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“Per l’Anno Santo così rilanceremo le nostre periferie

Da Ponte di Nona a Tor Vergata, anche le strade, le piazze, le parrocchie e i siti archeologici oltre il Raccordo vivranno il loro Giubileo grazie a una serie di opere lampo.
Un Giubileo bis, fuori dal Gra. Anche le strade, le piazze, le parrocchie e i siti archeologici oltre il Grande raccordo anulare vivranno il loro Anno Santo grazie a una serie di opere lampo. Interventi per venire incontro alle esigenze dei residenti e dei pellegrini che a partire da dicembre si spingeranno al di fuori dell’anello delle basiliche. Ad annunciare una batteria di 11 progetti, già presentati alla presidenza del Consiglio per avere finanziamenti e agevolazioni sui tempi di realizzazione, è stato l’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo: “Un grande piano di piccoli interventi per 6 milioni di euro – ha spiegato ieri – perché vogliamo che il Giubileo lasci condizioni migliori di vita a chi ancora aspetta strade, piazze e spazi verdi. Avevamo 29 progetti nel cassetto, ma ora procederemo con questa lista”.

Nell’elenco rientrano la realizzazione del sagrato della chiesa di Santa Maria Josefa a Ponte di Nona, il recupero di una via dell’antica Roma a Tor Vergata e una ciclabile a Tor Bella Monaca. E ancora una cura green per San Basilio, Primavalle e Fidene-Val Melaina.

Interventi mirati che si sposano al progetto allestito dall’assessore Caudo e dalla giunta Marino: la rigenerazione dell’esistente al posto della cementificazione dell’agro romano. “In due anni – ha spiegato il delegato all’Urbanistica – abbiamo approvato 91 delibere, cancellato 25 milioni di metri cubi di cemento in variante al Prg, realizzato opere pubbliche a scomputo per 150 milioni e investito 190 milioni di privati per l’abitare sociale”. Poi, sullo stadio della Roma a Tor di Valle: “Il progetto andrà approvato dalla conferenza dei servizi con delibera regionale. Fino a quel momento può decadere il pubblico interesse. A oggi non c’è alcuna variante urbanistica e nessun obbligo. Abbiamo lavorato con rigore e abbiamo trasferito alla Regione il progetto con le nostre sottolineature”. In altre parole, vanno sciolti i nodi legati ai trasporti e vincoli ambientali.

Dal nuovo Colosseo al vecchio e trasandato stadio Flaminio. Per l’impianto in disuso sono arrivate le prime manifestazioni di interesse da parte di privati. Soggetti pronti a investire in una struttura da riallestire a tempio dello sport. Ma non solo. Nelle idee del Comune, lo stadio potrebbe ospitare concerti all’aperto, fiere ed esposizioni. Per ora massima riservatezza sui nomi dei possibili investitori -che dovrebbero rispettare il vincolo artistico che vige sull’impianto di Antonio Nervi – ma, fanno sapere dall’assessorato, qualcosa si muoverà in concreto da settembre. Tenendo bene a mente che il Parco della Musica è a pochi passi di distanza dallo stadio, un catino che completerebbe l’offerta dell’Auditorium.

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