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Le priorità del governo nel 2016 sono chiaramente espresse nell’articolo di oggi sull’Unità “Cosa sarà questo 2016” di Ernesto Auci. Sono, ovviamente, di ordine macro. Eccole:
1) “i rapporti con l’Europa”,
2) “la politica industriale e bancaria”,
3) “le nuove norme sulla rappresentanza nei luoghi di lavoro e sulla contrattazione aziendale”.
Sembrerebbe che non sia in programma un piano generale di rigenerazione urbana, a cominciare dalle periferie, che rinnovi le aree metropolitane abbattendone l’inquinamento.
Sembrerebbero tradite le aspettative create dal piano di rammendo delle periferie di Renzo Piano e dalla creazione per la prima volta di una Direzione Generale del Ministero dei Beni Culturali per le Periferie (Direzione di cui peraltro non si ha notizia di nessuna iniziativa).
Sembrerebbe che tutto sia lasciato all’azione di enti locali esangui di finanze, di iniziativa politica e programmatica.
Ma poi leggiamo nell’intervista al ministro delle Infrastrutture Delrio al Corriere di oggi che “il problema delle emissioni (…) riguarda (…) anche (…) le abitazioni (…) una delle fonti principali di inquinamento, soprattutto da parte dei condomini: gran parte dei quali altamente inefficienti. E il tema della loro riqualificazione energetica sta diventando centrale nei grandi centri urbani (…) gli incentivi(…) non vengono usati. Pochi hanno colto la novità, ma con la legge di Stabilità (…) il mio condominio cambia la caldaia (…) senza pagare (…) Si può pagare il lavoro cedendo oltre all’incentivo, che è il 65 per cento, una parte del risparmio energetico in bolletta”.
Leggiamo poi il rapporto di Symbola sulle eccellenze italiane tra cui spiccano quelle sulla green economy e sull’energia rinnovabile.
Capiamo insomma che una grande chance di rilancio economico, occupazionale ed ecologico passa dalla rigenerazione degli immobili.
Ma questa grande operazione di rilancio è affidata solo all’iniziativa privata.
Come potranno gli abitanti degli immobili pubblici, soprattutto in periferia, usufruire di bollette più basse e di aria più pulita?
Ricordiamoci di porre questa questione in un 2016 pieno di elezioni amministrative.