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Anche oggi colonne di fumo nero si sono levate alla Muratella dove, nei pressi del campo nomadi di Via Candoni, i “roghi tossici” sono ormai la quotidianità e ci ricordano, da un lato, l’esistenza stabile di vere attività criminali legate allo smaltimento dei rifiuti e al commercio illegale dei materiali metallici, dall’altro il pericolo per la salute pubblica e per l’ecosistema ambiente: per trovare una soluzione a tutto questo, il 2 Dicembre scorso ho scritto al Prefetto e le stesse richieste le ribadirò in occasione del prossimo Tavolo per l’Ordine e la Sicurezza convocato proprio dal Prefetto mercoledì prossimo in Municipio. – Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio XI.
Ricordo che nella zona interessata dai roghi gravitano migliaia di cittadini che oggi subiscono senza poter far nulla l’odore acre e gli effetti cancerogeni dei fumi, siano questi abitanti o persone qui si recano per lavoro o per usufruire di alcuni servizi come, ad esempio, l’Ospedale San Giovanni Battista, il deposito dell’ATAC e il nido aziendale, il canile comunale, le attività industriali lungo via del Fosso della Magliana e il complesso direzionale di Parco dei Medici.
Sin qui il Prefetto ha mostrato un’attenzione particolare alle periferie e al nostro territorio: dall’istituzione del Tavolo per l’Ordine e la Sicurezza sono scaturite azioni importanti, come quella avviata dalla magistratura e condotta dalle forze dell’ordine che lo scorso 28 Settembre ha portato a denunce e sequestri nel campo nomadi di via Candoni, sgominando un traffico illegale di materiali metallici.
Oggi però serve di più, la cittadinanza è giustamente esasperata e i pericoli per la salute pubblica elevati, bisogna intervenire da un lato per bloccare l’attività criminale e, dall’altro per chiudere al più presto quell’insediamento abitativo che ormai è fuori controllo: ad oggi questo costituisce un bacino per attività illegale e non garantisce né l’intergrazione né condizioni di vita dignitose per chi comunque vi abita e spesso è la prima vittima di questo sistema criminale. Ormai il tempo è davvero scaduto ed è compito di tutti noi, a tutti i livelli, mettersi in gioco e dare una risposta alla nostra collettività per bloccare quel sentimento di rassegnazione e di abbandono che spesso pervade la cittadinanza quando sembra non sentire al proprio fianco le Istituzioni.