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A cosa serve un Ater che produce degrado e danni sociali?

Volevo scrivere un lungo e probabilmente noiosissimo articolo sull’insopportabile degrado dei complessi immobiliari pubblici della periferia romana, in particolare di quello situato a Ponte di Nona. Una situazione vergognosa, tale, in un paese civile, da far dimettere tutta la dirigenza Ater e la dirigenza regionale in quanto responsabile di Ater. Poi, scorrendo la rassegna stampa ho letto della nuova vendita di parte del patrimonio Ater a Roma. Certamente non si vendono gli immobili di questa vergognosa periferia chi li comprerebbe? Si vendono gli immobili in cui si garantisce agli assegnatari una vita decorosa. E perché si vende? Per far fronte ai debiti. Per risanare Ater. Questa è la risposta. Ma noi siamo stufi di essere presi in giro. Non è la prima vendita fatta con questo pubblico fine. Peccato che queste vendite non siano mai servite a nulla, se non ad impoverire il patrimonio pubblico, nella sua parte migliore. I debiti si formano perché Ater non è in grado di gestire il proprio patrimonio. Morosità, occupazioni, atti di vandalismo, sottrazione fraudolenta di energia elettrica si susseguono nei vari complessi senza soluzione di continuità e senza che qualcuno tenti di arginarli. Allora faccio un’unica domanda. La faccio al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, all’Assessore alla Casa, Fabio Refrigeri, al Commissario dell’Ater di Roma, Giovanni Tamburrino: perché non regalate questo patrimonio che le istituzioni da voi rappresentate hanno fatto affondare nel degrado anno dopo anno, senza soluzione di continuità? Perché continuare ad incrementare degrado materiale e sociale? Un analisi tra i costi di questo carrozzone in sfacelo e un regalo a chi abita questi alloggi mette sicuramente al riparo da qualsiasi iniziativa della Corte dei Conti. Con il regalo del patrimonio pubblico ci guadagna Roma che la finisce di provocare degrado, danni economici e danni sociali e ci guadagna chi ci abita perché si rimette in gioco la voglia personale di riscatto e si rafforza chi in questo patrimonio vive con onestà. Una gestione delle famiglie divenute proprietarie dà forse una speranza a chi oggi vive in un degrado vergognoso e senza futuro Le istituzioni, l’Ater potrebbero avere un soprassalto di vergogna per il modo in cui fanno vivere migliaia di famiglie? Ci piacerebbe ma non ci crediamo. Mi piacerebbe una risposta anche se penso che non ci sarà.

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Periferie, Ater: “Condivido le lamentele sulla manutenzione”

“Ora si spaccia anche a mezzogiorno, non più solo di notte, eppure questo non viene raccontato abbastanza. Molti di coloro che sono ingaggiati dalla criminalità romana (immigrati) fanno molto più notizia in quanto stranieri che arrivano e non in quanto assoldati dalla malavita”. Così Adriana Goni Mazzitelli, antropologa, autrice della ricerca per l’Università Roma Tre ‘Vincere il confine’, frutto del lavoro di quasi cinque anni a Tor Sapienza. “Che qui la tensione nel 2014 fosse altissima, è verissimo. Ma se da un lato ci si è resi conto della consistenza della mafia di colletti bianchi in politica – precisa – dall’altra si dovrebbe parlare di più della mafia ordinaria legata ai traffici di droga, senza attendere che il pretesto per farlo sia lo straniero”.

Come ridare al territorio un vissuto quotidiano che lo renda abitabile e sicuro?

