: collega infatti il San Camillo-Spallanzani con il Bambin Gesù di S. Paolo, il San Giovanni e l’Addolorata.

 

Estensione fermate linea 180F

Dal 1° maggio saranno attive tutte le fermate di trasporto pubblico locale del 180F, la linea espressa festiva che dal quartiere Prati arriva a Corviale. La linea effettuerà, quindi, tutte le fermate previste, anche su via Mazzacurati e via Poggio Verde, alcune delle quali, attualmente, non venivano servite.

Da diverso tempo i cittadini ci avevano segnalato la difficoltà, nei giorni festivi, di poter usufruire di questo servizio pubblico di trasporto chiedendo l’estensione delle fermate previste. Abbiamo fatto un lavoro congiunto, anche con la nostra Commissione consiliare, che ci ha permesso di raggiungere questo importante risultato.

La prima “Casa dell’Acqua” al mercato di Magliana

Sarà installata il prossimo 11 aprile, nel mercato rionale di Magliana in via Fauglia, la prima “Casa dell’Acqua”, un moderno nasone hi-tech che offre acqua fresca, naturale o frizzante, con dosi da bicchiere o da bottiglia di un litro. Quella in via Fauglia sarà la prima di una serie di nuove “fontanelle” collocate nei mercati rionali, scelti per posizionare le “Case dell’acqua” con l’obiettivo di promuovere le attività degli stessi mercati, mettendo a disposizione un servizio originale, che può favorire una maggiore presenza di utenti. Le prossime saranno posizionate al Mercato Trullo, in via Campagnatico, e al Mercato Santa Silvia in via degli Irlandesi.

“Fai graziosa la Graziosi”: UNA raccolta libri per la biblioteca scolastica distrutta nell’incendio

Nell’incendio dello scorso 6 febbraio, la Biblioteca Scolastica della Scuola Graziosi è andata perduta: un ulteriore grave danno che si somma a quelli riportati dall’edificio. Il nostro Municipio, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Cutigliano e l’Associazione Libra 2.0, ha deciso di organizzare una raccolta solidale di libri usati e nuovi, per sostenere e potenziare l’azione di raccolta intrapresa dai genitori della Scuola Graziosi con gli insegnanti e con lo stesso Istituto Cutigliano. A partire dal 2 marzo i cittadini, i comitati dei genitori, i comitati di quartiere, le associazioni territoriali e chiunque altro voglia compiere un gesto solidale nei confronti della scuola Graziosi, può donare un libro usato (ed in buone condizioni) o acquistare un libro nuovo. La raccolta, attiva presso la Libreria La Meraviglia (Largo L. Cossa n.33) e la libreria Ora di Libertà, (Via G. Cardano  n.128) si concluderà il 20 aprile. Il 23 aprile, nell’ambito della Giornata Internazionale del Libro ed in occasione della festa “Tutti per uno, un libro per tutti” si “poseranno” i libri raccolti nella nuova biblioteca scolastica della scuola Graziosi. Con il nuovo bilancio, inoltre, sono stati trovati i fondi per ripristinare i danni provocati dall’incendio e si sta provvedendo all’installazione di un impianto di videosorveglianza nella scuola.

 

Giornata nazionale Legambiente, tutti insieme per le nostre scuole

Il Municipio ha partecipato a “Non ti scordar di me”, la giornata nazionale di volontariato dedicata alla qualità e alla vivibilità degli edifici scolastici, organizzata da Legambiente sabato 14 marzo. Molte le scuole del territorio che hanno aderito: le scuole primarie Pascoli, Guttuso, Cuoco, Capponi e S. Beatrice, le scuola dell’infanzia Maria Letizia Giuliani, la scuola Primaria/infanzia Ressi e la scuola Media Graziosi/Quartararo. Durante la mattina, il Presidente del Municipio Veloccia e l’Assessore capitolino alle Politiche Scolastiche Masini, hanno partecipato alla presentazione del murales realizzato sul muro perimetrale della scuola primaria Giovanni Pascoli, a via dei Papareschi, nel quartiere Marconi. L’idea di realizzare un disegno murale è nata nell’ambito di un intervento per la messa in sicurezza e la riqualificazione dell’area pedonale davanti alla scuola Pascoli (marciapiede, parapedonali, dissuasori per motorini e camion carico/scarico merci, panchina) effettuato nelle settimane precedenti. Il tema del murales, realizzato dall’artista Alessandra Carloni, è stato scelto dai bambini della scuola che hanno realizzato dei disegni dai quali è stato tratto il bozzetto dell’opera. Crediamo sia fondamentale sostenere l’esperienza di cittadinanza attiva dei comitati di genitori delle scuole, e per questo abbiamo deciso di donare parte dei materiali per la realizzazione delle iniziative in programma nelle scuole: pulizia delle aule, piantumazioni di piante e fiori nei cortili, ritinteggiature degli spazi comuni.

 

Il Municipio istituisce i “Percorsi della Memoria”

È stata approvata l’istituzione de “I percorsi della memoria”, una serie di appuntamenti per celebrare le date più significative dell’Antifascismo e della Resistenza romana. Con questo documento il nostro Municipio si impegna a dar corso ad una serie di iniziative coordinate, che coinvolgano tutti i cittadini,  in particolare i più giovani, affinché comprendano le ragioni storiche, culturali e politiche all’origine della Costituzione della Repubblica. Il primo degli appuntamenti previsti è stato il giorno della Commemorazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine, martedì 24 marzo, con la deposizione di due corone di fiori in onore degli ufficiali della Croce Rossa Italiana, il Tenente Luigi Pierantoni ed il Sottotenente Guido Costanzi, assassinati alle Fosse Ardeatine, alla cui memoria sono intitolate due strade del quartiere Marconi.

Bilancio di Roma Capitale, più certezze anche per i Municipi

Roma Capitale ha approvato il Bilancio Previsionale 2015, con tre mesi di anticipo rispetto alla scadenza: un ulteriore, e fondamentale, tassello nel percorso di ricostruzione etica ed economica di Roma, avviato e perseguito con caparbietà dall’Amministrazione Marino. Questo è un bilancio importante che chiude con un anno di anticipo il piano di rientro e che ci consente di affrontare i prossimi mesi puntellando alcuni aspetti imprescindibili dell’azione di governo della città, lotta agli sprechi, legalità contabile e sociale, e che contemporaneamente garantisce alcuni manifestazioni culturali importanti, come l’Estate Romana. Approvare ora il Bilancio significa anche dare certezze ai Municipi, che in questi anni sono stati umiliati da assenza di risorse e mancanza di garanzie, anche in termini di copertura dei servizi sociali. Oggi Roma riparte e riparte come prima grande città italiana che approva il Bilancio, dimostrando con i fatti di aver finalmente voltato pagina rispetto al passato.

