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Piotta + Brusco – Live Villa Ada 2017

 

 Nel 2017 Tommaso e Giovanni o meglio Piotta e Brusco, la musica non è più un divertimento tra ragazzi, anche se lo spirito e l’amicizia sono rimasti tali,  hanno diviso il palco in un doppio concerto martedì 8 agosto.

 




Report Motta + Paolo Benvegnù – 25 Luglio 2017 – Villa Ada




Report Artù + Bugo – Villa Ada 2017

Definito negli anni con aggettivi ed etichette che hanno tentato di comprenderlo e collocarlo musicalmente, Bugo viene assorbito, tra tutti, dal termine “fantautore”. Durante il live Bugo ha proposto i suoi più grandi successi insieme ai brani di “Nessuna scala da Salire” il nuovo lavoro discografico (etichetta Carosello Records) uscito in anteprima in vinile il 15 aprile scorso. Scelta non convenzionale e rivoluzionaria che rispecchia a pieno lo spirito e lo stile del geniale cantautore che è stata ripagata immediatamente con un esordio da 1° posto nella classifica dei vinili più venduti. A distanza di una settimana dall’esordio in vinile l’album è uscito anche in cd e digitale. Anticipato dal singolo “Me la Godo”, l’album si compone di 12 tracce dallo stile originale e fresco, che confermano Bugo come uno degli artisti più interessanti della scena contemporanea italiana. 

Finalista di Musicultura, Artù sembra un personaggio di un altro mondo, fuori dagli schemi, un cane sciolto, schietto e sincero ma mai banale. Nel corso degli anni si è esibito in contesti sempre più prestigiosi, affiancando su grandi palchi artisti come Brunori Sas, Niccolò Fabi e Alessandro Mannarino. Con quest’ultimo è nato un legame artistico e di amicizia, che li ha condotti a comporre insieme il brano “Giulia domani si sposa” contenuto nel primo disco di Artù. Il cantautore romano, al secolo Alessio Dari, ha presentato al pubblico i brani del suo nuovo album “Tutto Passa”(pubblicato a maggio per Sony Music), con arrangiamenti studiati per l’occasione ma fedeli alle atmosfere aspre, amare e romantiche dei testi del disco, spaziando da un rock energico e graffiante che riprende a tratti un sound anni ’70 -’80, a ballad dalle sonorità romantiche, sempre in chiave rock.

 




Report live Diodato + Le Luci della Centrale Elettrica – Ex Dogana 2017




#rinogaetanoday: Aida, la democrazia e chi ce l’ha

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In una Roma ancora in lutto per l’uscita di campo del Capitano e per la recentissima perdita dell’attore Thomas Milian, si celebra un’altra ricorrenza cara ai romani. La morte di Rino Gaetano – avvenuta il 2 giugno 1981, a seguito di un incidente stradale nelle vie di Montesacro – coincide quest’anno con il quarantennale dall’uscita del terzo EP del cantautore calabrese, Aida. Roma alza i cori e le grida al cielo: “Olè! olè olè olè,Rino, Rino” durante le cinque ore di concerto del Rino Gaetano Day, il raduno nazionale organizzato dalla Rino Gaetano Tribute band e dall’Associazione culturale “Rino Gaetano”.

La Rino Gaetano Band e Dino Giarrusso, presentatore della serata

La Rino Gaetano Band e Dino Giarrusso, presentatore della serata

Ad aprire il concerto il gruppo romano La Scelta. Ad accompagnare la band ufficiale, la Rino Gaetano Band, come ospiti e per la prima volta sul palco di Piazza Sempione, i Sei Ottavi, fiancheggiati da Artù e da David William Caruso – voce de I Vinile. Per i non udenti, presenti anche due interpreti del linguaggio LIS  ad interpretare i testi più amati. Ospiti d’onore il “Barone”, proprietario del bar frequentato da Rino Gaetano e citato in “Tu, forse non essenzialmente tu”: “e vado dal Barone ma non gioco a dama/ e bevo birra chiara in lattina”. Sul palco anche Andrea Rivera, con la sua saga di giochi linguistici, Enrico Gregori, critico musicale e amico del cantautore, autore di diversi libri musicali.

I Sei Ottavi

I Sei Ottavi

A presentare il concerto, Dino Giarrusso, giornalista e inviato de Le Iene. Evento gratuito per tutti, pubblico e artisti, staff e organizzatori. Unico obiettivo: diffondere una musica ancora attuale, condivisa e cantata da un pubblico di ogni età, che racconta l’Italia del passato e del presente.

 

I Sei Ottavi

I Sei Ottavi e la Rino Gaetano Band

Video e articolo: Elisa Longo

Foto: Luca Allegrezza




#Spiazziamoli al Mitreo Arte Contemporanea

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Mostra Concerto – Teatro Istituto La Salle

 

 Art Arvalia Onlus è lieta di invitare la S V

Alla Mostra /Concerto

Teatro Istituto La Salle – Via dell’Imbrecciato, 181  Roma

Lunedì 2 Marzo  2015  –  Ore 19

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Concerto libero al Mitreo

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L’artista romano proporrà una selezione di brani scelti dal suo vasto repertorio e tratti dai suoi album Questa Storia e Tana libera tutti.

Nell’occasione presenterà al pubblico alcuni brani inediti.