Mentre percorriamo i corridoi bui dei palazzoni di via Morandi, teatro delle rivolte di due anni fa, il prof. Carlo Cellammare, docente di Urbanistica a La Sapienza, esprime la desolazione per un progetto che si è rivelato fallimentare, quello che qui risale agli anni Settanta: edifici pensati in modo che dovessero essere autonomi dal resto del quartiere, isolati da un vialone difficilmente attraversabile, di fatto mai più dotati dei servizi ipotizzati all’origine. Eppure ci sono giovani che si danno da fare, tra cui Carlo Gori, regista, responsabile del Centro Culturale municipale Giorgio Morandi. Ci racconta che la maggior parte delle persone arrivate qui venivano dalle baracche del Quarticciolo e dalle aree limitrofe. Via via si sono stratificate altre persone, molte delle quali hanno occupato la spina centrale degli edifici e anche i sotterranei. Alcuni angoli evidenziano un’opera di salvaguardia e di decoro grazie al contributo volontario di alcune associazioni come la nostra, ma nella maggior parte di questi luoghi domina il degrado e l’abbandono. “Noi cerchiamo di fare più progettazione territoriale possibile”, spiega. “Con il gruppo teatrale funzioniamo molto bene. Proponiamo laboratori a cui partecipano i migranti, artisti veri. E’ un lavoro prezioso: loro non si stancano mai quando sono in un centro per immigrati, hanno quindi bisogno di impegni per avere una vita pressoché normale. Così dai loro dignità. E’ un mondo estremamente interessante”.

Se ci fosse maggiore e più costante manutenzione…

Raggiungiamo Giovanni Tamburino, Commissario Straordinario ATER (Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale), già magistrato, il quale condivide le lamentele degli inquilini: “E’ vero che è insufficiente. Io ho voluto indicare nelle linee guida ATER che la manutenzione fosse messa al primo posto per l’anno 2017. Abbiamo aumentato in bilancio di oltre il 30% la quota destinata a questo aspetto. Non sarà sufficiente ma credo che migliorerà la situazione. Vogliamo anche che ci sia un maggior controllo su come questi soldi sono spesi. Deve finire la storia che le aziende demandate alla manutenzione poi non la fanno o la fanno male. Bisogna che la facciano, bene e nei tempi”. E aggiunge l’auspicio “che la collaborazione tra Ater e Comune ci sia e sia piena ed efficace. Altrimenti si rischia di perdere tempo. Per esempio, man mano che recuperiamo gli alloggi, noi li rimettiamo a disposizione del Comune per nuovi ingressi. L’anno scorso circa 400. Ma le nuove assegnazioni sono tardive. C’è qualcosa che non funziona. Il fenomeno delle occupazioni abusive potrebbe così essere superato anche se resta molto complesso giacché persone senza scrupolo fanno commercio di queste case. E’ gravissimo questo e deve essere stroncato. Il fatto è che bisogna ritrovare il senso di una regola comune perché diversamente prevalgono forme di sopraffazione, di violenza e minaccia che ricadono sempre sul più debole. E’ un dato di verità che c’è una guerra tra poveri. Per quanto mi riguarda non è questione di pelle, italiano o non italiano. Io non faccio differenza. Sicuramente ci saranno degli immigrati che starebbero meglio nei loro paesi ma questo vale anche per tanti italiani che si comportano male. Quindi la vera distinzione che dobbiamo fare è tra chi vuole una società secondo le regole e chi non la vuole. Che ci abitino italiani o non italiani a me non interessa, è una enorme sciocchezza per me”.

E’ solo una questione di usare la Forza pubblica?

“L’intervento della forza pubblica alle volte non è possibile – sottolinea Tamburino a proposito delle richieste, che pure emergono da diversi abitanti, circa l’impiego più massiccio della Polizia, vista come paralizzata, a garanzia della sicurezza del territorio – perché le conseguenze sarebbero ingestibili. Chi ha il difficilissimo compito dell’ordine pubblico, in una città come Roma, si deve confrontare con gli effetti di una azione. Conosciamo per esempio circa un migliaio di appartamenti dove vi sono persone che non ne hanno il diritto, ma non si può procedere contro di loro in modo indiscriminato. Le conseguenze vanno preparate e vanno predisposte. Togliere delle persone quando non ci sono strutture alternative causerebbe problemi di ordine sociale. Si tratta purtroppo di situazioni insolubili. Procediamo per approssimazioni progressive”. E intanto annuncia la fase esecutiva della trasformazione del quarto piano di Corviale dove ci si avvia verso una riconfigurazione generale dando un centro a quel modulo abitativo, “il cui famigerato quarto piano non ha funzionato nemmeno per un giorno”. A fronte dell’impegno di tanti abitanti, e non, per creare socialità e integrazione in territori difficili come questo, forse manca un anello di congiunzione con le istituzioni, mancano sostegno e risorse. “Se mancano – conclude Tamburino – vanno cercate, costruite e pretese”.