Nati per essere comunità: sabato 18 aprile una giornata in Fattoria, per grandi e bambini

In occasione del Natale di Roma, il Municipio XI ha organizzato una serie di manifestazioni dedicate all’infanzia ed il sostegno alla genitorialità. Le iniziative, che si svolgeranno nei giorni precedenti e successivi al 21 aprile, prevedono manifestazioni all’aperto, proiezione di documentari ed incontri per discutere insieme sui diritti dei più piccoli e sul ruolo dei genitori. Il primo appuntamento previsto è sabato 18 aprile: una giornata tra piccoli e grandi presso la Fattoria di Chiara e Arianna di Via dei Cantelmo, n.49 dalle 10 alle 17. Un’occasione per conoscere e condividere le attività della fattoria, con giochi, passeggiate e la scoperta degli animali. Vi aspettiamo con il vostro cestino da pic-nic, per passare una giornata insieme!

Il programma completo delle iniziative sarà disponibile sul sito del Municipio.

Rifiuti ingombranti: domenica 12 aprile attivo Centro Mobile in via Crocco, a Muratella

Domenica 12 aprile, dalle 8 alle 12.30, il Centro Mobile di raccolta dei rifiuti ingombranti farà tappa nel nostro Municipio, in via Gaetano Arturo Crocco – angolo Via Generale Mario Pezzi. Il Centro Mobile è un servizio di raccolta gratuita organizzato da Ama con l’obiettivo di facilitare lo smaltimento dei rifiuti ingombranti (mobili, reti, materassi, divani, scaffali, biciclette etc.), RAEE – apparecchiature elettriche ed elettroniche (computer, tv, stampanti, cellulari, elettrodomestici etc. ) e rifiuti particolari (pile scariche, farmaci scaduti, cartucce toner da stampa etc.). Sono ammessi materiali con dimensioni fino a 0.5 metri cubi e vanno consegnati all’operatore provvisto di fratino e badge che ha il compito di caricarli.

centro mobile rifiuti

Per conoscere tutte le iniziative e manifestazioni culturali del Municipio consulta il nostro Notiziario.

È disponibile, anche online, il nuovo numero di Arvalia News: scaricalo qui.




Il distretto diventa Green

A Prato si incentivano le reti per le imprese attive nell’edilizia green. Il bacino d’utenza è importante sia sotto al profilo demografico, sia economico.

Sono trenta le aziende del comparto edilizio, tra cui 12 imprese edili, 8 dell’impiantistica, 7 installatori elettricisti e 3 termoidraulici, protagoniste di Green District, il progetto formativo finanziato dalla Provincia di Prato. L’iniziativa che vede come capofila Sophia e come partner Cna Servizi, Cna Artigianato pratese, Confartigianato imprese Prato e Sata, parte con oltre 28 mila euro del Fondo sociale europeo, per creare un laboratorio Green Building su base territoriale per la realizzazione di reti di impresa della filiera dell’edilizia e accompagnare le aziende nella fase di start up della rete.

«Green District -ha detto il presidente della Provincia di Prato, Matteo Biffoni – è un progetto tangibile e concreto, che risponde alle esigenze delle aziende e fa bene al distretto. La sfida che abbiamo davanti è costruire un sistema efficiente per dare risposte adeguate a tutte le esigenze del territorio. E’ una questione prioritaria che è necessario porsi nel momento in cui si attua la riorganizzazione degli enti locali».

Con 128 ore di formazione per 30 realtà produttive che hanno intrapreso un percorso d’innovazione attraverso lezioni e un team building specifico per la formulazione del piano strategico di rete, il progetto ha come obiettivi: l’integrazione del know-how dei prodotti e dei processi di lavoro “verde” nell’edilizia per l’aggregazione di imprese e il supporto alla start up della rete d’impresa in modo da accompagnare il gruppo di aziende a individuare un nuovo business nel campo della green building.

Il territorio su cui l’aggregazione di imprese potrà sviluppare la propria azione è l’area pratese e anche quella metropolitana che comprende Pistoia e Firenze, area economicamente tra la più importante della Toscana che produce il 50% del Pil regionale. Circa l’80% degli immobili della zona sono stati costruiti prima degli anni Novanta e hanno cattive caratteristiche d’isolamento termico dell’involucro e forti inefficienze degli impianti di riscaldamento e condizionamento e anche elevati consumi per l’illuminazione privata e pubblica. Insomma un ottimo banco di prova per i nuovi tecnici dell’edilizia green.

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Le presentazioni e i relatori del convegno “Efficienza energetica: motore di sviluppo economico, degli investimenti e dell’occupazione”

Efficienza energetica, sviluppo, investimenti e occupazione. Le presentazioni e i relatori del convegno organizzato dal Gruppo di Lavoro “Finanza” di Kyoto Club ieri, 22 gennaio 2015, a Roma.

In Italia si stima che il mercato legato all’efficienza rappresenti un volume di affari tra il 2% e il 4 % del PIL nazionale con importanti ricadute sulla sicurezza energetica, sui costi dell’energia e sulla sostenibilità ambientale e l’uso razionale delle risorse energetiche.

Il convegno “Efficienza energetica: motore di sviluppo economico, degli investimenti e dell’occupazione” organizzato dal Gruppo di Lavoro “Finanza” di Kyoto Club ieri, 22 gennaio 2015, a Roma, ha offerto un focus sui possibili scenari di crescita del settore e sulle politiche a sostegno dello sviluppo del comparto, alla luce anche del recento decreto di recepimento della Direttiva UE 27/2012 e degli obiettivi del pacchetto clima-energia al 2030 dell’Unione Europea.

I relatori e le presentazioni (pdf):

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La miniera dell’ambiente e l’economia verde

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Massimo Piras (Zero Waste Lazio), nell’ambito di una strategia rifiuti zero, presenta un progetto realizzato a Roma in affiancamento alle “domeniche ecologiche” di AMA finalizzato alla raccolta e riparazione per il riutilizzo dei prodotti.
Presenta esperienze di Buone Pratiche in atto in diverse Regioni italiane (Marche, Veneto, ..) che mostrano l’importanza del Riutilizzo sia come valore di filiera della solidarietà sia come valore di rilevanza economica .
A tal riguardo riporta i dati relativi alle città di Goteborg (Svezia), Berkley (California), Los Angeles (California) dove sono stati realizzati ECOPARCHI con caratteristiche diverse ma tutti con evidenti vantaggi sia economici che sociali.
Per Roma (simile per popolazione e per % di riuso a Los Angeles) prefigura quindi la realizzazione di Centri raccolta di quartiere (passare da 13 a 100 isole ecologiche) ed a livello pilota propone la realizzazione di un ECOPARCO nel terreno pubblico intorno all’attuale isola ecologica comunale.

