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Quando affrontiamo il tema delle PERIFERIE dobbiamo avere uno sguardo medio/lungo, almeno paragonabile al tempo trascorso nell’abbandono, senza che si producessero politiche specifiche sulla casa e sull’edilizia pubblica né, tanto meno politiche territoriali di riqualificazione e risanamento compatibile.
Solo una prospettiva temporale di almeno venti anni, agita con coerenza, potrebbe interpretare i bisogni urgenti di 15 milioni di cittadini residenti nelle periferie o nelle aree marginali.
Un trattamento specifico che non può che partire che da una conoscenza dettagliata del territorio, da una azione partecipata nelle scelte dei residenti, dalla attuazione di cronoprogrammi che rendono certi, contemporanei e visibili gli interventi, una proposta complessiva di collegamento e sviluppo di queste aree. Solo nella concomitanza di questi elementi possiamo identificare una RIGENERAZIONE.
Uno dei concetti principali che occupano le scelte politiche della “Rigenerazione” è la presa d’atto della necessità di intervenire sull’economia di mercato che tende ad esaltare le disuguaglianze attraverso scelte che valorizzino i “beni pubblici” utilizzandoli quale volano per attivare una “economia circolare” quale strumento per intercettare i bisogni profondi e le speranze dei cittadini, colmando il divario delle disuguaglianze contrastando la povertà educativa, lavorativa, culturale.
Siamo quindi davanti ad una complessità di scelte che vanno molto oltre la manutenzione sia ordinaria che straordinaria.
La qualità progettuale è chiamata a cambiare il “clima” dell’abitare non lasciandosi trasportare da un disperato scetticismo e mettendo al centro dell’agire politico ed istituzionale la “sicurezza e il “rispetto delle regole”.
In questa nuova accezione, i presidi civici assumono una importanza strategica, quindi Scuola, Sport,Cultura, sono le riserve imbattibili per sconfiggere cinismo e degrado ed attivare i le qualità dei beni comuni attraverso una rinascita che si contrappone all’isolamento e all’abbandono.
Come?
Attraverso azioni di defiscalizzazione: resistere in una periferia può essere un eroismo per una attività commerciale, per un artigiano; dotando Scuole ed Insegnanti di strumenti di strumenti e mezzi, curando i luoghi collettivi: i Municipi, le piazze, moltiplicando le biblioteche e i centri culturali, supportando gli eventi, pianificando la cura del verde e le attività agricole nelle aree periurbane e sostenendo le attività di autogestione del territorio e dei beni pubblici ove si esprimono, e promuovendole dove mancano.
Abbiamo bisogno di esempi di adulti consapevoli che non si nascondono dietro la formalità o il lamento.
L’innovazione e lo sviluppo compatibile rappresentano una grande leva per intercettare le energie presenti in abbondanza nelle fasce giovanili.
Molte azioni descritte sono di fatto presenti nella Riforma del Terzo Settore, strumenti preziosi come la co-programmazione e la co-progettazione trasformando gli abitanti in “Cittadini Consapevoli” , veicolando una nuova programmazione territoriale.
SICUREZZA E RISPETTO DELLE REGOLE
CULTURA SCUOLA SPORT
INNOVAZIONE E COMPATIBILITA’
STRUMENTI PER LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI.
Le PERIFERIE hanno le ricchezze delle proprie culture e diversità per risorgere in un “nuovo abitare”.