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ATER: Firmato il bando per la riqualificazione del quarto piano

Il Commissario Straordinario di ATER Roma Dott. Giovanni Tamburrino scrive a Corviale Domani e ci dà la bella notizia: “…il coinvolgimento e la partecipazione delle Associazioni e Comitati di cittadini e inquilini che lavorano sul territorio con i quali abbiamo intenzione di rafforzare e consolidare il dialogo già avviato. Corviale Domani costituisce per ATER, per la sua storia e per l’importante realtà che rappresenta, uno degli interlocutori cui continueremo a prestare la massima attenzione. Colgo, allora, l’occasione per informarLa che è stato appena firmato dal Direttore generale arch. Mazzetto il bando internazionale che porterà alla riqualificazione del quarto piano di Corviale da oltre un decennio, come tante volte da voi denunciato, occupato abusivamente…”

Lettera ATER




Resoconto incontro in Prefettura sui lavori a Corviale

La Prefettura con questo report mette un punto fermo ufficiale sugli impegni che le Istituzioni (Ater, Regione e Comune) si sono assunte.
Un dato importante che impegna tutti a dare seguito alle dichiarazioni riportate passando quindi dalle parole ai fatti.

PREFETTURA RESOCONTO 8 APRILE 2016




ATER 2016: condividiamo e apprezziamo

Commissario Tamburino

apprezziamo e condividiamo gli indirizzi e gli impegni ATER per il 2016 che oggi sono stati pubblicati dai mass-media cittadini.

Il ripristino della legalità e sicurezza sono le precondizioni per la rigenerazione del Corviale a cui l’ATER, come più volte da noi denunciato e ribadito da tempo, deve provvedere insieme al bando dei lavori del 4° piano che andava emesso entro novembre u.s. come da impegni assunti anche nell’incontro del 18 settembre con il prefetto Gabrielli.

La nettezza delle sue dichiarazioni ci confortano nel fatto che Lei procederà a porre fine alle ben note illegalità e su cui crediamo utile renderLa edotto allagando alla suddetta mail quanto già comunicato ufficialmente anche all’assessore Refrigeri, al presidente Zingaretti e alla Corte dei Conti. Illegalità e mancanza di sicurezza a conoscenza sia del Comune di Roma che della Prefettura. Illegalità che nell’ultimo periodo si sono accentuate come dimostra l’intimidazione subita da Calcio Sociale, che Lei ben conosce, avendo partecipato il giorno della fiaccolata all’incontro sul tema in Biblioteca Nicolini di Corviale insieme all’assessore alla Casa e al presidente della Regione Lazio.

Un’iniziativa da assumere in tempi brevi e che va collegata alla chiusura del concorso internazionale che avvierà entro gennaio i procedimenti attuativi ad esso connessi.
Riteniamo che sarebbe non solo un’incomprensibile incongruenza tenere separati i due interventi, ma se cio’ fosse, potrebbe diventare una vicenda complessa da gestire e comunicare nelle sedi istituzionali e con la Comunità territoriale.

Cogliamo l’occasione di salutarLa con un 2016 di collaborazione per una Roma legale e sicura




Case popolari ma redditi da ricchi

Primi sgomberi nel centro di Roma.
Trentuno appartamenti di Ater e Erp assegnate a chi non ne aveva i titoli per reddito verranno consegnate nei prossimi giorni agli aventi diritto.
Fuori i ricchi dalle case popolari: è cominciata dal centro storico, e dai redditi più alti, l’operazione di «pulizia» degli alloggi Ater e Erp (edilizia residenziale pubblica) voluta dall’ex assessore Francesca Danese e da qualche mese, dall’arrivo in Campidoglio del commissario Francesco Paolo Tronca, a fine ottobre, sostenuta dal subcommissario con delega al Sociale, Clara Vaccaro.

