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Approvare rapidamente la riforma anticorruzione non può significare fare passi indietro sulla prescrizione
“Non sono accettabili accordi o compromessi al ribasso. La contropartita della rapida approvazione della legge anticorruzione, già in sé bisognosa di integrazioni importanti, non può essere un inaccettabile passo indietro sulla prescrizione. Ora con la nuova formulazione dei tempi di prescrizione si rischia di andare fuori strada. Con la campagna Riparte il futuro promossa da Libera e Gruppo Abele abbiamo lanciato a petizione, firmata da oltre 80mila cittadini, per chiedere lo stop dei tempi della prescrizione dopo l’inizio della fase processuale, ora con il nuovo testo il blocco è solo dopo la condanna di primo grado: due anni in Appello e uno in Cassazione. Si riusciva a recuperare severità prevedendo tempi più lunghi per i reati di corruzione, ma ora si sta facendo un passo indietro grave,passando da un tempo della prescrizione di 22 anni a uno di 16/18 anni. Inoltre si prevede che questa riforma valga solo per i processi futuri, ma “la Corte europea dei diritti dell’uomo si è più volte espressa dicendo che è possibile che la modifica riguardi anche i processi in corso.” Speravamo in un miglioramento al Senato e invece ci troviamo con un testo peggiorato”. In una nota Ufficio di Presidenza di Libera commenta le anticipazioni della stampa sul nuovo testo di riforma della prescrizione che rispetto quello votato alla Camera viene modificato raddoppiando (piuttosto che triplicando, come era nel precedente impianto di legge) i tempi per i reati di corruzione.