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I soldi ci sono, ma non per il mattone

valuta in euro
Un Paese da sei anni in crisi, che ormai si aspetta solo il peggio. Questo il mood che emerge del rapporto del Censis di quest’anno, presentato questa mattina a Roma – sulle condizioni del Paese. Tra i capitoli dedicati a politica, lavoro, istituzioni, stupisce un dato singolare sulla condizioni economiche delle famiglie italiane. In un Paese in recessione può tuttavia succedere che i contanti e depositi bancari possano aumentare: +4,9% tra il 2007 e il 2013. Lasciando a latere il discorso su quanto pesi l’economia sommersa – il nero, insomma – su questo aumento alla voce aumento di liquidità, vero è anche che a specifica domanda, il 44,6% delle famiglie abbia risposto che mettono da parte – quando si riesce, naturalmente – per prudenza e per la copertura su possibili imprevisti futuri.
Le famiglie si stanno quindi barricando dietro un risparmio che cresce – a dispetto del crollo dei redditi – e va rubricato come “un cash di tutela”. Così lo chiama il Censis, segnalando un altro aspetto: gli investimenti nel 2013 abbiano raggiunto il livello più basso degli ultimi 13 anni. “Questo è un Paese che ha capitale, e non lo sa usare – ha detto questa mattina il presidente del Censis, Giuseppe De Rita, nel corso della presentazione del rapporto -. Questo capitale inagito è la cosa più angosciante che c’è in Italia”.
Le ultime indicazione che arrivano dal mondo finanziario raccontano una storia un po’ diversa. Ieri, all’evento per festeggiare i 30 anni dell’introduzioni dei fondi sul mercato italiano, Assogestioni ha confermato il 2014 come l’anno d’ora del settore . I fondi (mobiliari soprattutto, meno quelli immobiliari) da gennaio a ottobre di quest’ano hanno drenato oltre 110 miliardi di euro, per complessivi importi di risparmio  che hanno toccato la cifra di 1.536 miliardi di euro. Che tradotto significa gli italiani stanno tornando ad investire in prodotti che rispondono alle loro esigenze e incertezze.
Il grande escluso resta invece il vecchio amore degli italiani: il mattone, ovvero la casa . Troppe tasse e troppo confuse – è vero – ma i prezzi del prodotto residenziale nelle grandi e piccole città italiane è sceso a livelli di grande appeal. Pochi mutui – anche questo è vero – ma per chi ha da parte un po’ di liquidità risparmiata, le banche non fanno storie ad erogare un loan to value del 50-60%. Il tutto con tassi di interesse sui prestiti che hanno toccato livelli da minimo storico – del 2014 i decrementi sono stati del 25% fra gennaio 2014 e dicembre 2014 per un tipico mutuo di acquisto a tasso variabile di 140.000 euro a 20 anni, che hanno portato la forchetta dei migliori spread offerti dalle banche su mutui a tasso variabile ad oscillare fra l’1,90% e il 2,40% – e secondo le previsioni sono destinati ad abbassarsi ancora un po’ nel 2015. Quella che manca è insomma la voglia di investire sull’immobiliare, che si è trasformato nel giro di neanche 7 anni nella vera Cenerentola degli investitori italiani.
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LIGURIA – Un fondo per l’edilizia sociale

 

La Regione Liguria ha creato un fondo per sostenere l’edilizia sociale del valore di due milioni di euro con l’obiettivo di aiutare le fasce di utenza più deboli. La Giunta regionale ha assunto questa decisione a seguito delle richieste delle 4 aziende regionali territoriali per l’edilizia, che si trovano a fare i conti con canoni di edilizia sociale particolarmente bassi, invariati da oltre 15 anni, e spese di gestione e manutenzione che aumentano di anno in anno. A questo si aggiunge la pesante crisi che colpisce in particolare le categorie economiche a cui appartiene la maggior parte degli inquilini di Arte (Azienda regionale territoriale per l’edilizia) che diventano, loro malgrado, morosi incolpevoli.

