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Corviale, novello Giano, ha due facce.
Una faccia, finalmente, positiva fatta di circa settanta Associazioni che offrono servizi sociali, cultura, arte, sport.
Una faccia, purtroppo, negativa fatta di sfregi, irregolarità, danneggiamenti.
Corviale, pur con un corpo ben piazzato, non ce la fa più a reggere due facce.
Continuamente la faccia positiva pone domande, propone soluzioni, invia progetti.
Ma la vera faccia negativa di Corviale, e fosse solo di Corviale, è quella grigia, opaca, gommosa di chi non risponde, non legge, volta la faccia.
Purtroppo è questa la faccia che quotidianamente i cittadini e le loro Associazioni si trovano di fronte.
Ma la pazienza ha un limite.
Municipio, Campidoglio, Regione, ATER, prefetto, vigili, polizia, AMA, ATAC, ACEA, Roma Natura quando smetterete di essere la faccia negativa di Corviale?
E fosse solo di Corviale.
Il recupero di Corviale, una perenne occasione mancata
di Giuseppe Pullara
16 ottobre 2022
Il Serpentone dove risiedono 4.500 persone aspetta che sia finalmente avviato il programma del suo completo rilancio come spazio abitativo
Il nostro Corvialone sta sempre là, sulla via Portuense, mastodontico monumento all’Architettura contemporanea romana, che sembra in attesa di qualcosa. Ogni tanto è visitato da gruppi di studenti stranieri in cerca di un segno dell’Utopia urbanistica, spesso è usato come sfondo per la propaganda politica: da quando, da tre anni, è in atto il restauro del fatidico IV piano è un continuo succedersi di compiaciute inaugurazioni di spazi rimessi a posto. Si tratta di appartamenti che vanno dai 45 ai 90 metri quadri che sostituiscono le auto-edificazioni illegali che hanno cancellato, fin da quando l’edificio fu inaugurato quarant’anni orsono, la destinazione commerciale e di servizio a cui era destinato il quarto piano.
Alla fine le abitazioni «recuperate» saranno 103. Una parte sono state già consegnate. In realtà l’edificio lungo un chilometro, ora abitato da 4.500 persone, aspetta che sia finalmente avviato il programma del suo completo rilancio come spazio abitativo. Una serie di provvedimenti ha individuato i finanziamenti per questo scopo. Il Pnrr statale vi ha dedicato 32 milioni: una cifra che sembra generosa ma se si mette in relazione al complesso da riqualificare (numero di abitanti, scala architettonica) l’investimento risulta scarso. Il progetto è stato approvato da sette anni e da tempo sono in cassa anche una dozzina di milioni per i primi interventi di cantiere.
Ma non si muove niente e nessuno ne spiega il perché. Sembra che l’Ater, proprietaria del Serpentone, abbia voluto concentrare le energie sul restauro del quarto piano per poi passare successivamente al resto. Gli inquilini negli anni sono riusciti a creare un eco-sistema per ridurre i disagi del vivere quotidiano aggravati dalla invincibile permanenza degli occupanti abusivi. Contro la rassegnazione degli abitanti legali i comitati «per la difesa di Corviale» fanno il possibile.
Ma lo spazio culturale del Mitreo e la Biblioteca Renato Nicolini danno una stretta al cuore poiché, se misurano da un lato il valore del volontariato, dall’altro mostrano l’incapacità della amministrazione pubblica di riqualificare profondamente una realtà urbana che sembra continuare in un ineluttabile progressivo degrado. Una incapacità che fa restare Corviale una perenne occasione mancata.
Il contemporaneo a confronto con l’archeologia e con il territorio, inteso anche come comunità.
A Roma riapre il circuito archeologico della Necropoli Portuense con le sue monumentali e coloratissime tombe di età imperiale, e le sale del Drugstore Museum si colorano e si riempiono con le installazioni i polittici ripensati, le sculture in terracotta, i legni, i bronzi, le tele del Virus Group, battagliero collettivo di artisti che da tempo la sua base creativa a Corviale.
Intitolata “Napoli-New York- Corviale”, la rassegna, che si apre da domani 15 ottobre, è un progetto promosso dalla Soprintendenza Speciale di Roma e dedicato alle opere di Giulio Ceraldi, Consuelo Chierici, Stefano De Santis e Giancarlo Savino, i quattro componenti del collettivo che affonda le sue radici nella Napoli degli anni ’70 ed è stato tra i primi in Italia ad impegnarsi nell’arte pubblica.