Arch. Riviello presenta il progetto ECOPARCO CORVIALE con un’estensione di 7 ettari e spazi dedicati a funzionalità integrate, quali ad esempio:
• Raccolta
• Separazione tra rifiuti riutilizzabili e non
• Laboratori di riparazioni (ciclofficina, elettronica, materiali edili, …..)
• Vendita di prodotti riparati
• Produzione di compost
• Orti urbani (utilizzano il compost e producono rifiuti per la sua produzione)
• Bar – Ristorazione (utilizza i prodotti dell’orto e l’umido di scarto va in compost)
• Parco giochi
• Centro sportivo
• Centro educazione ambientale
E’ evidente quale sarebbe il vantaggio sociale ed economico per il territorio e lo sviluppo dell’occupazione!

Stefano Panunzi fa notare che l’operatività dell’ECOPARCO è strettamente legata alla raccolta nel palazzo e quindi al problema della movimentazione merci da studiare come circuiti specifici che interagiscano (da chiedere ai progettisti del Concorso ATER)
Sottolinea inoltre l’importanza di avviare dei processi in grado di trasformare Corviale in un laboratorio di riferimento per l’artigianato romano e farlo diventare un luogo dove artigiani professionisti e artisti possano organizzarsi.
Introduce il MONDO DEI MAKERS, cioè la possibilità di costruire oggetti complessi (anche da materiali di scarto) con stampanti 3D: ARTIGIANATO DIGITALE , presentando una start up innovativa a livello mondiale rappresentata dal giovane Giorgio Alliva, cofounder della 3D Italy.

Alliva espone il suo progetto di stampanti 3D Italy. Il progetto riguarda la condivisione di strumenti digitali per produrre prototipi. Parla delle sue collaborazioni. Alliva ha avviato un progetto con un istituto romano e l’università di Tor Vergata dove attualmente sta realizzando il prototipo di un rene artificiale. Durante il suo intervento introduce il discorso di un design “one to one”, o meglio di un design voluto dal singolo che non sia frutto di una produzione. Parla del ruolo degli artigiani digitali e della possibilità di realizzare le cose in modo indipendente tramite stampanti 3d

Panunzi Centra l’attenzione sull’importanza dei materiali di scarto e sul ruolo che possono avere i materiali di riciclo per avviare un ciclo produttivo. Fa emergere inoltre la necessità di censire una lista dei materiali di scarto che possono derivare dalla ristrutturazione dell’edificio di Corviale e invita Alliva a stilare una lista dei materiali possibili e dello spazio minimo necessario per una unità produttiva di FabLab.

Tommaso Capezzone interviene sottolineando la necessità di considerare i rifiuti fonte di materia prima per l’artigianato digitale che potrebbe aiutare a diminuire il costo della manutenzione edile. Gli operatori possono realizzare progetti a corviale che può diventare un contenitore capace di accogliere gli artigiani che utilizzano gli scarti derivati da progetti di riqualificazione dell’edificio stesso
Sottolinea così come il mondo 3D potrebbe ridurre il costo della manutenzione edile!
Evidenzia inoltre la necessità di formazione e certificazione di nove competenze e professionalità con particolare riguardo alla Nuova Edilizia e Nuove figure dell’abitare.

Gianni Russo del Liceo scientifico Keplero presenta un progetto di orti urbani nella scuola recentemente approvato a cui aderisce anche Corviale Domani
Inoltre parla del ruolo che la scuola può avere diventando un punto di riferimento per l’artigianato. La scuola può diventare il luogo adatto dove costruire. La formazione deve avere un ruolo prioritario. Sottolinea che il 27% dei giovani non sono diplomati e ci sono solo due scuole superiori.

Morandini interviene dicendo che la scuola a suo avviso non debba diventare un riferimento per l’artigianato. Ritiene invece che la formazione e la costruzione debbano avvenire al di fuori della scuola. Prende come esempio la piazza dei Mestieri di Torino e di Catania e propone di realizzare a Corviale un laboratorio aperto dove creare progetti che riguardino l’artigianato, il paesaggio, l’ambiente, gli orti.
Propone di portare la città a Corviale, di sostenerlo a livello turistico e porta come esempio l’opportunità di Expo 2015 e far inserire Corviale nei pacchetti turistici : fare diventare l’edificio un polo di riferimento, un Colosseo della Contemporaneità, un centro produttivo di cultura. Propone di realizzare un Ostello, realizzare Bed & Breakfast (appartamenti di oltre 100 mq ..), Ristoranti gestiti dai ragazzi., ecc. Far diventare l’edificio un contenitore di professionalità.

Bernardini sottolinea l’importanza del ruolo della scuola che potrebbe erogare, accanto all’Istruzione, Formazione professionale organizzandosi in modo opportuno (Accreditamento) e adeguando le metodologie didattiche anche per il recupero dei giovani che hanno abbandonato la scuola (formazione on job …).

Ongaretto parla della necessità di creare una metodologia partecipata per mettere a disposizione diversi strumenti e competenze a servizio della comunità per costruire spazi realmente pubblici dove costruire progetti che vadano a toccare diversi ambiti, come il paesaggio e l’artigianato.
Le aree naturali protette di Tenuta dei Massimi e Valle dei Casali devono diventare nuovi spazi di aggregazione. Interventi site-specific potrebbero consentire al mondo vegetale di riconquistare un ruolo primario non solo nel quartiere di Corviale, ma anche nei quartieri limitrofi. Incorporando i confini tra natura e quartiere, le aree naturali protette possono diventare generatori di verde per tutta la città. La realizzazione di orti urbani, laboratori ecologici e orti mobili consentirebbero alla natura di espandersi in modo virale.
Che siano workshop, oggetti di arredo urbano, incontri o architetture temporanee, orti sociali, laboratori ecologici, orti mobili o mercati di prodotti agricoli, o ancora laboratori di design, l’obiettivo non risiede tanto nel risultato quanto nel generare un processo condiviso, per capire i bisogni delle persone e studiare come lo spazio ridisegnato si possa relazionare con il contesto circostante.
La semplice idea di Dislocare la natura potrebbe permette alla stessa natura di infiltrarsi, e di aumentare. “Ecologia aumentata” potrebbe essere una parola chiave
Un esempio: per coinvolgere attivamente i cittadini, i laboratori ecologici e artistici possono essere architetture arboree costruite, coltivate, curate e gestite dagli stessi abitanti di Corviale. Gli orti urbani, e anche gli orti e i giardini mobili sono realizzati e costruiti dai cittadini.
Altro esempio: il progetto di un Ostello4All realizzato a Barcellona gestito da ragazzi down aperto a tutti che è diventato un riferimento ludico-ricreativo per la città. Una tale attività consentirebbe di avviare un processo produttivo economico, permettendo da un lato a diverse associazioni di lavorare nella formazione, dall’altro di avviare attività economiche fonti di guadagno (ristorante, ostello), e infine ai ragazzi disabili di lavorare attivamente (per es. la manutenzione del giardino, la cucina e il servizio ai tavoli sono gestiti dai ragazzi disabili, ai tavoli servono i ragazzi disabili. Un progetto simile potrebbe essere realizzato a Corviale, sia per quel che riguarda la manutenzione degli orti, sia per quel che concerne i laboratori ecologici e artigianali, e così via.

