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Franceschini “20 percorsi nelle periferie urbane di Roma”

“Il 2016 é l’anno dei cammini e dei percorsi per scoprire l’Italia minore, valorizzarla tutta e mescolare le ragioni della storia, dell’arte, della cultura e della religione. Questi venti percorsi sono il cuore di questa iniziativa. Stiamo lavorando sul Catasto dei sentieri e dei cammini italiani. Vorrei che la prossima tappa di questo 2016 fossero, a Roma, altri venti percorsi nelle periferie urbane”. Lo ha detto il ministro dei Beni Culturali, Dario Franceschini, nel corso della conferenza stampa di presentazione del portale leviedelgiubileo.it. “Ci sono luoghi meno conosciuti ma altrettanto importanti non solo per l’archeologia, ma anche per l’arte contemporanea, che sono diventati luoghi di bellezza ma che occhi distratti non vedono – ha aggiunto -. Quindi i quartieri periferici che possano diventare straordinari attrattori dove avviene direttamente l’integrazione, dove possiamo valorizzare la storia, i talenti, la conoscenza reciproca e multireligioso”. “Questa sfida sulla multicultura si gioca nelle periferie urbane – ha concluso Franceschini -, anche per questo noi stiamo insistendo molto con le iniziative culturali nelle periferie. Abbiamo appena finito fi selezionare, tra oltre mille progetti del bando “Migrarti”, 42 progetti in tutta Italia che hanno vinto: sono attività culturali fatte insieme dalle amministrazioni locali con le comunità di migranti di questo Paese”.

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Moratoria giubilare per gli spazi sociali

L’altra faccia di Mafia Capitale. Una moratoria giubilare per cancellare i debiti degli spazi sociali e della città di Roma prodotti da una governance inefficiente e imposti per via amministrativa o poliziesca. E una “carta di Roma” che, sull’esempio del regolamento sugli usi civici approvato dalla giunta De Magistris per l’Asilo Filangieri a Napoli, stabilisca una cornice giuridica di garanzie che tuteli e sviluppi l’autogestione, il mutualismo e le produzioni indipendenti come beni comuni.
Moratoria giubilare

Sono i due punti messi in agenda dall’assemblea “Roma non si vende” intensa, e partecipata da centinaia di persone, svolta ieri all’atelier Esc, sotto sgombero come molti spazi sociali autogestiti – La Torre, Corto Circuito, Auro e Marco, Casale Falchetti -, associazioni (Il comitato per l’acqua) e sedi di partito (la storica sezione del Pci oggi Pd di via dei Giubbonari). Dopo la lettera aperta e l’appello internazionale si apre un nuovo percorso che coinvolge la città e gli spazi sociali contro la gestione neoliberale di Roma commissariata: per il diritto alla città contro svendite, sgomberi e privatizzazioni.

La rete per il diritto alla città, che a Roma riunisce gli spazi di movimento, ha mostrato unità di intenti e la volontà di riprendere un discorso politico unitario. Ripartire dai quartieri, dal lavoro, dal contrasto al taglio degli asili nido, qualcuno ha detto, ricostruire la legittimità politica dei centri sociali. Al momento non ce n’è per nessuno, c’è solo il Fiscal Compact e austerità. E, forse, un futuro da giocarsi.

La campagna elettorale a Roma si preannuncia confusa e impaurita. La città è una polveriera, è ingovernabile, sotto scacco del commissariamento per debito (altro che Tronca) e il tallone di ferro del governo. All’assemblea erano presenti tutte le componenti della sinistra cittadina e nazionale, oltre ai Cinque Stelle candidati in pectore (ma non in realtà) a vincere sulla ruota del Campidoglio.

La debolezza in cui si trova tutta la politica a Roma, e la sua subalternità ai poteri economici formali e informali o a quelli della magistratura, è un rischio per tutti, non solo per gli spazi sociali. Questo, in fondo, è l’effetto della crisi: insieme a disoccupazione e corruzione, ha fatto saltare le mediazioni, devastando le istituzioni di prossimità, rendendole evanescenti, oltre che inefficienti. Non è detto che un nuovo sindaco affronterà (anche senza risolverlo) questo problema politico. È più probabile che sarà l’esecutore fallimentare della città per conto del governo e dei poteri dominanti. Un tema che non avrà molto peso in una campagna elettorale che sarà un referendum pro o contro Renzi e nulla più.

Ripartire da una carta di Roma

La ricerca di un patto di governo tra la sinistra e il partito che ha prodotto il disastro Marino è stata un’ecatombe per una sinistra già debole e artificiosa. Ciò non toglie che la disintegrazione della mediazione politica — con Marino e la sua giunta di “centrosinistra” che hanno fatto addirittura peggio di Alemanno che almeno non permise gli sgomberi – ha disarticolato le pratiche dell’autogestione di cui Roma è tradizionalmente ricca. Non è possibile trovare una legittimità all’interno dei patti politici stretti tra i partiti. Quella delega ha prodotto la desertificazione della città, oltre che l’attacco deliberato alle forme di vita indipendente.

Si riparte da zero. È una scelta coraggiosa. L’idea di creare una “carta di Roma” attraverso una consultazione della cittadinanza e della politica può essere un nuovo inizio. Il progetto è di riscrivere le regole e stabilire un patto con la nuova giunta. Sempre che poi le urne esprimano una maggioranza, un sindaco e una politica disponibile a riprendere il discorso della negoziazione sociale e non riproponga, invece, l’ideologia del decoro e la gestione amministrativa e legalitaria della vita civile con sgomberi, multe, polizia. E gestione dei conflitti con la magistratura. Quello che si è visto con Marino, quando la città era in balia di una dialettica molto lontana dalla politica. Nell’assemblea non sono mancati riferimenti polemici, contenuti, a un partito come Sel che ha percorso questa strada, per esserne travolto.

Da registrare, al momento, l’impegno dei parlamentari di Sinistra italiana a porsi come “garanti” con il governo commissariale della città. In mancanza di un consiglio comunale, questi parlamentari si sono candidati ad esercitare una mediazione politica con Tronca tutta da costruire, ma necessaria anche per evitare di trasformare i prossimi tre mesi di campagna elettorale in una guerra degli sgomberi.

Contro l’ideologia del bando

Il dissenso principale è contro lo strumento di governo del sociale: il bando. È stata chiesta l’abolizione della delibera 180 — voluta dall’ex sindaco Marino e dal suo vice Nieri di Sel — che ha sostituito la delibera 26 che per un lungo tempo ha regolato — male, molto male — la gestione e l’affidamento dei numerosi spazi sociali. La giunta Marino ha fatto una scelta rovinosa, sotto la spinta del populismo penale e del legalitarismo esplosi dopo “Mafia Capitale”: rimettere a bando tutti gli spazi — non solo quelli autogestiti, in totale ottocento — a prezzi di mercato. Un modo per cancellare 25 anni di storia di movimenti di base e associazionismo a Roma, affidando i luoghi più preziosi alla speculazione immobiliare, ai capitali provenienti dal riciclaggio oppure alla desertificazione come è accaduto con il teatro Valle.

Interessante è anche la polemica contro l’ideologia del bando. Alla crisi prodotta dal sistema “Buzzi-Carminati” che prosperava grazie ai bandi del comune che garantivano gli appalti alle cooperative coinvolte in Mafia Capitale, la giunta Marino e oggi il Commissario Tronca hanno risposto riproponendo lo stesso sistema. Con una differenza: hanno ristretto i criteri di accesso ai bandi, riservandoli ai soggetti economicamente più forti. Invece di incidere sul potenziale corruttivo e criminogeno di questi strumenti, hanno amplificato i rischi puntando a dissolvere le esperienze storiche in vari settori. Il caso dei centri interculturali per i minori, una “buona pratica” romana, è clamoroso.

La Carta di Roma dovrebbe sostituire la delibera 180. Ci si augura inserire anche altri elementi che riguardano aspetti determinanti per l’autorganizzazione: il lavoro, e il suo darsi come cooperativa o impresa sociale, nel rispetto della dignità delle persone e del reddito. La delibera 26 non ha mai considerato l’aspetto dell’autoreddito e della costruzione di impresa, lasciando gli spazi sociali in una terra di nessuno tra il buon cuore dell’associazionismo e l’invenzione di stratagemmi per aggirare le normative. Da qui le multe, la persecuzione dei vigili urbani e della Siae. Si tratta, invece, di prospettare un’economia municipale autogestita che riconosca la dignità economica, sociale e politica del mutualismo. Cosa, ad oggi, mai avvenuta. I movimenti hanno passato il loro tempo a difendersi contro le irregolarità prodotte da una cornice che interpreta l’auto-organizzazione solo come un illusorio associazionismo non-profit.

L’uso comune

Un altro spunto per la riflessione politica, emerso dall’assemblea, è la convergenza tra l’antica idea dell’autogestione con la più recente riflessione (e pratica) del darsi le regole, una condotta, un’organizzazione sociale alternativa a quella statale dall’alto. Si è riscoperto l’origine dell’autonomia all’interno di una più matura riflessione sull’auto-governo. Il riferimento al regolamento per gli usi civici approvato dalla giunta De Magistris (che ha dato la solidarietà a Esc sotto sgombero) è un’inizio di riflessione (leggi La cultura dell’autogoverno). In questa cornice si era posto anche lo statuto della fondazione del teatro Valle, dissolto con la chiusura punitiva e sine die del teatro.

