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di Carlo Verdone. Con Carlo Verdone, Paola Cortellesi, Tea Falco, Lorenzo Richelmy, Eleonora Sergio. Italia 2014
Federico Picchioni (Verdone) ha un buon lavoro come promoter finanziario ed una compagna bella e giovane,Gemma ( Sergio). Durante un party per festeggiare il compleanno della fidanzata , Federico riceve una drammatica telefonata dai figli : la loro madre e sua ex moglie sta morendo. Il giorno dopo , a seguito di un blitz della Finanza, la società per la quale lavorava viene chiusi e lui si trova senza lavoro e con parte dei risparmi bloccati. E’ costretto così a disdire l’affitto dell’appartamento dei due figli ed ad ospitarli in casa propria. I due ragazzi sono Niccolò (Richelmy), musicista di buona vena ma ancora in cerca di scritture e Lea (Falco) , poetessa sbandata con bambina di colore senza padre a carico. La convivenza si fa subito difficile e gli antichi rancori dei ragazzi inducono Gemma ad andarsene. Federico è solo e si trova a fare il padre per la prima volta e, per di più , di due ragazzi, grandi, problematici e risentiti. Interviene nella loro vita Luisa (Cortellesi), una tagliatrice di teste che – in preda ai sensi di colpa- passa le notti a cercare lavoro per quelli che ha licenziato. Federico e Luisa diventano inseparabili amici e, grazie a questa nuova armonia, anche il rapporto con i ragazzi sembra aver trovato una sistemazione. Forse tra i due c’è qualcosa di più di un’amicizia (e un bacio, non proprio finto, che i due si scambiano durante il matrimonio del fratello di lei – a cui lei lo aveva presentato come il proprio fidanzato- lo fa venir timidamente fuori ). Lea ,intanto, si è messa con il giornalista britannico Rivhard (Simon Blackhall) e, dopo una fuga d’amore che aveva preoccupato tutti, decide di partire con lui per l’Inghilterra. Di li a poco la seguirà anche Niccolò . Federico , rimasto solo, incolpa , ingiustamente, Luisa di avergli fatto allontanare i figli che, dopo tanto tempo, aveva ritrovato. Lite, riappacificazione – con due finti, rumorosissimi accoppiamenti per far ingelosire l’altro – e lieto fine.
Verdone è sempre stato un attore ed autore comico venato di malinconia e , da qualche anno a questa parte , questa caratteristica si è andata accentuando fino a sfociare in “Grande, grosso e Verdone” in una vera e propria cupezza. Quando, però, come in questo caso con la bravissima Cortellesi ( o con Giallini nel precedente “Posti in piedi in paradiso”) , azzecca il partner e gli affida le sfaccettature più ironiche il film fila perfettamente : ai momenti di piacevole commedia, la sua regia e l’autorevolezza della sua presenza di interprete danno una solida completezza: Verdone è ormai l’ultimo. Autorevole, autore della grande commedia italiana. Teniamocelo caro.