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Il prefetto a Corviale come segno di attenzione per il territorio

 
SICUREZZA, PREFETTO A CORVIALE SEGNO DI ATTENZIONE PER IL TERRITORIO
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Un impegno preso e mantenuto quello del Prefetto Gabrielli che, dopo l’incontro del 3 Giugno scorso durante il quale è stato istituito un “Tavolo per l’Ordine e la Sicurezza” del Municipio XI, si è recato ieri a Corviale per ascoltare Istituzioni e le realtà locali e fare un giro nel quartiere e all’interno del “Serpentone” per avere un contatto diretto con quanto rappresentato. – Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio XI.
 
Un incontro soddisfacente per tutti, che ha evidenziato l’impegno delle Istituzioni e delle tante strutture che animano quotidianamente questo territorio e che vede al nostro fianco lo stesso Prefetto quale parte attiva e ingranaggio fondamentale nel sistema di reti e collaborazioni indispensabili per una rigenerazione non solo urbana ma anche del suo tessuto sociale del quadrante. Ci si è quindi posti l’obiettivo di incrementare il livello di sicurezza reale e percepita dai cittadini con interventi che passano, ad esempio, dal ripristino dell’illuminazione pubblica e dalla rimozione delle tante auto abbandonate, sino a quelli più strutturali come quelli di monitoraggio costante del territorio e quelli volti a  reprimere le situazioni di illegalità.
 
Oggi sembrano ormai lontani gli anni in cui una certa politica vedeva come unica soluzione per Corviale quella di abbattere il palazzo. Oggi tutto sta cambiando e le promesse stanno diventando realtà grazie anche all’impegno del Sindaco Marino e del Presidente Zingaretti. L’ATER ha infatti indetto un bando da 3 milioni di euro per i lavori di manutenzione ordinaria del Palazzo e il Comune sta preparando la  Delibera con le graduatorie che permetteranno alle 109 famiglie aventi diritto di poter riavere una casa non appena terminati i lavori di sistemazione del blocco centrale (quarto/quinto piano), che trasformeranno i luoghi ora occupati e precedentemente destinati ad ospitare botteghe artigianali e spazi sociali, in unità abitative.

 




I Numeri


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Furono gli arabi a rendere popolari questi algoritmi ma la loro origine va indietro nel tempo ai mercanti fenici che li usavano per la loro contabilità commerciale.

Vi siete mai chiesti perchè 1 è “uno” , 2 è “due”, 3 è “tre” …. ?

Qual’è la logica che c’è dietro questi algoritmi arabi ?

Sono angoli!

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#Libera: presentati oggi dati di tre anni di attività di Fondazione nazionale Antiusura Interesse Uomo

Fondazione nazionale Antiusura Interesse Uomo
in collaborazione con Libera presenta dati sulle attività antiusura
Logo_Libera
129 persone minacciate dall’usura, il 70% riguarda le regioni del sud;
32 persone minacciate da usura di mafia e che hanno denunciato alla magistratura.
La Fondazione nazionale antiusura Interesse Uomo in collaborazione degli sportelli del “Servizio SOS giustizia” di Libera, in quasi tre anni di attività sull’intero territorio nazionale ha incontrato circa 700 persone registrando tra il 2012 e il 2014 un aumento complessivo del 113%.

Tre anni di attività di ascolto di persone in difficoltà, colpite e minacciate dalla piaga dell’usura. La  Fondazione nazionale antiusura Interesse Uomo grazie alla collaborazione degli sportelli del “Servizio SOS giustizia” di Libera ha presentato stamattina a Potenza alla presenza di
don Marcello Cozzi, Presidente fondazione Antiusura Interesse Uomo e responsabile Sportelli SOS Giustizia di Libera, On. Filippo Bubbico, Viceministro dell’Interno, Dott. Santi Giuffrè, Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket.i dati, numeri e storia di  in quasi tre anni di attività sull’intero territorio nazionale: circa 700  persone incontrate registrando tra il 2012 e il 2014 un aumento complessivo del 113%.

Si tratta essenzialmente, di lavoratori autonomi e persone con reddito fisso. Nel 2014  rispetto al 2013 si registra un tracollo pari a -44,1% dei cosiddetti lavoratori dipendenti o pensionati.
Le storie, i numeri presenti nel Rapporto ci fotografano un aumento esponenziale delle situazioni debitorie procapite che genera  sempre piu’  rassegnazione che induce tanti a non cercare più alcuna soluzione a copertura dei propri debiti dovendo scegliere drammaticamente tra la chiusura del debito e la sussistenza quotidiana.

