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Prima bozza per un progetto editoriale di conoscenze condivise a cura di Informat editore, Roma
Costruire un “Cantiere Infanzia” che, tenendo conto dei cambiamenti sociali e culturali in atto, possa accompagnare e sostenere le famiglie nel difficile esercizio del ruolo genitoriale e nelle scelte educative quotidiane, contribuendo a migliorare la loro capacità di orientarsi tra i diversi servizi educativi presenti nel territorio (geolocalizzazione ragionata, webmap).
Sostenere una pedagogia della partecipazione e della ricerca (L. Malaguzzi, 1993) in cui famiglie e servizi possano riconoscersi e co-costruire una cultura collaborativa-interattiva.
Promuovere una cultura comune e condivisa sui veri bisogni e diritti alla “cura” dei bambini e delle bambine, favorendo il confronto interprofessionale e sostenendo lo sviluppo dei servizi educativi.
Monitorare le politiche di welfare rivolte alle famiglie sottolineando ed evidenziando le principali novità nel settore, nell’ambito del quadro europeo.
Divulgare gli studi e le ricerche, nazionali ed internazionali, sui servizi educativi e le diverse soluzioni di cura all’infanzia con particolare attenzione ai modelli organizzativi e alla loro capacità di coniugare qualità e sostenibilità, soprattutto nell’ambito dei sistemi integrati pubblico/privato.
Favorire il lavoro in rete tra ricercatori e studiosi delle scienze dell’educazione e della psicologia, con gli operatori che a operano nei servizi per l’infanzia e con gli altri operatori che a vario titolo si occupano dell’infanzia (ad esempio pediatri).
Documentare la vita dei servizi educativi per farne conoscere il valore e l’importanza alle famiglie e a tutta la comunità sociale.
Valorizzare le esperienze che maturano nei servizi educativi offrendo occasioni e strumento di confronto e di crescita per le famiglie e per tutti gli operatori che si occupano dei bambini e delle bambine.
Creare una biblioteca digitale collegata con il sito istituzionale e giornali on-line, con l’inserimento di opere proprietarie atte a costituire una base documentale destinata ai bisogni legalità del cittadino/consumatore, al diritto/dovere all’informazione sono obiettivi possibili ed economicamente sostenibili. Un piano editoriale che preveda il contributo di vari soggetti su un modello di impresa 2.0 coordinata da una direzione scientifica potrà generare innovazione e impatto sociale valutabile. Incoraggiare reti di autori, sostenitori, famiglie enti e aziende sponsor. Applicativi editoriali e robotica destinati alla produzione di opere socialmente utili sono la nostra utopia e attività quotidiana.