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Proseguire il percorso di “progettazione partecipata” con la giornata del 4 dicembre era scritto nella scelta del modello di rigenerazione urbana che perseguiamo nel Quadrante di Corviale da circa 6 anni. Come promemoria per tutti ed in particolare per le nuove realtà presenti alla giornata di lavoro, ci sembra opportuno ricordare brevemente quanto finora svolto: i Forum del 2012 e 2013, le numerose iniziative nei diversi settori all’interno di un progetto multidisciplinare, le prestigiose sedi in cui è stato presentato e gli importanti riconoscimenti avuti, la sottoscrizione di un Partenariato pubblico-privato con relativo Atto d’Intesa da parte di 26 soggetti appartenenti ad Istituzioni, Università, Centri Ricerca, organizzazioni Profit e No-profit, Associazioni di volontariato.
Il tutto è documentato nel sito www.corviale.com.
Sono stati raggiunti importanti risultati per una scelta consapevole e grazie alla lungimiranza dell’ATER, del Ministero dei Beni Culturali, del Comune di Roma, dell’Università La Sapienza, insieme alla Comunità territoriale CorvialeDomani.
La giornata del 4 dicembre ha altresì preso atto dell’accelerazione impressa a fine ottobre da parte della Regione Lazio sia con lo sblocco dei lavori del Palazzo ATER, noto come “Serpentone, sia con il relativo concorso internazionale, le cui linee guida verranno rese pubbliche a fine marzo.
Il concorso verrà chiuso entro ottobre e presentato all’Expo’ di Milano, mentre i lavori di riqualificazione del Palazzo avranno durata quinquennale.
La rigenerazione urbana del Corviale è una delle più rilevanti del nostro Paese: è questo il dato riconosciuto che abbiamo voluto condividere sia con la Comunità cittadina che con l’opinione pubblica nazionale, attraverso la presentazione alla Biennale Internazionale di Venezia e la partecipazione all’incontro di Ravello lab. Le stesse modalità dei 5 tavoli di lavoro hanno fatto riferimento alle linee guida elaborate e presentate a Venezia dall’ATER con il contributo dei sottoscrittori del Partenariato.
Le indicazioni uscite dalla giornata del 4 dicembre hanno dato indicazioni per le linee guida del concorso internazionale che definiscono come dovrà avvenire la riqualificazione e le connessioni con il territorio di riferimento.
Il concorso internazionale rappresenta un’occasione per sperimentare nel concreto la rigenerazione urbana di una grande periferia metropolitana. Tema questo di grande attualità dopo i ben noti fatti sia di Tor Sapienza che di Parigi.
Come ribadito dal commissario ATER il 4 dicembre “(…) idee e progettazione di ogni attività dovrà essere inserita con chiara definizione di ruoli, risorse e azioni all’interno della progettazione partecipata e secondo i valori di etica-sicurezza e legalità.” Sostantivi su cui si è spesa la Comunità nel corso degli anni.
Multidisciplinarietà significa che la giuria che valuterà i progetti presentati dovrà essere formata da riconosciuti esperti delle diverse discipline interessate (architettura e urbanistica ma anche ambiente, sociologia urbana, economia civile e green, comunicazione, innovazione delle reti….) come prevedono gli indirizzi europei e internazionali.
I tempi medio lunghi previsti dovranno altresì tenere in conto la costruzione di un ciclo di progetto flessibile e capace di rimodularsi nel tempo. Un work in progress che interagisca con le risultanze dei processi di animazione, formazione e tutoraggio, gestione e comunicazione.
Un progetto che sia in grado di guardare ben oltre “la consegna delle chiavi” tenendo conto delle nuove forme dell’abitare e della valorizzazione del capitale sociale umano presente sia all’interno del Palazzo ATER che nel territorio circostante.
Una scommessa su cui i pochi che ci credevano sono sempre più numerosi e ben coscienti della necessità di prevenire e governare le varie forme di conflittualità e interessi ancorati ad elementi concreti che emergeranno, onde evitare delusioni e riverberi negativi nel sistema delle relazioni socio-economiche che è asse portante per la riuscita dell’operazione.
