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Idrocarburi sparsi nella Valle Galeria

Alcuni cittadini della Valle Galeria hanno girato un video segnalando la presenza di petrolio nei campi circostanti il fiume Rio Galeria nei pressi del quartiere di Ponte Malnome proprio vicino la discarica di Malagrotta, l’inceneritore di rifiuti ospedalieri e la raffineria.

Oltre a questo sono stati segnalati molti rifiuti solidi usciti dal deposito dell’Ama in zona per i quali l’assessore all’ambiente del Municipio rassicura:

“L’Ama ha verificato che i rifiuti, pur fuoriusciti – spiega l’assessore Marcozzi – sono comunque rimasti all’interno dell’area del deposito. Le foto, pur forti, non devo assolutamente generare allarme”

Più grave sembra infatti la questione del petrolio fuoriuscito che tra l’altro coinvolge sia il Muncipio XI e il XII. Infatti il deposito dai cui sembra essere uscito il petrolio è ubicato nel Municipio XII ma lo sversamento riguarda il territorio circostante di competenza dell’XI.

il presidente del Municipio XI Maurizio Veloccia ha dichiarato che per verificare eventuali danni ambientali verrà chiesto un intervento immediato dell’ASL e dell’ARPA

“L’acqua tracimata in queste ore ha allagato campi e coltivazioni e, considerata la presenza nell’area di stabilimenti per il trattamento di rifiuti ospedalieri – spiega Veloccia – raffineria e depositi di sostanze inquinanti, nonché della discarica di Malagrotta, è necessario escludere la presenza di qualsiasi eventuale forma di contaminazione”

Il presidente della Regione ha dichiarato lo stato di calamità naturale per tutta la regione aiutando così anche il municipio a risolvere al più presto questa situazione critica.

il video girato dai cittadini della Valle Galeria:
http://arvalia.romatoday.it/ponte-galeria/video-sversamenti-petrolio-via-ponte-malnome.html

Ivan Selloni




Veloccia: “Situazione critica a Piana del Sole e Ponte Galeria””

TERRITORIO RESTA EMERGENZIALE” (OMNIROMA) Roma, 01 FEB – “Stiamo lavorando da questa mattina con il nostro Ufficio Tecnico, insieme alla Protezione civile e alla Polizia Locale, per fronteggiare l’emergenza causata dal maltempo. La situazione è ancora critica soprattutto nelle zone di Piana del Sole e Ponte Galeria dove, dalle prime ore di oggi, abbiamo prestato soccorso e messo in sicurezza le persone rimaste isolate nelle loro abitazioni”. Lo dichiara in una nota Maurizio Veloccia, presidente del municipio Roma XI. “Un altro fronte di pericolo – prosegue la nota – si è aperto a Monte Stallonara, a causa dell’allagamento di box e cantine, con l’acqua che è giunta anche al piano terra di alcune abitazioni. Con l’aiuto di alcune associazioni di volontariato stiamo continuando a dare ospitalità, assistenza e sostegno alle persone evacuate ieri che non hanno ancora potuto far rientro nelle loro abitazioni (circa 30), e che continuano ad essere ospitate nella palestra della scuola Fratelli Cervi a Casetta Mattei. Chiederemo alla ASL ed all’ARPA di avviare immediatamente tutte le procedure necessarie a verificare eventuali pericoli per la salute pubblica nella Valle Galeria. L’acqua tracimata in queste ore, infatti, ha allagato campi e coltivazioni e, considerata la presenza nell’area di stabilimenti per il trattamento di rifiuti ospedalieri, raffineria e depositi di sostanze inquinanti, nonché della discarica di Malagrotta, è necessario escludere la presenza di qualsiasi eventuale forma di contaminazione. La situazione nel nostro territorio resta, quindi, emergenziale e dunque è importante l’annunciata dichiarazione dello stato di calamitá naturale da parte del Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti” conclude Veloccia.

Ivan Seelloni




Maltempo: disagi nel Municipio XI

Il maltempo che si abbattuto nella capitale ha creato disagi anche nel Municipio XI soprattutto nei quartieri di Piana del Sole e Ponte Galeria dove l’acqua è arrivata dentro le abitazioni costringendo gli abitanti a lasciarle. Meno grave la situazione in altri quartieri come Trullo e Magliana Vecchia dove si registrano solo problemi al traffico per l’allagamento delle strade.

Fortunatamente oltre agli allagamenti non ci sono stati feriti e né danni alle strutture degli edifici.