L’usura incontrate , 129 persone che si sono rivolti agli sportelli,  colpisce soprattutto il sud, circa il 70% dei casi. Fanno riflettere i dati del Piemonte (terzo) e del Veneto (ottavo), a conferma, soprattutto questi ultimi, dei dati preoccupanti riportati nella relazione della DIA relativa agli anni 2012-2014.
Le vittime incontrate sono prevalentemente uomini (84%) e soprattutto lavoratori autonomi (53%) le cui storie  dicono che sono vittime due volte, prima della crisi e poi dell’usura. Nel 57% dei casi, infatti, si è fatto ricorso al prestito usuraio per far fronte alle difficoltà economiche delle proprie imprese o attività commerciali e nel 64% dei casi i soldi avuti dagli usurai sono serviti per cercare di risolvere quelle stesse difficili situazioni, spesso inutilmente.

“Grazie al lavoro degli operatori degli sportelli- commenta Don Marcello Cozzi, Presidente fondazione Antiusura Interesse Uomo e responsabile Sportelli SOS Giustizia di Libera  – abbiamo accompagnato alla denuncia il 14% delle persone, ed è molto  significativo che in una regione difficile come la Calabria ciò sia avvenuto nella stragrande maggioranza delle persone incontrate (il 70,8%)  e che quasi sempre ci hanno confidato storie di usura gestita da clan mafiosi. L’usura di mafia è quella che maggiormente abbiamo incontrato nel 2014; ce ne hanno parlato, infatti, 32 vittime delle 57 che da nord e sud hanno deciso di denunciare. “

È vero- si legge nel Rapporto della Fondazione Nazionale Antiusura Interesse Uomo- che l’Istat evidenzia un lieve aumento delle denunce negli ultimi tre anni , è anche vero però che sono tantissimi a non denunciare anche perché non incoraggiati dalle storie di chi lo ha fatto ed è rimasto impantanato tra lungaggini burocratiche riguardo gli accessi ai benefici delle leggi e lentezze giudiziarie.

Tuttavia il dato complessivo di questo triennio ci parla prima di tutto della crisi in atto. E se i nostri numeri ci dicono, come anche la DIA e l’Istat confermano, che Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta rappresentano una sorta di isole felici sia sul versante dell’usura che su quello del rischio usura (non ci è pervenuta nessuna richiesta di aiuto), nello stesso tempo confermano, che la crisi flagella in modo particolare il Sud: il 78% delle richieste di aiuto infatti ci sono pervenute dal sud e dalle isole.

“Proprio questo- conclude Don Marcello Cozzi- ci porta a considerare che, alla luce delle disastrose situazioni economiche che ascoltiamo nel racconto di tanti e delle situazioni debitorie sempre più senza rimedio, tutto ci parla di una crisi strutturale di più grande portata, dinanzi alla quale noi avvertiamo sempre più di rappresentare solo una specie di Lampedusa di un sistema sociale ed economico complessivo che scarta sempre più persone e del quale l’usura, da un lato è semplicemente una conseguenza devastante, e dall’altro un male necessario. Alla fine i disperati che approdano sulle nostre coste sono solo una minima parte dei tanti altri che invece si perdono e perdono tutto per strada.”




Municipio XI, solidarietà al Comandante Napoli

Apprendo questa mattina dell’aggressione subita dal Comandante dei Vigili Urbani dell’ XI Gruppo, Stefano Napoli, ferito mentre si apprestava a sgomberare un negozio di fiori abusivo in largo Casale degli Inglesi (Colle del Sole), la cui presenza inoltre non consentiva di proseguire con le opere di urbanizzazione previste in loco dal Piano di Recupero Urbano “Corviale”.  – Lo dichiara Emanuela Mino, Presidente del Consiglio del Municipio XI.

A lui va tutta la mia solidarietà oltre agli auguri di pronta guarigione visto che, nella colluttazione che si è scatenata, alla quale è seguito l’arresto del gestore del chiosco, ha riportato lesioni personali dalle quali spero possa guarire presto per tornare insieme a noi e aiutarci nel proseguire, con il suo indispensabile supporto, la nostra lotta per la legalità.




Comunicato: altri 44 arresti nell’inchiesta “Mondo di mezzo”

Sono 57 giorni, 7 ore e 7 secondi (>>>) che Spiazziamoli!, il coordinamento di comitati che il 6 e il 7 marzo scorso aveva indetto manifestazioni in tutta Roma contro le mafie, ha chiesto ai capigruppo capitolini di tenere un’Assemblea aperta in Campidoglio, richiesta che a oggi è ancora senza risposta.