Daremo seguito prima della fine di marzo, come da diffusa richiesta, ad ulteriori incontri sia con la Comunità che con altre competenze e buone pratiche utili per una progettazione condivisa. Uno scambio che sia viatico per sperimentare al meglio una rigenerazione che dia quei risultati e riscontri che tutti noi ci aspettiamo.
LA MINIERA DI CORVIALE E DEL SUO TERRITORIO
Il 4 dicembre 2014 a Roma presso il Centro Servizi per il Volontariato circa 150 operatori, studiosi, esperti, professionisti, professori a vario titolo coinvolti nel progetto di rigenerazione del Quadrante di Corviale e in un sistema di rilancio delle periferie hanno discusso per l’intera giornata in cinque tavoli di lavoro progetti da integrare nelle Linee guida del concorso internazionale per la rigenerazione di Corviale dell’ATER.
I cinque gruppi di lavoro hanno trattato le seguenti tematiche:
1.Qualità della Vita
Senza legalità e sicurezza non si fa rigenerazione urbana
2.Ambiente e Economia Verde
Dal “secchio della spazzatura al lavoro”
Coltiviamo insieme Corviale
3.Patrimonio Culturale
Verso un approccio integrato al patrimonio culturale per l’Europa
4.Infrastrutture e reti consapevoli
Un modello di sperimentazione di Smart Building
5.Comunicazione e partecipazione
Connessioni fra strategie di comunicazione e processi partecipativi
Questa la sintesi delle proposte emerse, riaggregate per parole chiave :
RIGENERAZIONE
Il contributo dei beni relazionali (sport, cultura, il vivere i parchi…) può apportare valore aggiunto ad un modello di rigenerazione che è in via di sperimentazione e che si collega direttamente ad una gestione consapevole, integrata e partecipata.
Una responsabilità sociale diffusa toglie l’acqua alle attività illegali e si traduce in sicurezza, legalità e rispetto del bene comune in sintesi una migliore qualità della vita con conseguente riduzione dei costi dell’intera filiera sociale.
SOGGETTI ATTIVI DELLA RIGENERAZIONE:
• la comunita’
• il sistema dell’istruzione e formazione
• il sistema produttivo
• istituzioni ed enti
• centri di ricerca e comunicazione
PROGETTAZIONE
Progettazione partecipata
Permette di attivare un processo di rigenerazione urbana autogenerantesi nel quartiere stesso secondo un orientamento ai valori di etica-sicurezza-legalità in cui le Linee guida dell’ATER sono l’indice utile per affrontare i problemi.
Occorre identificare le diverse identità /gruppi portatori di interesse. Il ciclo del progetto dovrebbe includere in sé la gestione (management) del progetto stesso:
• Found raising;
• Presenza del no-profit;
• Flessibilità progettuale.
Partire dall’individuazione dei problemi e degli obiettivi, scelta tra scenari alternativi, approfondimento di contenuti ed attività, non concludere con la mera realizzazione delle opere, bensì con l’attuazione del progetto di gestione.
Un concorso in più fasi che preveda la manifestazione di interesse ancorata a elementi concreti di partecipazione e interventi cooperativi di comunità e azionariato diffuso.
Social Mapping sulle problematiche che più stanno a cuore ai cittadini per il progetto di rigenerazione.
Open data
Strutturare le reti in open data in modo da poter accedere ai dati in maniera costante, trasparente e facile a tutti e con un flusso informativo proveniente dal basso.
Un software di interazione con i cittadini su temi legati, ad esempio, alla sicurezza e legalita’. Ognuno potrà interagire apportando il proprio contributo e per la buona riuscita del progetto il software dovrà essere facile ed accattivante.
L’obiettivo è ottenere una mappatura interattiva del territorio ed un costante flusso di informazioni aggiornate.
Restituzione rielaborata in una mappa delle informazioni in possesso dell’Agenzia della Mobilità riguardanti il distretto Corviale, sui tempi di attesa, quelli di percorrenza sia in tempo reale che come dato statistico ricorrente.