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Il Municipio si è immediatamente messo all’opera per dare assistenza ai cittadini organizzando dei pullman e portandoli nella Sala Consiliare in via Mazzacurati dove ora sono ospitati e assistiti dal personale della Protezione Civile Arvalia e da alcuni consiglieri e assessori municipali.

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Tutta la macchina organizzativa è stata il frutto della collaborazione tra istituzioni locali, Protezione Civile Arvalia, Polizia Municipale e Vigili del Fuoco:

“una collaborazione perfetta tra tutti i soggetti coinvolti – spiega Enrico Lombardi coordinatore della Protezione Civile Arvalia – ha garantito un ottimo svolgimento delle operazioni di soccorso. Ora ci stiamo attivando per portare ai cittadini tutto il necessario per passare la notte come plaid, pasti caldi, brandine”.

I cittadini dormiranno dentro la palestra della scuola Fratelli Cervi in via Casetta Mattei allestita con cinque bagni chimici tra cui uno per disabili, brandine, coperte, pasti e riscaldamenti accesi tutta la notte.

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Insomma la situazione è sotto controllo e le operazioni si sono svolte senza particolari problemi, grazie anche alla sinergia con cui Presidente, consiglieri, assessori e personale tecnico del Municipio si sono attivati insieme, visitando i quartieri più critici e stando costantemente al fianco dei cittadini ospitati nei vari luoghi d’accoglienza.

Altro merito di questo lavoro di squadra è stato vedere un luogo istituzionale come la Sala Consiliare aperta a cittadini e bambini che coi loro sorrisi hanno donato un po’ di colore a una giornata buia e triste per molti.

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le foto sono state scattate dal consigliere Valerio Garipoli

Ivan Selloni




Scultura abusiva al Circo Massimo Aprite gli occhi sulla città-museo

operaProvocazione fallita, nessuno l’ha notata ma il Comune ora tenga gli occhi aperti. Sarebbe occupazione di suolo pubblico
Sarebbe occupazione di suolo pubblico, secondo i regolamenti dell’amministrazione comunale. Oppure spesa proletaria, secondo una memoria del Sessantotto quando molti giovani praticavano l’appropriazione indebita di oggetti di consumo nei grandi magazzini. In questo caso, Francesco Visalli, si è appropriato indebitamente di un bene di consumo turistico, lo spazio del Circo Massimo con vista sul Palatino. Sul piano del costume, dobbiamo constatare una certa distrazione o mancanza di controllo del territorio.

Per circa tre mesi, esattamente dalla notte del 24 novembre, una installazione di cosiddetta arte contemporanea ha convissuto con un importante sito archeologico e anche con il monumento a Giuseppe Mazzini. Una coabitazione con due miti: uno della storia romana, un altro del Risorgimento italiano. Sul piano artistico e culturale, Inside Mondrian, questo il titolo che Visalli ha dato al suo lavoro, sembra appartenere piuttosto al clima del Situazionismo che teorizzava incursioni e corti circuiti con il quotidiano, fuori dagli spazi deputati (musei o gallerie).
Al di là dell’impertinenza dell’operazione, constato che il nostro operatore culturale ha realizzato un’opera di modernariato linguistico costringendo Mondrian a vivere all’aperto tra le intemperie della stagione invernale e lo smog del traffico. Ma il Situazionismo operava su una strategia di confronto eclatante, capace di suscitare reazioni e riflessioni. Perché nel nostro caso questo non è avvenuto? Nessuno tra cittadini e turisti ha reagito o si è posto il problema se l’installazione costituisse un’opera di arte pubblica autorizzata dal Comune. La risposta, sul piano culturale, è semplice. Prevalgono la silenziosa occupazione di suolo pubblico e l’appropriazione indebita di un bene collettivo (il paesaggio urbano e archeologico) in quanto l’opera non ha la forza di stabilire un confronto e si adatta, con buona educazione geometrica, a coabitare in silenzio con la mitezza di un clochard. Comunque, non drammatizziamo con una severità postuma. Piuttosto, vigiliamo con più attenzione su una città che è un museo a cielo aperto.
di ACHILLE BONITO OLIVA
(testo raccolto da Carlo Alberto Bucci)
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Ecco come sarà il Centro Polifunzionale Appio I

