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MINISTERO PER LA COESIONE TERRITORIALE: Misure urgenti per l’occupazione giovanile e contro la povertà nel Mezzogiorno

 

Il Ministro per la Coesione Territoriale Prof. Carlo Trigilia ha messo a punto un intervento di riprogrammazione dei Fondi Strutturali 2007-13, definito di concerto con gli altri Ministeri interessati, in coerenza con i Piani d’Azione Coesione del 2012-13, e nell’ambito della complessiva strategia del Governo per l’occupazione giovanile.

Questo intervento è centrato sulla creazione di nuovi posti di lavoro nel Mezzogiorno. Mira a  contrastare la forte caduta dell’occupazione indotta dalla recessione e per accompagnare la sua possibile ripresa, così come la regolarizzazione di impieghi “sommersi”; a rafforzare la coesione sociale e territoriale nel paese; a contribuire ad un rafforzamento strutturale del sistema delle imprese; ad indurre un aumento dei consumi e della tassazione a vantaggio dell’intero paese.

Poche cifre sono sufficienti per illustrare la necessità di questo intervento nel Mezzogiorno. Nel Mezzogiorno vi sono 1.250.000 giovani (15-29 anni) che non studiano né lavorano, più che nell’intero CentroNord. Un giovane meridionale su 3 oggi non studia né lavora. I giovani diplomati del Sud hanno nel 2012 un tasso di occupazione del 31% e i giovani laureati del 49%; tassi entrambi di circa 15 punti inferiori rispetto al resto del paese; la durata media della ricerca della prima occupazione supera i tre anni. Al tempo stesso cresce sensibilmente al Sud la partecipazione al mercato del lavoro, segno sia di assoluta necessità di impiego in moltissime famiglie, sia di esplicita volontà di contribuire al rilancio del paese. Come ricorda la Banca d’Italia, “l’ offerta di lavoro cresce più rapidamente nelle regioni in cui l’aumento della disoccupazione è più marcato”.

L’intervento è organizzato su quattro assi:

  1. incentivazione della creazione di lavoro a tempo indeterminato (500 milioni di euro);
  2. incentivazione dell’autoimprenditorialità e dell’impresa sociale (250 milioni);
  3. avvicinamento dei giovani che non studiano e non lavorano (NEET) al lavoro attraverso tirocini (150 milioni);
  4. contrasto alla povertà estrema (circa 170 milioni).

La misura principale del primo asse incentiva direttamente la creazione di nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato, per i giovani fino a 29 anni di età, attraverso una sensibile riduzione del relativo costo per le imprese. La riduzione è pari al 33% della retribuzione lorda complessiva per un periodo di 18 mesi (con una dotazione di 500 milioni). L’impatto di tale misura sarà rafforzato dalla sua durata nel tempo, almeno fino al giugno 2015, grazie alla certezza del suo rifinanziamento in caso di esaurimento delle risorse; si tenderà così a rendere massimo l’effetto di stimolo di nuove assunzioni non già programmate.

Il secondo asse interviene potenziando due strumenti di politica economica già attivi. Da un lato con un rifinanziamento della legge 185 sull’autoimpiego e l’autoimprenditorialità (170 milioni); dall’altro con un rifinanziamento della misura “giovani del non profit” (già definita nel Piani d’Azione Coesione) per sostenere progetti del privato sociale.

Parallelamente, come terzo asse, questo impatto sarà rafforzato dalla contemporanea attivazione di una misura per la promozione di stage/tirocini nelle imprese per i giovani NEET, che potranno consentire un processo di progressivo inserimento. Quest’ultima misura ha una ulteriore dotazione di circa 150 milioni di euro, e prevede l’erogazione di un contributo di 3.000 euro per uno stage di sei mesi direttamente al tirocinante, così come un meccanismo gestionale che faciliti l’incontro delle richiesta delle imprese e delle disponibilità delle persone.

Il quarto ed ultimo asse interviene sulla povertà estrema. Per motivare questo indispensabile intervento per la coesione sociale, basta ricordare che al Sud un cittadino su tre della popolazione ha sperimentato forme di grave deprivazione in uno degli ultimi due anni (uno su cinque nell’intero paese, Sud incluso). Il 12% dei meridionali è in permanente condizione di grave deprivazione. Con questa misura viene estesa a tutti i comuni del Mezzogiorno la sperimentazione della nuova carta acquisti per le famiglie in stato di indigenza estrema, già prevista per le maggiori città dell’intero paese.