Servono politiche abitative serie. “Si tratta di un intervento che va nella direzione di ripianare le morosità degli inquilini, erogando contributi direttamente nelle casse delle aziende”, spiega Stefano Salvetti del Sicet-Cisl di Genova. “Come Sicet – aggiunge – avremmo voluto la creazione di un fondo che si rivolgesse direttamente agli inquilini che presentassero morosità incolpevoli. A nostro modo di vedere andrebbe prima fatto un lavoro organico, come nel passato, ripristinando la commissione paritetica con le organizzazioni sindacali, per verificare quali sono le morosità incolpevoli rispetto a quanti invece sono morosi, ma non hanno particolari difficoltà economiche”. “Quel che è certo – afferma – è che il problema delle politiche abitative è stato un disastro negli ultimi anni”. Infatti, “solo dietro nostre iniziative sono state allocate risorse, scarse e solo per un breve orizzonte, dovendo invece allocare diversamente altre risorse del bilancio Stato e Regioni destinate alle politiche abitative, investendo solo in Erp (Edilizia residenziale pubblica) e case in locazione rispetto all’acquisto, visti i redditi dei giovani”. Questo “è anche conseguenza del fatto che la gente tanto più è povera e tanto meno vota. Non riesce a esprimere una classe politica. E, quindi, per la politica non è appetibile”. Infatti, “il ceto medio è l’elettorato di interesse”. Inoltre, “non c’è più un tessuto sociale, non c’è più quella solidarietà che era ancora presente tempo fa e che riproponeva sul territorio quello che accadeva nel mondo del lavoro”. Non a caso “nei quartieri di Erp i problemi sociali e culturali sono in continuo aumento così come il degrado edilizio”.

Un problema importante per tante persone. “È certamente una erogazione importante e, anche se a Genova, finora non si riscontrano criticità paragonabili a quelle di altre città, come Milano, il problema casa è certamente importante per numerose persone”. Così Andrea Chiappori , responsabile genovese della Comunità di Sant’Egidio. “Anche nella nostra città – prosegue – sono presenti numerosi appartamenti di edilizia popolare che non possono essere utilizzati in quanto non sono stati adeguati alle normative vigenti”. Anche per questo, la Comunità genovese è in procinto di attivare un progetto di accoglienza, rivolto principalmente a donne e anziani, grazie ad alcuni alloggi nel centro storico che ha preso in gestione. “Come Comunità di Sant’Egidio sappiamo bene che quello dell’alloggio è un problema che attanaglia molte persone”, sostiene Marco Carbonaro impegnato, tramite la Scuola della pace della stessa Comunità di Sant’Egidio, nell’accoglienza di bambini e bambine che vivono in contesti sociali disagiati. “Complice anche la crisi economica – afferma – la nostra città ha visto aumentare in questi anni il numero di famiglie, italiane e straniere, che non riescono più a pagare l’affitto. Conosciamo casi di padri di famiglia che prima hanno dovuto vendere gli strumenti di lavoro, poi hanno perso la loro attività e quindi ogni possibilità di introito”. Persone che vanno ad accrescere il numero di coloro che sono in lista d’attesa per un casa popolare all’interno di liste sempre più lunghe.

Adriano Torti
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IMU terreni montani, decisa la proroga al 26 gennaio

A renderlo noto un comunicato stampa del Governo, ora il decreto contenente la proroga attende solo la sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale

Nel Consiglio dei Ministri di venerdì 12 dicembre, il Governo ha approvato l’atteso decreto legge che proroga il termine di versamento dell’IMU per i terreni dei Comuni montani dal 16 dicembre 2014 al 26 gennaio 2015. Si ricorda che ora i terreni agricoli montani sono suddivisi in tre categorie:

quelli ubicati in Comuni aventi altitudine superiore a 600 metri sono totalmente esenti da IMU;
quelli ubicati in Comuni aventi altitudine tra 281 e 600 metri sono esenti da IMU solo se posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali;
quelli ubicati in Comuni con altitudine fino a 280 metri sono totalmente imponibili IMU.