appioVi accorgerete che il nostro è diventato un paese normale quando un progetto – giusto o sbagliato che sia – non dovrà attendere una quindicina d’anni dalla prima formalizzazione burocratica alla posa della prima pietra del cantiere. E invece così accade, sistematicamente. Col risultato di posti di lavoro persi, investimenti (per non parlare di quelli stranieri) che fuggono via, e città in larga parte abbandonata a se stessa, quasi compiaciuta del suo degrado e della sua decadenza tutt’altro che poetica. E’ accaduto anche al Centro Polifunzionale Appio, un vecchio deposito di tram e trenini della Stefer (la linea che correva in mezzo all’Appia Nuova, i meno giovani si ricorderanno ancora i binari, e che poi, con l’arrivo della Metro A venne trasformata in… giardino lineare come accade in tutto il mondo tipo High Line a New York? No: in parcheggio) che attende da una vita la sua trasformazione urbanistica. La prima delibera risale al 2001 infatti: c’era ancora Francesco Rutelli e a Manhattan svettavano le Torri Gemelle pensate un po’. Dal 2001 tra tremila pastoie burocratiche, amministrative, archeologiche si arriva al 27 gennaio 2014 data nella quale il cantiere pare abbia definitivamente inaugurato (nel frattempo, almeno, sono state effettuate tutte le demolizioni).
Cosa si farà qui? Il progetto è di uno studio di architetti londinesi con sede anche a Milano (Chapman Taylor) e il rendering che riusciamo a pubblicare dice tutto e non dice niente su quali saranno le funzioni e quale sarà l’impatto estetico. Ci sarà un grande parcheggio interrato sia pertinenziale sia funzionale al centro commerciale (speriamo che questo consigli il Municipio a togliere un – bel – po’ di posti auto dalla superficie procedendo ad allargamenti di marciapiedi e pedonalizzazioni) e, ovviamente, ci sarà lo spostamento all’interno del mercato rionale dell’Alberone. Alcuni volumi sembrano spingersi un po’ in altezza e si notano dei possibili servizi di ristorazione sul tetto. Verrà qualcosa di bello? Ce lo auguriamo. Ci auguriamo soprattutto che il cantiere no si interrompa per altri 13 anni…
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Prospettiva verticale

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Graduatorie per assegnazione contributo di locazione annualità 2011

Oltre 18.000 famiglie romane ancora attendono la pubblicazione delle graduatorie per l’assegnazione del contributo economico riguardante il pagamento del canone di locazione da parte del Comune per l’annualità 2011.
Il bando si è chiuso più di anno fa e ancora non si sa a chi verrà assegnato.

Alcuni cittadini del Municipio XI hanno contattato il consigliere municipale Valerio Garipoli per avere delucidazioni in merito.

“Ho chiamato l’Ufficio Politiche Abitative del Comune e hanno confermato che le graduatorie non sono uscite poiché ancora mancano circa 1.300 domande da controllare – spiega Garipoli – ci vorranno almeno due mesi per completare le operazioni di controllo a causa della scarsità di personale”.

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in una nota il consigliere e presidente della Commissione Controllo, Garanzia e Trasparenza Municipio invita il sindaco a preoccuparsi urgentemente della questione:

“Comprendo che amministrare Roma è sicuramente un’operazione complessa e che il Dipartimento Politiche Abitative del Comune non sembra esser in grado di sostenere alcuna politica abitativa, ma l’attuale Sindaco così facendo ci sta facendo veramente scivolare nel ridicolo. Magari invece di continuare a passeggiare in bicicletta potrebbe stare un po’ di più in Campidoglio e occuparsi dei problemi reali della nostra comunità cittadina, partendo da quelle famiglie che un anno e mezzo fa parteciparono al bando e che attendono ancora l’erogazione del contributo all’affitto”

Ivan Selloni




CORVIALE VISTO DA MIMOA.IT

corvialeCorviale is one of the housing projects built on the outskirts of Rome in the 1970’s as part of the 1964 regional plan to alleviate crowding in the older central city. It is well-known as the longest single residential building in Europe: an 11-story high slab of apartments nearly 1 km in length. Conceived as an independent community for about 8000 people including other facilities such as schools, shopping, recreation facilities and even a church, the building was based on the idea of social housing to provide all needed infrastructures of a city within the complex itself, and to encourage social contacts between the occupants. For internal and political reasons many of these originally planned structures were never realized or are, almost 20 years after the first occupants moved in, still unfinished. The area suffers from the lack of an adequate metropolitan infrastructure and it remains isolated from the greater city of which it was intended to be a part. Maarten_Scheurwater

Corviale è uno dei progetti abitativi costruiti nella periferia di Roma negli anni ’70 come parte del piano regionale 1964 per alleviare l’affollamento nel vecchio centro città.  Noto come il più lungo singolo edificio residenziale in Europa: una lastra alta 11 piani di appartamenti, quasi 1 km di lunghezza. Edificio concepito per una comunità indipendente per circa 8000 persone con servizi come scuole, negozi, strutture ricreative e persino una chiesa. L’idea di alloggi sociali collegati a infrastrutture necessarie per una città perfetta, progettata per favorire i contatti sociali tra gli occupanti. Per ragioni organizzative molte strutture originariamente previste non sono mai state realizzate e sono, dopo oltre 20 anni di insediamento , ancora incompiute. La zona soffre della mancanza di un’infrastrutture  metropolitane adeguate e rimane isolata dalla città. Maarten_Scheurwater