L’impatto dell’intervento “Il Mezzogiorno al lavoro per l’Italia. Prima parte” sarà sensibile. Esso coinvolgerà oltre 300.000 persone: in particolare oltre 150.000 cittadini in condizione di povertà estrema. Determinerà la creazione di circa 80.000 nuovi posti di lavoro nel 2013-14.

Il suo impatto sull’economia del Mezzogiorno produrrà una crescita del PIL stimabile in circa il  +0,2% rispetto al livello atteso per il 2014 e il +0,4% per il 2015 e oltre.

Come per tutti gli interventi nel Mezzogiorno, di esso beneficerà l’intera economia nazionale: in particolare l’impatto aggiuntivo sulla produzione nel CentroNord sarà fra i 100 e i 200 milioni di euro all’anno, grazie alla fornitura addizionale di beni e servizi al Mezzogiorno.

Le misure previste sono destinate a durare nel medio periodo: esse potranno essere rifinanziate sia a valere di ulteriori riprogrammazioni dei fondi 2007-13, sia attraverso l’appostamento di nuove risorse sui programmi per il 2014-20.

Nelle prossime settimane il Ministro per la Coesione Territoriale definirà gli specifici contenuti dell’intervento: “Il Mezzogiorno al lavoro per l’Italia. Seconda parte”, che si muoverà con la stessa logica e che conterrà misure di rapido impatto per il rafforzamento strutturale delle imprese e dei territori del Mezzogiorno, compiendo un ulteriore passo verso il rapido e proficuo impiego dei Fondi Strutturali 2007-13 non ancora spesi.

 




Quattro giorni di festa con il Volume! dell’arte

Nello spazio offerto da Nucci, domani pomeriggio primo appuntamento con Eccher, l’architetto Purini e lo spagnolo Cabrita Reis di passaggio nella capitale

«Hai visto che meraviglia? Ha sfasciato tutto!». A Franco Nucci si apre sempre il sorriso ogni volta che un artista  che sia Alfredo Pirri nel 1997 con il piccone e le sue maschere, o Pedro Cabrita Reis nel 2001 a far vibrare il suo malepeggio  entra a Volume! e mette a soqquadro le stanze per dare vita alla propria creatività. È quindici anni che il neurochirugo con la passione per il collezionismo porta avanti in via San Francesco di Sales 86/88 il progetto di uno spazio nella città storica che si offre a essere stravolto dalla furia e dalla poesia dell’arte contemporanea. Per festeggiare il compleanno con un libro che racconti il passaggio di 60 artisti, maestri e giovani leve, italiani e stranieri, nei locali di una vecchia vetreria trasteverina, la Fondazione Volume! di Nucci ha organizzato una quattro giorni di incontri che sarà occasione di confronto e dibattito, incontro di amici, scambio di idee e di immagini, ma anche di festa.
Si parte domani pomeriggio alle 19.30 con Nucci, i critici Achille Bonito Oliva e Danilo Eccher, l’architetto Franco Purini. Parlerà anche l’artista spagnolo Cabrita Reis che, di passaggio per Roma, è voluto tornare sul luogo del delitto dove, dodici anni fa, alzò pareti di mattoni per poi mandarle in frantumi. E ci dovette poi pensare l’astrazione metafisica di Marco Tirelli a ricucire lo spazio attraverso il colore di Mar Rosso. L’alterazione delle stanze di via San Francesco di Sales è la cifra caratterizzante di questo spazio.

