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Investire nella cultura con modalità nuove

Il terzo settore come possibilità reale di sviluppo del capitale sociale.
“Investire in politiche culturali significa investire in politiche di sviluppo. Deve essere questa la battaglia culturale e politica da portare avanti in un Paese come l’Italia; non quindi una concessione, ma rendere il capitale sociale premessa indispensabile per lo sviluppo”. Questa l’esortazione emersa durante l’incontro “Il non profit e le politiche culturali – Cittadinanza attiva e sviluppo territoriale” che è stato promosso oggi a Roma dal Forum del Terzo Settore, in collaborazione con Arci, CTS-Centro Turistico Studentesco e Giovanile, Legambiente, Touring Club Italiano, UNPLI-Unione Nazionale Pro Loco d’Italia.
In questa occasione il terzo settore ha voluto sottolineare il ruolo fondamentale che svolgono le organizzazioni non profit che si occupano di cultura: dalla costruzione del senso di cittadinanza, a quello di coesione sociale, al senso di partecipazione e di democrazia. In una parola, alla costruzione di un sistema di welfare, inteso come il terreno ampio che deve garantire il benessere delle persone.
Dai dati dell’ultimo censimento ISTAT emerge chiaramente che le organizzazioni di terzo settore non solo sono cresciute in termini di occupati e di rilevanza economica, ma esprimono un dinamismo importante che aiuta a contrastare gli effetti della crisi economica ed occupazionale. Le organizzazioni non profit che promuovono attività artistiche e culturali sono 54mila, con 65mila occupati e 2.815mila volontari, numeri che parlano da soli di una realtà solo apparentemente marginale a cui si deve riconoscere un ruolo di attore sociale attivo.
La ‘cultura’ anche come elemento di aggregazione, soprattutto per le fasce più discriminate della popolazione, come dimostrano alcuni progetti della Fondazione con il SUD, dai 14 beni inutilizzati di valenza storico-artistica e culturale nelle regioni meridionali, che sono tornati beni comuni e fruibili dai cittadini, ai numerosi beni confiscati alle mafie e restituiti alla collettività attraverso processi partecipati.
All’incontro “Il non profit e le politiche culturali- Cittadinanza attiva e sviluppo territoriale” erano presenti Claudio Rosati – Co-autore della Magna Charta del volontariato per i beni culturali, Enrica Puggioni – Assessore Cultura, Pubblica Istruzione di Cagliari, Prof. Marco Cammelli – Presidente della Commissione Attività e Beni Culturali ACRI – Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa e della Fondazione del Monte Bologna e Ravenna, Carlo Borgomeo – Presidente Fondazione con il Sud, Vincenzo Santoro – Direttore Dipartimento Cultura e Turismo – ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani, mentre in collegamento skype hanno partecipato Luca Bergamo – Segretario Generale CAE – Culture Action Europe, Rossella Tarantino – Matera 2019, Capitale Europea della Cultura, parlamentari ed esponenti delle organizzazioni del Terzo Settore.
L’incontro è stato promosso dal Forum del Terzo Settore, in collaborazione con Arci, CTS-Centro Turistico Studentesco e Giovanile, Legambiente, Touring Club Italiano, UNPLI-Unione Nazionale Pro Loco d’Italia
Con il patrocinio di: CAE-Culture Action Europe

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