Ongaretto, relativamente al tema dell’artigianato e del design riprende il discorso di Alliva e di Panunzi indicando la necessità di realizzare a Corviale uno spazio lavorativo in cui ogni artigiano possa condividere i propri strumenti del mestiere, le competenze di cui dispone, per realizzare i propri progetti dove possa collaborare con altri utenti artigiani per avviare attività professionali che possano essere diversi come la coltivazione, l’artigianato le arti ecc..
Il quadrante Corviale deve diventare uno spazio lavorativo dove condividere gli strumenti del mestiere, dove sia possibile collaborare in sicurezza.
Il quadrante Corviale deve mettere a disposizione gli spazi e gli strumenti base per consentire alle associazioni, ai coltivatori e e agli artigiani di realizzare i propri progetti, avviare attività condividere le proprie competenze .
Corviale come un Co/Working della Formazione e della produzione artigiana e agricola romana, dove costruire moduli personalizzati delle diverse competenze e delle diverse specializzazioni.

Panunzi sottolinea la necessità di creare percorsi culturali didattici e della necessità di utilizzare l’istituzione pubblica per farla diventare un contenitore laboratoriale.

Marina Galati, della cooperativa di Lamezia Terme (ROM, Raccolta Differenziata, ..) evidenzia come fattori importanti: – sociale; – ambientale; – economico e come fattore di successo la RETE Profit-non Profit.

Gianni Russo parla della necessità di istituire il Distretto di Corviale a Statuto Speciale adatto a una nuova Città Contemporanea (Quadranti riuniti) e di costruire le Regole di questo distretto con Potere di autonomia e sperimentazione (come Ente Eur).
Si esprime la necessità di scrivere al Questore di Roma per parlare di Corviale.

Luciana Vita, con esperienza di organizzazione di eventi scientifici alla sapienza, evidenzia interesse per quanto detto e dichiara disponibilità alla collaborazione.

Augusto Pascucci (presidente Uniat – inquilini, ambiente e territorio)
Sottolinea la necessità di ricentrare i depositi valoriali della società nei luoghi abbandonati in modo da farli diventare luoghi di creatività capaci di sviluppare valori nuovi. Creare intorno alla casa il luogo di produzione. La casa deve diventare il luogo generatore per costruire la filiera dei saperi. La casa come raccoglitore ecologico domestico (processo educativo da padre a figlio)
La Ristrutturazione di Corviale per produrre materiale che non è scarto (Ristrutturazione = miniera di risorse). L’edificio di Corviale può diventare diventa il luogo di produzione e consente di creare un ciclo sugli scarti (Cantiere= produzione di materiali)

Morandini pone un quesito su quali sono le motivazioni che dovrebbero riportare una persona a tornare a scuola una volta terminato il percorso di formazione scolastica. Inoltre parla sulla Formazione – Narrazione.

Antonello Fratoddi e Monica Ardizzone (architetti paesaggisti di Mediterraid). Lavorano sulle vie verdi ed hanno vinto il bando della Regione Lazio per un progetto sulla via Francigena per il tratto all’interno del Lazio che corre da Capranica a San Pietro.
Propongono l’idea di creare una via verde, un possibile progetto di un itinerario verde virtuoso e produttivo, dove l’edificio di Corviale possa diventare la tappa di partenza o di arrivo di un percorso tematico sull’artigianato romano. Al riguardo, Ongaretto interviene dicendo che il piano terra dell’edificio di Corviale potrebbe diventare un vero punto di passaggio per accedere al parco della Tenuta dei Massimi

Eugenio de Crescenzo (AGrCI) suggerisce di fare una riflessione sul contesto, e di organizzare il consenso sul territorio. Pone dei quesiti su dove collocare le nuove figure professionali, come ad esempio il produttore-cittadino? Sarebbe auspicabile:
• promuovere lo sviluppo e misurare gli effetti nella Regione lazio,
• creare una EXPO permanente con proposte di sviluppo da presentare alle istituzioni

Massimiliano Leone presenta IRFOR una rete per l’innovazione e lo sviluppo rurale in Italia

Stefano Panunzi dal progetto complessivo emergono due linee guida:
• Corviale come piattaforma dimostrativa per la città.
• Corviale come motore per la visione della città.

Ferraretto (Roma capitale, assessorato Ambiente e lavori pubblici) Illustra l’adozione di strumenti per la lotta ai cambiamenti climatici, RESILIENZA urbana (Fondazione Rockfeller) : Corviale sarà uno dei pezzi di applicazione del progetto

Ing. G. Boldini (Verde Pensile – Ministero dell’Ambiente; WeHelpGreen) parla dei suoi progetti di giardini pensili sui lastrici solari
• Presenta il progetto di Frutteto Pensile realizzato in una casa privata sita vicino al parco di Villa Ada. Il lastrico è realizzato con rifiuti urbani (Vetro Spuma /Schiuma di Vetro che è il Vetro residuo della lavorazione del vetro. Tale materiale di scarto consente una Maggiore Ossigenazione delle radici). I Giardini pensili sono fondamentali per la cattura delle polveri sottili. Il verde assorbe le polveri sottili tramite la realizzazione di un Lastrico Solare verde.
• Luce acqua Sali minerali necessari per le piante
• Parla della collaborazione con Università della Tuscia per studiare i gli scarti del vetro in particolare del materiale formato da rifiuto vetro+ Compost
• Parla delle sue collaborazioni con ISPRA CNR ENEA.
www.aivep.org
www.wehelpgreen.it
g.boldini@wehelpgreen.it 0039335383561

Panunzi presenta il progetto di trasformare il tetto di Corviale in uno spazio produttivo di energia, alimenti e lavoro, che con le sue interconnessioni sistemiche/impiantistiche deve riuscire a trasformare il Metabolismo di Corviale da organismo energivoro Insensato, Insostenibile, Respingente da in ecosistema autorigenerante Intelligente, Sostenibile, Inclusivo.
Dalle linee guida ATER :
1) Ridurre le dimensioni appartamenti per aumentare i suoi abitanti per un minore spreco di spazi aumenterebbe il suo carico urbanistico, pertanto si devono
2) Adeguare le reti e le infrastrutture
Per ridurre ad es. lo spreco di acqua e di produzione di acque nere (es. separando le acque nere e riciclando gli scarti liquidi grigi per l’irrigazione degli orti)
Presenta un calcolo in cui dimostra che Corviale consuma normalmente 1 milione di litri di acqua potabile e produce 1 tonnellata di feci e 7000 litri di urine (vd. ricerche sulla separazione feci/urine).
Ricorda che il Progetto UNIMOL-ATER è stato selezionato a Smart City Bologna, ad Ecomondo di Rimini e da RAI Expo 2015.