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Per un Giubileo della misericordia, della trasparenza e dei cittadini

Primi interventi Giubileo Comune Roma 12 agosto 2015 1 mappa

Slide della presentazione del primo blocco di interventi per il Giubileo, 12 agosto 2015

 Il Giubileo straordinario che comincerà il prossimo 8 dicembre e che continuerà fino  al 20 novembre 2016,  porterà  nella Capitale un numero di turisti e pellegrini che il Censis stima in 33 milioni (1). La Giunta Capitolina ha approvato il 6 agosto scorso una Delibera con un  piano per il primo lotto di  interventi (2),  per i quali richiede   il ripristino dei poteri straordinari del Sindaco,  per poter far partire i cantieri  a pochi  mesi dall’apertura della Porta Santa.  Il Piano degli interventi con annessi poteri di ordinanza del Sindaco  avrebbe dovuto essere approvato dal Consiglio dei ministri  ai primi di agosto,  ma poi è stato fatto inspiegabilmente slittare dal Governo  al 27, data che appare sempre  più  “fuori tempo massimo” per poter affrontare l’evento con la necessaria tempestività. La lista contiene circa 130 interventi, per  i trasporti e la viabilità ma anche per il decoro e il verde pubblico. E sono stati  inseriti anche alcuni interventi nelle periferie, che nelle intenzioni della Giunta dovrebbero essere interessate da un “lascito duraturo, con  opere devono risolvere questioni di vivibilità anche quotidiana dei residenti”. Pubblichiamo e commentiamo la Delibera, considerando che ci sono molti  punti da approfondire:  chi sosterrà i costi delle opere giubilari, quali saranno le conseguenze dei riesumati “poteri speciali” del Sindaco, quale trasparenza sarà garantita rispetto alle scelte e all’affidamento dei lavori e alle  deroghe alle normative   e, soprattutto, se il Giubileo sarà davvero un’occasione per “Roma che è tutta Roma”, realizzando, come annunciato dalla Giunta,  anche interventi nelle periferie, con un “lascito duraturo di   opere che devono risolvere questioni di vivibilità anche quotidiana dei residenti”.

La lista dei primi interventi approvati dalla Giunta capitolina

Il  Piano con i primi 131 interventi approvato dalla Giunta il 6 agosto scorso  sembra dettato da  un notevole realismo, sia per quanto riguarda le possibilità oggettive – tempi e fondi disponibili  – sia per quanto riguarda le condizioni in cui versa la Capitale da un bel po’. E si può rilevare  una certa coerenza con quanto promesso da tempo, a partire dalla campagna elettorale del Sindaco Marino. Piste ciclabili, percorsi pedonali, riparazione delle strade, adeguamento delle stazioni ferroviarie, organizzazioni di spazi pubblici nei pressi delle parrocchie soprattutto periferiche, che poi dovrebbero restare  piazze al servizio delle comunità dei quartieri anche dopo il Giubileo (2). Nessuna opera  faraonica, la sobrietà del Giubileo di Papa Francesco si trasmette anche ai progetti per la città. E la giusta diffidenza dei cittadini, dopo  i risultati dei “grandi eventi” precedenti, dovrebbe essere mitigata dal fatto che  i fondi limitati dovrebbero lasciare ben  pochi margini a speculazioni  e sprechi. Istruttivo in questo senso il paragone con il Giubileo del 2000, previsto da secoli  e partito con buon anticipo, sei anni prima, nel 1994. Ecco  quello che la Giunta Rutelli aveva “pro-messo” in cantiere:   400 nuovi chilometri di binari ferroviari, sette linee metropolitane, il sottopasso di Castel Sant’Angelo, la ricopertura della via Olimpica nel tratto relativo a Villa Doria Pamphilj, la chiusura e riconversione del carcere di Regina Coeli e la depurazione delle acque dei bacini del Tevere (3). Nel 1996 Rutelli dichiarava che Roma avrebbe dovuto realizzare un piano da circa 17 mila miliardi [di lire] con investimenti pubblici e privati e  il parlamento varò delle leggi (la n. 651 del 1996 e la n. 270 del 1997) con cui destinava fino a 6 mila miliardi di lire per valorizzare l’evento (3). Le cose poi  andarono diversamente e  si realizzò solo una piccola parte delle previsioni (4),  anche perchè negli anni successivi  il governo aveva mano mano  definanziato  il piano del Giubileo per interventi corrispondenti a circa 2 mila miliardi di lire (5).  In alcuni casi i lavori furono fatti sforando budget e tempi. La Corte dei conti parlò di costi lievitati e «ritardi notevoli e mancanza di certezza e di continuità nel tempo delle risorse per farvi fronte, con finanziamenti che, sommersi in alcuni esercizi, affioravano poi in altri» (6). In ogni caso appare evidente che l’attuale amministrazione capitolina  ha a disposizione tempi e risorse infinitamente inferiori, a fronte di un numero uguale o superiore di presenze attese in città, e con una Capitale allo stremo per risorse, mezzi,  personale  e gestione  amministrativa,  a prescindere dal Giubileo. E di quei 131 interventi iniziali finora i soldi su cui – ad oggi – si può contare sono sufficienti solo per  28 opere pubbliche (7), che hanno già  risorse già individuate –  28,6 milioni – e  un progetto definitivo (8).

Giubileo misericordia logo

Il logo del Giubileo della Misericordia

Giubileo straordinario e fondi ordinari?

Scrive sul Corriere Fallai qualche giorno fa “Roma è la Capitale di uno Stato che non la riconosce come tale. Altrimenti sarebbe difficile spiegare come mai dalle casse centrali arrivino in città 131 euro pro capite, mentre la media dei trasferimenti nazionali è di 151. In compenso il contributo dei romani al Fondo perequativo nazionale, uno strumento che dovrebbe compensare eventuali squilibri tra le entrate tributarie, è di 369 euro a testa, a Milano sono 210“. Quanto al finanziamento approvato pochi mesi fa  “che dovrebbe coprire gli «extracosti», cioè le spese in più che la città sostiene per il fatto di essere la Capitale” è di soli   110 milioni di euro: “per capire la miseria di questa cifra, basta ricordare che per gli stessi motivi Parigi riceve oltre un miliardo di euro. Londra più del doppio. Berlino è stata sostenuta dal governo tedesco nel 2013 con 3,3 miliardi. Forse non sono cifre che l’Italia si può permettere. O forse c’è da chiedersi se il nostro paese può permettersi di trattare la sua città più importante come se fosse un qualsiasi capoluogo di provincia(9).

Se pensiamo che il Giubileo è – di fatto – un’iniziativa di uno Stato straniero, il Vaticano, seppure geograficamente situato all’interno della Capitale, non si capisce perchè il  “mantra del governo è “nessuna risorsa dello Stato andrà a Roma per l’Anno Santo”. Tradotto, significa che la città dovrà contare sui propri soldi” (10).  S0ldi che a oggi  restano piuttosto incerti, sia rispetto alla consistenza che alla provenienza:  si parla di 400 milioni spalmati su due anni, quindi per ora 200 milioni per il primo, che però “cash” si riducono a soli 50 milioni (11). Che non verrebbero erogati dallo Stato,  ma saranno anticipati dal mutuo di Cassa Depositi e Prestiti  sul gettito che arriva dalle tasse pagate dai romani (8) a cui si aggiunge una quota dei 125 milioni che il Comune di Roma, con decisione dell’aprile scorso, ha già destinato a investimenti (8). Quindi i costi del Giubileo ricadrebbero ancora una volta sui cittadini romani, che li pagheranno in  veste di contribuenti ma probabilmente anche  con  un ridimensionamento di altri  servizi,  i cui  fondi saranno stornati a favore degli interventi per i pellegrini.

Giubileo straordinario e poteri straordinari

E se il fronte delle risorse economiche è decisamente preoccupante,  quello dei tempi non lo è di meno. Il ricorso a procedure accelerate che non rispettano le normative europee del Codice dei contratti (Dlgs 163/06) sembra  inevitabile, così come il restringimento dei  tempi per le conferenze dei servizi con tutti gli uffici interessati,  indette per l’approvazione dei progetti. Infatti  nel lungo elenco degli interventi della Delibera n.274, i poteri straordinari di “deroga alle normative di riferimento” riguardano essenzialmente  la possibilità di operare in “tempi dimezzati”. Per l’affidamento dei lavori si chiede  la   deroga ad alcuni articoli del Codice dei contratti, specificando  “fermo restando i principi di cui all’art. 70 comma 1 del Dlgs 163/06 (12) nonchè  dei principi di imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità“. Intenzione   che ci sembra doverosa,  soprattutto dopo l’esplosione del verminaio di Mafia Capitale, ma nello stesso tempo assai difficoltosa. Tutti i lavori saranno affidati con procedura negoziata, al massimo ribasso, facendo ricorso alle imprese iscritte all’albo fornitori di Roma tramite un sistema automatico (Siproneg, Sistema informativo procedure negoziate (13)) che assicura una rotazione delle circa 900 imprese iscritte (ovviamente se in possesso delle qualifiche richieste dall’appalto). Un sistema approvato anche dall’Anac (Autorità Anti Corruzione)(8),  che secondo il Comune dovrebbe essere ulteriormente garantito da controlli a sorpresa dei lavori in corso d’opera, affidati ad una task force dedicata (14). Per le conferenze dei servizi invece  si deroga alla legge 241/1990 (15) dimezzando i tempi della convocazione e della resa dei pareri. In questo caso c’è da augurarsi che sussistano i tempi tecnici per svolgere scrupolosamente tutti gli accertamenti necessari, e che  gli uffici e i funzionari coinvolti abbiano un sufficiente senso di responsabilità per rispettare le scadenze per l’espressione dei pareri, per evitare il ricorso allo sciagurato “silenzio/assenso”.

Ma  vogliamo ribadire che noi di Carteinregola siamo  contrari “a prescindere” al ricorso a  poteri speciali e a gestioni commissariali che non siano motivate  da eventi davvero imprevisti e pericolosi,  e solo per la durata strettamente necessaria al ritorno alla normalità. Infatti la dichiarazione dello “Stato di  emergenza traffico e mobilità della Capitale” e l’attribuzione di poteri commissariali al Sindaco sono stati  oggetto di una  delle più lunghe e risolute battaglie di Carteinregola fino alla loro cessazione, il 31 dicembre 2012, e oltre (16). E ci chiediamo   come mai, da quando è stato annunciato il Giubileo Straordinario – marzo 2015 –  a oggi non si sia ancora dato  il via libera agli interventi, arrivando a un’ “emergenza Giubileo” che poteva essere evitata. E dopo l’ultimo rinvio delle decisioni, spostate dal Governo   al 27 agosto,   viene il sospetto  che   la mancata tempestività  sia motivata  da speculazioni politiche che niente hanno a che fare con l’interesse della città e dei pellegrini,   che aggraveranno ulteriormente il prezzo che  i romani dovranno pagare in termini  di sostenibilità dell’evento.

