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Stop al consumo di suolo, si va, forse, verso la legge

Definito il nuovo testo base del ddl sul consumo di suolo ora in Commissione congiunta Agricoltura ed Ambiente. Si punta a convertirlo in legge entro febbraio

Va considerato un importante passo in avanti sullo stop al consumo di suolo la definizione del nuovo testo base del disegno di legge specifico, in discussione presso la Commissione congiunta Agricoltura ed Ambiente della Camera dei Deputati. «L’obiettivo è quello di avere ora un testo condiviso che possa essere discusso dall’Aula di Montecitorio entro il mese di febbraio», spiegano gli onorevoli Chiara Braga e Massimo Fiorio (Partito Democratico), autori del testo base. Che spiegano: «Con questo testo di legge s’introducono nella normativa vigente i principi fondamentali di riuso, rigenerazione urbana e limitazione del consumo di suolo, attraverso la tutela e la valorizzazione dell’attività agricola. Il meccanismo ereditato dalla proposta già condivisa con le Regioni permette di definire una riduzione progressiva del consumo di suolo coerente con l’obiettivo europeo del consumo di suolo zero al 2050. Il nostro obiettivo non è avere una legge di bandiera e nemmeno una norma punitiva nei confronti dell’attività edilizia. Quello che vogliamo garantire è un’effettiva salvaguardia del suolo dai rischi di un’edificazione sconsiderata, come purtroppo è avvenuto in passato, e nello stesso tempo sostenere con misure positive le azioni di riuso e rigenerazione urbana che devono rappresentare il futuro dell’edilizia».
Soddisfazione viene espressa da più parti per il testo: il Consiglio nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori parla di «un epocale cambio di paradigma ed un nuovo approccio al governo del territorio che lega in modo logico e indissolubile la progressiva riduzione dell’utilizzo del suolo non edificato e la rigenerazione e il riuso delle città, e che è in linea con quanto auspicano da tempo gli architetti italiani. Tutto ciò non rappresenta solo una sana politica ambientale, ma anche l’unica possibilità, per Regioni e Comuni, di continuare a sostenere i costi dei servizi infrastrutturali, senza aumentare ulteriormente le tasse ai cittadini».
Secondo Legambiente, attraverso il presidente nazionale Vittorio Cogliati Dezza, «la presentazione nelle Commissioni ambiente e agricoltura della Camera di un testo base di Ddl in materia di consumo di suolo è una buona notizia, perché permette di accelerare finalmente l’iter che dovrà portare all’approvazione di una legge ad hoc. Chiederemo al Governo e ai gruppi parlamentari di impegnarsi per arrivare in questa legislatura all’approvazione finale del testo».
Plauso anche dal Cia-Confederazione italiana agricoltori: «Ora però non bisogna perdere altro tempo, ma lavorare per arrivare finalmente a una buona legge. Noi la sollecitiamo da tempo e ci aspettiamo di essere coinvolti per giungere a una norma utile e condivisa». La stessa Cia sottolinea che si tratta di un provvedimento urgente, perché l’agricoltura continua a perdere terreno, minacciata costantemente dall’avanzata di cemento, incuria e degrado che solo negli ultimi vent’anni hanno divorato oltre 2 milioni di ettari coltivati. Perdere terreno agricolo, per la Cia, «vuol dire aumentare la nostra dipendenza dall’estero nel capitolo agroalimentare e mettere a rischio un patrimonio paesaggistico che, tra il turismo rurale e l’indotto legato all’enogastronomia tipica, vale più di 10 miliardi di euro l’anno».

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