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Autore : Eugenio de CrescenzoPubblicato il : 27-01-2019
Tutta la vicenda del CARA di Castelnuovo di Porto si inserisce in confronto aspro e ideologico che l’attuale conduzione del Viminale ha portato ad una voluta esasperazione. Come definito nella Carta della Buona Accoglienza del 2017 promosso da ANCI e Centrali della Cooperazione Sociale – AGCI Solidarietà, Confcooperative/ Federsolidarieta’, Legacoopsociale, e sottoscritto con il Ministero degli Interni, la “ buona accoglienza “ si genera nei piccoli numeri e nella diffusione sul territorio tramite , come ad esempio nei Centri SPRAR, un difficile e complesso lavoro di comprensione degli immigrati e una progressiva assimilazione di una cultura dei diritti e dei doveri spesso lontana dai contesti di provenienza. Ritenendo quindi i CARA strumenti legati alla emergenza più che ai processi di inclusione e quindi superabili da un sistema integrato di servizi di “buona accoglienza “ è impossibile non notare l’indifferenza dimostrata dalle disposizioni del Viminale , sia per le persone ospitanti , sia per il lavoro svolto in una contesto difficile dalla Coop Sociale Auxilium, dagli Operatori Sociali, dal Comune di Castelnuovo di Porto per produrre ambienti e relazioni dignitose e equanimi. L’espulsione immediata e non programmata ha provocato una frattura sociale nelle comunità che tanto avevano scommesso sul miglioramento delle reciproche differenze e resi vani tutti gli sforzi prodotti dalla Scuola e dagli Enti Locali e dai Servizi Sociali Territoriali di acccopagnamento verso delle integrazioni e delle autonomie che avrebbero progressivamente svuotato il contenitore emergenziale del CARA. Non si è cercata una evoluzione del processo in essere, come testimoniato da più parti , provocando dolore ed incertezza. Il ravvedimento parziale sulla condizione dei minori che hanno in essere percorsi scolastici non dichiara se non l’imbarazzo di sostenere una posizione irrispettosa dei principi umani di accoglienza, dei dettati costituzionali, dei trattati internazionali. Deprechiamo quindi comportamenti irrituali nei riguardi della Coop Soc Auxilium, dei lavoratori impegnati presso il CARA, della comunità degli accolti e della Comunità accogliente. Ringraziamo il Sindaco Travaglini per la generosità dimostrata nel rappresentare la propria Comunità, auspichiamo un ripensamento attuativo rispettoso delle fragilità degli immigrati ospitati.
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