Tredici case Erp e diciotto appartamenti Caat, i residence per l’emergenza abitativa, sono già stati sgomberati; in molti altri casi – fatto nuovo – davanti all’evidenza dell’estratto conto inviato dal Comune gli inquilini hanno riconsegnato le chiavi prima ancora dell’accesso forzoso. Proprietà liberate e riassegnate a chi, per il momento cinquantasette famiglie, risultava in graduatoria in seguito ai bandi del 2000 e del 2012. Quelli appena cacciati fanno parte di un elenco di oltre duecento «furbetti»: redditi oltre i 120 mila euro, altre proprietà. In uno di questi casi, solo per fare un esempio, chi viveva nella casa Ater aveva intestati altri tredici appartamenti e due boschi.

Le verifiche sui «signori» delle case popolari accelerano quando alle Politiche sociali arriva Danese, che a luglio – al termine della prima ondata di controlli – diffonde il bilancio: tra Erp e Ater, 743 abusivi accertati più altre 2 mila posizioni sospette per le quali si attende la pronuncia del Tar, che comunque sta rigettando la maggior parte dei ricorsi promossi dagli inquilini. Ad ottobre il dipartimento Politiche abitative riunisce le prime 227 posizioni più eclatanti, in termini di reddito o proprietà possedute, da affrontare «in via prioritaria». Per esempio, c’è una coppia che, assieme alla casa Ater, sarebbe proprietaria di altri tredici immobili – e due boschi – tra le campagne di Roma e Perugia.

Un’altra signora, sempre inquilina Ater, avrebbe venduto l’appartamento romano mantenendo però gli altri sei in provincia. Poi: occupazioni doppiamente abusive, dell’alloggio originario «e di quello attiguo», vendita parziale dell’immobile o subaffitto, coniugi residenti in altre case pubbliche. Soprattutto, troppi zeri in banca: 123 mila euro, 111 mila euro, 112 mila euro, 67 mila euro… «Le case dei furbi – insiste la Danese – dovranno essere riassegnate a chi aspetta da anni in graduatoria o alloggia nei Caat in chiusura a fine gennaio».

Assieme ai redditi, l’altro dato anomalo che emerge dal dossier riguarda i tempi: molti dei primi decreti di rilascio «obbligatorio» degli immobili risultano firmati dal Comune già nel 2011, 2009, addirittura nel 2006, tutte situazioni che negli anni si sono trascinate senza soluzioni. «Ma qua ci viveva già mio nonno…» si sentono rispondere gli uffici. I movimenti per la casa, anche ieri sotto la Prefettura, chiedono «basta sfratti». E finalmente la strategia della squadra di Tronca dovrebbe far girare la ruota: fuori i furbetti e dentro chi ne ha davvero diritto.

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ATER, rinnovati i 7 commissari

La Regione ha nominato i nuovi commissari delle 7 Ater, Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica, del Lazio. Il rinnovo è obbligatorio per legge

La Regione ha nominato i nuovi commissari delle 7 Ater, Azienda Territoriale Edilizia Residenziale Pubblica, del Lazio. Il rinnovo è obbligatorio per legge. Di seguito i nomi dei sette commissari:

Pier Luigi Bianchi, Ater Viterbo,
Antonio Ciotoli, Ater Frosinone,
Eliseo Maggi, Ater Rieti,
Antonio Passarelli, Ater Civitavecchia;
Fabrizio Ferracci, Ater Latina.
Giovanni Tamburino, Ater di Roma
Giuseppe Pititto Ater Provincia di Roma

Sono stati riconfermati cinque commissari, per le Ater di Viterbo, Frosinone, Rieti, Civitavecchia e Latina. Tamburino e Pititto, per le Ater di Roma e Provincia di Roma, prendono rispettivamente il posto di Daniel Modigliani e Leonardo Nucara, che per motivi differenti hanno segnalato la volontà di non proseguire negli incarichi di commissari ma si sono dichiarati disponibili ad altre esperienze.