Rispetto al ricorso a poteri speciali, rimandando alla nostra dettagliata analisi del periodo emergenziale, durato 6 anni, che ha portato ben pochi vantaggi alla mobilità romana e ha favorito  molte operazioni poco trasparenti (17), ci limiteremo qui ad avanzare tre osservazioni. La prima: i “poteri speciali”  che sarebbero attribuiti  al Sindaco Marino sono ben diversi da quelli attribuiti  dal Presidente del Consiglio Prodi al Sindaco Veltroni nel 2006 (e poi passati al Sindaco Alemanno) con l’ordinanza 2543 (18), che permetteva di  derogare  a ben 35 leggi e normative (tra le quali,  oltre al Codice dei contratti,  molte norme a tutela dell’ambiente e del patrimonio collettivo) per qualsiasi intervento che  venisse inserito nei piani dal Comune. In questo caso – regolato  dal Decreto del  26 aprile 2013, n. 51  (19) –  pur prevedendo che gli interventi si possano attuare “anche in deroga ad ogni disposizione di legge e comunque nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico“,  è specificato che devono essere “in esecuzione di un piano autorizzato con delibera del Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, nonche’ nei limiti e secondo i criteri indicati nella stessa delibera“. Quindi non si tratta  – per il momento – di una replica della precedente “licenza di derogare” con criteri opachi e arbitrari, ma di elaborare di volta in volta un Piano di interventi da sottoporre all’approvazione del Governo,  in cui devono essere  specificate caso per caso   deroghe e motivazioni (come infatti accade nella  Delibera 274) (20). La seconda:  in base al Decreto citato (19), gli interventi devono essere finalizzati a “rimuovere le situazioni di emergenza connesse al traffico, alla mobilita’ ed all’inquinamento atmosferico o acustico“.  Ci chiediamo quindi  come sia  possibile utilizzare  tale normativa anche per le decine di interventi del Piano che riguardano decoro, pulizia, raccolta rifiuti, aree verdi e  manutenzione della città. E  anche  considerando solo le opere  per la mobilità, “per rimuovere le situazioni di emergenza”  il Piano degli interventi dovrebbe come minimo avere dei  riferimenti quantitativi che consentano  di valutarne la correttezza e l’efficacia e gli impatti sul traffico, sull’inquinamento atmosferico ed acusticoE anche rispondere a un coordinamento generale – si pensi agli impatti sulla città che potranno avere decine di cantieri che partono quasi contemporaneamente – che,  nonostante sia prevista la costituzione di una struttura interdisciplinare per  assicurare la trasparenza, i tempi e l’efficacia, sembrano   invece seguire  la solita logica a “canne d’organo” di una somma di progetti dei singoli dipartimenti. La terza: sempre il decreto del 2013 (19) prescrive che gli oneri siano   “a carico di Roma Capitale”,  il che spiegherebbe il motivo dell’attribuzione dei costi degli interventi del Giubileo Straordinario alla Città di Roma.

A questo punto ci sembra evidente che il Governo stia  facendo un’operazione assai discutibile: anzichè affrontare un evento straordinario – che tra l’altro giunge dopo Mafia capitale,  in un momento di grande difficoltà per Roma  e   varato da uno stato straniero, il Vaticano –   con risorse straordinarie e con strumenti normativi adeguati,  mette  sulle spalle dell’amministrazione capitolina  e dei contribuenti romani – presenti e futuri – i costi,  utilizzando impropriamente e maldestramente  un decreto legislativo   nato (male) per altri motivi e scopi (21). E noi vigileremo affinchè la lancetta che indica il rispetto delle regole, che nella Delibera ha già superato ampiamente i limiti consentiti, non continui la sua corsa verso   la “zona rossa”, favorita da una escalation di urgenze e di evocati scenari apocalittici, consegnando  Roma  a una gestione commissariale e autoritaria.

Giubileo della Trasparenza straordinaria

E’ comunque  chiaro  che,  di fronte a  un evento imminente di tale portata,  la priorità è gestirlo  mettendo al primo posto l’interesse generale, che consiste nel  ridurne gli impatti  negativi sui cittadini, accogliere decentemente i milioni di turisti e pellegrini, e possibilmente costruire opere per i territori  che vadano oltre l’evento religioso. E  prima di tutto  garantire la sicurezza della città, a maggior ragione dopo la scadente  performance delle strutture  preposte in occasione del funerale Casamonica. Ma se l’interesse pubblico porta ad accelerare i tempi, il Comune deve ancora di più assicurare ai cittadini la massima trasparenza, rendendo facilmente accessibili  e compensibili tutte le decisioni, i progetti  e le procedure oggetto degli interventi “straordinari”. In particolare è necessario disporre  la costituzione di una contabilità specifica per gli interventi del Piano,  e individuare le specifiche responsabilità gestionali (per evitare i rimpalli che hanno caratterizzato la passata gestione dello stato d’emergenza). Ma soprattutto è indispensabile creare  una  apposita sezione del sito comunale in cui siano pubblicate TUTTE le informazioni e documenti relativi agli interventi,  con l’indicazione del responsabile, le quantificazioni economiche, i tempi e gli  affidamenti dei lavori, in modo che chiunque possa  seguirne l’andamento operativo ed economico. Questa è l’unica garanzia che il Sindaco Marino, la sua Giunta e la maggioranza che governa la città possono dare per dimostrare ai cittadini che intendono lavorare seriamente,  e non aggiungere un nuovo capitolo alla sciagurata catena di eventi speciali che hanno massacrato la città lasciando una scia di debiti e relitti.

Giubileo della Misericordia per  tutti i cittadini

Ma tutto questo non è sufficiente. Il Giubileo è un evento religioso, che però coinvolge tutti i cittadini, credenti cattolici e non, credenti e non. Per questo è giusto che l’investimento di cui si fa carico la città   guardi a “tutta Roma”, sia per le ricadute sul miglioramento della vivibilità di tutti i territori, a partire da quelli più trascurati e dimenticati,  sia per il dialogo con le realtà sociali  di tutti i quartieri.i luoghi del giubileo di strada e di piazza

Sul piano degli interventi che saranno “messi in cantiere”,  da tempo la Giunta Marino ha  annunciato opere che  “devono anche interessare i luoghi della periferia, e il lascito deve essere duraturo, nel senso che le opere devono risolvere questioni di vivibilità anche quotidiana dei residenti(22). La Delibera  con il primo pacchetto di opere inserisce   tre interventi scelti nell’ambito del programma  “il giubileo di strada e di piazza” messo a punto dall’Assessorato alla trasformazione urbana, che  prevede 29 interventi in 10 luoghi,  con 69 milioni di € di opere attese da anni dagli abitanti, tutte in attuazione del Piano regolatore.  Di questi  undici interventi, per 6 milioni di €,  sono costituiti da piccole opere realizzabili nell’immediato nei quartieri di Ponte di Nona-Castelverde, Tor Bella Monaca, Tor Vergata, Primavalle, Fidene-Val Melaina, San Basilio,  tutti nella città dell’oltre Gra.   Con i primi  due milioni di Euro – la delibera in oggetto – è prevista  la sistemazione di un Parco, la realizzazione della piazza antistante la chiesa della Beata Maria Josefa del Cuore di Gesù e la realizzazione di una strada a servizio del quartiere. Per  tutti gli altri  si attende il responso   del Governo, che dovrà approvare il Decreto il 27 agosto. E   ci auguriamo che  il Presidente del Consiglio Renzi rispetti lo spirito e le scelte del Comune, descritte dall’Assessore Caudo a un convegno  nel maggio scorso (23) .

Quanto al dialogo con le realtà sociali della città, il 31 luglio scorso un gruppo di associazioni e comitati, tra cui Carteinregola, hanno presentato il Manifesto dei cittadini e Associazionismo per il Giubileo, in cui rivendicano una presa di responsabilità non solo da parte dell’amministrazione, ma dell’intero tessuto sociale, lanciando un invito a tutte le realtà che lavorano sui territori – a partire da quelli più disagiati – per rendere il Giubileo un’occasione non solo rivolta  a credenti e pellegrini ma anche  ai romani e  ai cittadini. La presenza di tanti visitatori inciderà sulla qualità e la quantità dei servizi pubblici – trasporti, sanità, e rifiuti per citarne alcuni – che già sono in grande sofferenza. Queste presenze, se non gestite in uno spirito di condivisione con i residenti romani,  rischiano di entrare in rotta di collisione con una comunità cittadina esasperata. E  Roma, da sempre Città dell’accoglienza e dell’ospitalità,  non può permetterselo e non se lo merita. Per questo le Associazioni intendono  impegnarsi per fare uscire la città dalla condizione subalterna e rassegnata in cui l’ha cacciata  Mafia Capitale e  ricostruire  l’immagine della città partendo dalla partecipazione dei cittadini (24).

