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Hostiles – Ostili

Ma quanto piange il killer di indiani!

di Scott Cooper. Con Christian BaleRosamund PikeWes StudiAdam Beach USA 2017

In un ranch del Nuovo Messico, Wesley Quaid (Scott Shepherd) sta tagliando la legna e la moglie Rosalie (Pike) insegna alle sue bambine (Ava Cooper e Stella Cooper) la grammatica, mentre i fratellino piccolo dorme nella culla. Una banda di comanches ladri di cavalli, guidati da Occhi di Serpente (David Midthunder), fa irruzione, uccide Wesley e i tre bambini, ruba i cavalli e dà fuoco alla fattoria. Nel vicino Forth Berringer, il capitano Joseph-Joe- Blocker (Bale) sta cercando di consolare il suo amico Sergente Tom Metz (Rory Cochrane), al quale – per una grave forma depressiva – hanno tolto la pistola e che rimpiange i tempi nei quali, insieme, facevano strage di indiani senza distinzione di età e sesso. L’indomani il colonello Biggs (Stephen Lang) gli ordina di scortare il capo Falco Giallo (Studi) e la sua famiglia – i figlio Falco Nero (Beach) e Donna Alce (Q’Orianka Kilcher), la nuora Donna Vivente (Tanaya Beatty) e il nipotino Piccolo Orso (Xavier Horsechief) – in Montana; iI vecchio capo cheyenne è molto malato e il Presidente gli ha concesso di tornare alla sua terra. Blocker è contrarissimo e, dopo aver litigato con il messo (Bill Camp) del Presidente che gli rinfaccia la disumanità con la quale ha combattuto i pellerossa e tentato di opporsi agli ordini, accetta di malgrado la missione. L’indomani mattina parte con i prigionieri (che fa subito incatenare), Metz, al quale ridà l’arma, il caporale Henry Woodson (Jonathan Majors), veterano di colore, al suo fianco in tante battaglie, il tenente Rudy Kidder (Jesse Plemons), neo-diplomato a West Point e la giovane recluta Philippe Dejardin (Timothée Chalamet). Dopo poco il drappello arriva alle rovine del ranch dei Quaid e trova Rosalie che ha in braccio il cadaverino del piccolo ed accanto ai corpi delle due bambine, sdraiate che li prega di non far rumore per non svegliarli. La portano con sé e, in una scena straziante, la convincono a far seppellire il marito e i figli. Prima di ripartire Falco Giallo cerca, invano, di convincere il capitano a scioglierli dalle catene per battersi insieme contro i pericolosi comanches. Questi attaccano di lì a poco e il vecchio capo ne strangola uno con le catene, mentre il giovane Dejardin cade nello scontro. Blocker si risolve a liberare i prigionieri e insieme fronteggiano un altro assalto dei comanches, annientandoli; Woodson viene gravemente ferito e Rosalie, vedendo morto in terra Occhi di Serpente, gli scarica addosso una pistola. I superstiti fanno tappa nel Forte del colonnello McCowan (Peter Mullan), con l’intento di far curare il caporale -dal quale Joe (consapevole che non lo rivedrà più) si congeda con uno straziante addio – e di lasciare Rosalie, che Minnie (Robyn Malcolm), la moglie del colonnello con idee umanitarie sui nativi, si offre di ospitare ma lei preferisce andare con la pattuglia; McCowan chiede a Blocker di portare in tribunale il sergente Charles Willis (Ben Foster), che ha ucciso con un’ascia un’intera famiglia di prigionieri indiani. Nel viaggio Willis, che è stato a lungo a fianco di Joe, prova a convincerlo di lasciarlo andare (in fondo insieme hanno compiuto stragi peggiori) ma lui è irremovibile: è un soldato e obbedisce agli ordini e, inoltre, capisce che i tempi sono cambiati. Una notte tre cacciatori di pelli (Scott Anderson, Boots Southerland e Dicky Eglund jr.) rapiscono e violentano Rosalie, Donna Alce e Donna Vivente. I soldati e i cheyennes vanno insieme a liberarle e uccidono i tre bruti. Fino ad allora Joe aveva ceduto la tenda a Rosalie, dormendo all’aperto ma lei lo inviata a dormire con lei. La notte dopo, Willis, fingendo un malore, convince Kidder a scioglierlo dalle corde alle quali era assicurato e, dopo averlo ucciso, scappa; Metz – che ha sempre più frequenti crisi di coscienza – si lancia, da solo all’inseguimento. Poco dopo, nella tenda Rosalie si avvicina a Joe, angosciato dagli avvenimenti, lo abbraccia e i due fanno l’amore. Il mattino successivo il drappello trova Willis impiccato ad un albero e Metz sdraiato ai suoi piedi: è chiaro che lo ha giustiziato e poi si è sparato. Finalmente arrivano in Montana e lì Falco Giallo muore e gli vengono da tutti tributati gli onori funebri ma l’indomani mattina, arriva il proprietario del terreno dove hanno tumulato il vecchio capo, Cyrus Lounde (Scott Wilson) con i suoi due figli (Brian Duffy e Richard Bucher), che intima a Blocker di spostare il corpo dello  ”sporco indiano” dalla sua proprietà. Lui rifiuta e nella sparatoria che ne segue muoiono i Lounde ma anche i figli e la nuora di Falco Giallo. Ora Rosalie è alla stazione in partenza per Chicago, portando con sé Piccolo Orso rimasto solo; Blocker, in borghese, la saluta impacciato ma quando il treno si avvia vi sale in corsa.

L’ultimo film western dell’immenso John Ford è stato Il grande sentiero, epopea di una tribù cheyenne che, per fuggire all’invivibilità (a causa del cinismo e della disonestà dei burocrati) della riserva nella quale è relegata, compie un lunghissimo viaggio verso il parco di Yellowstone. Il film non ebbe successo – non tanto per i contenuti ma per una grande dispersione narrativa – ma, in qualche modo, il vecchio autore di Sentieri selvaggi (nel quale Ethan/John Wayne uccide, d’inverno, i bisonti per far morire di fame gli indiani), cantore incomparabile del mito della frontiera, anticipa i temi del western che gli succederà; ovvio che i correttissimi Soldato Blu, Un uomo chiamato cavallo o Piccolo, grande uomo non sfiorano nemmeno la grandezza di Ombre rosse, del Massacro di Fort Apache o, appunto, di Sentieri selvaggi ma – come dice Blocker al prigioniero Willis – i tempi sono cambiati. Hostiles è in quell’alveo ma, talvolta, esagera nell’attribuire a personaggi di quell’epoca e con quella storia pensieri degni di un sociologo di sinistra del XX secolo (ben altra consapevolezza – e ben altra poetica profondità – ha la scena di Pat Garrett e Billy the Kid, nella quale Garrett e un vecchio trapper, incontrandosi, si prendono di mira con il fucile, con negli occhi la triste consapevolezza della fine dei tempi nei quali si sarebbero tranquillamente sparati). Hostiles ha un ottimo cast e Bale è indubbiamente bravo ma il suo cambiamento è appesantito da un eccesso di emotiva consapevolezza (quanto piange l’impavido killer di indiani!). Efficacissima la Pike, che dà sempre l’idea di una forza, direi, contadinescamente essenziale anche nelle prove più dure. In generale, si direbbe che Cooper (del quale ricordiamo il durissimo Il fuoco della vendetta) sia più a suo agio nel raccontare le asprezze della vita di frontiera che nell’entrare nelle non sempre coerenti crisi si coscienza dei suoi personaggi.

 

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