Lucatello (agronomo) parla del Bando per l’accesso alle terre pubbliche.
Prefigura la Piazza che sarà costruita a Corviale come Porta di accesso alla tenuta dei Massimi

Adriano Zaccagnini (Candidato alla Camera dei Deputati) che si interessa della progettazione di smart farm, evidenzia interesse per il progetto con particolare riguardo al progettare spazi verdi e renderli più fruibili.

Alfonso Pascale (Rete fattorie sociali, Forum terzo settore, IFORD) esorta tutti a riflettere sui recenti fatti che chiedono un ripensamento del modello di rapporto istituzioni-società e farne un documento da inviare al Questore ed al Prefetto di Roma.
Presenta le linee guida per l’attuazione della programmazione del Piano di Sviluppo Rurale nella Regione Lazio ed evidenzia la necessità di animazione e formazione sulle opportunità che offrono questi strumenti
In particolare presenta la Misura 16 del PSR che riguarda il sostegno a:
• costituzione di gruppi operativi del PEI (“Partenariato europeo per l’innovazione)
• progetti pilota e per lo sviluppo di nuovi prodotti, pratiche, processi e tecnologie
• cooperazione tra piccoli operatori nell’organizzazione di processi di lavoro comuni e la condivisione di strutture e risorse, e per lo sviluppo e il marketing turistico;
• cooperazione orizzontale e verticale tra gli attori della catena di approvvigionamento per la creazione e lo sviluppo di filiere corte e mercati locali
• cooperazione tra gli attori della catena di approvvigionamento per la fornitura sostenibile di biomasse per uso alimentare e produzione di energetica
CONCLUSIONI:
Tommaso Capezzone raccoglie le adesioni ai gruppi di lavoro emersi:
• Formazione x Manutenzione
• Laboratorio condivisione
• Reti
• Statuto




SVILUPPO GREEN ECONOMY: LA NOTA DI LETTURA DEL SENATO

Il Servizio Studi del Senato della Repubblica ha pubblicato la nota di lettura riguardante “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali”. Il documento, già approvato dalla Camera dei Deputati, è articolato in XI capi, ognuno dei quali affronta uno specifico settore della green economy. Una riflessione particolare la merita il Capo IV, che si interessa di green public procurement. L’articolo 10, recante disposizioni per agevolare il ricorso agli appalti verdi, interviene sulla disciplina delle garanzie a corredo dell’offerta nei contratti pubblici, di cui all’art. 75 del Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, al fine di prevedere la riduzione del 30% dell’importo della garanzia, e del suo eventuale rinnovo, per gli operatori economici in possesso di registrazione al sistema di ecogestione e audit EMASo e una riduzione del 20% per quelli con certificazione ambientale ai sensi della norma tecnica UNI EN ISO 14001, nonché per gli operatori in possesso del marchio di qualità ecologica dell’Unione europea Ecolabel, in relazione ai beni o servizi che costituiscano almeno il 50 per cento del valore dei beni e servizi oggetto del contratto stesso. Nei contratti relativi a lavori, servizi o forniture l’importo della garanzia, e del suo eventuale rinnovo, è ridotto del 15 per cento per gli operatori economici che sviluppano un inventario di gas ad effetto serra ai sensi della norma UNI EN ISO 14064-1 o Carbon footprint di prodotto ai sensi della norma UNI EN ISO/TS 14067. All’articolo 12, invece, vengono identificati i criteri ambientali minimi negli appalti pubblici per le forniture e negli affidamenti di servizi. La norma, modificata dalla Camera dei deputati, disciplina con l’introduzione dell’articolo 68-bis nel Codice dei contratti l’applicazione dei “criteri ambientali minimi” (CAM) negli appalti pubblici di forniture e negli affidamenti di servizi nell’ambito delle categorie previste dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della pubblica amministrazione (PANGPP). In particolare, la norma prevede l’obbligo per le amministrazioni pubbliche, incluse le centrali di committenza, di contribuire al conseguimento degli obiettivi ambientali attraverso l’inserimento, nei documenti di gara relativi ai predetti appalti e affidamenti, almeno delle specifiche tecniche e delle clausole contrattuali contenute nei decreti ministeriali adottati in attuazione del PANGPP. L’articolo 13, infine, presenta una ulteriore specificazione rispetto a quanto stabilito dall’articolo precedente perchè reca ulteriori disposizioni volte all’applicazione dei criteri ambientali minimi (CAM) nei contratti pubblici. Nello specifico, il comma 1 e 1-bis integrano le competenze dell’Osservatorio dei contratti pubblici assegnando all’Osservatorio il monitoraggio dell’applicazione dei criteri ambientali minimi disciplinati nei relativi decreti ministeriali e del raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi nel settore della Pubblica amministrazione (PANGPP), senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Il comma 2, modificando l’articolo 64, comma 4-bis,del Codice dei contratti pubblici, prevede che i bandi-tipo, sulla base dei quali sono predisposti i bandi da parte delle stazioni appaltanti, devono contenere indicazioni per l’integrazione dei criteri ambientali minimi. Il comma 3, nel modificare l’articolo 83, comma 1, lettera e), del Codice dei contratti pubblici, integra i criteri di valutazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa, relativamente alle caratteristiche ambientali e al contenimento dei consumi energetici e delle risorse ambientali, specificando che tali criteri devono riferirsi anche al servizio, e non solo al lavoro e al prodotto, e che, quanto al prodotto, occorre tenere conto anche delle “specifiche tecniche premianti” previste dai criteri ambientali minimi.

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Green Economy, le indicazioni dell’indagine conoscitiva conclusa alla Camera

green-economy-150x150Attuare una riforma fiscale ecologica che sposti il carico fiscale, senza aumentarlo, a favore dello sviluppo degli investimenti e dell’occupazione green.

“Il percorso di riconversione in chiave green del sistema produttivo italiano deve passare, e sta passando, non solo attraverso il fattore “capitale”, espresso dall’impegno delle imprese nell’investire in tecnologie green per ridurre l’impatto ambientale delle produzioni e trasferire un di più di competitività ai beni e servizi prodotti, ma anche attraverso quello del “lavoro”, per mezzo della ricerca di figure professionali le cui competenze, se ben formate, sono in grado di imprimere all’impresa un salto di qualità verso la frontiera della green economy”.

È quanto si legge nella proposta di documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sulla green economy, approvato il 18 settembre scorso all’unanimità dalle Commissioni Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici e Attivià Produttive della Camera dei Deputati.

RIORIENTARE RISORSE, INVESTIMENTI, COMPORTAMENTI. “La green economy fa già parte del presente della nostra economia. E può diventarne il futuro”, sottolinea il documento. “Affinché ciò avvenga e si imbocchi definitivamente la strada della green economy, in Italia bisogna immaginare e tradurre concretamente un vasto programma di riforme strutturali in grado di riorientare risorse, investimenti, comportamenti.