Anna Maria Bianchi Missaglia (hanno collaborato Giorgio Bertini e Cristina Lattanzi)

(per commenti, rettifiche e precisazioni: laboratoriocarteinregola@gmail.com)

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  •  > scarica la Delibera di Giunta del 6 agosto 2015 n.274 Approvazione del Piano Interventi per il Giubileo  ai sensi del comma 1 bis dell’art.10 del Dlgs 61 del 2012  delibera Giunta interventi Giubileo 6 ago 2015
  • > scarica la Delibera di Giunta dell’11 agosto 2015 n.279 , variazione bilancio di previsione 2015 e pluriennale 2015-2017 e del piano investimenti 2015-2017 per opere giubilari DGCDelib. N 279 del 11.08.2015
  • > scarica la Delibera di Giunta n. 293 del 13  agosto 2015 approvazione dei progetti definitivi connessi all’apertura del Giubileo della Misericordia  Giubileo giunta_13_agosto_2015
(1) Repubblica 21 luglio 2015 Giubileo, Censis: attesi a Roma 33milioni di turisti e pellegrini
(2) scarica Delibera Giunta interventi Giubileo 6 ago 2015 n.274 > vai alle slides della presentazione della delibera n.274
(3) lettera 43 22 marzo 2015  Giubileo 2015-16, costi e vantaggi per Roma e l’Italia Nel 2000 boom di turisti. Migliaia di assunzioni. Pil in crescita. Ma ora c’è poco tempo per pianificare l’evento. E mancano i soldi da investire per l’Anno santo.
Programma della conferenza programmatica tenutasi al teatro Argentina di Roma il 3 maggio 1995  in cui si disegnò la Capitale del 2000 con un piano ambiziosissimo di grandi opere definite «indispensabili».
(4) ibidem lettera 43 22 marzo 2015  Giubileo 2015-16, costi e vantaggi per Roma e l’Italia  …Furono terminate un’estensione del raccordo anulare romano, il collegamento stradale Roma-Fiumicino, opere funzionali al parcheggio del Gianicolo (realizzate dal Vaticano), alcune tratte ferroviarie urbane, nuovi reparti di pronto soccorso degli ospedali, due gallerie stradali presso Castel Sant’Angelo e 359 nuovi bagni pubblici.
(5) ibidem lettera 43 22 marzo 2015  Giubileo 2015-16, costi e vantaggi per Roma e l’Italia anche l’Auditorium parco della musica, progettato da Renzo Piano, doveva essere completato nel 1997 e doveva ospitare il concerto di inaugurazione del Giubileo alla presenza del pontefice, il 25 dicembre 1999, mentre venne inaugurato il 21 aprile 2002 dopo una spesa di circa 260 miliardi di lire
(6) Si veda per approfondimento la voce dell’Enciclopedia Treccani “Giubileo e Roma” curata da Francesco Rutelli
(7) Gli interventi sono contenuti nella Delibera di Giunta del 13  agosto 2015 approvazione dei progetti definitivi connessi all’apertura del Giubileo della Misericordia  scarica Giubileo giunta_13_agosto_2015
(8) Sole24 ore 19 agosto Giubileo, Roma a caccia di fondi per realizzare il maxi piano da 131 interventi di Massimo Frontera
 (9)Il Corriere 15 agosto 2015 La malattia della Capitale, essere considerata una città qualsiasi È lo Stato a non riconoscerla. Dalle casse centrali arrivano in città 131 euro pro capite, mentre la media dei trasferimenti nazionali è di 151 di Paolo Fallai
(10) Repubblica 4 agosto 2015 Stretta sul Giubileo il governo prepara il piano “taglia tempi” Oggi vertice a Palazzo Chigi con sindaco e governatore. Atteso stanziamento di 200 milioni per il via ai cantieri di MAURO FAVALE
 (11) Il Messaggero 5 agosto 2015 Roma, Giubileo, fondi con Irpef dei romani: 50 milioni subito disponibili…Si comincia con 50 milioni immediatamente disponibili, per avviare i primi cantieri, contro i 200 chiesti da Ignazio Marino. Poi, con l’approssimarsi del Giubileo, il Campidoglio potrà godere di un ulteriore ampliamento dei vincoli del patto di stabilità, con 150 milioni utilizzabili per i pagamenti alle aziende impegnate…Fondi che Palazzo Senatorio otterrà dalla gestione commissariale del debito ante 2008 del Comune, probabilmente trattenendo quella parte dell’addizionale Irpef – il 4 per mille, sul 9 complessivo – destinata proprio a colmare il buco dei conti passati.

(12) Dlgs 163/06 Art. 70. Termini di ricezione delle domande di partecipazione e di ricezione delle offerte comma 1. Nel fissare i termini per la ricezione delle offerte e delle domande di partecipazione, le stazioni appaltanti tengono conto della complessità della prestazione oggetto del contratto e del tempo ordinariamente necessario per preparare le offerte, e in ogni caso rispettano i termini minimi stabiliti dal presente articolo.

(13)(scarica  l’avviso Avviso per operatori privati per partecipare a gare comune di Roma Avviso per operatori privati per partecipare a gare comune di Roma scarica il manuale Siproneg manuale SIPRONEG)

(14)   (dal sito del Comune di Roma) Giubileo, primi interventi per 50 milion

(15) legge 241/1990 art.14 ter dimezzamento tempi di convocazione e resa dei pareri.rt. 14-ter.
((1. La conferenza di servizi di cui all’articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 383, puo’ essere convocata prima o nel corso dell’accertamento di conformita’ di cui all’articolo 2 del predetto decreto. Quando l’accertamento abbia dato esito positivo, la conferenza approva i progetti entro trenta giorni dalla convocazione.
2. La conferenza di cui al comma 1 e’ indetta, per le opere di interesse statale, dal Provveditore alle opere pubbliche competente per territorio. Allo stesso organo compete l’accertamento di cui all’articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica 18 aprile 1994, n. 383, salvo il caso di opere che interessano il territorio di piu’ regioni per il quale l’intesa viene accertata dai competenti organi del Ministero dei lavori pubblici)).

 

(16) (in costruzione)

(17) Per un lungo periodo (agosto 2006> 31 dicembre 2012) al Sindaco di Roma (prima Veltroni poi Alemanno) sono  stati conferiti poteri speciali –  identici a quelli della Protezione Civile per le catastrofi naturali – per fronteggiare l'”emergenza traffico e mobilità”, introducendo una gestione commissariale,  in particolare per Metro C e Piano Urbano Parcheggi, che ha consentito al Sindaco di emettere ordinanze che autorizzavano interventi in deroga  a una trentina di leggi e normative, tra cui il Codice dei Contratti e molte disposizioni a tutela dell’ambiente. Con il Presidente  Monti sembrava che questo aggiramento  delle regole istituzionalizzato potesse essere cancellato per sempre, dato che, scaduta l’ennesima proroga dello stato di emergenza, il Governo aveva stabilito  (comma 1-bis dell’articolo 5 della legge n. 225 del 1992,)  che  la dichiarazione dello stato di emergenza non poteva, di regola, superare i novanta giorni e che poteva  essere prorogata soltanto previa ulteriore deliberazione del Consiglio dei ministri. Ma lo stesso Governo Monti, poco   prima di passare il testimone al Governo Letta, interviene di nuovo sul testo, reintroducendo di fatto i poteri speciali del Sindaco. Nel testo pubblicato dalla Camera relativo a L’esame parlamentare dello schema di decreto legislativo correttivo del D.Lgs. n. 61/2012 su Roma Capitale (Atto n. 513) il nuovo testo presentato dal Governo, che reca modifiche e integrazioni al decreto n. 61/2012 consta di due articoli.  I poteri speciali al Sindaco sono reintrodotti  nel  comma 4, dell’articolo 10, attraverso  l’aggiunta di  un comma 1-bis, “che reca disposizioni in tema di poteri emergenziali conferiti al sindaco di Roma Capitale ai sensi della normativa in materia di protezione civile”. Infatti in precedenza  “Il parere approvato dalla Commissione bicamerale prevedeva che, in caso di stato di emergenza per situazioni che non derivino da calamità naturali o disastri, all’attuazione degli interventi da effettuare nel territorio di Roma Capitale si provvede, nel rispetto dei limiti e criteri indicati dal decreto con cui è dichiarato lo stato di emergenza, mediante ordinanze emanate dal Sindaco di Roma Capitale”, e che  in quel caso  “lo stato di emergenza permanesse fino al momento in cui, venendo meno i presupposti che lo avevano determinato, esso fosse espressamente revocato con deliberazione del Consiglio dei ministri“. Tuttavia questa  previsione era in contrasto il  comma 1-bis dell’articolo 5 della legge n. 225 del 1992, per il quale “la dichiarazione dello stato di emergenza non può, di regola, superare i novanta giorni e può essere prorogata soltanto previa ulteriore deliberazione del Consiglio dei ministri”. Il Governo quindi nell’aprile 2013 riformula  il testo, riconoscendo al sindaco di Roma Capitale il potere di adottare ordinanze, anche in deroga alla normativa vigente, per l’attuazione di interventi riguardanti situazioni di emergenza connessi al traffico, alla mobilità o all’inquinamento atmosferico o acustico, subordinandolo però alla predispoizione di un piano, “da autorizzarsi con delibera del Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, nonché nei limiti e secondo i criteri indicati nella stessa delibera, con oneri a carico di Roma Capitale“. Tale Piano dovrebbe essere approvato dal Governo il 27 agosto, dopo lo slittamento della decisione prima prevista i primi del mese. La battaglia per la fine dei poteri speciali per la mobilità è stata una delle più lunghe e risolute battaglie di Carteinregola, simbolo di un’amministrazione che fa delle deroghe il cavallo di Troia per non rispettare l’interesse pubblico e favorire operazioni poco trasparenti. Per questo continueremo a vigilare affinchè i tempi ristretti per gli interventi del Giubileo non diventino un nuovo alibi per promuovere  affidamenti dei lavori arbitrari e soprattutto per scavalcare le normative a difesa della sicurezza dei cittadini, dell’ambiente e del patrimonio collettivo. (> vai al nostro dossier/cronologia sull’Emergenza Traffico)

Vedi il nostro Dossier: le tappe dell’emergenza traffico http://www.carteinregola.it/index.php/mobilita/emergenza-traffico/emergenza-traffico-le-tappe/

 (18) OPCM 26.9.2006 Emergenza nel settore del traffico e della mobilita’ a Roma   Interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare l’emergenza determinatasi nel settore del traffico e della mobilita’ nel territorio della Capitale della Repubblica. (Ordinanza n. 3543).

(19) DECRETO LEGISLATIVO 26 aprile 2013, n. 51  Modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 18 aprile 2012, n. 61, concernente ulteriori disposizioni di attuazione dell’articolo 24 della legge 5 maggio 2009, n. 42, in materia di ordinamento di Roma Capitale. (13G00094) (GU Serie Generale n.112 del 15-5-2013) 

Aert. 1 «1-bis. Per l’attuazione degli interventi da effettuare sul territorio di Roma Capitale per rimuovere le situazioni di emergenza
connesse al traffico, alla mobilita’ ed all’inquinamento atmosferico o acustico, il Sindaco provvede con proprie ordinanze, anche in deroga ad ogni disposizione di legge e comunque nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico, in esecuzione di un piano autorizzato con delibera del Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, nonche’ nei limiti e secondo i criteri indicati nella stessa delibera, con oneri a carico di Roma Capitale.».