“Con il rinnovo dei sette commissari Ater per la Regione si apre un nuovo capitolo in questo settore strategico e delicato. Ringrazio Giovanni Tamburrino e Giuseppe Pititto che da oggi, dopo una brillante carriera nella magistratura, hanno deciso di accettare le nostre proposte e di dirigere due Ater significative come quelle di Roma e della Provincia- lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: voglio augurare buon lavoro ai cinque commissari che abbiamo rinnovato e, in questo momento, ricordare e ringraziare, davvero sentitamente, anche Daniel Modigliani e Leonardo Nucara per l’eccellente lavoro svolto in questi due anni. Ora, per completare la riforma dell’Ater, aspettiamo la conclusione dell’iter della legge all’attenzione del Consiglio regionale, nella quale è previsto l’accorpamento in un’unica Ater regionale delle sette attualmente esistenti”- ha detto ancora Zingaretti.

“Voglio rivolgere i migliori auguri a tutti i sette commissari, in particolar modo a Giovanni Tamburino e Giuseppe Pititto che hanno accettato la nostra proposta e che ora, dall’alto della loro autorevolezza, ci supporteranno nella gestione di queste istituzioni così importanti e delicate. Approfitto poi per ringraziare per il loro lavoro Modigliani e Nucara- è il commento di Fabio Refrigeri, assessore alle Infrastrutture e Politiche abitative, che ha aggiunto: Daniel Modigliani, in questi due anni ha conseguito risultati importantissimi, sia dal punto di vista del risanamento che da quello della progettualità in un settore così delicato della città. E’ nostra intenzione proporgli il ruolo di coordinatore per il progetto di riqualificazione su Corviale. Ringrazio anche Leonardo Nucara che è stato il l’artefice del protocollo sull’housing sociale siglato con la Cassa depositi e prestiti, certo che la sua esperienza e professionalità saranno preziose in futuro in questo campo all’interno della nostra amministrazione”- ha detto ancora Refrigeri.




Rassegna Stampa – Bando internazionale “Rigenerare Corviale” e telegramma della comunità di Corviale al Presidente Zingaretti

Un nuovo volto per il Corviale: scopri il bando internazionale

La lotta al degrado e alla criminalità passa anche attraverso la riqualificazione. Chiamiamo i migliori architetti internazionali. Il bando riguarda la rigenerazione e riqualificazione degli spazi comuni del corpo centrale dell’edificio, per rendere questa struttura più confortevole e vivibile

Da quando siamo arrivati uno degli impegni che avevamo preso e che abbiamo voluto mantenere fortemente è quello per far rinascere e dare un volto nuovo a Corviale, un posto alla periferia di Roma che fino a qualche anno fa era abbandonato e fatiscente. Siamo già intervenuti con tanti progetti per rigenerare questa struttura, dal campo di calcio sociale  realizzato con materiali naturali anche grazie all’aiuto di cittadini, giovani e volontari fino alla  mensa della legalità e della sostenibilità, per dare un’opportunità e un sostegno a chi vive in situazioni di difficoltà.
Un bando internazionale per rigenerare Corviale. Chiamiamo i migliori architetti internazionali alla sfida di regalare un futuro diverso e migliore per Corviale, perché siamo convinti di una cosa, e cioè che la lotta al degrado e alla criminalità passa anche attraverso la riqualificazione.
9,5 milioni di euro per essere vicini alle periferie. In particolare il bando riguarda la rigenerazione e riqualificazione degli spazi comuni del corpo centrale dell’edificio: l’obiettivo è proprio quello di aumentare la qualità della vita degli abitanti con spazi più confortevoli e vivibili. Nicola Zingaretti

Vai qui per tutte le info sul bando.

