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La crisi, il bilancio di Roma e il territorio

crisiLa concomitanza tra la richiesta di aiuto a Letta da parte di Marino e la crisi di governo, oltre che una suggestione di Sandro, mi hanno spinto a fare questa riflessione:
di che cosa parliamo quando parliamo di crisi? solo di un aumento dell’IVA e di un’IMU che ritorna?
o parliamo anche di una maggiorazione della benzina che incide sui bassi redditi in maniera maggiore del mancato aumento dell’IVA che va a finanziare?
o parliamo di “piccole intese” che invece, ad esempio, di diminuire il costo del lavoro tagliando la giungla delle agevolazioni come insieme chiedono Confindustria e sindacati (deo gratias: CGIL compresa) da una parte leva l’IMU (anche per i ricchissimi) su richiesta del PdL e dall’altra finanzia concorsi riservati ai precari (a scapito dei giovani disoccupati) su richiesta del PD?
Ma veniamo a Marino e alla sua richiesta di soldi al governo per non aumentare le tasse: a me sembra un semplice lavarsene le mani passando al governo l’ingrato compito d’inventarsi nuove imposte.
Ma il governo può tagliare dice il creativo Brunetta.
E il Campidoglio non può tagliare?
perché Marino non comincia dalle tante società del comune?
ha forse paura di fare la fine del primo governatore democratico della Sicilia sfiduciato dal suo partito come ha cominciato a tagliare il sottobosco politico dell’isola?
Spesso i giornali terzisti (ma non si dovrebbe dire quartisti ora che c’è il movimento di Grillo?) come il sole e il corriere ci ricordano che un governo delle larghe intese deve anche e soprattutto fare le riforme.
“Vaste programme” disse De Gaulle a proposito dei cretini: io semplicemente mi richiamo alla chiacchierata con Monica che si lamentava delle mille incombenze burocratiche che deve affrontare per continuare la sua attività.
Bene non sarebbe il caso di farle queste benedette semplificazioni invece di parlarne solo o peggio fare norme di semplificazione che invece di diminuirle aumentano le incombenze?
Ben due amici del settore edile, un architetto e un piccolo imprenditore, mi raccontano che dopo il piano casa della Polverini loro sconsigliano gli amici di ristrutturarsi casa per l’aumento a dismisura degli oneri burocratici e finanziari.
E per venire finalmente al territorio quanto ha pagato Corviale per i ritardi burocratici nell’esecuzione di lavori finanziati da tempo immemorabile?
Ma ritornando a Monica mi viene in mente quando ha accolto Bersani a Corviale ricordando che ha iniziato la sua attività grazie a un bando della sua legge. A me purtroppo viene in mente un altro Bersani: quello che sta facendo di tutto per creare intralci burocratici a un Renzi che tutti i sondaggi danno vincente nel partito e nel Paese.
Vorrei stimolare un dibattito su questi temi ed altri analoghi…scrivete scrivete scrivete….commentate commentate commentate
Tommaso

1 Responses to La crisi, il bilancio di Roma e il territorio

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