(20)Molti  degli interventi del piano dovrebbero essere sottoposti anche a VAS  Valutazione Ambientale Strategica e VIA Valutazione di Impatto Ambientale:  ci auguriamo che le necessità di accelerazione non spingano a bypassare anche tali importanti strumenti di tutela

(21) Il Decreto è in realtà il pilatesco compromesso seguito alle proteste del Sindaco   Alemanno per la cancellazione, da parte del Governo Monti , dei  poteri da Protezione Civile attribuitigli  per l’ “emergenza mobilità”. Poteri che avevano molti fans in entrambi gli schieramenti.

(22) Giovanni Caudo, Assessore alla Trasformazione Urbana di Roma Capitale:

Come abbiamo sempre detto il giubileo della Misericordia deve anche interessare i luoghi della periferia, e il lascito deve essere duraturo, nel senso che le opere devono risolvere questioni di vivibilità anche quotidiana dei residenti.
Le prime tre opere finanziate sono state scelte tra quelle immediatamente cantierabili, altre avranno invece bisogno oltre che dei soldi anche di procedure accelerate che speriamo di avere con il decreto annunciato dal governo.
Di seguito il testo con i dettagli.

interventi Giubileo Comune Roma 12 ago 2015 rigenerazione urbana 3

Il giubileo della Misericordia anche a Ponte di Nona – Castelverde.
Tre interventi per due milioni di Euro, la sistemazione di un Parco, la realizzazione della piazza antistante la chiesa della Beata Maria Josefa del Cuore di Gesù e la realizzazione di una strada a servizio del quartiere.
Sono gli interventi previsti in questo primo pacchetto di opere per il giubileo straordinario deciso da Roma Capitale perché immediatamente cantierabili e destinate alla città dell’oltre Gra. Tre interventi per poco più di due milioni di euro scelti nell’ambito del progetto “il giubileo di strada e di piazza” messo a punto dall’Assessorato alla trasformazione urbana che individua undici interventi, tutti nella città dell’oltre Gra. Per gli altri aspettiamo di conoscere i contenuti del decreto del governo, ma intanto si parte con i primi tre finanziati con le risorse messe a disposizione dal tavolo inter istituzionale. Gli Interventi sono localizzati nel cuore dell’ultima città, l’ultima città costruita in termini cronologici, ma anche la città degli ultimi, dove vive un ceto medio a basso reddito in quartieri spesso senza servizi e attrezzature. L’ultima città ancora in costruzione, dove forte è però il radicamento attorno al sociale, alla costruzione di relazioni e alla ricerca di forme di comunità che possano aiutare i più deboli. Luoghi dove a partire dalle scelte della Chiesa di Roma sarà possibile organizzare momenti significativi nel programma dell’Anno Santo, dove la chiesa di strada e di piazza può trovare spazi e contesti sociali idonei a dare vita al carattere particolare del giubileo straordinario della Misericordia.
Ma nello stesso tempo sono luoghi in cui il lascito del Giubileo può risolvere questioni cruciali per la vita quotidiana degli abitanti. Un grande piano di piccoli interventi per migliorare la vivibilità dello spazio di prossimità: completare una strada, fare la manutenzione di un parco, di una scuola, realizzare una piazza dinanzi alla chiesa, realizzare un percorso ciclabile, ma anche mettere la prima pietra per la costruzione di una nuova chiesa.

Il dettaglio degli interventi finanziati per Ponte di Nona – Castelverde:
1. Sistemazione spazio pubblico antistante la chiesa Beata Maria Josefa del Cuore di Gesù, 457.000 euro.
Sistemazione dell’area del sagrato, modifica di parte della viabilità esistente e realizzazione di un nuovo raccordo viario di accesso (Via A Schweitzer, Via M Candia, Via Padre A. Cerbara), spazi di sosta ATAC e di parcheggio pubblico a servizio della struttura religiosa.
2. Riqualificazione area a verde e manutenzione del parco di Ponte di Nona, 250.000 euro.
3. Interventi di manutenzione e completamento dell’Asse interquartiere Via Ponte di Nona – Via Fosso dell’Osa e collegamento alla complanare di Via Liberti, 1.500.000 euro. Collegamento stradale da Via Ponte di Nona a via Liberti che consente l’interconnessione della viabilità A24 – Via Collatina e Stazione di Lunghezza- Via delle Cerquete con Ponte di Nona (Piazza Beata Maria Josefa). Sono previsti lavori di manutenzione e di completamento di un tratto viario di circa 830 metri, solo in parte aperti al traffico, e il raccordo del tratto terminale con la complanare esistente di via Liberti. L’ adeguamento della nuova segnaletica e messa in sicurezza stradale per la disciplina del traffico.

(23) vai a Peripherein, l’intervento dell’Assessore Giovanni Caudo Gli angeli non abitano più qui La Sapienza , 7 Maggio 2015

(…) Dieci luoghi individuati nel cuore dell’ultima città, l’ultima città costruita in termini cronologici, ma non la città degli ultimi, ma la città dove vive un ceto medio a basso reddito in quartieri spesso senza servizi e attrezzature. L’ultima città ancora in costruzione, dove forte è però il radicamento attorno  al sociale, alla costruzione di relazioni e alla ricerca di forme di comunità che possano aiutare i più deboli. Ma nello stesso tempo sono luoghi in cui il lascito del Giubileo può risolvere questioni cruciali per la vita quotidiana degli abitanti. Sono stati individuati per ogni luogo quegli interventi che si possono realizzare in pochi mesi, un grande piano di piccoli interventi per migliorare la vivibilità dello spazio di prossimità: completare una strada, fare la manutenzione di un parco, di una scuola, realizzare una piazza dinanzi alla chiesa, realizzare un percorso ciclabile, ma anche mettere la prima pietra per la costruzione di una nuova chiesa.

Per ogni luogo sono stati individuati i progetti nel cassetto, in alcuni casi serve accelerare la procedura di approvazione, in altri casi servono le risorse economiche, in tutti i casi sono interventi e opere che si trascinano da anni e che sono attesi dagli abitanti. Dieci luoghi oltre il Gra, tre a est, Ponte di Nona, noto per il centro commerciale di Roma Est ma in realtà un insediamento residenziale importante con una parte di edilizia sociale che deve ancora essere ultimata nelle urbanizzazioni primarie. Tor Bella Monaca, uno dei quartieri emblematici del disagio sociale ma allo stesso tempo un luogo particolarmente ricco di realtà sociali impegnate su diversi fronti. Infine Tor Vergata, un quartiere di edilizia sociale, prossimo all’incompiuta delle cosiddette ”vele di Calatrava” costruito attorno ad un parco archeologico che versa però in condizioni di abbandono e di cui è necessario procedere alla manutenzione straordinaria.

Due a sud, Spinaceto e Acilia Dragona. Quattro a ovest, Ponte Galeria e Monte stallonara, due quartieri diversi, uno in prossimità dell’omonima stazione sulla FL1, quella per Fiumicino, e il secondo a ridosso della ex discarica di Malagrotta. Massimina invece è un quartiere adiacente alla omonima borgata, è lo stesso comprensorio sul quale verrà realizzata la nuova centralità urbana. Più a nord ci sono gli insediamenti di Torresina e di Colle Fiorito, quest’ultimo con ancora le strade sterrate, senza asfalto e senza marciapiedi. Infine i comprensori di Palmarola, Selva Candida, Primavalle e Valle Aurelia che si intrecciano con il tratto urbano del percorso della Francigena. A Nord, gli ultimi due luoghi: Val Melaina-Bufalotta, a ridosso del centro commerciale di Porta di Roma e San Basilio-Casal Monastero. Le parrocchie coinvolte sono in tutto 21, tre appartenenti a diocesi diverse da quella di Roma, in particolare a quella di Porto e Santa Rufina e di Frascati. Diversi sono i luoghi con anche tre parrocchie già presenti e attive che possono essere coinvolte e che potranno animare il programma degli eventi e delle manifestazioni, e comunque fare da riferiemnto sul territorio delle iniziative. Il programma per il giubileo presentato dall’assessorato è orientato tutto sui luoghi dell’oltre GRA, nei quartieri popolari dove ci sono le case e mancano talvolta anche le strade. Dieci luoghi per il giubileo della Misericordia e per la chiesa di strada. Nella Bolla papale di indizione del giubileo, papa Francesco ha fatto capire che sarà un giubileo aperto al mondo e non centralizzato. Potrebbe essere un segnale in coerenza con questa impostazione quello di organizzare qualche evento anche nei luoghi dell’oltre Gra. Si potrebbe addirittura pensare di aprire una porta dell’anno santo anche in qualcuna delle chiese presenti sul territorio dell’oltre gra.

(24) Il comunicato delle Associazioni del “Manifesto dei cittadini e Associazionismo per il Giubileoprendiamoci cura della nostra Città”

Roma, 13 agosto 2015.  Chiarezza di intenti espressa dalla giunta di Roma Capitale, guidata dal sindaco Marino, che ha presentato il piano di interventi per il Giubileo alle parti sociali – organizzazioni datoriali e rappresentanze sindacali.

Alla riunione erano presenti: il vicesindaco Causi, l’assessore ai Lavori Pubblici Pucci, l’assessore alla Legalità Sabella, l’assessore alle Politiche Sociali Danese, l’assessore all’Ambiente Marino, l’assessore alle Attività Produttive Leonori.

Il programma non prevede grandi opere ma un’azione coerente di manutenzione straordinaria e di riassetto che riguarderà essenzialmente tre settori:

  1. a) Lavori Pubblici: sistemazione e ampliamento dei percorsi pedonali tra le basiliche e i luoghi giubilari
  2. b) Decoro e  Verde: messa in cura delle ville, dei percorsi giubilari e della via Franchigena
  3. c) Trasporti e Viabilità: acquisto in perfezionamento di 700 nuovi bus di cui subito 200, e un accordo con le F.S. per la riattivazione della linea S.Pietro-Vigna Clara in disuso con la creazione di un nuova linea in ferro.

Complessivamente sono previsti 131 progetti da attivare nel 2015, le risorse economiche in campo subito potranno essere costituite da un residuo di spesa  del bilancio 2015 di 60/70 milioni e da maggiori risorse per 50 milioni provenienti dall’accordo con il MEF tramite l’allentamento del patto di stabilità.