Se questo è vero allora green economy significa investimenti ingenti su scuola, formazione e ricerca; significa ridare impulso ad una politica che sia in grado di programmare e orientare nel medio-lungo periodo; significa cura scrupolosa del territorio nelle sue diverse declinazioni: città, ambiente, cultura, agricoltura, paesaggio, infrastrutture”.

DAL POSSESSO DEI BENI ALL’ACCESSO A SERVIZI. Green economy, sottolinea il documento conclusivo, “significa massimizzare l’efficienza in tutte le sue declinazioni: nella trasformazione delle materie prime, nell’uso di energia, nell’uso del suolo, efficienza nell’impiego di prodotti e servizi.

In particolare Green economy sposta l’attenzione dal possesso dei beni all’accesso a servizi. Questo significa ripensare la produzione di massa dei beni di consumo da un lato, e dall’altro, invertire l’attuale tendenza alla sempre più rapida obsolescenza dei prodotti di consumo sostituendo parte della produzione di beni, con la produzione di servizi di manutenzione e riparazione, nonché con forme di accesso a beni condivisi”.

LE PRIORITÀ. In tal senso “è possibile individuare alcune priorità e urgenze intorno a cui rafforzare, in questi mesi e nei prossimi anni, un impegno istituzionale capace di aiutare il Paese a superare alcuni suoi limiti e ritardi e imboccare la strada della crescita”:

– Attuare una riforma fiscale ecologica che sposti il carico fiscale, senza aumentarlo, a favore dello sviluppo degli investimenti e dell’occupazione green.

– Incentivare la penetrazione di strumenti credibili ed oggettivi di quantificazione degli impatti ambientali associati alle attività umane, con lo scopo di misurarne la sostenibilità.

– Attivare programmi per un migliore utilizzo delle risorse europee e per sviluppare strumenti finanziari innovativi per le attività della green economy.

– Attivare programmi di informazione in merito ai finanziamenti esistenti anche in termini qualitativi e quantitativi.

– Attivare programmi di semplificazione e di trasparenza in merito all’accesso al credito sia nell’ambito degli investimenti pubblici che privati.

– Attivare investimenti che si ripagano con la riduzione dei costi economici, oltre che ambientali, per le infrastrutture verdi, la difesa del suolo e le acque.

– Innovare le procedure previste per i bandi pubblici e le gare d’appalto mettendo al centro la qualità dei materiali usati, la qualità del prodotto finale, la qualità e la sicurezza del lavoro.

– Un programma nazionale per l’efficienza e il risparmio energetico eliminando le barriere allo sviluppo dell’efficienza energetica; barriere culturali, barriere economiche, barriere normative.

– Attuare misure per sviluppare le attività di riciclo dei rifiuti.

– Promuovere il rilancio degli investimenti per lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili.

– Effettuare programmi di rigenerazione urbana, di recupero di edifici esistenti, nonché di eventuale sostituzione di edifici, di bonifica, limitando il consumo di suolo non utilizzato.

– Rendere stabili le misure di incentivazione su ristrutturazioni edilizie, risparmio ed efficienza energetica nelle abitazioni e negli immobili.

– Investire nella mobilità sostenibile urbana.

– Valorizzare le potenzialità di crescita della nostra agricoltura di qualità.

– Promuovere la valutazione degli effetti occupazionali dei diversi interventi “green”.

– Attivare un piano nazionale per l’occupazione giovanile per una green economy.

indagine conoscitiva sulla green economy della camera dei deputati

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Via libera al Collegato Ambiente. “Nasce la prima legge italiana per la green economy”

green-economy-150x150da casaeclima.com

Fondo di investimento da 1 miliardo per la green economy, nuove regole sul fine vita degli impianti fotovoltaici, stretta sull’abusivismo edilizio, fracking vietato su tutto il territorio nazionale.

Via libera dalla VIII commissione Ambiente, Territorio e Lavori pubblici della Camera al disegno di legge – collegato alla legge di stabilità 2014 – recante disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali.

“Con la conclusione dell’esame in commissione, oggi di fatto nasce la prima legge italiana per la green economy. Abbiamo lavorato intensamente sia con il governo che con le forze politiche di maggioranza e di opposizione e il risultato consente di consegnare all’esame dell’Aula un testo innovativo e interessante, che allinea l’Italia tra i paesi di testa dello sviluppo sostenibile”. Lo ha dichiarato Enrico Borghi, capogruppo del Pd in commissione Ambiente e co-relatore del provvedimento insieme ad Alessandro Bratti (Pd).

FONDO DI INVESTIMENTO DA 1 MILIARDO PER LA GREEN ECONOMY. Tra le novità introdotte, un emendamento dei relatori approvato dalla VIII commissione prevede la creazione di un Fondo italiano investimenti Green Communities, finanziato per 1 miliardo di euro di cui almeno il 51% garantito dalla Cassa depositi e prestiti, almeno il 20% dal ministero dell’Economia e delle Finanze – sulla base delle risorse della programmazione Ue 2014/2020 – e il resto allocato sul mercato. Il Fondo è istituito dal Mef attraverso la Cdp.

PIANO PER LA QUALIFICAZIONE AMBIENTALE DEI PRODOTTI DEI SISTEMI PRODUTTIVI LOCALI. La commissione ha approvato anche un emendamento (Chiara Braga del Pd prima firmataria) che prevede un Piano per la qualificazione ambientale dei prodotti dei sistemi produttivi locali, i distretti industriali e le filiere che caratterizzano il sistema produttivo nazionale, con l’obiettivo di definire le azioni e le indicazioni tecniche ed operative volte a migliorare le capacità competitive delle imprese per rispondere alla crescente domanda di prodotti sostenibili da parte dei consumatori finali e dei clienti intermedi di molti settori produttivi.

Tra le finalità delle azioni previste dal Piano quella di promuovere, con la collaborazione dei soggetti interessati, l’adozione di tecnologie e disciplinari di produzione innovativi, in grado di garantire il miglioramento prestazionale dei prodotti e, in particolare, la riduzione degli impatti ambientali che i prodotti hanno durante il loro ciclo di vita.

Il Piano sarà adottato con decreto del ministro dell’Ambiente di concerto con il ministro dello Sviluppo economico, sentiti i ministri dell’Economia e delle finanze e delle Politiche agricole e forestali, entro 180 giorni dall’entrata in vigore della presente legge.

IMPIANTI FOTOVOLTAICI, NUOVE REGOLE SUL FINE VITA. Un altro emendamento presentato dai relatori prevede nuove regole sul fine vita degli impianti fotovoltaici. Per i pannelli fotovoltaici immessi a consumo successivamente all’entrata in vigore del presente decreto, sia come comparto domestico che professionale, al fine di una corretta gestione del loro fine vita, i sistemi individuali e collettivi, per ciascun nuovo modulo immesso a consumo, adottano un sistema di garanzia finanziaria ed un sistema di geo-localizzazione.

