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Lana e alghe: materiali per l’edilizia.

Un’azienda sarda sfrutta materie prime naturali e abbondanti nella regione per produrre materiali isolanti destinati alla bioedilizia e all’agricoltura, con innumerevoli vantaggi per l’ambiente e l’economia tradizionale dell’isola.

Far corrispondere le esigenze di profitto dell’imprenditoria industriale con quelle di tutela della sostenibilità ambientale, non solo è auspicabile e possibile, ma già in atto per molte realtà produttive nel nostro paese.

Un esempio viene dalla Sardegna, dove un’azienda di materiali edili e forniture agricole sfrutta una risorsa naturale del mare e la più tradizionale delle attività agricole sarde per realizzare prodotti ecosostenibili in due campi, quelli dell’edilizia e dell’agricoltura, tra i più invasivi dell’ambiente naturale.
Si tratta di una delle storie di riscatto e recupero socio economico dei territori rurarli e montani che Earth Day Italia ha inserito nel progetto “Tra campagne intelligenti e montagne all’avanguardia – Le comunità rurali e montane insegnano come mangiare tutti e mangiare bene”, realizzato da Earth Day Italia Onlus con il sostegno del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e presentato recentemente all’EXPO 2015.

A Gùspini nella provincia sarda del Medio Campidano l’azienda EdiLana utilizza, come materie prime, la pura lana vergine di pecora sarda e la posidonia, un’alga mediterranea che arriva naturalmente a spiaggiarsi sulle coste.
La lana ovina ha ottime proprietà isolanti, sia dal punto di vista termico che da quello acustico; isola anche dalle onde elettro-magnetiche, neutralizza i gas nocivi e i metalli pesanti. Per queste caratteristiche si rivela preziosa sia per l’isolamento delle abitazioni che per edifici adibiti ad altri usi. Altro utilizzo della lana sarda riguarda l’agricoltura e i terreni in generale: si producono pacciamanti (ovvero teli) per i campi o per i terrapieni alternativi a quelli sintetici. Questi teli servono a proteggere le coltivazioni da erbe infestanti, e a regolarne temperatura e umidità; rispetto a quelli derivati dal petrolio, i pacciamanti di lana sono biologici, non immettono plastiche e derivati del petrolio nel suolo, restituiscono fertilità al terreno e permettono un risparmio del 50% dell’acqua necessaria all’irrigazione.

Ulteriori vantaggi per l’ambiente dipendono dalle modalità di produzione di questo isolante: non derivando da idrocarburi o da coltivazioni, come altri materiali isolanti, ha un impatto nettamente minore sull’ambiente e sulle risorse idriche, ed inoltre la produzione ha bisogno di molta meno energia. La lana di pecora inoltre è una risorsa naturale rinnovabile e incruenta (gli animali vengono tosati una volta all’anno e senza ricavarne danno) e considerando che il 60% della lana italiana proviene dalla Sardegna, in questo caso l’approvvigionamento della “materia prima” avviene praticamente a chilometri zero, con un deciso risparmio di risorse per i trasporti. Va infine precisato che la produzione di questo isolante non implica un aumento delle greggi o una deviazione di quantità di materale dalla filiera dell’industria laniera (moda, accessori ecc.) a quella degli isolanti: si utilizza infatti l’eccedenza della pura lana vergine, quella scartata per motivi di qualità dalla produzione di maglieria che, dunque, comporterebbe anche dei costi di smaltimento.

Anche la Posidonia oceanica (questo il nome scientifico dell’alga mediterranea) è un prodotto naturale eccedente: quando le piante spiaggiate superano la quantità che l’ecosistema costiero può naturalmente integrare, diventano un “rifiuto” da rimuovere e dunque smaltire. Questo costo è trasformato in risorsa al pari della lana: anche la posidonia viene utilizzata come materiale isolante naturale dalla bioedilizia, o come materia prima per produrre carta. Effetto collaterale di questa produzione alternativa è il risparmio di 400 mila litri d’acqua e del 50% di energia elettrica per ogni tonnellata di carta da alghe.
Va infine sottolineato che questa sinergia tra agricoltura, pesca, edilizia, agricoltura ed industria ha avuto origine dalla collaborazione e dallo scambio di idee ed esperienze all’interno della comunità locale: i contadini, i coltivatori, gli imprenditori di Gùspini hanno messo in comune saperi ed esperienze di generazioni per dar vita a un’impresa che migliora l’integrazione tra produzione e ambiente, restando nel solco delle tradizioni più ancestrali della Sardegna, quelle che originano dal mare e dalla pastorizia. “Lana”, “alghe”, “pecore”, sono parole che non è comune associare all’edilizia ma, come ha mirabilmente riassunto la sig.ra Daniela Ducato, rappresentante di Edilana, in una recente intervista radiofonica (ascolta), con queste soluzioni è possibile oggi “Restituire all’architettura gli stessi vocaboli della Natura”.

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