Go to Admin » Appearance » Widgets » and move Gabfire Widget: Social into that MastheadOverlay zone
QUATTRO TRISTI PERFORMER
di Manuela Tempesta. Con Laura Chiatti, Sabrina Impacciatore, Michela Andreozzi, Fabrizio Buompastore, Giovanna Rei Italia 2014
Matilde (Chiatti) vive in Puglia e gestisce con il marito Vincenzo (Edoardo Leo) una piccola sartoria-merceria, con loro lavora Teresa (Andreozzi) che si consola mangiando delle difficoltà con il marito Antonio (Buompastore). Quest’ultimo è un operario in cassa integrazione e lavorava con la ditta locale di ceramica, la cui recente chiusura, in seguito, ma non solo (l’azienda era da tempo in bancarotta) alla morte del proprietario, ha messo in ginocchio tutto il paese; la sindacalista Frida (Caterina Guzzanti) fa quello che può ma la crisi appare irreversibile. Un giorno arriva in paese Giuliana (Impacciatore), la figlia dell’industriale che è venuta a vendere le proprietà immobiliari che ha ereditato; lei ora, con il nome d’arte di Mimì Lapetite, calca i palcoscenici del burlesque ed a con sé tre ballerine che ha chiamato Le Divettes. I compratori della villa e della fabbrica di famiglia ci ripensano, le Divettes scappano con gli ultimi soldi e Giuliana si trova sola e quasi sul lastrico. Anche Vincenzo perde il negozietto e quando Giuliana propone a Matilde ed a Teresa di imparare le basi bel burlesque e di esibirsi con lei, le due – dopo un’iniziale resistenza – accettano; a loro si unisce Viola (Rei), la procace barista del paese, stanca delle avences del gestore Gregorio (Domenico Fortunato). Dopo un inizio catastrofico Mimì e le Bombettes (così Giuliana ha chiamato il nuovo trio) hanno un buon successo. Ai mariti Matilde e Teresa avevano detto che sarebbero andate a fare le cameriere di notte in un hotel dei paraggi ma una sera a Bari, per un equivoco con il mago Zep (Marco Bonini) con il quale si esibivano, finiscono in un locale hard e qui vengono riprese dal sempre allupato Gregorio. Tempesta nelle famiglie ma alla fine tutto si aggiusta.
Il burlesque, lo sappiamo, è tornato di attualità e negli ultimi anni sono usciti già due film che lo riguardano: Burlesque di Steven Antin del 2010 e Tournèe del 2011 di Mathieu Amalric. Pane e Burlesque non ha, né potrebbe avere, la patinata efficacia del primo né l’ allegro-dolente genialità del secondo; in realtà non è nemmeno esattamente una commedia: troppo triste, con scarse battute (le poche probabilmente sono dovute alla mano di Massimiliano Bruno) e ritmo insufficiente; se però non si pretende troppo (e si tralascia il blasfemo paragone con Full Monty), si può concordare con il tentativo di far debuttare una regista con una commedia al femminile.