Il sindaco Marino inoltre conferma che il 27 agosto ci sarà un Consiglio dei ministri dedicato a Roma Capitale in cui saranno esaminati diversi temi tra cui anche una dotazione di risorse più complessiva per l’evento giubilare, una eventuale deroga  per lo svolgimento delle gare di appalto, un’azione di coordinamento con l’ANAC tramite l’attivazione di vigilanza su sei aree di intervento.

Bene l’esordio del vicesindaco Causi, degli assessori Sabella e Pucci che hanno chiarito gli aspetti finanziari, procedurali e operativi dei principali interventi (per gli approfondimenti si rimanda alle testate corviale.com e romainpiazza.it).

Oltre a esprimere soddisfazione per una ripresa positiva delle relazioni tra le parti sociali e l’Amministrazione di Roma Capitale e apprezzare l’intento di attivare una manutenzione straordinaria alla Città in occasione di un evento di tale importanza. Eugenio De Crescenzo (Agci Lazio, Associazione generale cooperative Italiane), con il suo intervento, si è fatto portavoce del Manifesto dei cittadini e Associazionismo per il Giubileoprendiamoci cura della nostra Città, affermando che il Giubileo non solo è rivolto ai pellegrini ma, è necessario intenderlo anche rivolto ai romani, ai cittadini.

Per questa ragione ventisette tra le maggiori Associazioni scendono in campo desiderose di metterci la faccia, dando risposte alle necessità, ai bisogni, al disagio sociale a una migliore qualità della vita, specialmente nelle periferie, attivando processi di “rigenerazione urbana”. La presenza di tanti visitatori inciderà sulla qualità e la quantità dei servizi pubblici – trasporti, sanità, e rifiuti per citarne alcuni – che già sono in grande sofferenza. Queste presenze, se non gestite in uno spirito di condivisione con i residenti romani, rischiano di entrare in rotta di collisione con una comunità cittadina esasperata.

Roma da sempre città dell’accoglienza e dell’ospitalità non può permetterselo e non merita questo. Dobbiamo uscire da una situazione difensiva, subalterna e di rassegnazione: è tempo di ricostruire un tessuto partecipativo e l’immagine della capitale d’Italia. Questa è un’occasione che non ci può scivolare addosso: la nuova stagione etica e morale si coniuga edificando mattone su mattone un duraturo “patto di comunità”.

Su questo tema abbiamo proposte e progetti fattibili inseriti in una visione di città da trasformare e rivendicheremo una partecipazione diretta del mondo dell’associazionismo e delle decine di migliaia di cittadini che rappresentano: è necessario un serio e partecipato piano per Roma e i romani metropolitani che incontrano il Giubileo e hanno necessità di sostantivi come consapevolezza, responsabilizzazione, programmazione, collaborazione tra tutti i soggetti in campo, evitando di rimanere nei propri giardini pensando al proprio piccolo o grande interesse.

Noi ci siamo, e non solo per i grandi appuntamenti. Siamo a fianco del disagio, dell’emarginazione, con le nostre proposte culturali, contro la corruzione e il degrado, a difesa dei cittadini-utenti, degli ultimi, dei deboli, di chi afferma la tutela dei diritti, di chi ama la propria città e non accetta il degrado culturale e l’abbandono.

Associazioni per il Giubileo

Fonte : carteinregola.it apri l’articolo originale



Piano degli interventi per il Giubileo – Deliberazione n. 274 della Giunta Capitolina

Delibera Giubileo

CLICCA SULL’IMMAGINE PER CONSULTARE IL DOCUMENTO

Link: Deliberazione n. 274

 




Comunicato Stampa – Associazioni romane per il Giubileo della misericordia – Una ripresa positiva delle relazioni tra le parti sociali e l’Amministrazione di Roma Capitale

Chiarezza di intenti espressa dalla giunta di Roma Capitale, guidata dal sindaco Marino, che ha presentato il piano di interventi per il Giubileo alle parti sociali – organizzazioni datoriali e rappresentanze sindacali.

Alla riunione erano presenti: il vicesindaco Causi, l’assessore ai Lavori Pubblici Pucci, l’assessore alla Legalità Sabella, l’assessore alle Politiche Sociali Danese, l’assessore all’Ambiente Marino, l’assessore alle Attività Produttive Leonori.

Il programma non prevede grandi opere ma un’azione coerente di manutenzione straordinaria e di riassetto che riguarderà essenzialmente tre settori:

a) Lavori Pubblici: sistemazione e ampliamento dei percorsi pedonali tra le basiliche e i luoghi giubilari

b) Decoro e  Verde: messa in cura delle ville, dei percorsi giubilari e della via Franchigena

c) Trasporti e Viabilità: acquisto in perfezionamento di 700 nuovi bus di cui subito 200, e un accordo con le F.S. per la riattivazione della linea S.Pietro-Vigna Clara in disuso con la creazione di un nuova linea in ferro.

Complessivamente sono previsti 131 progetti da attivare nel 2015, le risorse economiche in campo subito potranno essere costituite da un residuo di spesa  del bilancio 2015 di 60/70 milioni e da maggiori risorse per 50 milioni provenienti dall’accordo con il MEF tramite l’allentamento del patto di stabilità.

Il sindaco Marino inoltre conferma che il 27 agosto ci sarà un Consiglio dei ministri dedicato a Roma Capitale in cui saranno esaminati diversi temi tra cui anche una dotazione di risorse più complessiva per l’evento giubilare, una eventuale deroga  per lo svolgimento delle gare di appalto, un’azione di coordinamento con l’ANAC tramite l’attivazione di vigilanza su sei aree di intervento.

Bene l’esordio del vicesindaco Causi, degli assessori Sabella e Pucci che hanno chiarito gli aspetti finanziari, procedurali e operativi dei principali interventi (per gli approfondimenti si rimanda alle testate corviale.comromainpiazza.it).

Eugenio De Crescenzo

Eugenio De Crescenzo, Agci Lazio

Oltre a esprimere soddisfazione per una ripresa positiva delle relazioni tra le parti sociali e l’Amministrazione di Roma Capitale e apprezzare l’intento di attivare una manutenzione straordinaria alla Città in occasione di un evento di tale importanza, Eugenio De Crescenzo (Agci Lazio, Associazione generale cooperative Italiane), con il suo intervento, si è fatto portavoce del Manifesto dei cittadini e Associazionismo per il Giubileo-prendiamoci cura della nostra Città, affermando che il Giubileo non solo è rivolto ai pellegrini ma, è necessario intenderlo anche rivolto ai romani, ai cittadini.

Per questa ragione ventisette tra le maggiori Associazioni scendono in campo desiderose di metterci la faccia, dando risposte alle necessità, ai bisogni, al disagio sociale a una migliore qualità della vita, specialmente nelle periferie, attivando processi di “rigenerazione urbana”. La presenza di tanti visitatori inciderà sulla qualità e la quantità dei servizi pubblici – trasporti, sanità, e rifiuti per citarne alcuni – che già sono in grande sofferenza. Queste presenze, se non gestite in uno spirito di condivisione con i residenti romani, rischiano di entrare in rotta di collisione con una comunità cittadina esasperata.

Roma da sempre città dell’accoglienza e dell’ospitalità non può permetterselo e non merita questo. Dobbiamo uscire da una situazione difensiva, subalterna e di rassegnazione: è tempo di ricostruire un tessuto partecipativo e l’immagine della capitale d’Italia. Questa è un’occasione che non ci può scivolare addosso: la nuova stagione etica e morale si coniuga edificando mattone su mattone un duraturo “patto di comunità”.

Su questo tema abbiamo proposte e progetti fattibili inseriti in una visione di città da trasformare e rivendicheremo una partecipazione diretta del mondo dell’associazionismo e delle decine di migliaia di cittadini che rappresentano: è necessario un serio e partecipato piano per Roma e i romani metropolitani che incontrano il Giubileo e hanno necessità di sostantivi come consapevolezza, responsabilizzazione, programmazione, collaborazione tra tutti i soggetti in campo, evitando di rimanere nei propri giardini pensando al proprio piccolo o grande interesse.

Noi ci siamo, e non solo per i grandi appuntamenti. Siamo a fianco del disagio, dell’emarginazione, con le nostre proposte culturali, contro la corruzione e il degrado, a difesa dei cittadini-utenti, degli ultimi, dei deboli, di chi afferma la tutela dei diritti, di chi ama la propria città e non accetta il degrado culturale e l’abbandono.

Associazioni per il Giubileo

seguono documenti collegati

Delibera n° 274 della Giunta Capitolina, approvazione del “Piano degli interventi per il Giubileo” 

ACLI, ARCI, AGCI, ASSOUTENTI ROMA E LAZIO TRASPORTI, AZIONE CIVILE, CARTEINREGOLA, CENTRO ASTALLI, CESV, CILAP, CITTADINANZA ATTIVA, CALMA, COMUNITÀ VII MUNICIPIO, CILD, CORVIALE DOMANI, CASA DIRITTI SOCIALI, FORUM TERZO SETTORE LAZIO, FEDIM, FISH, MODEM, RYDER, UNIAT, UISP, UPTER, ZERO WASTE LAZIO, KONSUMER ITALIA

COMUNICATO STAMPA
Roma. Un gruppo di oltre 27 associazioni e coordinamenti del non profit, dopo aver pubblicato il manifesto “Ci prendiamo cura della nostra città” oggi ha risposto all’appello di Alessandro Gassman, confermando la propria presenza a fianco delle migliaia di cittadini che si sono mobilitati, e ha presentato la proprie proposte/rischieste per un Giubileo che parli ai cittadini di Roma.

Ci prendiamo cura della nostra città

Ci prendiamo cura della nostra cittàManifesto dei cittadini e dell’associazionismo per il Giubileo…

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Un Giubileo che parli ai cittadini romani

Un Giubileo che parli ai cittadini romaniIl nostro obiettivo è recuperare un ritardo nei confronti della comunità cittadina, recuperando un’inspiegabile assenza che la vedrà coinvolta direttamente. Noi ci siamo. Come ogni giorno insieme a tante altre…

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Ramazzatori di tutta Roma uniamoci!