Ruediger nel 1998 ripetè sul pavimento la volta a botte di una camera e quell’ovale fu accettato da altri artisti chiamati dopo a lavorare sulla stessa “tavolozza”. Di tutti gli interventi rimane documentazione video e fotografica che, per tutto il tempo della quattro giorni, verrà proiettata sulle pareti trasformate, per una volta, da materia plastica (Franco Purini nel 2008 le cambiò in Stanza rossa) a schermi per raccontare una storia lunga tre lustri. E a immortalare gli artisti al lavoro è stato, con il suo struggente bianco e nero, Rodolfo Fiorenza che, scomparso l’anno scorso, nel 2009 era stato a sua volta chiamato a creare spazi e volumi, scene e tragedie.
Nei giorni di martedì e mercoledì microfoni aperti invece per il pubblico e gli amici che vorranno raccontare cosa hanno provato davanti alle invenzioni di Pizzi Cannella, Zorio, Bassiri e Canevari (2000), alle opere di Paladino, Gallo e Annie Ratti (2002), a Lady Madonna di Vettor Pisani (2006) o al Suono del sangue di Jaume Plensa e all’opera Non c’è di Felice Levini (2004). Giovedì 27 chiusura con la performance di Sissi Cena a Volumi! e un dj set.

«La mia più grande soddisfazione  anticipa Franco Nucci  è vedere che il testo che scrivemmo 15 anni fa è ancora la nostra bussola». E lo legge soddisfatto: «Un buon motto per questo lavoro potrebbe essere: “Disvelare quello che già c’è per metterlo di nuovo in opera”, aggiustando, ritoccando, sistemando …».
Il futuro di Volume!, nonostante le difficoltà sopraggiunte con la crisi, è nel Parco Nomade di Corviale. «Dalle strade del centro, si accamperà nella natura  spiega Bonito Oliva  con la contaminazione di arte e architettura. Volume! si dimostra così uno spazio mobile, elastico, in continua metamorfosi». E il primo modulo, di Carla Accardi, è già quasi pronto.

di CARLO ALBERTO BUCCI

La Repubblica




I primi incontri da sindaco di Ignazio Marino dall’autista atac ai ragazzi Corviale

Primo giorno operativo da sindaco per Ignazio Marino, che si è insediato ieri al Campidoglio e ha raccolto le consegne del primo cittadino uscente, Gianni Alemanno. Il chirurgo genovese oggi ha voluto incontrare alcuni cittadini conosciuti durante la campagna elettorale. E’ partito da Gianna, un’autista dell’Atac in servizio nelle linee di periferia, poi ha accolto nel suo ufficio i ragazzi dell’associazione ‘Calciosociale’ di Corviale, impegnata in progetti sportivi finalizzati a inclusione e legalità. Successivamente ha ricevuto il bambino della scuola Gandhi di San Basilio che, in campagna elettorale, gli aveva consegnato una lettera. I suoi appuntamenti con gli elettori sono terminati con Sonia, del comitato genitori degli ambulatori di neuropsichiatria infantile del Cem.

lazio24news.net




Indagine della Guardia di Finanza in Campidoglio per gli impianti di rugby

Recuperato il passo investigativo precedente le elezioni amministrative, i finanzieri del Tributario sono tornati negli uffici capitolini. Stavolta la visita ha riguardato le stanze degli uffici con delega allo Sport, guidati nella passata amministrazione da Alessandro Cochi. Il mandato era quello di acquisire la documentazione che riguarda la gestione degli impianti di rugby. Contratti, profili societari, delibere comunali. Si parla di un atto di semplice ricognizione e senza indagati. Ma come scritto in precedenza, il pm Paolo Ielo (che indaga su Finmeccanica e Breda Menarini) ha un fascicolo sull’impianto delle Tre Fontane che secondo la denuncia sarebbe stato affittato all’«amichevole» cifra di 51 euro mensili.

 

Dunque la ricognizione del Tributario potrebbe essere collegata ancora una volta ad approfondimenti su Mancini. Per l’ex manager, crocevia di approfondimenti giudiziari, indagato per le vicende relative all’acquisto dei filobus Breda Menarini (Finmeccanica), ieri, è stata firmata la richiesta di rinvio a giudizio con rito immediato. L’accusa è quella di tentata estorsione: la tangente di 500 mila euro pretesa dall’ex amministratore delegato di Breda Menarinibus (gruppo Finmeccanica) Roberto Ceraudo, per garantire alla sua azienda l’appalto sui filobus.