Ora, il decreto attende la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il decreto legge approvato contiene anche norme per il rifinanziamento di spese urgenti e disattiva la clausola di salvaguardia prevista nel D.L. n. 66/2014 che prevedeva l’aumento di accise nel caso in cui il gettito IVA derivante dal pagamento dei debiti arretrati delle Pubbliche amministrazioni risultasse inferiore alle previsioni. Il minor gettito IVA viene compensato utilizzando accantonamenti che la legge di stabilità per il 2014 prevedeva a favore della Pubblica amministrazione.

Fonte: Governo italiano

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Catasto UE, verso un’infrastruttura europea per l’informazione territoriale

l Comitato Permanente del Catasto nell’UE, la cui presidenza è ora passata dall’Italia alla Lettonia, si propone la creazione di un’infrastruttura europea per l’informazione territoriale

Il 20 e 21 novembre scorsi si è tenuta a Roma, presso il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, la riunione plenaria del Comitato Permanente del Catasto nell’UE. Con la riunione plenaria del Comitato Permanente del Catasto nell’UE – formato dalle Istituzioni che gestiscono il Catasto negli Stati membri – si è concluso il semestre di Presidenza italiana. Il testimone è passato all’Amministrazione catastale della Lettonia. Costituito nel 2002, il Comitato Permanente del Catasto coordina le Istituzioni che gestiscono il Catasto nei Paesi Ue, al fine di favorire il confronto sulle tematiche immobiliari e creare un collegamento fra Enti catastali di ogni Paese membro e Organi Ue. Negli anni, il Comitato si è sempre più caratterizzato come interlocutore di riferimento delle Istituzioni europee nelle tematiche di competenza, tra le quali si richiama l’attuazione della Direttiva 2007/2/Ce (denominata Inspire), finalizzata alla creazione di un’infrastruttura europea per l’informazione territoriale.

Fonte: Agenzia delle Entrate

http://www.fiscoetasse.com/rassegna-stampa/19004-catasto-ue-verso-un-infrastruttura-europea-per-l-informazione-territoriale.html

 

 

 

 

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L’emergenza abitativa, tra sfratti e occupazioni, a “Terra!”

Al centro del settimanale di Toni Capuozzo storie di paura, sofferenza, disagio, abuso, assenza di legalità e delle istituzioni, dalla Sicilia alla Lombardia

Sfratti, sgomberi, occupazioni. Emergenza abitativa. C’è chi si barrica in casa per non vedersela occupare e chi occupa per sopravvivere. Ci sono le notifiche di sfratto, l’intervento della forza pubblica e, in qualche caso, gli scontri. Questi i temi al centro dell’ultimo appuntamento stagionale con « Terra! », in onda lunedì 1° dicembre , in seconda serata , su Retequattro .
«Terra!» si occupa del problema e lo fa con lo stile degli inviati del programma firmato da Toni Capuozzo: lontano da Roma, dalle polemiche politiche, pronte a riesplodere alla vigilia di ogni consultazione elettorale e pronte a rifluire il giorno dopo il voto.
Il settimanale di Retequattro dà quindi voce ai protagonisti, loro malgrado, di un dramma antico che la crisi economica ha acuito. Ogni anno migliaia di famiglie si vedono recapitare una notifica di sfratto e, nella maggioranza dei casi, si tratta di morosità. Anche 300/400 euro al mese diventano una cifra proibitiva in tempi di crisi e di pensioni da fame.
Capuozzo e i suoi inviati affrontano il tema, dalla Sicilia alla Lombardia, raccontando storie di paura, sofferenza, disagio e abuso (come le occupazioni), denunciano l’assenza di legalità, ma anche – in molti casi -l’assenza delle istituzioni. Case popolari abbandonate a se stesse, mai ristrutturate, fatiscenti, oggetto di appetiti illegittimi. Palcoscenico su cui, ogni giorno, va in scena una avvilente guerra tra poveri.
Al centro del settimanale di Toni Capuozzo storie di paura, sofferenza disagio, abuso, assenza di legalità e delle istituzioni, dalla Sicilia alla Lombardia

 vai all’articolo originale, mediaset.it comunicato

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Mutui prima casa: online il modulo per accedere alla garanzia statale