• Laboratorio di condivisione
• Coworking
• Laboratorio per l’artigianato digitale
• Ecopark
• Orti urbani
• Via verde
• Tetto
• Bike sharing
• Social food
• Baratto 2.0
• Reti di accessibilita’
• Reti infrastrutturali
LABORATORIO DI CONDIVISIONE
piccoli Urban Center 3.0, di terza generazione, che facciano incontrare i frequentatori dei Social Media (giovani) e delle assemblee civiche tradizionali, per attuare concretamente quei principi di democrazia partecipativa e co-deliberativa.
l’edificio di Corviale può diventare il luogo di produzione e consente di creare un ciclo sugli scarti (Cantiere di produzione di materiali)
la creazione di una EXPO permanente con proposte di sviluppo da presentare alle istituzioni
LA COMUNICAZIONE
– piano strutturato per l’informazione, comunicazione e condivisione per la comunita’ del Quadrante (strumenti tradizionale e multimediali)
– ospitalità a una postazione di UndiciRadio a Corviale corredata di sala registrazione professionale e di sala montaggio video,
– sviluppo del giornale delle periferie come spazio di costruzione di legami integenerazionali e di allenamento per gli altri strumenti
– implementazione del social genealogico che tenga insieme la memoria storica delle generazioni che si sono succedute nel Palazzo e nel Quadrante. Il social inoltre permette di rilevare le abilità professionali e hobbistiche degli abitanti configurandosi come un data base .
LA COMUNITA’
– attività di animazione sociale che getti le basi per una partecipazione alla gestione nonché alla manutenzione ordinaria
– creazione di uno spazio di co-working che rappresenti l’occasione di realizzare un laboratorio supportato da wi-fi e, soprattutto, della banda larga (fibra ottica) pubblica e gratuita nel palazzo e nel quadrante
– un centro sociale e aggregativo giovanile
– spazi comuni con l’attivazione di strutture partecipative pro-attive; rilevazione dei fabbisogni del territorio;
IL SISTEMA FORMATIVO
Un laboratorio di riferimento per l’artigianato digitale romano con condivisione di strumenti per produrre prototipi.
Materiali di riciclo che possono derivare dalla ristrutturazione dell’edificio censendo i materiali di scarto per avviare un ciclo produttivo.
Un artigianato digitale che diminuisca il costo della manutenzione edile.
Formazione e certificazione di nuove competenze e professionalità con particolare riguardo alla Nuova Edilizia e Nuove figure dell’abitare.
La scuola può diventare un punto di riferimento per l’artigianato trasformandosi nel luogo adatto per costruire dopo la formazione.
Un laboratorio aperto dove creare progetti che riguardino l’artigianato, il paesaggio, l’ambiente, gli orti facendo diventare l’edificio un contenitore di professionalita’.
Un Coworking della Formazione e della produzione artigiana e agricola romana, dove costruire moduli personalizzati delle diverse competenze e delle diverse specializzazioni.
LE ISTITUZIONI
Realizzazione di un Distretto di Corviale adatto a una nuova Città Metropolitana con regole e poteri di autonomia e sperimentazione.
PARTECIPANTI
Acli Sport, AGCI, Agenzia della Mobilità, Amate Architettura, ARCI Lazio, ATER, ATTAC Italia, Carte in Regola, CESV, Citta Visibile, Commissione Agricoltura Camera Deputati, coop. Ciarrapani- Calabria, Cooperativa Acquario ’85, Corviale Domani, CNCA, CSV Matera, Fedim, Fo.Cus., Forum 3 Settore Lazio, Il Giornale delle Periferie, Il Laboratorio, IRFOR, Liceo Keplero, LUMSA, Mediterraid, MIBACT, Mobilitiamoci, Piattaforma Testaccio, QEA, Rai Expò, Rete Fattorie Sociali, Roma Capitale, Roma Natura, Rotecnology, La Sapienza, 3 D Italy , Tor Vergata, Una Città, UndiciRadio, UNIAT, Unimol, Verde Pensile, Zero Waste Lazio e numerosi tecnici, operatori, esperti di settori e social media.