Testo del telegramma:

A Zingaretti Nicola
Presidente della Regione Lazio
Via Rosa Raimondi Garibaldi 7
00145 Roma

Vogliamo ringraziarla per avere iniziato a mantenere gli impegni assunti promulgando il bando internazionale  per il Corviale aspettiamo a breve e con ansia quello per la ristrutturazione del quarto piano che dara un segno concreto che a Corviale si e’ voltata pagina ancora grazie  e buon lavoro

La comunita’ di Corviale

ANSA.it

Zingaretti: 9,5 milioni a Corviale

“Segno tangibile del rilancio delle periferie”

ROMA, 31 LUG – “Con la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale del Bando internazionale ‘Rigenerare Corviale’ si volta finalmente pagina. Un finanziamento regionale di 9,5 milioni di euro segno tangibile dell’attenzione alle periferie. Corviale finalmente cambierà volto, era un impegno preso che abbiamo voluto fortemente mantenere”. Così il presidente della Regione Lazio Zingaretti sulla riqualificazione di Corviale.

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Fabio Grilli da Roma Today.it

Corviale saluta Le Corbusier: con 9,5 milioni il Serpentone cambia look

Stanziati 9,5 milioni di euro dalla Regione Lazio, per il rilancio di Corviale. Attraverso un bando internazionale gli architetti dovranno ripensare i 980 metri del Serpentone, nei suoi spazi interni ed esterni

“Rigenerare Corviale”. E’ questo il nome del bando internazionale, che la Regione Lazio ha promosso per la nuova veste del Serpentone. Stanziati 9,5 milioni di euro, per consentire una trasformazione radicale degli spazi interni, ma anche di quelli esterni.

LE CORBUSIER IN SALSA ROMANA – Addio all’approccio razionalista dell’architetto svizzero Le Corbusier. La sua idea, quella dell’ “unità di abitazione” in via Mazzacurati, nel mezzo della campagna romana, fu portata alle estreme conseguenze. E generò, sotto la guida dell’architetto Fiorentini, un palazzo che fosse anche un quartiere. Un luogo in grado di ospitare 6mila persone. Tanti infatti erano gli abitanti inizialmente previsti nei 980 metri di cemento armato e pareti a vetri. Rapidamente divennero molti di più, perchè i centri commerciali progettati al suo interno, finirono per l’essere occupati e trasformati in abitazioni.

L’IMPEGNO PRESO – Ora il Serpentone cambierà look, e lo farà grazie ad un bando che l’Ordine degli Architetti promette sarà aperto anche ai giovani professionisti. E che sarà in grado di raccogliere proposte, arrivate dagli studi di tutto il mondo. “Corviale finalmente cambierà volto – annuncia soddisfatto il Governatore Zingaretti – era un impegno preso che abbiamo voluto fortemente mantenere. La lotta al degrado e alla criminalità passa anche attraverso la riqualificazione. I migliori architetti internazionali sono ora chiamati alla sfida di regalare un futuro diverso e migliore per Corviale. Parte sostanziale del bando internazionale – ha poi aggiunto il Presidente della Regione – sarà non solo la riqualificazione del nucleo centrale di Corviale, ma anche quella delle aree esterne e degli spazi comuni”.

LA SCOMMESSA – Soddisfatto è anche il Presidente del Municipio XI Maurizio Veloccia. “Questo intervento, insieme a quello per la riqualificazione del quarto piano iniziato con lo sblocco dei finanziamenti, rappresentano i segni concreti di come si vuole agire per avviare una nuova stagione per Corviale, unendo alla riqualificazione delle aree esterne del palazzo che ha caratterizzato gli ultimi anni anche quella delle aree interne – osserva Veloccia  – La volontà è costruire un nuovo patto tra Istituzioni e cittadini che faccia perno sulla responsabilità e sul reciproco interesse, al contrario di quanto è invece avvenuto fino a poco tempo fa. In questo percorso  il Municipio farà la sua parte e continuerà nell’opera di risanamento e lotta all’illegalità perché il futuro si costruisce con gli investimenti pubblici ma anche con interventi civici condivisi e con una forte attenzione al ripristino della legalità”. Dunque un investimento dalla duplice prospettiva. Estetico-funzionale e legalitaria. Una scommessa importante.