Intanto è scattata una nuova operazione “Mondo di mezzo” con 44 arresti collegati all’inchiesta scoppiata nel dicembre scorso, con l’arresto dell’ex NAR Carminati e del presidente della cooperativa «29 giugno» Salvatore Buzzi. E ancora una volta gli investigatori affermano che “nella Capitale c’era una struttura mafiosa, cerniera tra ambiti criminali ed esponenti degli ambienti politici, amministrativi ed imprenditoriali locali”. A questo punto nell’Assemblea Capitolina siedono 4 arrestati e due indagati (dal dicembre 2014) per associazione mafiosa. Un bilancio decisamente inquietante, su 48 consiglieri corrisponde al 10%.

Spiazziamoli! ancora una volta chiede alla Presidente Baglio e ai capigruppo di maggioranza e opposizione di aprire le porte ai cittadini e alla società civile, per avviare una discussione pubblica sull’aggressione dei clan a Roma e sul sistema corruzione svelato dalle indagini e tutt’altro che risolto: “Le nostre idee per una città senza mafie”.

Distinti saluti
Il coordinamento di associazioni e comitati che ha organizzato Spiazziamoli.
info su www.spiazziamoli.it

spiazziamoli@gmail.com
ufficio stampa Spiazziamoli

Richiesta convocazione Assemblea Capitolina straordinaria aperta sulle mafie a Roma

 




L’Irlanda ci parla

Il referendum irlandese che, attraverso la particolare forza del voto popolare, ha legittimato il matrimonio omosessuale dice molte cose anche a noi italiani e dimostra come, persino in una nazione dalle forti radici cattoliche e dalle tradizioni conservatrici, si sia preso atto dell’essere ormai maturo il tempo per dare alle unioni omosessuali risposte concrete. Si è data loro l’opportunità di sancire in modo formale – anche attraverso il matrimonio – la propria unione consolidata o la volontà di stare insieme ed insieme affrontare la vita. C’è solo da imparare da questi irlandesi e agire con celerità.

Le unioni civili come le coppie di fatto non vanno regolamentate, ma – oserei dire – tutelate e incentivate poiché portano con sé il valore sociale della solidarietà e del sostegno reciproco. Valori che – particolarmente in una società nella quale prevalgono nettamente spinte individualistiche come quella attuale – dovrebbero essere riscoperti e promossi.

Altre vicende chiamano la classe politica italiana a dare finalmente risposte a tali questioni. Da tempo urgono interventi di regolazione sociale verso i dilemmi posti dalle migrazioni legate ai processi di globalizzazione o anche agli esodi determinati da altri fattori siano essi politici, sociali o religiosi e che toccano particolarmente il nostro Paese.

Sono fatti che pongono istanze legate alle nuove coppie che – in tali situazioni – si formano, alle nuove famiglie, alle diverse sensibilità e religioni, ai diversi modi di intendere le relazioni tra sessi e generi e non si tratta solo di affrontarne i relativi problemi dell’accoglienza o della sicurezza.

Non si possono più negare tali evidenze né nascondersi dietro le – pur conclamate – priorità economiche. La vita non è solo economia. Tali problemi che non emergono di certo oggi, certamente adesso hanno raggiunto un livello di rilevanza tale da ottenere interlocuzione ed ascolto persino dal Papa della Chiesa cattolica.

Non sarebbe sbagliato pensare di conferire rilevanza alle diverse forme di unioni attraverso il solo rito civile, lasciando alla discrezionalità soggettiva e alle diverse inclinazioni e credo una sanzione ulteriore e successiva del legame. E’ un’idea che può apparire ardita in un Paese nel quale ogni sorta di cambiamento incrocia un sistema di veti incrociati tali da vanificare e derubricare come rituale anche quelle legittime proteste emerse su temi scottanti quali la riforma dell’educazione e della formazione o della lotta alla povertà crescente.

Ci si deve scontrare con la Chiesa? Non so. Piuttosto la domanda meriterebbe un’altra formulazione. Ci si dovrebbe scontrare con la parte più conservatrice della Chiesa e dalla quale il Papa stesso sembra marcare sempre più le distanze? Provare per credere, in ogni senso. Già altre volte la gente comune, le mille facce che incontriamo per strada hanno dimostrato di essere più avanti.

Più avanti di lobby e potentati, di caste e di gruppuscoli dediti all’estenuante e odiosa battaglia per l’autoconservazione. E, per cortesia, lasciamo in pace la Costituzione che tirata di qua e di là per mille motivi, forse solo su questi aspetti richiede interventi di aggiornamento particolarmente urgenti.

Anna Salfi

Segreteria regionale CGIL ER – Responsabile politiche di genere




Intersessualismo: a Perugia se ne parla

Il 10 e l’11 aprile scorsi, Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford, ha organizzato il proprio convegno nazionale a Perugia, dedicato, quest’anno, al tema dell’intersessualità, principalmente nella sua dimensione giuridica ma non solo.

