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Le figure umane sembrano volteggiare nel vuoto, gli schizzi di pittura provano a colpire il passante distratto che, incuriosito, indossa gli appositi occhiali e resta a bocca aperta, per poi cercare qualcosa dietro il muro, una profondità che è solo illusione ottica. La street art conquista la terza dimensione nelle opere dell’artista Alice Pasquini e del fotografo Stefano Montesi, apparse nelle ultime ore sul Lungomare Paolo Toscanelli di Ostia (altezza civico 186), dove i bagnanti si sono già lasciati affascinare da “Under Layers”, il progetto che da qui ad ottobre vedrà altri tre interventi a Ostia e una grande opera in 3D sulla via Ostiense. “Per la prima volta delle opere murali sono fruibili in tre dimensioni”, spiega Pasquini, che ha scelto un soggetto ricorrente nella sua produzione: “Gli abitanti di un’ipotetica città volante, su cui le nicchie di questo muro sono delle finestre aperte per l’immaginazione dei passanti”. Quattro mesi di lavoro per realizzare un’idea del tutto inedita, in cui l’arte di Pasquini ha incontrato la tecnica di Montesi, da anni al lavoro sulla fotografia in tre dimensioni: “Alice ha dipinto lo stesso soggetto quattro volte – spiega il fotografo – su dei vetri di piccole dimensioni”. Fotografati da più punti, i vetri sovrapposti sono poi diventati i poster ora visibili sul lungomare, e in autunno i bozzetti saranno anche parte di una mostra al Teatro del Lido di Ostia, struttura adiacente all’intervento, dove sono disponibili gli occhialetti per fruire dell’opera. “Ostia riparte dalla bellezza, dalla cultura e dalla street art – commentano in una nota congiunta gli assessori Marinelli (Cultura) e Sabella (Legalità) – siamo convinti che anche attraverso l’arte e la bellezza si possa risanare un territorio dalla corruzione”. (di Stefano Petrella)