 

A questo proposito, Mancini ha ammesso di avere intascato solo parte della tangente: 80mila euro che peraltro ha promesso di restituire. Dopo un mese e mezzo di carcere l’ex ad di eur Spa ha ottenuto il trasferimento agli arresti domiciliari nella sua villa a Sabaudia. Quanto alle Tre Fontane (uno dei tre, quattro impianti importanti di rugby) l’esposto era stato presentato dalla «Nuova Rugby Roma», assistita dall’ex giudice, ora avvocato, Ferdinando Imposimato. Dall’accesso agli atti fatto dai denuncianti erano emerse circostanze stravaganti. Ad esempio che il vecchio campo sportivo era stato affidato dal Campidoglio alla «Rugby Roma srl» per 51 euro l’anno contro i 24 mila che la «Nuova Rugby» aveva offerto.

 

Fatalità, la società uscita vittoriosa dal bando di concorso capitolino, era amministrata, appunto, da Riccardo Mancini. Nell’esposto della «Nuova Rugby» si invitava dunque a indagare su possibili abusi d’ufficio da parte di funzionari capitolini. Uno dei quali, in qualità di delegato allo sport è per l’appunto Cochi che al momento non risulta indagato.
Dal Campidoglio, avevano spiegato che l’affido del campo a una cifra irrisoria era dettato dall’urgenza. E che «la determinazione del canone ricognitivo di 51 euro è stata fatta in funzione della particolare onerosità gestionale e del periodo estivo, che non consentiva un pieno utilizzo dell’impianto sportivo». Da ieri mattina, documenti alla mano, la spiegazione la daranno i magistrati.

 

Ilaria Sacchettoni

 

Corriere della Sera

 

 

 




Sgi a Marino: “Un piano regolatore per Roma smart city”

L’associazione Stati Generali dell’Innovazione scrive al neo-sindaco della Capitale: “Serve un piano regolatore ad hoc”. Riflettori puntati su ambiente urbano e PA digitale.

 

Un piano regolatore per Roma Smart City. Gli Stati Generali dell’Innovazione inviano unalettera al neo sindaco di Roma, Ignazio Marino, chiedendo di inserire questo progetto  tra le  priorità del suo programma. Il piano  – spiega Sgi – deve puntare a migliorare la qualità della vita dei cittadini, le condizioni dell’ambiente urbano, il rapporto con la pubblica amministrazione e le opportunità di protagonismo della comunità romana.

 

Come? “Attraverso una strategia che favorisca la modernizzazione dei servizi grazie ai supporti digitali e l’accesso alla rete negli spazi pubblici, riscoprendo il valore della creatività come leva del cambiamento, istituendo nei quartieri dei centri per l’innovazione competitiva delle imprese. Una strategia per una Roma sostenibile e resiliente, aperta e trasparente, partecipativa e collaborativa, connettiva e creativa”.

 

“Noi siamo convinti che la “Roma Smart” da sviluppare sia quella in cui l’elevata offerta culturale si incontra con la sua domanda – conclude la missiva – promuovendo la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini grazie all’uso interattivo delle reti di comunicazione, attivando la nuova “rete del valore” espressa dalla cittadinanza attiva. E che un passaggio necessario sia la costruzione di un luogo di confronto con le associazioni che queste politiche esprimono e praticano”.

 

L’Associazione Stati Generali dell’Innovazione, per promuovere un’idea organica e innovativa di città “smart”, ha promosso il comitato di progetto Roma Smart City,  con l’obiettivo di aggregare e mettere a confronto le iniziative in corso su questo fronte, le esperienze già realizzate negli anni, e così connettere gli stakeholder principali della città metropolitana (associazioni -sociali, culturali, professionali, imprenditoriali, professionisti, scuole, università, centri di ricerca, imprese), portandoli a condividere un approccio, un metodo di lavoro e di progettazione partecipata. Ad oggi hanno aderito e partecipato all’iniziativa decine di organizzazioni che operano sul territorio romano. Tra questi ForumPA, Università La Sapienza – Cattid, Aif Lazio, La Nuova Ecologia, Retecamere, Biennale spazio pubblico, Ordine degli architetti, Transition Town, Corviale Domani, Piattaforma Testaccio, Urban Experience, Informatici Senza Frontiere, Aita e Unacittà.

