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Anche i ricchi (e famosi) annoiano.
di Asia Argento. Con Giulia Salerno, Charlotte Gainsbourg, Gabriel Garko, Carolina Poccioni, Alice Pea Italia, Francia 2014.
Aria (Salerno) ha 9 anni e vive con una madre pianista (Gainsbourg) ed un padre attore famoso (Garko), sono con loro Lucrezia (Poccioni), figlia di primo letto del padre e Donatina (Anna Lou Castoldi), figlia della pianista. I genitori sono sempre su di giri, bevono, sniffano e litigano furiosamente finchè il padre se ne va di casa con Lucrezia. La piccola Aria, che si sente non amata dai genitori, assiste ad un tourbillon di fidanzati della mamma: il volgare e ricco Dodo (Gianmarco Tognazzi), il fantasioso Manuel Ginori (Max Gazzè), il giovane rockettaro Ricky (Justin Pearson). Lei, fuori casa vive la sua vita di ragazzina: scrive dei temi di grande efficacia, ha una amichetta del cuore, Angelica (Pea), è innamorata del bello della scuola, Adriano (Andrea Pittorino) ed è corteggiata dallo sfigato Ciccio (Riccardo Russo). Quando tenta di farsi notare (ad esempio scrivendo “Dodo go home” sulle parteti della casa materna) viene spedita nella casa dell’altro genitore e da qui rimbalzata indietro, con la costante sensazione di non avere un proprio luogo e di non essere voluta da nessuno. Un giorno arriva un pacchetto con dentro della cocaina alla madre e Aria, ingenuamente la smentisce quando lei dichiara di non conoscerne il mittente. Papà e mamma vengono arrestati e lei è sicura di aver perso ogni possibilità di essere amata da loro. Una festa in famiglia sembra riportare un po’ di buonumore ma un’altra festa con i suoi amichetti di scuola ferirà i suoi sentimenti e avrà, per effetto del vandalismo dei ragazzini, effetti devastanti.
Asia Argento è al suo quarto film da regista (più una partecipazione al collettivo De generazione) e, certamente, al suo più personale: è inutile fare riferimenti alle coincidenze autobiografiche di Incompresa (il nome Aria, che è quello che i genitori volevano darle, le due sorellastre, i genitori artisti, il loro arresto per una piccola quantità di droga, ecc.) tanto sono numerose. Quello che conta è sempre come il film arriva allo spettatore e qui la sensazione e di trovarsi in una sorta di Giornalino di Gian Burrasca dark: come Giannino Stoppani, anche la povera Aria è vittima delle circostanze e dell’incomprensione del mondo adulto; esiste un bel saggio del pioniere delle psicanalisi italiana, Emilio Servadio, sulla Sindrome di Gian Burrasca ma, comprensibilmente, la Argento non lo ha letto e il film rischia di apparire solo lagnoso e un po’ noioso. Incompresa era a Cannes, nella sezione Un certain regard.