Si è trattato, infatti, di un evento che non ha riunito esclusivamente operatori del diritto ma che, volendo affrontare il tema sotto angolature differenti, ha coinvolto, in un proficuo contraddittorio, medici, filosofi, sociologi e financo attivisti.

Con il termine intersessualità si indica, in medicina, la condizione di quei soggetti portatori di alcune atipicità sessuali, cromosomiche o genetiche, che vengono fatti rientrare, con terminologia per la verità contestata dagli attivisti intersex, nell’ampia categoria medico – scientifica dei “Disturbi dello sviluppo sessuale” (in sigla DSD); tra queste si rammenta in primis l’ermafroditismo – condizione estremamente rara che vede la compresenza di caratteri sessuali maschili e femminili – e quella dello pseudo ermafroditismo, rinvenibile in tutti quei casi in cui l’apparenza degli organi sessuali esterni è opposta al sesso cromosomico o gonadico (sindrome di Morris, Sindrome di Klinefelter et coet.).

L’esistenza di tali atipicità, che coinvolge un numero non esiguo – si parla di una percentuale vicina al 2% della popolazione mondiale – conferma l’impossibilità di ridurre la categoria “sesso” al semplice binarismo sessuale maschile e femminile, già messo in dubbio, peraltro, a livello scientifico, dove si fa strada l’idea di un continuum della categoria di “sesso”.

La condizione intersessuale sfida, dunque, apertamente il dimorfismo sessuale, e combatte quella pervicace resistenza culturale che vorrebbe relegarla esclusivamente nell’ambito della patologia medica e della sua “retorica della cura”.

E tuttavia, ancora oggi le persone intersessuali sono costrette, per sottrarsi allo stigma sociale, ad invasivi ed irreversibili interventi chirurgici, nonostante sia stato ampiamente dimostrato che i trattamenti medici non migliorino affatto la qualità della loro vita.

Interventi chirurgici che vengono effettuati, addirittura, nelle prime settimane di vita del bambino e ciò in palese contrasto con le linee guida del Comitato Italiano Nazionale di Bioetica del 2009 e con la tutela costituzionale del diritto alla salute.

Tali profili sono stati diffusamente trattati nel convegno organizzato da Rete Lenford, che, come è noto, si trova in prima linea per la difesa dei diritti delle persone LGBTI.

Infatti, “Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford”- che quantomeno da un paio d’anni ha modificato il proprio statuto, aggiungendo all’acronimo LGBT la lettera” I “ proprio per esplicitare la volontà di difendere anche le persone intersex – è attiva nel panorama dell’associazionismo forense da più di 8 anni ed ha quale proprio scopo sociale quello di concorrere a diffondere la cultura e il rispetto dei diritti delle persone omosessuali, bisessuali, transessuali, transgender ed intersex, sia a livello nazionale che internazionale, incoraggiandone in particolare lo studio, la conoscenza e la difesa tra i giuristi e sollecitando, nel contempo, l’attenzione del mondo giudiziario.

Proprio dal convegno perugino ReteLenford, unitamente ad associazioni di attivisti intersex, ha avanzato una proposta di moratoria degli interventi chirurgici sui minori.

Da questi brevi cenni è facile comprendere come la tematica dell’intersessualità coinvolga diritti di rilevanza costituzionale, quali il diritto alla salute, inteso sia come diritto all’integrità del proprio corpo, sia come diritto ad un corretto consenso informato, nonché il diritto all’autodeterminazione.

Inoltre, accanto a tali profili, il convegno nazionale ha evidenziato ulteriori criticità normative che riguardano le persone intersessuali.

Si è evidenziato, ad esempio, come le norme sull’assegnazione del nome al neonato, contenute D.P.R. n.396 del 2000, siano ancora costruite su un coriaceo dimorfismo sessuale, che rende, de facto, estremamente complicata la procedura necessaria per la rettifica anagrafica del nome.

Difficoltà burocratiche che, tuttavia, non sono appannaggio esclusivo dell’ordinamento italiano, ma che costituiscono il substrato normativo di molti degli ordinamenti giuridici internazionali.

Pochi sono quegli Stati che, ad oggi, hanno legiferato in maniera compiuta su tale materia: Germania, Australia e, recentemente, Malta.

La legge maltese, in particolare, pare aver recepito le riflessioni dell’attivismo intersex, al punto tale da essere oggi considerata una delle più avanzate legislazioni in subjecta materia.

Ebbene, tale legge prevede esplicitamente, all’art. 15, il divieto di intervento per i minori intersessuali. Si prevede, inoltre, la possibilità di cambiare dati anagrafici con un semplice procedimento amministrativo, diversamente da quanto previsto dalla norma italiana dove è ancora richiesto l’intervento giudiziale.