Un progetto “frutto di una concezione dei beni culturali, della loro tutela e della loro valorizzazione non comune”, sottolinea la soprintendente Daniela Porro, che di questa rassegna è stata la curatrice insieme con Alessio De Cristofaro e Jonathan Giustini. “Il rapporto osmotico con il territorio – spiega- i corsi di educazione al patrimonio per bambini e ragazzi, l’università della terza età, gli incontri, le conferenze e gli spettacoli costruiti con le realtà del quartiere, il programma di mostre su tematiche inusuali, l’attenzione all’inclusione rendono questa realtà unica nella capitale”.
L’ingresso è gratuito come per tutte le iniziative del Circuito Necropoli Portuense, di cui fanno parte l’area archeologica di Pozzo Pantaleo, dove accanto a un tratto basolato dell’antica via Campana, si trovano i resti di una stazione di sosta e un impianto termale, la necropoli di Vigna Pia, la sontuosa Tomba di via Ravizza, di recente riaperta, nonché appunto il museo, appena rinnovato con una nuova illuminazione, un allestimento multimediale, pannelli accessibili, la manutenzione e il restauro dei monumenti e dei reperti. In programma per il prossimo futuro anche una mostra fotografica (“La Divina Ispirazione. Fellini e Pasolini al Divino Amore”) e una rassegna sul rapporto tra arte e malattia mentale (“L’Art Brut”).
(ANSA)
CORVIALE
Auto incendiate e perdite nelle cantine: la riqualificazione del Serpentone resta un miraggio
Ancora tante le criticità da affrontare per rilanciare Corviale
13 ottobre 2022
L’immagine del vetro in frantumi sospeso al soffitto è emblematica. Rischia di crollare da un momento all’altro proprio davanti la parta dell’ascensore. La foto è stata scattata a Corviale e rappresenta una delle tante criticità che il quartiere deve affrontare.
Vetri in frantumi sospesi davanti l’ascensore.
I problemi del “Serpentone”sono tanti. Il consigliere municipale Marco Palma (Fratelli d’Italia) ha provato a sintetizzarli in un elenco che è stato girato all’Ater ed a Federcasa. Si apprende così che, oltre ad una considerevole mole di veicoli abbandonati , ci sono aree di garage, tra il terzo ed il quarto lotto, al cui interno sono parcheggiate delle auto incendiate. Un’altra cartolina del degrado di quell’edificio che, regione e Ater, stanno cercando di riqualificare.
Una questione di sicurezza.
“Ci sono anche dei preoccupanti distacchi dai cornicioni – ha commentato Ida D’Orazi, consigliera nazionale di Federcasa – gli ascensori rotti trasformano i residenti più fragili in reclusi, ed a causa dell’assenza di manutenzione straordinaria, protrattasi negli anni, vediamo ovunque dei tondini di ferro sporgere dalle strutture di cemento armato. Lì c’è una questione di sicurezza e vale per tutto il palazzo. La sistemazione del miglio verde, come viene chiamato, non basta certo a consentire il rilancio del complesso”.
Nel provvedimento di fermo – eseguito dai carabinieri – sono contestati i reati in concorso di sequestro di persona, tentata estorsione, rapina aggravata, lesioni personali aggravate ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni con violenza alle persone. La vittima, in stato di choc, con il volto gravemente tumefatto e con ferite in tutto il corpo, ha chiesto aiuto alla portineria di un comprensorio nella frazione “Laghetto” di Castel Gandolfo, venendo immediatamente soccorso dai carabinieri e dal personale del 118, che lo ha trasportato in ospedale dove, per le lesioni riportate, è stato ricoverato in prognosi riservata.
Trami al viso, naso rotto, lesioni alla gamba.
I medici hanno riscontrato trami multipli al viso, una lesione della gamba sinistra, la perforatura di un timpano, la rottura del setto nasale e lesioni interne polmonari. L’uomo ha riferito ai militari dell’Arma che nel pomeriggio di domenica 2 ottobre, era stato raggiunto da tre persone nella casa dove vive in affitto. Una volta all’interno i tre lo avrebbero violentemente picchiato. Tra gli aggressori figura il proprietario di casa ritenuto, dagli investigatori, il mandante della spedizione punitiva per canoni di affitto non saldati per un importo complessivo di circa 2000 euro.
