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La ‘rivoluzione’ in chiave smart dell’area di Porta Nuova di Milano parte dall’analisi del grado di soddisfazione dei residenti e visitatori del quartiere.
Cosa fa di una città una smart city? L’innovazione tecnologica e le soluzioni orientate all’efficienza energetica e alla sostenibilità ambientale contano, ma la ‘rivoluzione’ dovrebbe passare dal capitale umano. Perché, aldilà di ogni congettura, le città sono fatte da e per chi le abita. E le persone, con i loro bisogni, desideri e aspirazioni, dovrebbero essere messe al centro di qualsiasi dibattito sui centri urbani. Prova a farlo Milano con il progetto Smart Community, che già dal nome sposta l’attenzione dalla città alla comunità. La comunità in questione è quella del nuovo quartiere di Porta Nuova, che comprende le aree di Garibaldi, Varesine e Isola, che è senza dubbio l’area meneghina su cui si è investito di più, in termini di riqualificazione urbana, negli ultimi anni e che, in vista dell’imminente ‘apertura’ del semestre Expo, vuole proporsi come vetrina indiscussa per il capoluogo lombardo.
Avviato dalla Fondazione Riccardo Catella, in collaborazione con le fondazioni Nicola Trussardi, Cometa, Romeo ed Enrica Invernizzi, Feltrinelli e Cariplo, ‘Smart Community’ comprende tre contenuti principali: Porta Nuova Smart Lab, MiColtivo.The Green Circle e L’Italia si alza. Che cercano di affrontare tre aspetti fondamentali per la rivitalizzazione dei centri urbani, quello della digitalizzazione, dell’agricoltura urbana e della socialità.
Verso l’Internet delle cose
Più che di digitalizzazione, in realtà, parliamo di una vera e propria implementazione del concetto dell’Internet of Things. Porta Nuova Smart Lab prevede infatti lo sviluppo di una serie di strumenti per dare informazioni, facilitare i servizi, incentivare le relazioni fra i cittadini e per analizzare la comunità reale e virtuale della zona. Si cercherà di creare una vera e propria connessione fra oggetti, spazi e persone e le tracce di quest’ultime verranno raccolte e rielaborate per comprendere il loro grado di soddisfazione e per favorire un miglioramento della qualità della vita.
Un’app per rilevare l’umore degli abitanti
La tecnologia più interessante e innovativa è infatti un’app, chiamata MIXMood, che misurerà l’umore delle persone. Residenti fissi o momentanei, visitatori nazionali o semplici osservatori digitali, che si avvicinano al quartiere attraverso i siti web, avranno la possibilità di esprimere, direttamente o indirettamente, la loro opinione. Contribuendo alla costruzione di un indicatore inedito per la città, perché indagherà il sentimento dei cittadini verso l’ambiente circostante e i risultati potranno essere utilizzati per migliorare non solo l’area in questione ma anche per la progettazione di nuovi insediamenti urbani.
Campo di grano fra i grattacieli
Sempre inserita nel progetto ‘Smart Community’, l’iniziativa ‘Mi coltivo-The Green Circle’ che comprende diversi eventi, il più importante dei quali è la realizzazione di un enorme campo di grano tra i grattecieli dell’area di Porta Nuova, realizzato dall’artista americana Agnes Denes. Scopo dell’opera, a cui a collaborato anche Confartigianato, sarà sopratutto il coinvolgimento dell’intera comunità, nel raccolto, che avverrà nel mese di luglio.
Concorso di design per sedie per spazi pubblici
E per finire, il progetto di design L’Italia si Alza, per la realizzazione di sedie da esterni da collocare nello spazio pubblico. Il concorso ha coinvolto gli studenti dell’area falegnameria e tessile della Scuola Oliver Twist dell’Associazione Cometa di Milano che , affiancati da tre designer professionisti, Philippe Bestenheider, Giopato&Coombes e Mario Ferrarini, hanno dato vita a una serie di prototipi di sedia che doveva essere: resistente, facile da trasportare e immagazzinare, dai costi di produzione contenuti e creativo. Tra gli otto progetti già selezionati, saranno scelti i tre finalisti, che saranno esposti durante la Design Week 2015 a Porta Nuova.