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Dieci delle 121 idee che daranno nuova vita alle aree dimenticate delle città italiane
Riqualificazione degli spazi urbani, riconversione di edifici industriali, inserimento del verde e di spazi in grado di favorire la socializzazione. Sono gli obiettivi del bando periferie, che punta a eliminare situazioni di marginalità economica e sociale, degrado edilizio e carenza di servizi.
Sono stati molti gli Enti locali che hanno risposto alla chiamata del Governo presentando 121 idee progettuali, tanto che le risorse inizialmente stanziate (500 milioni di euro) sono state integrate (con 1,6 miliardi di euro) in modo da poter finanziare tutti i progetti.
I progetti sono stati protagonisti di Urbanpromo Progetto Paese, la manifestazione organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica che si è svolta alla Triennale di Milano dall’8 all’11 novembre.
Ecco dieci dei 121 progetti che tentano di dare nuova vita alle periferie dimenticate.
Reggio Emilia
Il progetto prevede la riqualificazione del quartiere industriale storico Santa Croce attraverso la riconversione dei capannoni, da destinare a servizi alle imprese e laboratori, il riuso degli spazi abbandonati, da destinare a servizi culturali, educativi e sportivi, e il ripristino delle connessioni col resto della città.
Bari
Il progetto intende riqualificare due quartieri (Libertà e San Paolo) localizzati nell’area nord-ovest. Le zone sono caratterizzate da un arcipelago di nuclei di edilizia residenziale pubblica da riconnettere tra loro e con il resto della città. L’idea progettuale riconosce alla strada il ruolo di spazio pubblico da abbellire con aree verdi per favorire la sostenibilità ambientale e l’aggregazione. Attraverso la strada e forme di mobilità sostenibile si creeranno i collegamenti con grandi contenitori in uso o oggetto di operazioni di riuso in corso (ex Manifattura Tabacchi, ex Gasometro, Istituto Redentore, Chiesa di San Paolo, Parco Romita).
Perugia
La proposta progettuale interessa l’ambito urbano a cavallo della stazione ferroviaria che coinvolge i quartieri di Fontivegge e del Bellocchio. Non si tratta di una periferia, ma di una zona centrale dove, anche a causa della presenza della stazione, si sono nel tempo concentrati fenomeni di grave disagio sociale. Il progetto prevede la riqualificazione di alcuni immobili pubblici e interventi diffusi sul territorio, come l’installazione di sistemi di videosorveglianza e pubblica illuminazione per migliorare il livello di vivibilità, di sicurezza e di decoro dell’area.
Bologna
Il progetto ‘Pilastro’ ha l’obiettivo di mettere in connessione la ricchezza del capitale sociale e culturale del Pilastro con le esigenze economiche esistenti e in via di sviluppo nell’area a nord-est della città. Tutto per trasformare il rione ‘Pilastro’ in nuova centralità della città metropolitana. È anche previsto il recupero di un ex parcheggio multipiano (Giurolo), al momento in disuso, per convertirlo in polo di conservazione e restauro delle pellicole della Cineteca di Bologna. Il progetto interesserà anche i dintorni, teatro di episodi di incuria e vandalismo.
Nuoro
Nuoro si è formata attraverso un’aggregazione di parti urbane distinte, ciascuna delle quali ha apportato a questo processo i propri ambiti periferici, creando situazioni di degrado edilizio, sociale ed economico. Il progetto intende riconnettere queste parti attraverso la cultura, la trasmissione della conoscenza e lo sport. Per questi obiettivi è previsto un percorso di rigenerazione urbana, riuso del patrimonio pubblico dismesso, senza ulteriore consumo di suolo, e la diffusione di spazi pedonali e verdi.
Ferrara
Uno spazio del nuovo quartiere nell’area della Darsena di S. Paolo, prima usato per il marcato ortofrutticolo e oggi come parcheggio, sarà trasformato in un luogo attrezzato per il tempo libero. L’area, che costituisce la principale connessione tra il centro della città, il fiume e la Darsena, si trova nei pressi del Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah. La rigenerazione avvantaggerà futuri residenti, turisti e studenti.
Catania
L’intervento prevede lavori di manutenzione e messa in sicurezza antisismica e antincendio di alcuni edifici, il completamento di piazza Montana, il completamento della viabilità nel quartiere S Giovanni Galerno e la riqualificazione di PalaGalerno più il recupero di scuole e l’avvio di interventi per l’efficientamento del trasporto pubblico.
Messina
Il progetto “a consumo suolo zero” parte dalla zona sud della città e mira a risolvere diverse problematiche: la frammentazione del paesaggio edilizio, la sperequazione nella distribuzione della ricchezza e l’emergenza casa. È prevista la riqualificazione edilizia ed energetica del patrimonio edilizio esistente, ma anche il miglioramento dei trasporti e la creazione di servizi ai cittadini.
Vicenza
Il progetto punta sulla riqualificazione dei vuoti, cioè gli spazi dismessi creati dalla delocalizzazione degli insediamenti produttivi, identificati come “energie grigie”. Sono inoltre previsti interventi sui parchi esistenti (energie verdi), investimenti per la mobilità sostenibile (reti) e bonifiche.
Ancona
Il programma prevede la riqualificazione del waterfront urbano, che arriva a toccare anche quartieri periferici. L’area è caratterizzata da marginalità economica e sociale, importanti dinamiche demografiche legate alla immigrazione, diffuso degrado edilizio ed elevati fattori di rischio idrogeologico.