Sequestrato e imprigionato in una villetta.
Successivamente i tre aggressori avrebbero caricato il 38enne su un’auto per poi portarlo in una villetta isolata di Castel Gandolfo, dove li attendevano gli altri due complici. Gli indagati, dopo aver rapinato il 38enne del telefono cellulare e del portafoglio contenente 400 euro in contanti, lo avrebbero picchiato ripetutamente utilizzando anche un machete. Il gruppo avrebbe costretto la vittima a passare la notte a dormire sul pavimento, sorvegliato a turno, per poi chiedere l’indomani mattina, ad un conoscente del 38enne, la somma di 5000 euro, pena la recisione di un orecchio e delle dita delle mani. La vittima, la mattina seguente è riuscito a scappare dalla finestra del bagno fuggendo per le campagne.
Nella villetta i carabinieri hanno trovato il machete ancora sporco di sangue oltre ad un bastone spezzato in più punti. I cinque indagati sono stati fermati all’interno del complesso residenziale “Serpentone” del Corviale, a Roma. Il gip, su richiesta della Procura ha convalidato l’arresto e ha disposto la misura cautelare in carcere.
Festival Città Foresta chiude con una giornata speciale di attività, laboratori e performance: appuntamento al Teatro Corviale, in un ambiente eco-urbano e un po’ magico.
Un ambiente eco-urbano e un po’ magico, tra lenzuola colorate, piante curative, creature strane, nel bel mezzo del sud-est di Roma. Dopo aver attraversato e animato i quartieri del Trullo, del Laurentino e del Corviale, il Festival Città Foresta, promosso da Latitudo Art Projects, si chiude con una giornata speciale di laboratori, spettacoli e performance. Appuntamento sabato, 8 ottobre, dalle 14 alle 21:30, epicentro sarà il Teatro Corviale, con una estensione via etere: Ponte Radio, il progetto radiofonico dell’associazione Pontedincontro, presenterà l’intero pomeriggio.
Toccherà quindi al Duncosauro, al Georinosauro, a Medusa in doppiopetto e agli altri mostri di Città Foresta, realizzati dai piccoli partecipanti ai laboratori di GROOVE (aka Lupomangiafruttasecca), dare vita ad ARCA, dispositivo mobile mutevole realizzato dai ragazzi dell’Associazione VIVIAMOLAq. A fare da scenografia all’evento, le lenzuola realizzate dall’artista María Ángeles Vila Tortosa e dai giovani partecipanti al laboratorio di stampa che, riflettendo sulle proprietà delle antiche piante, hanno dato vita a nuove piante dalle proprietà magiche, in grado di curare, rigenerare, far rinascere. Durante l’evento finale l‘artista inviterà il pubblico a riflettere sull’ambiente naturale e urbano in cui viviamo e a interrogarsi su cosa e come prendersi cura del nostro ecosistema.
Laboratorio di Città Corviale concluderà “Abitare la Foresta”, il laboratorio didattico di autocostruzione sul rapporto tra città e natura, raccontando come si sono articolate le giornate di attività. A partire dalla foresta leggendaria di “TruLauCor” che, millenni fa, sorgeva nei quartieri Trullo, Laurentino e Corviale. L’artista John Cascone e il suo Gruppo di ricerca, attraverso gli “Esercizi Guidati di Immaginazione”, hanno ridato vita a questa entità, grazie a disegni e suoni di forme vegetali e animali, di fenomeni naturali e geologici.
La giornata finale del Festival Città Foresta continua con Jacopo Natoli, che inviterà il pubblico a realizzare azioni legate all’ambiente naturale e alla città, in occasione della performance interattiva “A come Abbecedario Città-Foresta”. Durante il festival si svolgerà inoltre la restituzione finale di “CityJungle”, progetto sviluppato per la piattaforma internazionale MagiC Carpets. Organizzato e curato da Latitudo Art Projects, il progetto ha visto coinvolti gli artisti Berta Tilmantaitė (Lituania), Sunny Nwume, aka Black Elektronika (Italia) e Matteo De Marco (Italia) e le comunità del Laurentino e del Corviale, che hanno avuto modo di lavorare sui concetti affini e assonanti di LIVING (vivere) gli spazi interni, intimi ed esterni, pubblici, di LEAVING (lasciare) le proprie abitazioni, abbandonare gli spazi aperti e chiusi.