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DA CORVIALE RIPARTE L’UTOPIA DI PERIFERIE UMANE

AgriculturalUrbanism2Da simbolo di degrado a segnale di riscossa: le periferie diventano il fulcro della partita per il rilancio economico/sociale.

Il là l’ha dato Renzo Piano pianocon l’ovvia e semplice constatazione che nelle periferie c’è lo spazio e il bisogno del cambiamento urbanistico.

Ed è dalle periferie che può partire la grande chance delle smart city, le città dal volto umano che aiutano a salvare l’ambiente producendo nel contempo benessere, servizi, occupazione e cibo a km zero.

E’ questa la partita che può aiutare Renzirenzi a lanciare il grande piano keynesianokeynes che immagina per riaccendere l’economia e l’occupazione: partire dai bisogni dei cittadini più disagiati per costruire una macchina urbanistica  e amministrativa che offra risposte in termini di servizi e di vivibilità.

Scuole e ricerca, innovazione e green economy: questi i cardini di un “rammendo” delle periferie delineato da Piano.

Non a caso sono le stesse parole d’ordine del consorzio di associazioni che con corviale_domani_11 ha da tempo impostato un progetto complessivo di rigenerazione del Quadrante di Corviale.

Un consorzio che si è confrontato con urbanisti, amministratori, economisti, ricercatori senza perdere mai il contatto con le esigenze di servizi e sicurezza degli abitanti.

Ritrovare le ragioni dell’utopia significa proprio questo: coniugare il rilancio urbanistico/economico con i bisogni dei cittadini.

L’articolo di Francesco Erbani su REPUBBLICAdel 27 maggio “Basta costruire, gli architetti ora rigenerano” non a caso parte proprio dai progetti su Corviale dell’architetto Daniel Modigliani modiglianicommissario dell’Ater di “aprire il pian terreno e installarvi servizi e altre attività e per consentire il passaggio dalla strada agli orti che sono alle spalle dell’edificio, così da alimentare le relazioni con il quartiere.” Un’idea quindi di interazione tra la città del cemento e la campagna dei 1.200 ettari di parco del Quadrante da sempre propugnata da Alfonso Pascale pascaledi Corviale Domani con la realtà delle Fattorie Sociali che proprio il 6 giugno s’incontrano al Forum del Terzo Settore per la costituzione di una rete cittadina anche in previsione dell’Expo 2015 dedicata all’alimentazione. expoErbani su Corviale prosegue con  Modigliani: “Sul tetto sono previsti verde e impianti per la raccolta dell’acqua e il risparmio energetico” riprendendo il progetto del prof. Stefano PanunziAnnuncio-partenza-Corviale dell’Università del Molise tante volte propugnato nei due Forum che la direttrice del servizio di Architettura del  Ministero dei Beni Culturali Maria Grazia Bellisario

The Making of / Artisti al lavoro in tv

ha promosso con Corviale Domani.Last but not least il progetto di rigenerazione di Corviale sarà il 2 giugno alla trasmissione “I visionari” di Corrado Augias.augias

Quale auspicio maggiore per far ripartire da Corviale l’utopia di periferie umane.