 

F. Meta

 

www.corrierecomunicazioni.it

 




Lo smemorato di Corviale

tutte le promesse che Alemanno lo smemorato fece a Corviale




Corviale, 42 milioni non spesi denuncia per Alemanno e Polverini

Una class action da Corviale. Le associazioni degli abitanti del Serpentone, da sempre uno dei simboli del degrado dell’abitare a Roma, hanno deciso: denunciano alla procura il sindaco Alemanno e l’ex governatrice del Lazio Renata Polverini per 42 milioni di euro stanziati e mai spesi per riqualificare il gigantesco palazzo e il territorio intorno. E per reagire “a questo stato di inerzia che dura da 5 anni” il Centro Iniziative Legalità Democratica, insieme a CorvialeDomani, al Comitato Inquilini Corviale e al Comitato di Quartiere Arvalia-Magliana hanno avviato quattro azioni giudiziarie: ricorso al Tar, denuncia alla Procura e alla Corte dei Conti, nonché una citazione al tribunale per chiedere il risarcimento danni. “Queste iniziative” afferma Pino Galeota “hanno lo scopo di individuare coloro che con improvvide iniziative politiche o con colpevole inerzia hanno bloccato i progetti e la riqualificazione del territorio di Corviale e ripristinare sicurezza, legalità e il valore degli investimenti pubblici impegnati”. I fondi per la riqualificazione interessano nel complesso 50 mila abitanti. E in particolare 23 milioni riguardano proprio il “Serpentone”, deliberati dalla giunta Storace, confermati da quella Marrazzo e poi bloccati dal 2010, quando l’allora assessore alla Casa lanciò l’idea di abbattere il quartiere-palazzo. Mentre Alemanno avrebbe dovuto spendere 19 milioni stanziati per centri sportivi e culturali.

P. Boccacci

La Repubblica




Una class action da Corviale.

Le associazioni degli abitanti del Serpentone, da sempre uno dei simboli del degrado dell’abitare a Roma, hanno deciso: denunciano alla procura il sindaco Alemanno e l’ex governatrice del Lazio Renata Polverini per 42 milioni di euro stanziati e mai spesi per riqualificare il gigantesco palazzo e il territorio intorno. E per reagire “a questo stato di inerzia che dura da 5 anni” il Centro Iniziative Legalità Democratica, insieme a CorvialeDomani, al Comitato Inquilini Corviale e al Comitato di Quartiere Arvalia-Magliana hanno avviato quattro azioni giudiziarie: ricorso al Tar, denuncia alla Procura e alla Corte dei Conti, nonché una citazione al tribunale per chiedere il risarcimento danni. “Queste iniziative” afferma Pino Galeota “hanno lo scopo di individuare coloro che con improvvide iniziative politiche o con colpevole inerzia hanno bloccato i progetti e la riqualificazione del territorio di Corviale e ripristinare sicurezza, legalità e il valore degli investimenti pubblici impegnati”. I fondi per la riqualificazione interessano nel complesso 50 mila abitanti. E in particolare 23 milioni riguardano proprio il “Serpentone”, deliberati dalla giunta Storace, confermati da quella Marrazzo e poi bloccati dal 2010, quando l’allora assessore alla Casa lanciò l’idea di abbattere il quartiere-palazzo. Mentre Alemanno avrebbe dovuto spendere 19 milioni stanziati per centri sportivi e culturali.

