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Firenze, gli anziani aiutano i bambini nei compiti a casa

Si chiama “Compagni di Strada” ed è il progetto di tutoraggio scolastico che è promosso dall’Istituto Comprensivo di Scarperia-San Piero e dalla Scuola Secondaria di primo grado Giovanni della Casa di Borgo San Lorenzo.
Tutor per essere “Compagni di Strada”. Si è tornati sui banchi di scuola e così viene rilanciato il progetto di tutoraggio scolastico che è promosso dall’Istituto Comprensivo di Scarperia-San Piero (Firenze) e dalla Scuola Secondaria di primo grado Giovanni della Casa di Borgo San Lorenzo insieme alle rispettive consulte dei genitori, in collaborazione con la Società della Salute Mugello.

“Compagni di Strada-Tutor cercasi” è un intervento di sostegno scolastico che prevede incontri settimanali per dare una mano a bambini e ragazzi con i compiti e nell’organizzazione dello studio e dell’attività scolastica. In pratica, si cercano tutor (ragazzi delle scuole superiori, genitori, nonni, insegnanti in pensione…) che intendano dedicare un po’ di tempo ad aiutare alunni della scuola primaria e secondaria di 1° grado contribuendo a migliorare il loro rendimento scolastico. Si tratta di almeno un incontro settimanale con un bambino o un ragazzo, direttamente a scuola.
Per rendersi disponibili bisogna semplicemente contattare le segreterie delle scuole.

Successivamente il tutor sarà ricontattato dal referente del progetto e dagli insegnanti dell’alunno che gli sarà assegnato. Sono previsti incontri di formazione e iniziative, nonché il supporto dei referenti scolastici durante l’intera esperienza. I tutor riceveranno una certificazione per il riconoscimento di crediti formativi se studenti del triennio della scuola superiore e un buono acquisto da poter spendere in una delle cartolibrerie della zona.

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Dai centri storici alle periferie come difendere e rilanciare le nostre città

Due esempi sul come difendere e rilanciare le nostre città ci vengono da Firenze e Roma.
Firenze con un regolamento, non a caso chiamato Unesco, difende l’identità del suo centro storico con la salvaguardia dei suoi negozi storici.
Roma, con un’apposita legislazione regionale, punta – per tenere lontano i giovani dalla droga nelle periferie – alle palestre popolari.
L’impressione che siamo all’inizio di una nuova politica di salvaguardia dell’anima delle nostre città nasce dalla consapevolezza che – continuando a rendere tutte le città turistiche uguali con le stesse vetrine, gli stessi marchi, le stesse merci – cada il motivo stesso per cui esiste il turismo: la curiosità cioè di vedere e vivere mondi e realtà diversi da quello quotidiano in cui viviamo.
Per cui la difesa di Firenze è difesa del turismo, oltre che dell’identità e della cultura, e quindi difendendo la nostra idea di città difendiamo anche la nostra economia.
L’esperimento di Roma invece punta a contrastare il deserto delle periferie creando dei centri di aggregazione che, abituando i giovani alla competizione e al sacrificio che sono alla base dello sport, li attrezza ad entrare nel duro mondo della vita non attraverso le facili e illusorie scorciatoie della droga e dello spaccio, ma con l’attitudine a misurarsi con le sfide per conquistare un ruolo e un’identità nella realtà.