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Recuperato il passo investigativo precedente le elezioni amministrative, i finanzieri del Tributario sono tornati negli uffici capitolini. Stavolta la visita ha riguardato le stanze degli uffici con delega allo Sport, guidati nella passata amministrazione da Alessandro Cochi. Il mandato era quello di acquisire la documentazione che riguarda la gestione degli impianti di rugby. Contratti, profili societari, delibere comunali. Si parla di un atto di semplice ricognizione e senza indagati. Ma come scritto in precedenza, il pm Paolo Ielo (che indaga su Finmeccanica e Breda Menarini) ha un fascicolo sull’impianto delle Tre Fontane che secondo la denuncia sarebbe stato affittato all’«amichevole» cifra di 51 euro mensili.
Dunque la ricognizione del Tributario potrebbe essere collegata ancora una volta ad approfondimenti su Mancini. Per l’ex manager, crocevia di approfondimenti giudiziari, indagato per le vicende relative all’acquisto dei filobus Breda Menarini (Finmeccanica), ieri, è stata firmata la richiesta di rinvio a giudizio con rito immediato. L’accusa è quella di tentata estorsione: la tangente di 500 mila euro pretesa dall’ex amministratore delegato di Breda Menarinibus (gruppo Finmeccanica) Roberto Ceraudo, per garantire alla sua azienda l’appalto sui filobus.
A questo proposito, Mancini ha ammesso di avere intascato solo parte della tangente: 80mila euro che peraltro ha promesso di restituire. Dopo un mese e mezzo di carcere l’ex ad di eur Spa ha ottenuto il trasferimento agli arresti domiciliari nella sua villa a Sabaudia. Quanto alle Tre Fontane (uno dei tre, quattro impianti importanti di rugby) l’esposto era stato presentato dalla «Nuova Rugby Roma», assistita dall’ex giudice, ora avvocato, Ferdinando Imposimato. Dall’accesso agli atti fatto dai denuncianti erano emerse circostanze stravaganti. Ad esempio che il vecchio campo sportivo era stato affidato dal Campidoglio alla «Rugby Roma srl» per 51 euro l’anno contro i 24 mila che la «Nuova Rugby» aveva offerto.
Fatalità, la società uscita vittoriosa dal bando di concorso capitolino, era amministrata, appunto, da Riccardo Mancini. Nell’esposto della «Nuova Rugby» si invitava dunque a indagare su possibili abusi d’ufficio da parte di funzionari capitolini. Uno dei quali, in qualità di delegato allo sport è per l’appunto Cochi che al momento non risulta indagato.
Dal Campidoglio, avevano spiegato che l’affido del campo a una cifra irrisoria era dettato dall’urgenza. E che «la determinazione del canone ricognitivo di 51 euro è stata fatta in funzione della particolare onerosità gestionale e del periodo estivo, che non consentiva un pieno utilizzo dell’impianto sportivo». Da ieri mattina, documenti alla mano, la spiegazione la daranno i magistrati.
Ilaria Sacchettoni