L’ingresso al concerto è a sottoscrizione libera.

Andrea Gentili è nato a Roma il 10 Giugno del 1983 ed inizia a suonare all’età di 10 anni. Oggi è chitarrista, arrangiatore e compositore.

È un musicista da sempre interessato al mondo della canzone e, più in generale, alla ricerca musicale. Chitarrista poliedrico, spazia dalla canzone d’autore al jazz fino alla bossa nova e al fusion-rock. Suona stabilmente in formazioni di varia estrazione, riservando particolare attenzione all’ensamble che esegue i suoi brani originali.

Ha studiato e collaborato con alcuni tra i più grandi nomi della scena musicale italiana e internazionale.

www.andreagentili.org

email: ufficiostampa.andreagentili@gmail.com

cell.    3491121079

 




Non basta gridare: “Io sono Charlie”. La tolleranza come cittadinanza attiva

La risposta alla strage di Parigi non si può limitare alla difesa declamatoria delle nostre libertà colpite a morte dal terrorismo islamico. Ci vuole una risposta attiva di tutti coloro che si riconoscono nei valori della democrazia, indipendentemente dalle appartenenze politiche, ideali e religiose. La libertà di espressione e di opinione, come tutti i diritti umani, non ha bisogno di essere continuamente fondata, ma va costantemente promossa, impedendo concretamente che sia violata. E la guerra condotta dal terrorismo islamico al cuore delle nostre democrazie non è altro che il tentativo di fare in modo che questi diritti non siano più garantiti. È il tentativo di smorzare le virtù laiche della nostra civiltà: il rigore critico, il dubbio metodico, la moderazione, il non prevaricare, il rispetto delle idee altrui, la tolleranza. È il tentativo di distruggere la pratica della laicità che si esprime rigorosamente attraverso argomenti razionali senza mai dispensare false certezze a buon mercato. A questa guerra bisogna rispondere promuovendo ulteriormente sia le libertà che lo spirito laico, sia i diritti che la tolleranza.

io sono charlieLa risposta alla mattanza di Parigi non può, dunque, essere quella di innalzare muraglie difensive, rinfocolare stati di emergenza o rincorrere funeste semplificazioni, ma deve essere quella di governare freddamente una lunga fase in cui l’attacco nemico si farà sempre più intenso e insidioso. Se dinanzi a questo attacco, dovessimo mostrarci intimoriti, insicuri, frastornati, divisi, saremmo già sconfitti in partenza.

Non si deve negare il nesso tra violenza e Islam radicale. La gihad o guerra santa è davvero il sesto pilastro (arkan) dell’Islam, uno dei precetti fondamentali che i musulmani rispettano per meritare il paradiso. Se oggi è presente solo presso alcune correnti (ismailiti e kharijti), in passato era considerato un dovere da osservare ciecamente da parte di tutte le varie forme di Islam.  Il Corano è disseminato di appelli alla gihad. Quel precetto è stato più volte ritematizzato. Ora il centro dove portare il conflitto non s’intende più un luogo fisico, come poteva essere un tempo il campo di battaglia, ma direttamente l’anima degli individui, la sede dove le persone coltivano i valori della libertà e della democrazia. E lo strumento per attaccare l’anima delle persone è il terrore. Dinanzi a questa determinazione non c’è atteggiamento conciliante che tenga. Bisogna rispondere con analoga freddezza. E una delle risposte è praticare la tolleranza come cittadinanza attiva.

 

Come diceva Norberto Bobbio, la tolleranza non va interpretata come espressione di uno stato d’indifferenza di fronte alla verità o come atteggiamento di chi non crede a nessuna verità e per il quale tutte le verità sono egualmente discutibili. Nello stesso tempo, la tolleranza non va praticata, come fanno i credenti, come un minor male, e solo nel caso in cui sia strettamente necessario per la difesa stessa della propria verità. La tolleranza non deve essere considerata una mera regola di prudenza. Ma va vissuta come un metodo per rispettare la coscienza altrui, ponendosi però dei limiti ben precisi.  E dove sono questi limiti invalicabili? Nella formula seguente: tutte le idee debbono essere tollerate tranne quelle che negano l’idea stessa di tolleranza. Insomma, gli intolleranti non devono affatto essere tollerati. In che modo? Non già perseguitandoli, ma riconoscendo ad essi il diritto ad esprimersi liberamente e criticando aspramente le loro intolleranze. Insomma, basta con il buonismo tollerante e conciliante. Bisogna passare alla battaglia delle idee mediante l’argomentazione, il confronto duro, l’educazione, la progettualità condivisa e la crescita culturale. Tutto ciò non si fa con le chiacchiere ma investendo risorse adeguate nei territori multietnici delle nostre città.

Non è detto che l’intollerante, accolto nel recinto della libertà, capisca il valore etico del rispetto delle idee altrui. Ma è certo che l’intollerante escluso non potrà mai diventare un leale osservante della tolleranza. Può valer la pena di mettere a repentaglio la libertà accogliendo nel nostro seno il nemico, se l’unica alternativa è di restringerla sino a soffocarla. Meglio una libertà in pericolo ma che si espande che una libertà protetta che si chiude in se stessa. La vera libertà corre sempre il rischio di trasformarsi nel suo opposto.

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