Ramazzatori di tutta Roma uniamoci!Lettera aperta ad Alessandro Gassman, Massimo Wertmuller, Luca Barbarossa, Gigi Proietti, Carlo Verdone e ai tanti artisti e intellettuali e operatori dell’informazione che hanno lanciato l’appello per il risveglio civico…

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Info:
Massimliano Trulli 328.2714643 – massimiliano.trulli@cesv.org
Pino Galeota 335.6790027- galeota.pino@libero.it
Gianni Palumbo 331.5391228portavoce@terzosettorelazio.it
informat.agenzia@gmail.com

 




“Per l’Anno Santo così rilanceremo le nostre periferie

Da Ponte di Nona a Tor Vergata, anche le strade, le piazze, le parrocchie e i siti archeologici oltre il Raccordo vivranno il loro Giubileo grazie a una serie di opere lampo.
Un Giubileo bis, fuori dal Gra. Anche le strade, le piazze, le parrocchie e i siti archeologici oltre il Grande raccordo anulare vivranno il loro Anno Santo grazie a una serie di opere lampo. Interventi per venire incontro alle esigenze dei residenti e dei pellegrini che a partire da dicembre si spingeranno al di fuori dell’anello delle basiliche. Ad annunciare una batteria di 11 progetti, già presentati alla presidenza del Consiglio per avere finanziamenti e agevolazioni sui tempi di realizzazione, è stato l’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo: “Un grande piano di piccoli interventi per 6 milioni di euro – ha spiegato ieri – perché vogliamo che il Giubileo lasci condizioni migliori di vita a chi ancora aspetta strade, piazze e spazi verdi. Avevamo 29 progetti nel cassetto, ma ora procederemo con questa lista”.

Nell’elenco rientrano la realizzazione del sagrato della chiesa di Santa Maria Josefa a Ponte di Nona, il recupero di una via dell’antica Roma a Tor Vergata e una ciclabile a Tor Bella Monaca. E ancora una cura green per San Basilio, Primavalle e Fidene-Val Melaina.

Interventi mirati che si sposano al progetto allestito dall’assessore Caudo e dalla giunta Marino: la rigenerazione dell’esistente al posto della cementificazione dell’agro romano. “In due anni – ha spiegato il delegato all’Urbanistica – abbiamo approvato 91 delibere, cancellato 25 milioni di metri cubi di cemento in variante al Prg, realizzato opere pubbliche a scomputo per 150 milioni e investito 190 milioni di privati per l’abitare sociale”. Poi, sullo stadio della Roma a Tor di Valle: “Il progetto andrà approvato dalla conferenza dei servizi con delibera regionale. Fino a quel momento può decadere il pubblico interesse. A oggi non c’è alcuna variante urbanistica e nessun obbligo. Abbiamo lavorato con rigore e abbiamo trasferito alla Regione il progetto con le nostre sottolineature”. In altre parole, vanno sciolti i nodi legati ai trasporti e vincoli ambientali.

Dal nuovo Colosseo al vecchio e trasandato stadio Flaminio. Per l’impianto in disuso sono arrivate le prime manifestazioni di interesse da parte di privati. Soggetti pronti a investire in una struttura da riallestire a tempio dello sport. Ma non solo. Nelle idee del Comune, lo stadio potrebbe ospitare concerti all’aperto, fiere ed esposizioni. Per ora massima riservatezza sui nomi dei possibili investitori -che dovrebbero rispettare il vincolo artistico che vige sull’impianto di Antonio Nervi – ma, fanno sapere dall’assessorato, qualcosa si muoverà in concreto da settembre. Tenendo bene a mente che il Parco della Musica è a pochi passi di distanza dallo stadio, un catino che completerebbe l’offerta dell’Auditorium.

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Rassegna Stampa – Bando internazionale “Rigenerare Corviale” e telegramma della comunità di Corviale al Presidente Zingaretti

Un nuovo volto per il Corviale: scopri il bando internazionale

La lotta al degrado e alla criminalità passa anche attraverso la riqualificazione. Chiamiamo i migliori architetti internazionali. Il bando riguarda la rigenerazione e riqualificazione degli spazi comuni del corpo centrale dell’edificio, per rendere questa struttura più confortevole e vivibile

Da quando siamo arrivati uno degli impegni che avevamo preso e che abbiamo voluto mantenere fortemente è quello per far rinascere e dare un volto nuovo a Corviale, un posto alla periferia di Roma che fino a qualche anno fa era abbandonato e fatiscente. Siamo già intervenuti con tanti progetti per rigenerare questa struttura, dal campo di calcio sociale  realizzato con materiali naturali anche grazie all’aiuto di cittadini, giovani e volontari fino alla  mensa della legalità e della sostenibilità, per dare un’opportunità e un sostegno a chi vive in situazioni di difficoltà.
Un bando internazionale per rigenerare Corviale. Chiamiamo i migliori architetti internazionali alla sfida di regalare un futuro diverso e migliore per Corviale, perché siamo convinti di una cosa, e cioè che la lotta al degrado e alla criminalità passa anche attraverso la riqualificazione.
9,5 milioni di euro per essere vicini alle periferie. In particolare il bando riguarda la rigenerazione e riqualificazione degli spazi comuni del corpo centrale dell’edificio: l’obiettivo è proprio quello di aumentare la qualità della vita degli abitanti con spazi più confortevoli e vivibili. Nicola Zingaretti

Vai qui per tutte le info sul bando.

Testo del telegramma:

A Zingaretti Nicola
Presidente della Regione Lazio
Via Rosa Raimondi Garibaldi 7
00145 Roma

Vogliamo ringraziarla per avere iniziato a mantenere gli impegni assunti promulgando il bando internazionale  per il Corviale aspettiamo a breve e con ansia quello per la ristrutturazione del quarto piano che dara un segno concreto che a Corviale si e’ voltata pagina ancora grazie  e buon lavoro

La comunita’ di Corviale

ANSA.it

Zingaretti: 9,5 milioni a Corviale

“Segno tangibile del rilancio delle periferie”

ROMA, 31 LUG – “Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del Bando internazionale ‘Rigenerare Corviale’ si volta finalmente pagina. Un finanziamento regionale di 9,5 milioni di euro segno tangibile dell’attenzione alle periferie. Corviale finalmente cambierà volto, era un impegno preso che abbiamo voluto fortemente mantenere”. Così il presidente della Regione Lazio Zingaretti sulla riqualificazione di Corviale.

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Fabio Grilli da Roma Today.it

Corviale saluta Le Corbusier: con 9,5 milioni il Serpentone cambia look

Stanziati 9,5 milioni di euro dalla Regione Lazio, per il rilancio di Corviale. Attraverso un bando internazionale gli architetti dovranno ripensare i 980 metri del Serpentone, nei suoi spazi interni ed esterni

“Rigenerare Corviale”. E’ questo il nome del bando internazionale, che la Regione Lazio ha promosso per la nuova veste del Serpentone. Stanziati 9,5 milioni di euro, per consentire una trasformazione radicale degli spazi interni, ma anche di quelli esterni.

LE CORBUSIER IN SALSA ROMANA – Addio all’approccio razionalista dell’architetto svizzero Le Corbusier. La sua idea, quella dell’ “unità di abitazione” in via Mazzacurati, nel mezzo della campagna romana, fu portata alle estreme conseguenze. E generò, sotto la guida dell’architetto Fiorentini, un palazzo che fosse anche un quartiere. Un luogo in grado di ospitare 6mila persone. Tanti infatti erano gli abitanti inizialmente previsti nei 980 metri di cemento armato e pareti a vetri. Rapidamente divennero molti di più, perchè i centri commerciali progettati al suo interno, finirono per l’essere occupati e trasformati in abitazioni.

L’IMPEGNO PRESO – Ora il Serpentone cambierà look, e lo farà grazie ad un bando che l’Ordine degli Architetti promette sarà aperto anche ai giovani professionisti. E che sarà in grado di raccogliere proposte, arrivate dagli studi di tutto il mondo. “Corviale finalmente cambierà volto – annuncia soddisfatto il Governatore Zingaretti – era un impegno preso che abbiamo voluto fortemente mantenere. La lotta al degrado e alla criminalità passa anche attraverso la riqualificazione. I migliori architetti internazionali sono ora chiamati alla sfida di regalare un futuro diverso e migliore per Corviale. Parte sostanziale del bando internazionale – ha poi aggiunto il Presidente della Regione – sarà non solo la riqualificazione del nucleo centrale di Corviale, ma anche quella delle aree esterne e degli spazi comuni”.

LA SCOMMESSA – Soddisfatto è anche il Presidente del Municipio XI Maurizio Veloccia. “Questo intervento, insieme a quello per la riqualificazione del quarto piano iniziato con lo sblocco dei finanziamenti, rappresentano i segni concreti di come si vuole agire per avviare una nuova stagione per Corviale, unendo alla riqualificazione delle aree esterne del palazzo che ha caratterizzato gli ultimi anni anche quella delle aree interne – osserva Veloccia  – La volontà è costruire un nuovo patto tra Istituzioni e cittadini che faccia perno sulla responsabilità e sul reciproco interesse, al contrario di quanto è invece avvenuto fino a poco tempo fa. In questo percorso  il Municipio farà la sua parte e continuerà nell’opera di risanamento e lotta all’illegalità perché il futuro si costruisce con gli investimenti pubblici ma anche con interventi civici condivisi e con una forte attenzione al ripristino della legalità”. Dunque un investimento dalla duplice prospettiva. Estetico-funzionale e legalitaria. Una scommessa importante.

IL NUOVO LOOK – In concreto la “Rinascita di Corviale” prevede un ripensamento complessivo delle funzioni presenti nella struttura. Il quarto dei nove piani presenti, non sarà più il fulcro che, trent’anni fa, l’architetto Fiorentini aveva pensato. Si punterà molto di più a trasformare il piano terra come spazio comune. Il luogo della socialità, con aree verdi e spazi collettivi, in grado di dialogare con lo spazio interno e quello esterno, sarà proprio quello. E poi, bisognerà prendere in considerazione l’ubicazione. Sotto Corviale c’è una bellissima vallata , dove oggi pascolano capre e bruca l’erba qualche asinello. Un motivo in più per scommettere, come Regione e Ater hanno fatto col nuovo bando, su un look che fosse anche ecosostenibile. E funzionale. Insomma su tutto quello che, finora, il Serpentone non è riuscito ad essere.