IL NUOVO LOOK – In concreto la “Rinascita di Corviale” prevede un ripensamento complessivo delle funzioni presenti nella struttura. Il quarto dei nove piani presenti, non sarà più il fulcro che, trent’anni fa, l’architetto Fiorentini aveva pensato. Si punterà molto di più a trasformare il piano terra come spazio comune. Il luogo della socialità, con aree verdi e spazi collettivi, in grado di dialogare con lo spazio interno e quello esterno, sarà proprio quello. E poi, bisognerà prendere in considerazione l’ubicazione. Sotto Corviale c’è una bellissima vallata , dove oggi pascolano capre e bruca l’erba qualche asinello. Un motivo in più per scommettere, come Regione e Ater hanno fatto col nuovo bando, su un look che fosse anche ecosostenibile. E funzionale. Insomma su tutto quello che, finora, il Serpentone non è riuscito ad essere.

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Iltempo.it

Ecco il bando per la rinascita del Serpentone di Corviale

È pubblico sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica Italiana il bando dell’Ater Roma per il Concorso Internazionale di Progettazione «Rigenerare Corviale», promosso e finanziato dalla Regione Lazio con la consulenza scientifica e l’assistenza alla procedura concorsuale dell’Area Concorsi dell’Ordine degli Architetti di Roma e Provincia. La Regione Lazio ha stanziato 9,5 milioni di euro per la realizzazione del progetto vincitore.
Al centro della rinascita di Corviale la conversione del piano terra del complesso edilizio a «strada urbana»: superata nei fatti l’idea progettuale della rue interieur, prevista in origine al quarto piano, si dovrà progettare un masterplan generale che ripensi percorsi interni ed esterni, aree verdi e spazi comuni con la massima attenzione al contesto ed al territorio circostante. Non sarà trascurato l’aspetto ecologico: il bando prevede, infatti, studi di ecosostenibilità e bioarchitettura. È inoltre previsto il coinvolgimento degli abitanti nelle fasi progettuali successive per renderli partecipi del progetto di rigenerazione, che ha tra le finalità quella di migliorare la qualità di vita dei residenti e garantire loro maggiore sicurezza. Per l’architetto Paola Rossi, Responsabile dell’Area Concorsi dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Roma e Provincia: «L’Ordine degli Architetti di Roma ha fortemente voluto un concorso aperto a tutti per permettere la partecipazione anche di gruppi nuovi e giovani, possibili portatori di pensieri e immagini innovative: proposta immediatamente condivisa da Ater Roma». Il concorso richiede un gruppo interdisciplinare di progettazione al cui interno siano previsti anche la figura di un sociologo ed un artista che possa integrare e ripensare anche il sistema di orientamento all’interno del complesso, risolto in origine con una apposita segnaletica.

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Altre fonti:

AbitareaRoma.net

AgenziaGiornalisticaGlobalpress

Libero.it

 MunicipioRoma.it

Professionearchitetto.it

Regioni.it

YahooNotizie.it




Un nuovo volto per il Corviale: scopri il Bando Internazionale

L’obiettivo è quello di aumentare la qualità della vita degli abitanti con spazi più confortevoli e vivibili. Il bando riguarda la rigenerazione e riqualificazione degli spazi comuni del corpo centrale dell’edificio

03/08/2015 – La Regione sostiene insieme ad Ater un bando internazionale per rigenerare Corviale. L’obiettivo è far rinascere e dare un volto nuovo a questa struttura alla periferia di Roma.

9,5 milioni di euro per essere vicini alle periferie. In particolare il bando riguarda la rigenerazione e riqualificazione degli spazi comuni del corpo centrale dell’edificio: l’obiettivo è proprio quello di aumentare la qualità della vita degli abitanti con spazi più confortevoli e vivibili. Saranno chiamati a raccolta i migliori architetti internazionali.

Gli altri interventi della Regione per rigenerare questa struttura. Dal campo di calcio sociale realizzato con materiali naturali anche grazie all’aiuto di cittadini, giovani e volontari fino alla mensa della legalità e della sostenibilità, per dare un’opportunità e un sostegno a chi vive in situazioni di difficoltà.

“La lotta al degrado e alla criminalità passa anche attraverso la riqualificazione –lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: i migliori architetti internazionali sono ora chiamati alla sfida di regalare un futuro diverso e migliore per Corviale”

CONCORSO
RIGENERARE CORVIALE è un concorso internazionale di progettazione bandito dall’ATER di Roma – Azienda Territoriale per l’ Edilizia Residenziale del Comune di Roma – e promosso e finanziato dalla Regione Lazio.