“La class action contro Alemanno intentata dalle associazioni degli abitanti di Corviale la dice lunga sull’abbandono delle periferie nei 5 anni della destra in Campidoglio”. È quanto dichiarato dal consigliere Capitolino del Pd Dario Nanni, che prosegue: “È uno scandalo, avevano 42 milioni a disposizione ma Alemanno e Polverini non li hanno spesi per riqualificare il quartiere. Nella precedente campagna elettorale il sindaco era andato a Corviale e aveva promesso che la riqualificazione delle periferie avrebbe avuto inizio proprio lì. Invece pur avendo a disposizione i fondi per 19 milioni già stanziati dalla giunta Marrazzo per Corviale i lavori non sono mai iniziati. In questi anni da Alemanno sono venute solo promesse fantasmagoriche su Torbellamonaca mentre degrado, povertà, criminalità e disoccupazione continuano a minare la coesione sociale nelle periferie romane. L’inerzia della destra ha bloccato progetti importanti per la riqualificazione del territorio di Corviale, come strutture sportive e culturali, iniziative a favore della sicurezza e della legalità. Le periferie dimenticate da Alemanno sono al primo punto della rinascita di Roma con Marino e in centrosinistra in Campidoglio”.
Alle accuse del Partito democratico risponde il consigliere del Pdl, Marco Di Cosimo: “Il Pd schizofrenico va in confusione. I fondi destinati a Corviale sono stati stanziati prima del 2005 dalla giunta Storace. Invece di raccontare favolette solo per cercare di racimolare voti la sinistra dovrebbe avere il buon gusto di non appropriarsi di risultati raggiunti da altri, attribuendo ad esempio il reperimento di questi fondi alla giunta Marrazzo, e spieghi per quale assurda ragione né Veltroni né tantomeno Marrazzo abbiano mai pensato di utilizzare quelle risorse per il loro giusto fine. Rinnoviamo il consiglio agli esponenti del Pd di lasciare perdere temi seri come la riqualificazione delle periferie capitoline: la nostra amministrazione ha riavviato le opere a scomputo, approvato in Aula 26 piani di recupero di quartieri ex abusivi, realizzato e mantenuto centinaia di infrastrutture che i territori attendevano da anni, riqualificato i quadranti meno centrali della città, illuminato interi quartieri di Roma abbandonati a loro stessi per almeno tre lustri dalla sinistra. Marino e i suoi compagni, farebbero bene a andare a raccontare i propri buoni propositi ovunque, ma non nelle periferie. Come minimo per buon gusto”, conclude Di Cosimo.

Il Velino




Roma, Nanni (Pd): “Periferie abbandonate da Alemanno primo punto per Marino”

“La class action contro Alemanno intentata dalle associazioni degli abitanti di Corviale la dice lunga sull’abbandono delle periferie nei 5 anni della destra in Campidoglio. E’ uno scandalo, avevano 42 milioni a disposizione ma Alemanno e Polverini non li hanno spesi per riqualificare il quartiere. Nella precedente campagna elettorale il sindaco era andato a Corviale e aveva promesso che la riqualificazione delle periferie avrebbe avuto inizio proprio lì. Invece pur avendo a disposizione i fondi per 19 milioni già stanziati dalla giunta Marrazzo per Corviale i lavori non sono mai iniziati. In questi anni da Alemanno sono venute solo promesse fantasmagoriche su Tor Bella Monaca mentre degrado, povertà, criminalità e disoccupazione continuano a minare la coesione sociale nelle periferie romane. L’inerzia della destra ha bloccato progetti importanti per la riqualificazione del territorio di Corviale, come strutture sportive e culturali, iniziative a favore della sicurezza e della legalità. Le periferie dimenticate da Alemanno sono al primo punto della rinascita di Roma con Marino e in centrosinistra in Campidoglio”. Così il consigliere Capitolino del Pd Dario Nanni.




Il Serpentone esce dal letargo con l’assessore alla casa Regione Lazio Refriggeri

Roma, 14 maggio 2013 – Primo sopralluogo per il neo eletto assessore alle Infrastrutture, alle Politiche Abitative e all’Ambiente della Regione Lazio, Fabio Refrigeri. Destinazione Corviale. Nato nell’intento di produrre socialità positiva a partire da una struttura mastodontica con oltre 6.000 “vicini di casa”, l’edificio-quartiere Corviale è finito per trasformarsi in breve in un’esperienza in qualche modo “ghettizzante”l’inquilino del Serpentone, come è definito affettuosamente per la sua lunghezza pari a un chilometro, ogni giorno si vede travolto da un’infinità di problematiche.  Nel corso degli anni, attivisti sociali e promotori culturali hanno cercato e stanno cercando di invertire questa degenerazione psico-sociale. Ad accompagnare l’assessore il comitato di quartiere, architetti, rappresentanti dell’Ater  e Pino Galeota, coordiantore del progetto “Corviale Domani”. Per Renato Panella, direttore generale di Ater Roma ilNuovo Corviale non rappresenta “solo ed esclusivamente l’emblema della residenza difficile e complicata da gestire”. Il servizio di Mariacristina Massaro