Il MEF ha reso noto che è disponibile la modulistica per richiedere l’accesso al Fondo di garanzia per l’acquisto della prima casa.
Dal 27 novembre è disponibile la modulistica per richiedere in banca l’accesso al Fondo di garanzia (previsto dal decreto Interministeriale 31 luglio 2014), volto a favorire l’erogazione del credito per l’acquisto della prima casa . Lo ha reso noto il MEF con un comunicato stampa.
Il Fondo concede la garanzia dello Stato fino al 50% della quota capitale del mutuo per l’acquisto – o l’acquisito e ristrutturazione in ottica di efficientamento energetico – di un immobile, non di lusso, da adibire ad abitazione principale, purché il mutuo non superi l’importo di 250.000 euro .
La richiesta deve essere presentata dal soggetto che richiede il mutuo direttamente in banca. Sarà poi la banca ad inviare a Consap Spa, società pubblica incaricata della gestione delle domande, la richiesta di accesso alle garanzie.
Il modulo, da presentare direttamente presso la banca aderente, è disponibile sul sito del Dipartimento del Tesoro ( http://www.dt.tesoro.it/it/interventi_finanziari/operazioni_finanziarie/fondo_garanzia.html
Le domande potranno essere presentate da fine dicembre, solo dopo che la banca abbia assicurato l’operatività a favore della propria clientela (termine previsto in 30 giorni lavorativi dall’adesione della banca al Fondo). L’elenco delle banche aderenti è disponibile sul sito internet dell’ABI.

http://www.ipsoa.it/documents/fisco/imposte-dirette/quotidiano/2014/11/28/mutui-prima-casa-online-il-modulo-per-accedere-alla-garanzia-statale

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ROMA/ Tricarico: io assessore? Marino sceglierà una persona capace

«Io assessore alle Politiche abitative di Roma Capitale? Per il mio curriculum non sorprende che il Sindaco abbia pensato a me e rappresenterebbe certo una nuova sfida in una città complessa come Roma, tuttavia ritengo che abbiamo bisogno di energie e idee nuove in questa Amministrazione. Posso dire che il Sindaco Marino ha quasi completato il quadro delle nuove deleghe, vi ha lavorato tutto il fine settimana. Sono certo che la scelta per le Politiche abitative ricadrà su una persona capace e di grandissima professionalità come sono i nomi di cui si già parla e cioè di Alfonso Sabella, per la Legalità, e di Francesca Danese, alle Politiche sociali. Io comunque resterò al fianco del Sindaco come ho sempre fatto fino adesso». Così Roberto Tricarico, responsabile dell’Ufficio Relazioni con i Cittadini del Comune di Roma Capitale ai microfoni di Radio Popolare Roma.

 

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‘Agenzia delle entrate conferma: torna il segno più sul mercato immobiliare italiano

I dati di chiusura sul primo semestre 2014.

Sembra abbia davvero voltato pagina il mercato del mattone italiano , da cui, monitoraggio dopo monitoraggio, continuano ad arrivare segnali, se non di ripresa, almeno di fine della caduta.

Questa la considerazione di fondo, passando in rassegna i dati che l’ Agenzia delle entrate ha pubblicato sul primo semestre 2014 ( qui le note consultabili città per città ), dove emerge che il dato medio italiano vede un incremento complessivo delle transazioni dell’1,2%.

Anche a livello di mercato locale – al di là di qualche eccezione – si registra una lunga fila di segni positivi, a cui non si era più abituati. Tra i capoluoghi le prestazioni migliori sono quelle di Genova, +12,5%, Firenze +10,7% e Roma +8,5%. Risultati positivi anche a Bologna +6,53%, Perugia +3,8%, Palermo +3,4%, Milano +2,5%, Torino +1,7% e Venezia +0,4%.

Non mancano capoluoghi dove prosegue la cadute: tra le grandi città è il caso di di Napoli, dove nei primi sei mesi le transazioni sono scese del 5,6%.

Ma dati negativi arrivano anche da Reggio Calabria -8,2%, Bari -0,5 e Trieste che registra addirittura un -11,3%.