Tommaso Capezzone




Una piazza partecipata

piazzaIl coordinamento CorvialeDomani, dopo  consultazione dei propri aderenti, ritiene che la Piazza prevista dal P.R.U. Corviale ed in corso di progettazione da parte dell’Isveur, debba essere anzitutto uno spazio pubblico funzionale al progetto di riqualificazione di Corviale e  alle direttrici di sviluppo del suo quadrante urbano su cui – secondo il Protocollo d’Intesa sottoscritto dalle parti – stanno lavorando insieme, oltre a noi,  l’ATER, il MIBACT, l’Ente RomaNatura, il Comune di  Roma Capitale,  con i diversi assessorati competenti,  i Municipi XI e XII, le Università romane “La Sapienza”,  “Roma  Torvergata” e “Roma Tre”, il CESV, nonché associazioni, fondazioni, centri ricerca e esperti e operatori di vari settori.  Il progetto della piazza in corso di redazione da parte dell’Isveur, da realizzare principalmente con risorse straordinarie dovute dal costruttore Marronaro al Comune di Roma per le residenze da lui già realizzate in prossimità della piazza stessa, non tiene attualmente conto – a giudizio del coordinamento CorvialeDomani – delle funzioni, spazi,  interazioni e attività  necessarie ed utili per attrarre le diverse fasce sociali che vivono nel territorio. Non ne tiene conto perché non conosce le potenzialità e le vocazioni che invece sono da tempo oggetto di studio e riflessione da parte dei molti e qualificati soggetti che – come detto – hanno sottoscritto il protocollo d’intesa. Per assicurare la “riuscita” di questo nuovo spazio pubblico, per attribuirgli valore urbano, non basta infatti progettarne le forme architettoniche, ma è indispensabile definire da subito le funzioni da insediare ai margini e dentro, in modo da far diventare la piazza stessa luogo identitario, polivalente, connettivo tra il Corviale e i tessuti edilizi circostanti. Vanno parimenti definite da subito le modalità di gestione futura della piazza, sia per quello che riguarderà la sua manutenzione e guardiania, sia per la programmazione delle attività temporali eventualmente da tenervi (spettacoli estivi, mercatini natalizi e dell’usato, incontri politici, manifestazioni della società civile etc.).  Centralità va assolutamente data al rapporto con l’Ente Parco Roma Natura in quanto la  piazza dovrà rappresentare – a nostro giudizio – principalmente l’ingresso del Parco Tenuta dei Massimi, che si connette poi con la Riserva Naturale “Valle dei Casali”.  Le attività agricole, cui la Tenuta dei Massimi è prevalentemente destinata dal suo Piano di assetto vigente, potranno essere un volano per aumentare l’attrattività di questo nuovo spazio pubblico, unitamente ad attività di tempo libero, sport e ristoro che il Piano di assetto rende possibili al suo interno (percorso ippo-ciclo-pedonale di oltre 10 Km.) ed una risorsa per la manutenzione e la guardiania.  La Piazza dovrà essere dunque integrata architettonicamente con l’intorno ed in particolare con il Palazzo/il Kilometro.  Da qui la richiesta, su cui sappiamo esistere disponibilità, ad ATER di mettere a disposizione del progetto, laddove possibile e necessario, anche alcuni terreni di sua proprietà.    Per entrare nel merito e dare un contributo fattivo si propone che il progetto della piazza debba prevedere al suo interno:  – la “Casa del Parco” – in accordo con Roma Natura – in cui oltre alla documentazione informativa ci sia l’opportunità di offrire servizi come affitto bici, visite guidate per i cittadini, scuole etc., assistenza per le fasce svantaggiate, attività didattica, possibilità di avere spogliatoio con docce, per fare footing, mountain bike, passeggiate a cavallo, ippoterapia, orti e attività agricola da connettere con i mercati – al coperto e in sede aperta – già presenti in Corviale  – un mix di attrezzature e arredi per arricchirne la capacità attrattiva: un’area dedicata all’infanzia e alle fasce giovanili ovvero giochi e attrezzature per l’infanzia; uno spazio d’acqua  zampillante ad intermittenza, come spesso presente in molte piazze europee; uno skateball; un’arrampicata sportiva  idonea per svolgersi campionati nazionali; la possibilità di accogliere in alcuni periodi dell’anno anche una Giostra, confinata attualmente in uno spazio verde, e magari una pista di pattinaggio su ghiaccio.  – il trasferimento del mercato bisettimanale che si svolge attualmente su un parcheggio di Via M.Mazzacurati.  – Il trasferimento e ammodernamento del chiosco-bar rendendolo finalmente luogo di incontri e relazioni    – per le attività culturali  prevedere un palco per spettacoli ed eventi, percorsi per esposizioni, attività ludiche nonchè  attività ricreazionali , compresi i giochi da tavolo.  – l’interramento dei cavi elettrici ma salvaguardando i tralicci esistenti, che potenzialmente si prestano ad avere una trasformazione artistica, diventare “landmarker” colorati  che possono rappresentare un richiamo e il segno di identità della piazza. I risparmi delle Ferrovie (che usano l’elettrodotto) o di TERNA per il mancato smantellamento dei tralicci potranno essere reinvestiti sulla piazza medesima.   – particolare attenzione dovrà essere posta dal progetto all’immagine notturna della piazza. Si chiede sin d’ora che lo spazio risulti molto illuminato. Anche per accrescere le misure di sicurezza nei confronti dei fruitori. I contatti con l’ACEA per concordare scelte e dimensionamenti dovranno essere presi subito – se la cosa come si spera non è stata già avviata dall’Isveur – per evitare successivi malintesi e diseconomie.  La piazza dovrà essere accessibile sempre e con facilità dai pedoni. Dunque si a misure per dissuadere l’accesso di eventuali veicoli o motocicli, no a recinzioni e chiusure con cancelli fissi.  Inoltre ove si realizzassero gli edifici privati ancora previsti nelle adiacenze  e si creasse – come auspicabile – un’offerta di fondi o negozi, allora per valorizzare la medesima piazza con servizi di qualità si può richiedere:  – al Comune di Roma Capitale: il trasferimento della Farmacia Comunale attualmente localizzata all’interno della stecca del Corviale che può, come da indirizzi del contratto servizio Farmacap, diventare  anche un presidio medico. .  – alle Poste Italiane il trasferimento presso la nuova piazza dell’ufficio postale di zona, attualmente in funzione in prossimità di via degli Adimari,  strada angusta,  a senso unico e senza parcheggi.  Il Municipio potrà a tal fine farsi promotore di verificare da subito la disponibilità di Farmacap e Poste italiane e potrà altresì contribuire favorire l’insediamento di ulteriori attività commerciali, di ristoro e produttive nell’ambito della piazza e di eventuali servizi ai cittadini.   Nota bene  Ribadiamo che la “Piazza di Corviale” – che poi dovrà essere la piazza di tutto il territorio –  deve rispondere alle esigenze del territorio stesso e della sua Comunità e al progetto di sviluppo urbano e sociale che i partners del “protocollo”  stanno costruendo.  Per Noi che lottiamo da anni per riqualificare il territorio e il Palazzo Ater  sarebbe davvero  inaccettabile realizzare una piazza solo perché bisogna spendere dei fondi pubblici previsti a questo scopo. Se non sarà possibile realizzare una piazza bella ed effettivamente utile al territorio, secondo le indicazioni date in precedenza, allora è meglio che investiamo questi fondi disponibili in altra maniera e non aggiungiamo un futuro degrado a quello contro cui stiamo già lottando.  Pino Galeota Coordinatore progetto CorvialeDomani

Piazza_Corviale_report_riunione_13_gennaio_2014

Piazza_Corviale_Report_riunione_5_febbraio_2014




Inaugurazione lavori ATER

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