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Bologna in bici con Elisa Longo

Elisa Longo, scrittrice romana

Elisa Longo, scrittrice romana

In bici sotto i portici

In bici sotto i portici

«…è una vecchia signora coi fianchi un po’ molli, col seno sul piano padano e il culo sui colli…». Francesco Guccini la definisce così; ma per rappresentare i mille volti di Bologna e le sue sfaccettature c’è bisogno di più parole, di più concetti che uno dietro l’altro abbraccino il suo fascino. La dotta, la grassa e la rossa Bologna. Ma anche la città dei portici e delle porte antiche, la città dei colli più belli d’Italia. Bologna per chi vive, come me, a Roma, è piccola, ma in realtà, non lo è affatto. Il centro è un cuore pulsante di vita giovanile, di botteghe sempre aperte e di turisti arrossati dalle temperature estive. Maestosa e antica sembra un luogo fuori dall’abituale,è una città a portata d’uomo, percorribile in bicicletta. È una città che resta nel cuore perché è l’atmosfera ad inebriare i sensi, la vita che appare senza problemi, la vita di un borgo medievale che ha un’anima da città metropolitana. Il gusto estetico di Roma, a cui sono abituata, e delle grandi città europee, di fronte alla gentile e composta Bologna si modifica: ci si abitua ad una città eterna. I bolognesi amano la cultura, la loro città e i suoi costumi, sono gelosi del loro territorio.

Piazza Maggiore e la Basilica San Petronio

Piazza Maggiore e la Basilica San Petronio

Biblioteca ex Sala Borsa Palazzo D'Accusio

Biblioteca ex Sala Borsa Palazzo D’Accusio

La piccola Bologna ti accoglie nelle sue strade a raggiera, nel rettilineo di Via Indipendenza, sui fianchi costeggiati dai portici e dai negozi di griffe. Bologna è veramente una signora città, una donna, una femmina. Bologna abbraccia come una mamma e ama chi la passeggia. L’ineguagliabile di questa città risiede nell’essere una città dall’animo antico e una cultura radicata ma anche da uno spirito sbarazzino, animato dal flusso di tantissimi giovani. Bologna rapisce tutti: sopraelevata per l’aeroporto trafficatissimo e sotterranea per i canali ed esplorabili con delle apposite visite guidate.

 

 

La casa di Lucio Dalla

La casa di Lucio Dalla

Palazzo Re Enzo

Palazzo Re Enzo

Dalla casa di Lucio Dalla in Via D’ Azeglio, in cui una silhouette di rete del cantante bolognese con occhiali e sax saluta i suoi numerosi fans, si arriva in Piazza Maggiore. Due piazze vicine e contigue, Piazza Maggiore e Piazza del Nettuno che d’estate, con il cinema all’aperto, sono buie e affascinanti. Sull’una affaccia San Petronio, con la facciata incompiuta e sull’altra Palazzo Re Enzo e la Sala Borsa, la biblioteca comunale con gli interni in stile liberty e degli arredamenti di raffinato design.

 

 

Porta Zamboni, accesso est dell'Università

Porta Zamboni, accesso est dell’Università

Piazza Verdi, cuore dell'Università

Piazza Verdi, cuore dell’Università

L’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna è l’università più antica del mondo occidentale. Le facoltà sono dislocate, non solo in città ma in tutta l’Emilia Romagna e ve ne è una anche distaccata a Buenos Aires. D’inverno all’ora di pranzo quando si interrompono le lezioni, Via Zamboni diventa un fiume di studenti in fuga e in cerca di riposo. All’inizio di Via Zamboni, in Piazza Verdi, ora riqualificata e pulita, la musica fuoriesce dai piccoli locali notturni. Con i suoi murales e scritte antifascista, caratterizza l’animo radical chic e sinistroide degli studenti e dei giovani che la popolano. Per non parlare dei famosi “colli bolognesi” cantati da Cremonini negli anni ’90. Freschi d’estate, innevati d’inverno, i colli sono la panoramica più romantica e la canzone d’amore da sentire in due: Bologna si popola di luci e di brio.

Tutto il potere all'immaginazione

Tutto il potere all’immaginazione

Basilica Di San Luca, si raggiunge a piedi percorrendo il portico più lungo del mondo

Basilica Di San Luca, si raggiunge a piedi percorrendo il portico più lungo del mondo

Il santuario della madonna di San Luca è la vista a cui tutti i bolognesi mirano quando sono in autostrada e in qualche modo, si sentono a casa. In cima al colle della Guardia si erge la cupola gialla e ci si sente a casa. Il porticato, inerpicandosi, è meta di lunghi pellegrinaggi. I portici si snodano come un serpente fino al santuario che li sovrasta a simbolo della vittoria della Madonna contro il demonio. Si dice che il numero non casuale degli archi, 666, in forte pendenza, rappresenti il numero diabolico.

                                                                        Elisa Longo

 

 

 

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=DBIObEAHNp0

 

 

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