 

http://www.monitorimmobiliare.it/l-agenzia-delle-entrate-conferma-torna-il-segno-piu-sul-mercato-immobiliare-italiano_201412011736

 

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Tasi, Imu, Tari 2014: calcolo prima casa, terreni agricoli e non, seconda casa. Istruzioni, codici tributo, F24, saldo Dicembre

Il 16 dicembre si pagano i saldi Tasi e Imu 201. In scadenza anche la Tari sui rifiuti. Calcoli, aliquote e modalità di pagamento

Manca ancora qualche settimana al prossimo pagamento Imu e Tasi per cui si paga il saldo il 16 dicembre. Si paga in tutte le città italiane, da Torino a Palermo, Milano, Roma, Firenze, Bologna, Perugia, Trento, Brescia, Grosseto, Bergamo, Catania, Bari, Taranto, Lecce, Cagliari, Venezia; si paga cioè in tutti i comuni in cui sono stati già versati gli acconti ma anche in quei Comuni che non avendo stabilito per tempo le aliquote di pagamento Tasi 2014 si pagherà la tassa sui servizi indivisibili comunali in un’unica soluzione sull’aliquota base dell’1 per mille.
 
Anche per il saldo Tasi di dicembre saranno chiamati a pagare sia i proprietari che gli inquilini, cui anche in questo caso toccherà il pagamento solo di una percentuale della cifra da versare compresa tra il 10 e il 30%. Per quanto riguarda il pagamento Tasi, si dovrà versare l’altra metà della cifra versata in acconto, per quanto riguarda invece l’Imu in alcuni Comuni bisognerà procedere ad un ricalcolo, perché sono state modificate le aliquote di pagamento di questa tassa sulla casa.

Se la Tasi si pagherà ancora su tutti gli immobili, prima casa, seconda casa, negozi, uffici, capannoni, imprese, aziende, terreni; l’Imu continuerà a colpire tutti gli immobili ad eccezione delle abitazioni principali e colpirà a dicembre anche i terreni agricoli che ne sono sempre stati esenti. Nonostante la nuova norma, ci saranno terreni che continueranno ad essere esenti dal pagamento Imu e sono quelli situati in Comuni che si trovano ad oltre 600 metri di altitudini. Tutti gli altri invece saranno tenuti al pagamento.

Per procedere al calcolo Imu sui terreni, bisogna considerare la base imponibile che si ottiene applicando al reddito dominicale che si trova in catasto, rivalutato del 25%, un moltiplicatore di 130, che è 110 per i coltivatori diretti e gli iap (imprenditori agricoli professionali) e si applica dunque l’aliquota, che è fissa del 7,6 per mille. Anche per i terreni vale la regola per cui se il risultato dell’importo da versare è inferiore ai 12 euro, non si dovrà pagare nulla.

Per pagare Imu e Tasi si potrà utilizzare il modello F24 o il bollettino di conto corrente postale. E bisognerà riportare sul modello F24 i giusti codici tributo relativi ad entrambe le imposte. Per l’Imu sono 3913 su fabbricati rurali, 3914 sui terreni, 3916 su aree fabbricabili, 3918 su altri fabbricati; e per la Tasi sono 3958 su abitazione principale, 3959 su fabbricati rurali, 3960 su aree fabbricabili, 3961 su altri fabbricati.

Passando invece alla nuova Tari sui rifiuti, non vi sono scadenze generali precise fissate, in quanto variano a seconda delle diverse città. Inoltre, per il pagamento di questa tassa, ogni Comune provvederà ad inviare ai propri cittadini bollettini precompilati che andranno semplicemente e direttamente pagati.

 

http://www.businessonline.it/news/26911/tasi-imu-tari-saldo-dicembre-2014-calcolo-istruzioni-e-regole-prima-casa-seconda-casa-terreni-agricoli-codice-tributo-e-f24.html

 

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Casa, ci hanno rubato 20 miliardi

Proprietari come Bancomat. In tre anni imposte triplicate. La proposta del Cav: Compravendite esentasse per 6 mesi.