L’obbiettivo è quello di conseguire soluzioni e proposte che, da un confronto aperto al mondo internazionale dell’architettura, siano di riferimento nella definizione degli indirizzi generali sui temi della rigenerazione urbana che riaprano una riflessione sulla città pubblica mettendo insieme i temi della città fisica e sociale.

Il concorso, nello specifico, intende raccogliere e selezionare proposte progettuali per modificare il sistema degli spazi comuni del corpo principale del complesso edilizio di Corviale (Piano di zona n. 61) per ottenere una nuova e migliore qualità urbana e spaziale e una migliore vivibilità e sicurezza per gli abitanti, lungo tutti i percorsi orizzontali e verticali.

È pertanto principalmente da riprogettare l’attacco a terra dell’edificio, che comprende il piano terreno ed il piano garage, ripensando tutte le connessioni urbane. Anche la copertura potrà essere oggetto dell’intervento per ottimizzare il suo potenziale per la produzione di energia e diventare risorsa anche di spazi ed attrezzature per usi comuni degli abitanti e localizzare, eventualmente, le pertinenze spostate dal piano terra. Si potrà anche intervenire in tutto o in parte nel piano garage per consentire una migliore soluzione per gli accessi ai corpi scala secondari e la realizzazione di spazi trasversali di riconnessione. Le aree esterne di proprietà dell’ATER o nella disponibilità pubblica (viabilità o aree a verde pubblico) possono essere interessate dal progetto nei limiti delle normative vigenti.

Il progetto non dovrà riguardare gli alloggi ed i successivi lavori saranno eseguiti senza spostamenti degli assegnatari.

La disponibilità di risorse per una prima fase di lavori, che dovranno comunque essere misurati in uno stralcio funzionale compiuto ed esteso all’intero complesso, è di 7,2 milioni di euro.

Per tutti gli ulteriori interventi previsti dal progetto dovrà essere indicata una previsione di massima per l’eventuale completamento.

L’ATER, in accordo con la Regione Lazio, potrà approvare un programma per la rigenerazione dell’intero complesso di proprietà, da realizzare in un adeguato arco temporale e a completamento di quanto previsto dai temi principali, già finanziati, e dei temi correlati del concorso.

Nelle singole sezioni, è possibile scaricare tutta la documentazione relativa al concorso.

Bando-di-Concorso

Link al sito




Il quarto piano di Corviale verrà ristrutturato nel 2016

Ieri la giunta comunale ha dato il via libera ad una delibera utile a sbloccare i lavori.
«Erano dieci anni che si aspettava questo intervento, che e’ stato reso possibile grazie a una intensa relazione fra l’Ater e il Comune – ha spiegato l’assessore alle politiche sociali Francesca Danese -. Diamo finalmente attuazione al contratto di quartiere (finanziato da Regione Lazio e Ministero delle Infrastrutture, ndr) e garantiamo a 96 delle famiglie che vi abitano, aventi diritto, gli alloggi necessari», alternativi durante i lavori. La responsabile del welfare dell’esecutivo di Ignazio Marino parla di «un’eccellente notizia. Ai sensi del regolamento regionale 2 del 2000 procederemo a un bando speciale per le famiglie con la quota riservata dell’8%. Quindi mentre facciamo i lavori queste 96 famiglie saranno spostate e poi riallocate».
«Stiamo per pubblicare un bando, la cui delibera approvata dalla giunta era la premessa – le ha fatto eco il commissario Ater di Roma Daniel Modigliani -. Sicuramente nel 2016 potranno partire i lavori al quarto piano di Corviale. La sua ristrutturazione e il ritorno alla legalità è un fatto storico». Per non spostare i nuclei familiari nei residence, l’Ater ha previsto nel suo piano una turnazione (durante gli interventi di ristrutturazione) all’interno dello stesso quarto piano del noto palazzo lungo un chilometro, man mano che i lavori procederanno.

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