Il sistema di garanzia finanziaria e il sistema di geo-localizzazione dovranno rispondere alle tipologie individuate dal Gse nel Disciplinare Tecnico del dicembre 2012 in attuazione delle Regole applicative per il riconoscimento delle tariffe incentivanti.

Nel Collegato ambientale “vi sono misure interessanti e del tutto inedite”, sottolinea il co-relatore Borghi. “Penso al divieto di fracking che diventa legge per la prima volta, o alla delega al governo per il pagamento dei sistemi ecosistemici e ambientali. Oppure alle logiche incentivanti per la premialità della raccolta differenziata che sostengono i comuni virtuosi e gli consentendo di diminuire le tasse ai cittadini. Oppure, ancora, l’avvio di iniziative sperimentali come il vuoto a perdere negli esercizi pubblici, per diminuire l’uso della plastica, o delle aree “oil free zone” nelle quali incentivare l’autosufficienza energetica senza uso di fonti fossili. Di rilievo anche gli incentivi per gli appalti verdi e per l’utilizzo dei materiali derivanti da riciclo e riuso nelle pubbliche amministrazioni, nonché le misure sulla riorganizzazione delle autorità di bacino e l’avvio della strategia nazionale per le green communities”.

Secondo Borghi si tratta di un provvedimento “organico e adeguato, in grado anche di innescare la nascita di nuove filiere produttive nel campo della sostenibilità e della tutela ambientale, che ora speriamo possa passare rapidamente all’esame dell’Aula anche in forza del positivo clima di collaborazione tra le forze politiche riscontrato in sede di comitato ristretto e di commissione”.

IMBALLAGGI. La commissione ha tra l’altro approvato sette articoli fortemente sostenuti dal Movimento 5 Stelle. Per quanto riguarda gli imballaggi, entro sei mesi il governo dovrà predisporre la sperimentazione per il vuoto a rendere per il vetro (acque minerali e birra) negli esercizi commerciali pubblici.

VALUTAZIONE DI IMPATTO SANITARIA PER I NUOVI IMPIANTI. Per i nuovi impianti viene introdotta la Valutazione di impatto sanitaria, con la previsione anche dell’analisi dell’impatto sulla salute dei cittadini per ogni nuova autorizzazione richiesta. La salute avrà diritto di cittadinanza nella progettazione di ogni nuova opera.

STRETTA SULL’ABUSIVISMO EDILIZIO. Giro di vite sull’abusivismo edilizio: le amministrazioni dovranno pretendere il pagamento delle sanzioni in caso di abusi, e, in caso di inadempienza saranno gli stessi amministratori ad assumersene le responsabilità, anche con decurtazioni degli stipendi.

FRACKING VIETATO SU TUTTO IL TERRITORIO NAZIONALE. Vietato, ufficialmente e per legge, il fracking su tutto il territorio nazionale. L’azienda che dovesse averlo praticato dovrà rendicontare le proprie azioni – ed eventuali conseguenze – al Governo.

NUOVE REGOLE PER I REFLUI OLEARI. I rifiuti oleosi potranno essere sversati nell’impianto fognario solo dopo trattamento e solo se le olive in questione hanno provenienza regionale.

INCENERITORI. Stralciata la norma per cui se un inceneritore non ha più rifiuti poteva riceverne da fuori regione. Stop, quindi, ai viaggi di rifiuti urbani sul territorio italiano.

CASE MOBILI, NECESSARIA L’AUTORIZZAZIONE NEI LUOGHI DI PREGIO E TURISTICI. Nuova stretta, infine, per le case mobili, che spesso diventavano veri e propri villaggi non autorizzati: in luoghi di pregio e turistici avranno bisogno anch’esse di autorizzazione.

“Grazie a un lavoro intenso portato avanti insieme a tutti i gruppi politici e durante il quale il ministro Galletti è stato sempre presente, il Collegato Ambientale esce dalla Commissione Ambiente molto cambiato e rafforzato”, sottolinea Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera.

APPALTI VERDI E RILANCIO DEI PROGRAMMI DI INVESTIMENTO PER LA MANUTENZIONE E LO SVILUPPO DELLE INFRASTRUTTURE IDRICHE. “Dal Collegato – spiega Realacci – è stata eliminata qualsiasi ipotesi di riduzione degli obiettivi di raccolta differenziata e sono state rafforzate invece le misure per il recupero e il riciclo delle materie prime seconde, per la riduzione della quantità di rifiuti prodotti e molte altre disposizioni come quelle in sostegno della mobilità sostenibile. Vengono inoltre introdotti un fondo di investimento per la green economy e agevolazioni sulle tasse sui rifiuti per i comuni virtuosi. Tra i molti temi su cui interviene il Collegato anche gli appalti verdi e il rilancio dei programmi di investimento per la manutenzione e lo sviluppo delle infrastrutture idriche. Tutte norme – conclude Realacci – che possono indirizzare l’economia e la società italiane verso soluzioni in cui l’ambiente e la green economy sono chiavi per lo sviluppo”.

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La Silicon Valley italiana

Il software che viaggia su un drone per controllare gli hooligans o la app che sorveglia i traffici della camorra tra i rifiuti. Non siamo in America, ma a casa nostra. Da Catanzaro a Cagliari, da Latina a Treviso: l’innovazione nasce nelle zone più insospettabili. L’idea vincente è non spostarsi dal proprio territorio

QUALCHE mese fa Diego Fasano, un produttore di software di 41 anni, stava guidando la sua Smart e ascoltava la radio. Raccontavano la storia di un impiegato che si licenzia e va in Brasile a prendere foto aeree della foresta amazzonica. Fasano frenò di colpo. Aveva avuto un’idea. La sua azienda, la Connexxa, è nata nel duemila in una periferia di Catanzaro e da allora è cresciuta fino a fatturare 4,5 milioni l’anno. Nascosti in un open space accanto a un gommista, sopra una palestra abbandonata, i programmatori della Connexxa sviluppano soprattutto due tipi di innovazione. Producono e vendono in Italia e all’estero software medicali, per esempio cartelle mediche digitali consultabili da un iPad. E sempre più spesso, specie di recente, creano sistemi di vigilanza. Grazie a un programma della Connexxa, le porte delle torri di controllo degli aeroporti di Malpensa e Linate si aprono automaticamente se riconoscono l’iride di un occhio registrata in precedenza. A Salerno, le telecamere della Connexxa sorvegliano aree dove la camorra potrebbe versare rifiuti industriali: sono collegate a un software che analizza miliardi di dati dalle immagini e manda un segnale alle forze dell’ordine non appena nota movimenti anomali.