Un furto legalizzato di 20 miliardi di euro. Tanti ne sono usciti dalle tasche degli italiani dal 2011 a oggi per pagare le imposte sul bene più amato dai cittadini. A rifare i conti, salati, che sono stati richiesti sul mattone dai governi successivi a quello di Berlusconi (che aveva esentato dall’Imu la prima casa) è stata ieri Forza Italia che ha celebrato il «no tax day» per protestare contro l’eccessiva imposizione fiscale sulle abitazioni e per chiedere il ritorno alla prima formulazione dell’Imu, la cancellazione dei tre anni di patrimoniale sulle famiglie e il contestuale rilancio dell’edilizia.
 

IL GETTITO IN AUMENTO
Il peso del fisco sulla case ha subìto un’accelerazione esponenziale dal 2011. Mentre con il governo di Berlusconi l’applicazione dell’Imu con lo sconto per la prima casa è costata complessivamente 11 miliardi di euro, i governi successivi quelli di Monti, Letta e Renzi hanno utilizzato gli immobili come un bancomat. Solo Monti nel 2012 raccolse ben 24 miliardi di euro per rispondere alle richieste di Bruxelles. Ma i suoi eredi a Palazzo Chigi hanno alzato l’asticela dell’incasso vicino ai 30 miliardi di euro. Un aumento secco di oltre 20 miliardi di euro che Forza Italia, nelle sue intenzioni, vuole restituire nel 2015 ai legittimi proprietari.

FISCO POCO CIVILE
Per i promotori del «no tax day» la rapina sugli immobili è causato da un fisco che non rispetta i contribuenti. Nei Paesi nei quali l’erario è considerato civile, infatti, «tassare la casa come avviene in Italia non sarebbe possibile perché la Costituzione lo impedisce» spiegano. Non solo. Secondo gli organizzatori della manifestazione «l’imposta sul patrimonio può aggiungersi alle normali imposte sui redditi solo nella misura in cui il contribuente disponga ancora, dopo il pagamento delle tasse, di un’altra parte del reddito». Dunque stop a balzelli che prosciugano i flussi finanziari dei contribuenti che hanno la iattura di avere la proprietà di un immobile. Anche perché troppe inooste, secondo gli studi di Confedilizia, hanno deprezzato il valore dello stock immobiliare. Nel 2012, secondo l’associazione guidata da Corrado Sforza Fogliani, per raccogliere 24 miliardi è stata causata una perdita di valore sul patrimonio immobiliare compresa tra mille e 2mila miliardi di euro.

TUTTI GLI IMMOBILI SPREMUTI
Nessun cespite immobiliare è sfuggito alla rapacità del fisco italiano. Per la case in affitto, secondo i calcoli del Sole24Ore, la tassazione è cresciuta dal 2011 del 54,5%. Da un’aliquota media del 6,76 per mille si è passati nel 2014 al 10,4 per mille. Stessa dinamica per i capannoni (+53%) con un’aliquota media passata dal 6,76 al 10,34 per mille. Aunenti anche per i negozi con il prelievo passato dal 6,76 al 10,38 per mille nel 2014. Il mattone insomma è diventato uno dei peggiori investimenti per chi ha liquidità in portafoglio. «La casa, da simbolo di sicurezza è diventato un incubo da cui fuggire» chiosano gli esponenti di Forza Italia.

LA PROPOSTA SHOCK DI SILVIO
Nessuna imposta sulla compravendita di immobile per 6 mesi. Questa la proposta di Forza Italia e Silvio Berlusconi per rilanciare il settore dell’edilizia. Ad anticiparla è stato lo stesso Berlusconi ieri dal palco di piazza San Fedele a Milano. Ecco «la proposta shock – ha detto -. Per sei mesi prevedere compravendita delle case senza pagare alcuna imposta allo Stato». «C’è bisogno di uno shock per rilanciare un settore», ha poi spiegato. Berlusconi ha anche ribadito che Fi è contro la tassazione sulle prime case e ha poi proposto una «flat tax», che presenterà i prossimi giorni, cioè, «un’unica tassa del 20 per cento sul reddito».
Filippo Caleri

http://www.iltempo.it/economia/2014/11/30/casa-ci-hanno-rubato-20-miliardi-1.1351533

 
 

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