In conclusione, si può affermare che il convegno perugino, autorevole per la presenza di prestigiosi relatori, profondi conoscitori della materia, ha costituto momento di fondamentale importanza per le istanze delle persone intersessuali, capace, si auspica, di dar loro visibilità ed a garantire che le medesime – parafrasando le incisive parole L. Bernini – vengano finalmente “trattate” dall’ordinamento giuridico e non solamente dall’ordinamento sanitario.

Marco Geremia

(avvocato socio di Avvocatura per i diritti LGBTI – Rete Lenford)




Intervista a Danilo Chirico

Danilo Chirico giornalista presso daSud e  Spiazziamoli (100 piazze per la democrazia e contro le mafie)

L’Associazione daSud è un’associazione di promozione sociale con sede a Roma e iscrizione al registro regionale del Lazio che ha come obiettivi principali ricostruire memoria in maniera condivisa e dal basso, mettere in rete competenze del Sud e per il Sud, lavorare al contrasto culturale e sociale alle mafie attraverso un percorso di approfondimento, elaborazione, racconto e divulgazione, utilizzando linguaggi espressivi contemporanei.

DaSud nasce in Calabria, nel 2005, con queste ambizioni. Nasce dalla volontà di un gruppo di giovani donne e uomini che sono partiti dal Mezzogiorno, ma non intendono lasciarlo nelle mani di ‘ndrangheta, camorra, cosa nostra e sacra corona unita. L’associazione lavora a percorsi di comunicazione, cultura, memoria, identità e ricerca, attorno a progetti concreti, alleanze possibili tra cittadini, intellettuali, associazioni, artisti e buona politica.

Progetto Memorie estorte: daSud a partire dal 2005 ad oggi ha lavorato per tenere insieme il tessuto dell’antimafia e recuperare la memoria dal basso. Di questo progetto fanno parte i libri: “Il sangue dei giusti” (Città del Sole edizione, 2007) sulla storia delle vittime di ‘ndrangheta Ciccio Vinci e Rocco Gatto, “Il caso Valarioti” sulla storia di Giuseppe Valarioti ucciso nel 1980 (Round Robin editrice, 2010) e “Dimenticati. Vittime della ‘ndrangheta” (Castelvecchi editore, 2010).

Con il progetto “e-migranti” dal 2007 daSud lavora sulla nuova emigrazione intellettuale Sud-Nord, indagandone le cause e provando a capire chi sono, come vivono e cosa fanno i tanti giovani del Mezzogiorno costretti a lasciare il proprio territorio. «Troppa (in)tolleranza e nessun diritto» (gennaio 2010) è la campagna a sostegno dei diritti dei migranti di Rosarno a cui ha lavorato daSud con tantissime realtà di tutta Italia. Arance insanguinate (febbraio 2010) è il dossier di Stopndrangheta e daSud sui fatti di Rosarno del gennaio 2010.

daSud ha prodotto tre documentari e uno spettacolo teatrale sulla ‘ndrangheta e la camorra collaborando con il Goethe Institut, l’Istituto Culturale della Repubblica Federale di Germania attivo in tutto il mondo. L’associazione ha lavorato per la valorizzazione del teatro e della musica come strumenti per la costruzione di percorsi antimafia, offrendo storie, contributi e spazi di esibizione a gruppi e compagnie che hanno riscoperto il territorio meridionale, le sue storie, i suoi dialetti utilizzandoli come mezzi espressivi per la costruzione di una nuova identità meridionale senza le mafie. Nella città di Roma, nel corso della primavera 2011, l’associazione ha contribuito alla realizzazione del ciclo di incontri “La responsabilità degli eroi: combattere la mafia”. In particolare, l’associazione ha curato la rassegna di teatro civile “La Calabria vuole diventare Italia e chiama l’Europa” a cui hanno partecipato alcune tra le principali compagnie teatrali calabresi nel tentativo di fare emergere tutta l’urgenza di indagare una storia occultata e forse anche il desiderio e l’esigenza di riconoscersi in un’identità collettiva. Compito arduo in una terra, la Calabria, che fatica tutt’oggi a sentirsi parte anche della nazione che abita.

Con il Progetto Libeccio l’associazione daSud e la Round Robin Editrice si propongono di diffondere l’impegno contro le mafie ricorrendo a un linguaggio immediato e trasversale: quello del fumetto. La cosiddetta “graphic novel”, il romanzo grafico, è ormai uno strumento espressivo molto apprezzato che consente di spaziare dalla narrativa pura al giornalismo d’inchiesta passando per il reportage. Le graphic novel – tre volte vincitrici del premio Giancarlo Siani – sono state realizzate sulle storie di Don Peppe Diana, Pippo Fava, Giancarlo Siani, Lollò Cartisano, Natale De Grazia, Libero Grassi, Antonino Caponnetto, Roberta Lanzino.