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La sfilata di Gattinoni nella nuvola di Fuksas: tra abiti, volti noti e polemiche

fuksas

Roma Eur – Abiti candidi dai tessuti rigidi e geometrici alternati a colori saturi, morbidezze e trasparenze. Non mancano il pizzo, l’oro e l’organza a completare la sfilata primavera/estate 2014 di Gattinoni, presentata nell’ambito di AltaRoma AltaModa nel cantiere – aperto per un giorno in anteprima – della Nuvola di Fuksas, in costruzione nel quartiere dell’Eur di Roma.Tra volti noti, da Pippo Baudo a Milly Carlucci, dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti a Elsa Martinelli, la sfilata si è conclusa tra le polemiche. A prendere parola, dopo l’acclamata uscita dello stilista Guillermo Mariotto, è stato Stefano Dominella, presidente della maison Gattinoni.”Portare al termine questa collezione e farla sfilare in questo luogo è stata una delle cose più faticose che ho fatto nella mia vita in 35 anni di lavoro”, ha spiegato. E poi ha aggiunto: “Vi ringrazio per essere venuti qui numerosi. Ma un ‘disgraziato’ che si spaccia per giornalista ci ha fatto tanti esposti, tanti, per impedirci di presentare la nostra alta moda nella Nuvola di Fuksas. Questa è la nostra ultima esibizione a Roma. Andremo a Torino, Firenze, non so. Roma dovrà stabilizzarsi per avere certe prove”.

articolo collegato – Roma, entrate nella Nuvola di Fuksas: viaggio nel cantiere    Fonte: la Repubblica Roma.it

Il cantiere di Fuksas, video di repertorio

http://www.youtube.com/watch?v=XMwJ2JPWujQ

 




Agra-Press: Scaramuzzi (Georgofili) chiede di non fermare la ricerca scientifica sugli OGM

Ritengo doveroso e opportuno dare notizia delle chiare dichiarazioni relative agli OGM del Prof. Scramuzzi, diffuse il 21 gennaio u.s. dall’Agenzia Agra-Press.Luigi Rossi, Presidente FidafSCARAMUZZI (GEORGOFILI) CHIEDE DI NON FERMARE LA RICERCA SCIENTIFICA SUGLI OGM549 – 21:01:14/12:45 – firenze, (Agra-Press) – il presidente dell’accademia dei Georgofili Franco Scaramuzzi, a conclusione della cerimonia per la celebrazione dei cento anni dell’istituto superiore agrario e forestale di firenze, ha svolto “una relazione in cui ha auspicato che la piaga dolente dei veti imposti alla ricerca scientifica italiana per lo studio degli OGM e per il loro uso venga al piu’ presto cauterizzata, per arrestare i gravi danni materiali e morali che sta continuando a provocare”, rende noto un comunicato dei Georgofili. “Sara’ poi doveroso individuare i responsabili di tanto panico ingiustificato e degli interventi normativi conseguenti, accertare i danni provocati ed ottenere i debiti risarcimenti”, ha detto Scaramuzzi osservando che “l’inesorabile giudizio della storia coinvolgerebbe anche chi oggi si rendesse responsabile di un prolungamento della situazione attuale e dei conseguenti ulteriori danni che continuerebbero a prodursi”. Il presidente dei georgofili – segnala il comunicato – torna sull’argomento in un articolo  intitolato OGM, una ferita incomprensibile”, pubblicato su QN (Quotidiano Nazionale) di oggi. “la correttezza metodologica, il valore delle nuove conoscenze e l’eventuale pericolosità delle innovazioni – scrive Scaramuzzi – possono essere giudicate da scienziati competenti, che a questo scopo seguono principi e regole rigorose”. “qualsiasi diverso interesse non deve indurre a manipolare questi giudizi in sedi prive delle indispensabili conoscenze, per farli poi arrivare distorti all’opinione pubblica e nelle piazze”, sostiene il presidente dell’accademia che aggiunge: “siamo quindi chiamati a difendere la libertà, l’autonomia e l’universalità della ricerca scientifica e chiediamo che la deleteria vicenda italiana degli OGM si chiuda”. (cl.co)fonte: www.fidaf.it