Ora la storia del fotografo italiano in Amazzonia aveva ispirato a Fasano un altro esperimento: montare quei sistemi di sorveglianza su un drone. Guidato dal software, la telecamera a bordo, un piccolo drone cubico largo 50 centimetri può seguire un’auto a 300 metri dal suolo, può controllare una curva di hooligans durante una partita di calcio, trovare un disperso sotto le macerie percependo il calore del corpo con dei raggi infrarossi. Le riprese rimbalzano su un iPad o su Google Glass. Fasano ha trovato una piccola società di Ravenna, una Srl a un euro per neulaureati di quelle rese possibili dal governo di Mario Monti. Hanno lavorato un po’ insieme e in giugno hanno presentato un prototipo a una fiera internazionale a Londra. Giovedì Fasano vola a Toronto per allearsi con un’azienda che vuole distribuire il drone in tutto il Nord America e in luglio ha già concluso accordi simili in Pakistan e Messico. Ma non intende spostare i suoi circa dieci programmatori da Catanzaro. E non solo per affetto verso la città d’origine. “Penso anche che per trovare da qualche altra parte dei neolaureati così bravi a scrivere codice informatico – confessa Fasano – dovrei pagarli molto di più. E altre aziende cercherebbero di portarmeli via”.

La disoccupazione giovanile in Italia supera il 42% e in Calabria è intorno al 55%, quasi un record mondiale. Numeri come questi sono anche il risultato di un sistema che non riesce più a produrre merci povere in ricerca e tecnologia a costi competitivi. Il prezzo di un giocattolo o di un pigiama sarà sempre più basso se sono fatti in Cina. Ma la Connexxa e decine di altre imprese innovative simili rivelano però un altro lato della stessa medaglia: dopo anni di crisi, disoccupazione ed erosione dei salari d’ingresso nel primo lavoro, in Italia si possono produrre beni ad alto contenuto di intelligenza a costi molto competitivi. Un bravo informatico neolaureato di Catanzaro, Roma o Cagliari potenzialmente non vale meno di uno di Palo Alto, Boston o Londra; eppure, malgrado tasse e contributi sempre elevati, costa un terzo o la metà. Silenziosamente, lontano dalle polemiche di Confindustria, sindacati e governo, centinaia di giovani ingegneri e imprenditori lo hanno capito e su questo stanno costruendo una nuova stagione di innovazione del made in Italy. È come se questo Paese iniziasse a contenere piccole dosi di Bangalore, India: un posto così impoverito ma così pieno di talento, di creatività e di cultura che gente altamente istruita accetta di lavorare per molto meno del massimo. Nel basso di gamma l’Italia costa troppo ma nell’alto di gamma, quando riesce ad arrivarci, è diventata difficile da battere. Il solo problema è che questo strato di produttori innovativi è molto sottile, benché in crescita.

Mai come adesso si stanno diffondendo centinaia di startup tecnologiche – quasi sempre di software – nei distretti più insospettabili. Il più celebre è H-Farm, l’incubatore di aziende nei pressi di Treviso che si sta rivelando un’esperienza mista di successi e sconfitte. A Cagliari un piccolo distretto di startup si è aggregato intorno a gruppi affermati come Mutui Online e Dove Conviene, un motore di ricerca di negozi sul web. A Latina, al quarto piano sopra un centro commerciale ai margini della città, Franco Petrucci stima che gli “incubatori” di startup in Italia a questo punto sono almeno 25 (un incubatore è uno spazio che aggrega imprese tecnologiche in fase di lancio o crescita iniziale). Petrucci si è reso conto che startupper e innovatori italiani non hanno niente da invidiare a nessuno, almeno per talento e creatività, un giorno al Plug and Play Tech Center a Sunnyvale qualche anno fa. Visitando quel posto, uno dei più grandi acceleratori di startup al mondo, trovò una targa al primo investitore di venture capital tecnologico del ‘900: Adriano Olivetti. Ma Petrucci non era lì per turismo. Partito da Latina come ingegnere informatico, lavorando da consulente per grandi gruppi globali aveva intravisto un buco nella rete. Mancava qualcosa che le multinazionali sarebbero state pronte a pagare caro pur di avere: un software capace di integrare tutte le funzioni e informazioni di gruppi come Johnson & Johnson o Novartis. Realizzando quel progetto, ha fondato quasi da solo e partendo da poche centinaia di euro la Decisyon. Oggi la sua azienda ha 80 dipendenti, ha attratto investimenti di “venture capital” per 50 milioni di dollari dagli Stati Uniti (impresa quasi impossibile in Italia), programma la quotazione al Nasdaq tra qualche anno, ma non muove la base produttiva da Latina. “Per un laureato di alto livello in America dovrei pagare 120mila dollari l’anno – dice Petrucci -. Qui mi costano un terzo e sono altrettanto capaci”. Come anche Fasano a Catanzaro, Petrucci a Latina ha un accordo con l’università locale per farsi segnalare i migliori studenti e metterli alla prova. Se la passano, li assume con contratti permanenti: “È fondamentale che le persone siano stabili – dice – . Chi lascia, porta via memoria storica e all’inizio chi entra è sempre dieci volte meno produttivo”. A Palo Alto il ricambio incessante dello staff è un problema, perché le offerte sono ovunque. Negli incubatori italiani invece i rapporti restano più stabili.

Esempio ne è l'”ecosistema” per startup che hanno creato fra i pini dell’Eur, a Roma, due imprenditori che si frequentano da quando le rispettive madri si incontrarono dal ginecologo alle vigilia della loro nascita 38 anni fa. Gianluca Granero e Marco Trombetti sono partiti con Translated, un sistema che usa il software per traduzioni online e ha fra i due clienti Google, Amazon, Ibm, L’Oréal. L’azienda oggi fattura 12 milioni l’anno e i due hanno deciso di reinvestire gran parte degli utili: affittano due ville di lusso dell’Eur, costruite dai palazzinari degli Anni 70 ma vuote da anni a causa della crisi, e ora là dentro ospitano poco meno di dieci startup. Ognuna sta in una stanza, fatturano centinaia di migliaia di euro ciascuna, condividono le cucina e le palestre delle due ville, si occupano di mestieri come pianificazione di viaggi, vendita di applicazioni mobili da tutto il mondo, costruzione di banche dati online.

Granero riconosce che lavorare a Roma garantisce un vantaggio di costo fondamentale sul resto d’Europa o sull’America. Ma sa che non mancano gli svantaggi: quello più concreto riguarda la carenza di investitori locali per far crescere le imprese dopo le fasi iniziali; l’handicap psicologico coinvolge invece la reputazione. “Dobbiamo risolvere l’Italian problem”, osservò un cliente americano qualche tempo fa. Intendeva dire che voleva spiegare al suo capo che con Granero e Trombetti si poteva lavorare bene, malgrado il loro passaporto. Gli risposero che non stesse a prendersi il disturbo. “Una volta che hai scremato il meglio, noi ingegneri italiani siamo i più bravi “.

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