Mediateca sulle mafie “Giuseppe Valarioti”: nel 2012 è stato avviato il progetto della Mediateca Giuseppe Valarioti, aperta al pubblico il 14 gennaio 2013. La mediateca è un progetto per la realizzazione, all’interno dello Spazio daSud a Roma, di un laboratorio permanente sui diritti e sulla responsabilità civile. La mediateca raccogliere in un unico spazio, accessibile e aperto a tutti, libri, pubblicazioni, documentari, video, film, documenti istituzionali e atti processuali relativi a tutte le mafie del nostro Paese. Contemporaneamente ha avviato la pubblicazione di materiali creativi originali per raccontare la mafia e l’antimafia nel nostro Paese e nella città di Roma.

Sdisonorate. Le mafie uccidono le donne” (2012), è la prima pubblicazione, promossa dalla mediateca ed autofinanziata, che racconta le storie di oltre 150 donne vittime delle mafie, oltre ad analisi e contributi di riflessione sul tema. Nel 2013 viene approvato e finanziato con i fondi dell’otto per mille della Chiesa Valdese il progetto relativo alla pubblicazione e diffusione del volume, oltre che la creazione di un sito web dedicato.

La lotta alla violenza di genere è un percorso che l’Associazione daSud porta avanti da diversi anni e che ha fatto si che il progetto Donne daSud avviato nel 2009 contro la violenza sulle donne e per e decostruire gli stereotipi di genere, venisse poi abbracciato dall’intera associazione e che il contrasto alla discriminazione sessuale diventasse esso stesso prerequisito di lettura dei fenomeni e di ideazione di percorsi alternativi per affrontarlo. Anche in questo ambito l’Associazione ha scelto l’utilizzo di linguaggi creativi e di un approccio culturale incentrato sulla prevenzione. Si ricorda tra gli ultimi eventi organizzati, il concerto “Antimafia suona!”, che si è svolto l’11 agosto del 2014 presso la “Villa Pennisi” di Acireale (CT) ed è stato dedicato  alle donne uccise dalle mafie e ai nuovi linguaggi creativi contro i clan. La musica da camera è stata quindi messa, anch’essa, al servizio di una serata all’insegna dell’antimafia sociale. Il programma ha previsto il Quintetto op 57 di Dmitri Sostakovic per pianoforte e archi, con Michele Campanella al pianoforte e David Romano e Ingrid Belli – violini, Raffaele Mallozzi – viola, Diego Romano – violoncello. La serata ha previsto anche alcuni reading di brani tratti da “Sdisonorate” e dalle memorie di Pippo Fava, giornalista catanese ucciso il 5 gennaio 1984 dalla mafia.

Io mi chiamo Giovanni Tizian” (2012), è la campagna di comunicazione a sostegno del giornalista – membro di daSud – Giovanni Tizian, che vive sotto scorta dopo l’uscita del libro inchiesta “Gotica”, sulle mafie al nord.

A gennaio 2013 daSud organizza #RestartAntimafia, l’assemblea di daSud, un confronto tra gruppi, associazioni, rappresentanti delle istituzioni, della politica e del sindacato, cittadine e cittadini per una discussione pubblica e la costruzione di un percorso antimafia e per i diritti collettivo e partecipato. Nasce così #RestartAntimafia, assemblea congressuale di daSud del 12 gennaio 2013 – Goethe Institut Roma.

Tra le migliori pratiche proposte dall’associazione daSud:

– Reddito minimo garantito in funzione antimafia, che renderebbe più difficile l’arruolamento della criminalità organizzata, il rifiuto del voto di scambio, delle sirene dei soldi facili offerti dalle cosche;

– Beni confiscati alla mafia per il diritto allo studio: destinare immobili sottratti ai clan a residenze per gli studenti e il denaro confiscato alle borse di studio.

– Accademia popolare antimafia: costruire un’alleanza tra artisti, associazioni, giornalisti e istituzioni per avviare un percorso di ricostruzione dell’immaginario delle mafie e dell’antimafia.

Sul sito http://www.dasud.it/category/documenti/ è possibile scaricare i dossier e documenti prodotti per la giornata.

Nel 2013 parte il progetto daSudLAB, in collaborazione con l’assessorato provinciale alla Formazione professionale. Quattro workshop dedicati ai giovani, con particolare riferimento a quelli in età formativa, sui temi dell’antimafia e della comunicazione: buone pratiche contro i clan, la relazione tra donne e mafie, l’immaginario, il reddito minimo garantito.

