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Legalità secondo il Comune di Roma: tutto a norma, tranne il benessere animale

Quale futuro per gli animali vaganti della Capitale dopo la decisione di chiudere i canili comunali di Roma? Chi aiuterà i cittadini a ritrovare il proprio animale smarrito o ad adottare un cane o un gatto giusto per il proprio nucleo familiare?

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LA LEGALITA’ SECONDO IL COMUNE DI ROMA: TUTTO A NORMA, MENO IL BENESSERE DEGLI ANIMALI

Le decisioni scellerate della burocrazia e della politica romana degli ultimi 8 anni non possono ricadere in alcun modo su animali, operatori, volontari e cittadini

ROMA, 25 GENNAIO 2016 – La grave decisione del Comune di Roma di chiudere i due canili comunali Muratella e Vitinia ex Poverello e di deportare i circa 650 cani e 50 gatti nei canili privati convenzionati del Lazio è contra legem.
Normative nazionali e regionali parlano chiaro: la presenza di un canile sanitario e di un canile rifugio è obbligatoria in ogni comune d’Italia ed è il Sindaco, massima carica sanitaria della città, il responsabile di tutti gli animali vaganti sul territorio.
Roma, che per prima ha fatto nascere una politica dei diritti degli animali 23 anni fa, ha costruito un moderno canile di accoglienza, è stata protagonista di mega sequestri di canili lager, si ritrova oggi – grazie alle decisioni del Dipartimento Ambiente e della gestione commissariale – a delegare ai canili privati, in molti casi di proprietà di imprenditori del randagismo, la custodia di animali e l’erogazione di chissà quali servizi ai cittadini con chissà quali operatori professionalizzati.
Il tutto in nome di una “legalità” che per il Comune di Roma è sempre più una vuota parola, buona a chiudere canili comunali, licenziare operatori, emarginare animali.
Il Dipartimento Ambiente del Comune di Roma, a cominciare dal giugno del 2008 con l’avvento della Giunta Alemanno, ha volutamente intrapreso una lunga serie di decisioni che hanno messo in ginocchio gli animali e chi se ne occupa: 4 gare per la gestione dei canili comunali bandite e nessuna andata a buon fine; gare al massimo ribasso prima promulgate e poi non assegnate; strutture comunali chiuse in nome di una presunta mancanza di messa a norma; corsie preferenziali per le cooperative di Mafia Capitale con una lunga serie di funzionari e dirigenti arrestati, inquisiti e segnalati; rifiuto a rispondere agli accessi agli atti presentati dalle associazioni, etc.
Il risultato di queste scelte scellerate, guidate dalla politica romana prima della Giunta Alemanno e poi della Giunta Marino, non può però in alcun modo riversarsi su animali, operatori, volontari e cittadini, vittime oggi di una presunta impossibilità a dare una proroga di convenzione fino alla “famosa” gara europea ad un gestore (AVCPP) che in 20 anni ha onorato il mandato conferito con gli ottimi risultati ottenuti e con la sua onestà.
Ricordiamo che Muratella accoglie ogni anno una media di 2600 “nuovi” animali, feriti malati maltrattati smarriti sequestrati, tutti bisognosi di cure e di stabilizzazione, che si vanno ad aggiungere ai circa 650 mediamente presenti ogni giorno. I canili comunali di Roma hanno raggiunto – grazie alla fiducia dei cittadini conquistata in 20 anni di attività – il punto di pareggio: ogni anno, tanti cani entrano e tanti cani escono dalle gabbie, grazie alle adozione o al ricongiungimento con le famiglie che li avevano smarriti.
Il sistema privato di accoglienza, invece, oltre ad essere fatto di canili periferici, in alcuni casi di proprietà di imprenditori privati e chiusi al pubblico, presenta un grave deficit di servizi agli animali ed ai cittadini e di adozioni: in 15 mesi, dal 1 gennaio 2014 al 31 marzo 2015, solo 89 cani sono stati adottati dalle 4 strutture private convenzionate con il Comune di Roma. Contro i 1300 cani che nei 12 mesi del 2014 sono usciti dai canili comunali di Roma grazie al lavoro degli operatori e dei volontari di AVCPP.
L’Associazione Volontari Canile di Porta Portese onlus non profit, che dal 1997 gestisce le strutture comunali dopo aver partecipato a tutte le gare emesse dal Comune di Roma, impedirà in tutti i modi possibili la deportazione degli animali presenti a Muratella e al rifugio Vitinia ex Poverello e invita i cittadini romani (una media di 20.000 persone l’anno) a continuare a recarsi in canile per ricevere i servizi cui sono abituati: adozioni, consulenze comportamentali, ufficio smarrimenti e ritrovamenti, ufficio legale per le pratiche di sequestri e dissequestri di animali, servizi erogati dalle ASL etc
Spetta alla burocrazia trovare la soluzione per non privare la città di un servizio che funziona. Volontari ed operatori continueranno a fare la loro parte, come ogni giorno da 20 anni.
Si ringraziano Stefano Fassina e Loredana de Petris di SEL-Sinistra Italiana per la partecipazione alla conferenza stampa e per aver annunciato che chiederanno un incontro al Presidente dell’ANAC Raffaele Cantone.
Grazie a Silvana Denicolò del Movimento 5 Stelle, a Salvatore Bonadonna del Partito della Rifondazione Comunista , ai sindacati FP CGIL, Fisascat Cisl e USI- AIT e a LAV, Animalisti Italiani, Border Collie Rescue Italia e a tutte le associazioni che hanno partecipato alla conferenza stampa di lunedì 25 gennaio 2016 a Muratella dando la loro solidarietà ed il loro sostegno.
Per info, cell. 349 6443335

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