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Iltempo.it

Ecco il bando per la rinascita del Serpentone di Corviale

È pubblico sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana il bando dell’Ater Roma per il Concorso Internazionale di Progettazione «Rigenerare Corviale», promosso e finanziato dalla Regione Lazio con la consulenza scientifica e l’assistenza alla procedura concorsuale dell’Area Concorsi dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia. La Regione Lazio ha stanziato 9,5 milioni di euro per la realizzazione del progetto vincitore.
Al centro della rinascita di Corviale la conversione del piano terra del complesso edilizio a «strada urbana»: superata nei fatti l’idea progettuale della rue interieur, prevista in origine al quarto piano, si dovrà progettare un masterplan generale che ripensi percorsi interni ed esterni, aree verdi e spazi comuni con la massima attenzione al contesto ed al territorio circostante. Non sarà trascurato l’aspetto ecologico: il bando prevede, infatti, studi di ecosostenibilità e bioarchitettura. È inoltre previsto il coinvolgimento degli abitanti nelle fasi progettuali successive per renderli partecipi del progetto di rigenerazione, che ha tra le finalità quella di migliorare la qualità di vita dei residenti e garantire loro maggiore sicurezza. Per l’architetto Paola Rossi, Responsabile dell’Area Concorsi dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia: «L’Ordine degli Architetti di Roma ha fortemente voluto un concorso aperto a tutti per permettere la partecipazione anche di gruppi nuovi e giovani, possibili portatori di pensieri e immagini innovative: proposta immediatamente condivisa da Ater Roma». Il concorso richiede un gruppo interdisciplinare di progettazione al cui interno siano previsti anche la figura di un sociologo ed un artista che possa integrare e ripensare anche il sistema di orientamento all’interno del complesso, risolto in origine con una apposita segnaletica.

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Altre fonti:

AbitareaRoma.net

AgenziaGiornalisticaGlobalpress

Libero.it

 MunicipioRoma.it

Professionearchitetto.it

Regioni.it

YahooNotizie.it




“Ramazzatori di Roma uniamoci!”: lettera delle associazioni a Gassmann

L’associazionismo romano risponde all’appello dell’attore e di altri personaggi dello spettacolo per il risveglio civico della città “Diamo vita a una rete di cittadini, ripuliamo ognuno il suo pezzo di territorio e chiediamo di essere amministrati meglio”.
“Ramazzatori di tutta Roma uniamoci. Impugniamo scopa e sacchetti: pulire il proprio pezzo di territorio significa la partecipazione di chi ama la propria città e non accetta il degrado etico-morale e culturale e l’abbandono che vive Roma”. Lo scrivono le associazioni romane in una lettera aperta indirizzata ad Alessandro Gassman e altri personaggi dello spettacolo (Massimo Wertmuller, Luca Barbarossa, Gigi Proietti, Carlo Verdone) che in queste settimane hanno lanciato vari appelli per il risveglio civico della città. Il più discusso è stato quello di Gassman che in un tweet dall’hastag #Romasonoio esortava: “Noi romani dovremmo metterci una maglietta con su scritto “Roma sono io”, armarci di scopa, raccoglitore e busta per la mondezza, e ripulire ognuno il proprio angoletto di città. Roma è nostra da settembre scendo in strada anch’io, voglio vederla pulita. Diffondete questa notizia, fatelo anche voi. Basta lamentarsi, basta insulti, FACCIAMO!
“Non vogliamo che quell’idea cada nel vuoto – spiega Pino Galeota, dell’associazione di quartiere Corviale domani – Serve una battaglia culturale non per evitare che rimanga solo un’iniziativa di un minuto, un episodio isolato. Pensiamo che ripulire, da parte di chi vuole e rivendica fortemente una rinata voglia di partecipazione e senso civico, può stimolare la Pubblica amministrazione a compiere il proprio dovere per il bene comune. Dobbiamo pulire Roma per dire, ad alta voce, non sporchiamo la città che amiamo e amministrateci con il mandato che vi abbiamo affidato. Rimuovere i rifiuti per affermare: ognuno lavori con professionalità e responsabilità per ciò che è pagato”.
Nella lettera le associazioni propongono anche un incontro con l’attore romano per la costruzione di “una rete sempre più ampia di cittadini nella quale si costruiscano iniziative utili al nostra città. L’associazionismo romano – aggiungono – conferma, come ogni giorno, la sua presenza a fianco delle migliaia di cittadini, che hanno risposto all’appello di Alessandro Gassman e di tanti altri artisti e operatori culturali. C’è bisogno di amore e pulizia in ogni momento e in ogni settore della nostra vita” conclude la lettera. Tra i firmatari: Acli, Arci, Agci, Assoutenti, trasporti lazio, Azione civile, Carte in regola, Centro astalli, Cesv, Cilap, Cittadinanza attiva, Corviale domani, Casa diritti sociali, Forum terzo settore lazio, Fish, e molte altre.

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Anno Santo, tutti i lavori in periferia tra boulevard, parchi e antichi gioielli

Il vicesindaco Nieri: “Faremo sentire i romani che sono più in difficoltà i veri protagonisti del grande evento”.

Da un nuovo boulevard nel cuore di San Basilio alla grande piazza – giardino vicino all’acquedotto Alessandrino a Torpignattara, fino al parco della Pace di via Capaci sulla Casilina. Tutti spazi vicini a chiese di frontiera nella cintura romana, che torneranno a vivere per il Giubileo della Misericordia. Quattro milioni e mezzo di fondi per un progetto che comprende quattordici interventi nell’hinterland, messo a punto dall’assessore alle Periferie e vicesindaco Luigi Nieri, che lo ha già presentato al sindaco. “Alcuni” spiega” sono pensati per migliorare il decoro urbano, a cominciare dalla riqualificazione di piazze e aree verdi”. Ma c’è di più. “Saranno migliorati e potenziati” aggiunge Nieri “una serie di spazi sociali e culturali per creare una rete organica di socializzazione e di svago”.

Cominciamo da San Basilio. Qui i lavori riguarderanno via Recanati, il cuore del quartiere, accanto alla popolare parrocchia già visitata dal Giovanni XXIII e papa Woytjla. Al Parco Sangalli, invece, a Torpignattara, si valorizzerà tutta la quinta dell’acquedotto Alessandrino e si migliorerà la vivibilità del centro anziani. Un restyling sarà portato a termine anche per piazza dell’Acquedotto Alessandrino e la zona intorno alla chiesa di Santa Maria della Misericordia, progettata dall’archistar Meier. E si ripristinerà l’antico anfiteatro. Stesso discorso per il parco Conti, intitolato ad un bambino investito da un’auto pirata. La manutenzione straordinaria interesserà un centro anziani e il vicino oratorio della comunità di Santa Chiara. Si arriva poi al parco dell’Acqua e del Vino di via Giardiniello a Prato Fiorito, proprio accanto alla chiesa Massimiliano Kolbe e dove c’è anche uno dei pochi esempi di un’attività agricola ancora in vita. Andando avanti ed ecco la riqualificazione del verde della Collina delle Pace, dove sarà ripristinata la fontana artistica, collegato alla parrocchia di Santa Maria della Fiducia.

Un altro parco – piazza che rifiorirà con il Giubileo sarà quello Zappalà tra le parrocchie Gioacchino e Anna e Giuseppe Moscati, al Tuscolano, dove si miglioreranno uno skatepark e una biblioteca per bambini. Mentre il parco di Falconiana, sull’Ardeatina, vicino al santuario del Divino Amore, sarà riqualificato con il centro polifuzionale e le strutture – gioco per i bambini. Ancora. All’ Infernetto nascerà un centro accanto alla parrocchia di San Tommaso Apostolo. E sarà valorizzata inoltre piazza Sand, vicino alla chiesa di Santa Maria della Presentazione a Quartaccio. Infine il parco Anna Bracci in via Ascalesi nella zona della Pineta Sacchetti e la rinascita di tre centri culturali, quello Ecologico al parco di Aguzzano, il polifunzionale Gabriella Ferri a largo Beltramelli sulla Tiburtina e il Centro Elsa Morante al Laurentino. “Spesso uno dei limiti di grandi eventi internazionali come

il Giubileo” conclude Nieri “è quello di presentare le zone centrali in condizioni ottimali, mentre nel resto della città i problemi e il degrado rimangono inalterati. Invece per un evento incentrato sul tema della misericordia e della lotta alla povertà, grazie a questi interventi faremo sentire i cittadini delle periferie e i romani che sono più in difficoltà dal punto di vista economico veri protagonisti dell’anno santo”.




Il Giubileo delle periferie: pronto il piano per 38 opere oltre il Gra

Il Giubileo come occasione per ricucire le periferie più estreme della città, che si estendono anche oltre il Grande raccordo anulare, al tessuto urbano di Roma. Per far arrivare opere e servizi lì dove spesso ci sono solo case.

Il Giubileo come occasione per ricucire le periferie più estreme della città, che si estendono anche oltre il Grande raccordo anulare, al tessuto urbano di Roma. Per far arrivare opere e servizi lì dove spesso ci sono solo case. Quartieri sorti dove prima si estendeva solo l’agro romano. Questa è l’idea per l’Anno Santo straordinario dell’amministrazione Marino, almeno per quanto riguarda le opere urbanistiche.

“Il programma per il Giubileo presentato dall’assessorato è orientato tutto sui luoghi dell’oltre GRA, nei quartieri popolari dove ci sono le case e mancano talvolta anche le strade. – ha spiegato oggi l’assessore alle Trasformazioni Urbane di Roma Capitale Giovanni Caudo – Abbiamo selezionato 38 opere in dieci luoghi in cui sarà possibile organizzare momenti significativi del Giubileo. Si potrebbe addirittura pensare di aprire una porta dell’Anno Santo anche in qualcuna delle chiese presenti sul territorio dell’oltre Gra”. L’idea di un intervento per le periferie con l’occasione del Giubileo era già stato annunciato dal Campidoglio nelle scorse settimane, con l’assessore Alessandra Cattoi che aveva parlato “di un evento diffuso in tutta la città”.

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