Il 18 Novembre 2013 il protocollo Municipi Senza Mafie, promosso dall’Associazione daSud è firmato da tutti i Presidenti dei Municipi di Roma Capitale; una carta d’intenti che prevede un impegno concreto su cinque temi strategici per il futuro della città: appalti, corruzione, gioco d’azzardo, beni confiscati, formazione e la cultura.

La Lunga Marcia della Memoria è l’evento annualmente promosso da daSud per creare un nuovo tessuto dell’antimafia sociale e si articola nel corso degli anni in diverse iniziative le cui principali finora realizzate sono le seguenti:

“Per il Quarto Stato dell’anti-’ndrangheta” (2007-2008) daSud restituisce alla collettività, restaurandolo, il murales dedicato a Rocco Gatto nel 1978. La storia di Rocco Gatto e del recupero del dipinto è raccontata dai documentari La lunga marcia della memoria e Colori d’agave, finalista al premio Ilaria Alpi 2009.

“Strade e piazze antimafia” (2009), il 15 luglio a mezzogiorno duecento luoghi in tutta Italia sono stati intitolati alle vittime della criminalità organizzata:centinaia di intitolazioni simboliche in tutta Italia per riscrivere per un giorno la toponomastica delle città per raccontare storie di vittime innocenti e comporre nuovo mosaico della memoria antimafia.

“Nuovi linguaggi antimafia” (2010), creatività come strumento di comunicazione e informazione. Nel 2010 la manifestazione è stata dedicata ai nuovi linguaggi antimafia e alla libertà d’espressione con eventi in tutte le regioni meridionali. “Le mafie ci uniscono” è la campagna multimediale di comunicazione dell’associazione daSud realizzata in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia.

“L’ultima foto alle mafie” (2011), concorso fotografico nazionale e premio speciale “Lollò Cartisano”.

L’associazione daSud ha anche contribuito al progetto Stopndrangheta.it (vincitore del bando del ministero delle Politiche giovanili “Giovani idee cambiano l’Italia”), il primo archivio multimediale e multi piattaforma sulla ‘ndrangheta e l’antimafia in Calabria.

#Romacittàdimafie è il titolo che daSud ha dato alla Lunga Marcia della Memoria del 2013. Dal 15 al 29 giugno la Lunga Marcia della Memoria, organizzata dall’associazione antimafie daSud, ha toccato le periferie e il centro della Capitale. Con un obiettivo preciso: far luce sul lato oscuro della città, quello in cui finanza, professionisti, politica, trafficanti e palazzinari si incontrano per fare gli interessi dei clan. Questa edizione della Lunga Marcia, nel corso delle sue 8 tappe, ha provato a raccontare una città fatta di tante città, valorizzando territori ancora da decifrare e affrontare in chiave antimafie. Tor Bella Monaca come il centro storico, Ostia come i Parioli, l’Appia Antica come Corviale, il Pigneto come Piazza Bologna e il Laurentino 38. In ognuno di questi quartieri la Lunga Marcia ha portato un momento di scambio e riflessione, attraverso incontri, assemblee, film, documentari, musica dal vivo e reading teatrali. Un’occasione importante per ascoltare la città che ogni giorno vive sulla propria pelle la presenza mafiosa sul territorio, e attuare finalmente quell’approccio concreto e sistematico alla lotta alle mafie che finora a Roma non c’è mai stato. Il dossier di daSud sulla Capitale delle mafie è scaricabile da http://www.dasud.it/romacittadimafie-dossier/.

All’interno di questa lunga marcia è stato organizzato il “Roma mafie tour”, giro turistico nei luoghi simbolo delle mafie di ieri e di oggi. Per mostrare a politici, giornalisti e semplici cittadini il lato oscuro della Dolce Vita.

A giugno e luglio 2014 si è svolta nella Capitale la settima edizione della “Lunga Marcia della Memoria”di daSud. Il titolo di quest’anno,“MammaMafia. Il welfare te lo paghiamo noi”, è il frutto del lavoro di analisi che l’associazione daSud ha maturato su Roma, studiando l’economia modello clan che innesca una relazione perversa con il diritto al lavoro, la gestione dei servizi e il consenso sociale. Questo lavoro ha portato alla stesura del nuovo Dossier daSud, edito da terrelibere.org  e curato da Danilo Chirico, “Mamma Mafia”, sul welfare e il controllo del territorio.

L’evento itinerante è stato costruito su 5 tappe. Tra le più importanti ricordiamo la presentazione del libro collettivo  “Roma tagliata Male”, edito da terrelibere.org, che racconta il sistema delle mafie e della droga nella Capitale e che si inserisce nella campagna #Fattidimafia, organizzata per raccontare Roma e le mafie attraverso la lente della droga. La campagna ha prodotto il gioco Trafficante in fiera”, con vere carte da gioco (realizzate per daSud dai due artisti Giacomo Bendotti e Attilio Tomaselli) che rappresentano luoghi e personaggi della droga e che raccontano com’è cambiata Roma.

