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Dall’Unione Europea 36 milioni per lo sviluppo delle periferie

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I fondi serviranno a promuovere qualità dell’abitare, mobilità dolce e informatizzazione dei quartieri. In via Pianell e De Lemene nasce l’hub dell’emergenza abitativa.
Trentasei milioni di euro per lo sviluppo urbano sostenibile delle periferie milanese: sono i fondi stanziati dalla Unione europea che Milano si è aggiudicata, come altre città metropolitane. Il fondo (Pon Metro) servirà a promuovere la qualità dell’abitare, la mobilità dolce, la valorizzazione sociale degli spazi e l’informatizzazione. Per fare qualche esempio, rientra nel pacchetto la creazione di una pista ciclabile da piazza Sempione a piazza Firenze, l’ampliamento della rete di stazioni di bike sharing, l’installazione di pali della luce «intelligenti» (utili anche per la ricarica delle auto elettriche o di pc e cellulari), ma anche le azioni di contrasto alla povertà abitativa, i servizi per l’inclusione dei senza dimora, la creazione di quartieri web (con tecnologie per la trasparenza e il controllo a favore degli inquilini delle case popolari).
Ad illustrare l’acquisizione dei fondi europei gli assessori Benelli, Majorino, Tajani e Maran. «È la prima volta che fondi europei arrivano direttamente ai comuni metropolitani senza passare dalle Regioni – ha spiegato Daniela Benelli -. Questi comuni vengono identificati come territori chiave per la crescita e lo sviluppo. Abbiamo deciso di destinare queste risorse ai quartieri periferici lasciando una eredità importante alla città e alla prossima amministrazione».

La fetta più consistente del fondo va al capitolo «Abitare»: 10 milioni e 265 mila euro. Verranno ristrutturatiti gli stabili di via Pianell e De Lemene oggi inutilizzati: il primo sarà l’hub dell’emergenza abitativa con residenze transitorie per famiglie sfrattate e in situazioni di disagio. Il secondo ad uso residenziale. Così le portinerie vuote degli stabili Erp comunali saranno restituite all’uso degli inquilini. Un altro esempio, per il capitolo «innovazione e agenda digital», sarà la ristrutturazione di uno spazio pubblico di 1.000 metri quadrati al Lorenteggio, dotato di beni e tecnologie: «Un luogo fisico di inclusione sociale», ha aggiunto Cristina Tajani. I fondi saranno destinati così alla riqualificazione di spazi in disuso, che saranno riassegnati per attività sociali, culturali, di accoglienza e inclusione. «L’azione sarà rivolta a chi vive in condizioni di grave emarginazione, come i senzatetto e le persone con disabilità motoria e sensoriale e gli anziani – ha concluso Pierfrancesco Majorino -. Nel programma c’è anche la ristrutturazione di appartamenti confiscati alla mafia, per l’avvio di sperimentazioni di avvio all’autonomia. Ma vogliamo anche adeguare alloggi comunali perché siano pienamente accessibili e dotati degli apparecchi che consentano libertà di movimento e una vita più autonoma»

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