Il 4 giugno daSud ha realizzato una proiezione notturna presso il Museo dell’Ara Pacis dei disegni di Makkox contro le mafie, con le illustrazioni inedite di Marco D’Ambrosio, mentre la tappa conclusiva ha previsto la realizzazione del primo murales antimafia di Roma, realizzato alla Collina della Pace da Diavù (David Vecchiato), coordinatore del Progetto Museo Urban Art di Roma.

daSud




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Welfare, beni confiscati, mercati, street art
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Il miracolo delle aziende sequestrate alla Mafia Così si crea lavoro danneggiando i clan
maggio 23, 2015

GIOVANNI TIZIAN (da espresso.repubblica) Tremila dipendenti, nuovi assunti e bilanci in attivo. Le imprese sottratte ai clan e ai corrotti nella Capitale non falliscono come nel resto del Paese. Un esempio da esportare e da valorizzare che il governo ignora. Tra i tavoli di Pizza Cironon si…

Mafia Capitale, sequestrato a Diotallevi un tesoro da 25 milioni
maggio 23, 2015

Giulio De Santis (da roma.corriere) L’uomo è stato per anni sospettato di far parte della Banda della Magliana: fra i beni 2 cantieri navali a Fiumicino, immobili e soprattutto la splendida casa a Fontana di Trevi. La mattina di giovedì 21 maggio si è chiusa…

Giornale delle periferie

Mercati Rionali: dalla difesa al rilancio di un patrimonio collettivo

27 maggio 2015 dalle 15 alle 19.30 Mercato Metronio in Via Magna Grecia a Roma Partecipano Marta Leonori Assessore Roma produttiva e Città Metropolitana Roma Capitale Giovanni Caudo…
Redazione -23 maggio 2015

La Street Art nelle periferie di Roma e il caos della retorica

Al Pigneto, passeggiando, può capitare di incrociare lo sguardo extralage di Pier Paolo Pasolini, che fa capolino dalla grondaia di una palazzina a tre piani. Tra le tapparelle…
EVA ELISABETTA ZUCCARI (da lineadiretta24) -23 maggio 2015




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Accade in città: Roma è più vivace e vitale dell’immagine che le sue strade e i suoi giornali danno. E’ possibile risalire l’abisso in cui sembra caduta la capitale dai sequestri dei ristoranti della camorra agli appalti in mano alla mafia, dalle strade piene di spazzatura alle vie ridotte a un colabrodo. L’inversione di tendenza è possibile partendo dall’impegno diretto dei cittadini e delle varie forme associative in cui si organizzano. E’ da questo magma creativo che dovrà venir fuori la nuova classe dirigente della città dopo il fallimento – sotto gli occhi di tutti – di una classe dirigente politica, amministrativa, sindacale e imprenditoriale. (T. C.)

Corviale Domani

Investire nella cultura con modalità nuove

Il terzo settore come possibilità reale di sviluppo del capitale sociale. “Investire in politiche culturali…

Redazione -22 maggio 2015

Giornale delle periferie

Orti e giardini condivisi, spazi pubblici e agricoltura urbana

GREEN GOVERNANCE: Sabato 23 maggio 2015 ore 11 – 13 Gli orti, i giardini condivisi e le azioni civiche nel verde e nello spazio pubblico sono uno dei…

Redazione -22 maggio 2015

ASSEMBLEA REGIONALE di Zero Waste Lazio
ASSEMBLEA REGIONALE di Zero Waste Lazio e di tutti i soggetti che hanno aderito all’attività su ROMA METROPOLITANA (Roma e Provincia), prevista GIOVEDI 28 MAGGIO ore 17 –…

Redazione -22 maggio 2015

Per la storia dell’Italia repubblicana
maggio 22, 2015
By redazione

Associazione della Repubblica per la storia dell’Italia repubblicana Martedì 9 giugno Ore 16,30 Biblioteca del Senato G. Spadolini Sala Atti parlamentari Piazza della Minerva 38, 00186 Roma Franco Ottaviano Presenta : Il sito : www. dellaRepubblica.it Un progetto “in divenire” …

La transizione Possibile
maggio 22, 2015
By redazione

Cosa, Come, Perché Fare. La transizione Possibile Laboratorio di idee per la trasformazione della politica sabato 27 giugno Le associazioni firmatarie dell’appello invitano ad una giornata di discussione e dibattito sulla trasformazione della politica nel nostro paese per il 27 giugno a Roma presso…